Caritas, online il sussidio per l’Avvento di carità 2017

La proposta di un itinerario che ha come obiettivo primario l’incontro con l’altro, in particolare il diverso, l’ultimo, come esperienza per la scoperta di Dio attraverso il povero. Le azioni-segno e le esperienze proposte

Disponibile online sul sito della Caritas il sussidio “Non lasciamoli soli”: un itinerario  pensato per i tempi forti di Avvento e di Quaresima, che ha come obiettivo primario l’incontro con l’altro – «in particolare il diverso, l’ultimo, l’emarginato» – come esperienza per la scoperta di Dio attraverso il povero. «La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la comunione, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel carcerato, nell’ammalato e in ogni bisognoso». Questo passaggio di Educare alla vita buona del Vangelo, citato nell’introduzione firmata dal direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci, «lascia intravedere una realtà abitata da tante situazioni che interpellano forme di prossimità, risposte che rimandano alle attività poste in essere da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali, all’interno delle quali i giovani e le loro famiglie sono protagonisti, portando il loro contributo come volontari e con esperienze di servizio, oppure sono i fratelli verso i quali la comunità indirizza la sua attenzione perché vivono momenti di difficoltà».

Il volontariato, prosegue Feroci, «è ritenuto un’opportunità preziosa per offrire alle nuove generazioni degli interrogativi sul senso dell’esistenza, un’esperienza importante per educare ai valori della gratuità, della solidarietà e dell’impegno. Questo perché si tratta di esperienze che non si esauriscono in un servizio, ma offrono ai partecipanti uno stimolo ad uscire dall’indifferenza e dalla rassegnazione per vivere un senso nuovo dell’esistenza nella vicinanza ai più poveri, nel segno della condivisione, della partecipazione, della passione per le grandi cose». All’interno di questo contesto “educativo”, «il volontariato è anche autentica espressione di fede e di carità evangelica, che sente prioritario l’impegno per il bene del prossimo e la disponibilità a perdersi a favore dell’altro». Di qui la scelta, come Caritas, di proporre alle comunità parrocchiali, in Avvento e Quaresima, delle esperienze che rappresentano «occasioni per restituire pienezza e dignità all’esistenza umana e, in ragione di ciò, assumono un valore che trascende l’attualità del bisogno». Per Feroci, si tratta di «atti che racchiudono insegnamenti fondamentali per la crescita umana e civile di chi li mette in pratica trovando potenziale educativo dalla risposta alle emergenze e alle ingiustizie sociali».

24 ottobre 2017