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24 novembre 2024
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) - CRISTO RE
Quando hai bisogno, Qumran ti dà una mano, sempre.
Ora Qumran ha bisogno di te.
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TESTO
Nemmeno la critica più feroce può toglierti ciò che sei.
stimacriticaautostimaaccettazionegiudizio
inviato da Angela Siviero, inserito il 26/06/2010
RACCONTO
2. Sei enormemente magnifica! 3
Così scrive una tredicenne nel suo diario personale.
Il mio papà dice che sono enormemente magnifica.
Io mi chiedo se lo sono davvero.
Per essere enormemente magnifica...
Sara dice che bisogna avere bellissimi, lunghi capelli ricci come i suoi.
Io non li ho.
Per essere enormemente magnifica...
Gianni dice che bisogna avere denti bianchi e perfettamente dritti come i suoi.
Io non li ho.
Per essere enormemente magnifica...
Jessica dice che non devi avere quelle piccole macchie marroni sulla faccia che si chiamano lentiggini.
Io le ho.
Per essere enormemente magnifica...
Marco dice che bisogna essere la più intelligente della classe.
Io non lo sono.
Per essere enormemente magnifica...
Stefano dice che bisogna saper dire le battute più buffe della scuola.
Io non lo so fare.
Per essere enormemente magnifica...
Laura dice che bisogna vivere nel quartiere più carino della città e nella casa più graziosa.
Io non lo faccio.
Per essere enormemente magnifica...
Mattia dice che bisogna indossare solo i vestiti più carini e le scarpe più alla moda.
Io non li indosso.
Per essere enormemente magnifica...
Samantha dice che bisogna provenire da una famiglia perfetta.
Non è il mio caso.
Ma ogni sera, quand'è ora di dormire, papà mi abbraccia forte e dice:
«Tu sei enormemente magnifica e io ti voglio bene!».
Papà deve sapere qualcosa che i miei amici non sanno…
Anche Dio, in ogni istante, ti abbraccia forte e dice:
"Tu sei enormemente magnifica, magnifico e io ti voglio bene!"
Dio deve sapere qualcosa di te che gli altri non sanno.
stimaamorefiduciaamore di Dioaccettazioneinterioritàesteriorità
inviato da Liliana Belloro, inserito il 07/04/2007
PREGHIERA
3. Mi hai fatto proprio bene! 2
Signore, nel realizzare il tuo disegno eterno, mi hai chiamato all'esistenza in quel contesto di dati che sono la mia storia.
Perché così e non in altro modo?
Ti sei forse sbagliato? No.
Tu non mi hai creato per sbaglio, né per distrazione, né per contrattempo. Al momento giusto, all'ora tua, secondo il tuo disegno e la tua volontà, secondo la tua scelta, tu mi hai formato.
Sono fatto bene per essere santo.
Se dicessi di no mi parrebbe di mancarti di riguardo, di dire che neppure a te riescono le cose come le vuoi, che anche a te capitano gli infortuni.
Signore, sono fatto bene per te.
Alle volte perdonami se te lo dico, mi trovo fatto un po' meno bene per me.
Ma confesso, sia pure con un po' di fatica, che è più importante essere fatto bene per te che per me.
I miei limiti non devono essere motivo di cruccio per la mia superbia, né motivo di malumore quando gli altri li vedono.
Signore, ti benedico e ti ringrazio che mi hai fatto come mi hai fatto.
Gli altri possono dire quello che vogliono. Io ho solo da dirti: grazie.
Ho solo da benedirti, ho solo da sentire una riconoscenza eterna perché mi hai fatto come mi hai fatto.
E quando gli altri trovano che sono uno sgorbio, più che una cosa buona, io, Signore, credo a te.
Alle volte mi prende la voglia di vedere come te la caverai con questa povera creatura che io sono.
E penso che la vita eterna sarà beata anche per questo: perché là capirò quello che adesso non capisco e mi spiegherò ciò che adesso è un mistero.
vocazioneprogetto di Diorapporto con Diostima di séaccettazione di sé
inviato da Stefania Raspo, inserito il 14/06/2002
TESTO
4. Vivevo sul lato in ombra della strada
Vivevo sul lato in ombra della strada
e osservavo i giardini dei vicini
al di là della strada, festanti
nella luce del sole.
Mi sentivo povero,
e andavo di porta in porta con la mia fame.
Più mi davano della loro incurante abbondanza,
più diventavo consapevole
della mia ciotola da mendicante.
Finché un mattino mi destai dal sonno
all'improvviso aprirsi della mia porta,
e tu entrasti a chiedermi la carità.
Disperato, ruppi il coperchio del mio scrigno,
e scoprii sorpreso la mia ricchezza.
interioritàesterioritàstima di sédarericeveredonarericchezzapovertà
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 14/06/2002
PREGHIERA
Caro Dio,
liberami dal falso orgoglio;
liberami dall'arroganza
che accompagna un'immagine di sé gonfiata.
Preservami dall'alterigia,
da un ego sovraccarico
derivante da un io vuoto.
Fa' che impari a essere soddisfatto di me stesso;
che non senta mai il bisogno
di sminuire qualcuno
per acquisire valore e importanza,
per sentirmi
stimato e degno.
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 08/06/2002
TESTO
Kahlil Gibran, Il Profeta
Vi è stato detto
che, come una catena, siete fragili
quanto il vostro anello più debole.
Questa è soltanto mezza verità.
Siete anche forti
come il vostro anello più saldo.
Misurarvi dall'azione più modesta
sarebbe come misurare la potenza dell'oceano
dalla fragilità della schiuma.
Giudicarvi dai vostri fallimenti
è come accusare le stagioni
per la loro incostanza.
E voi siete come le stagioni,
e anche se durante il vostro inverno
negate la vostra primavera,
la primavera, che in voi riposa,
sorride nel sonno e non si offende.
fragilitàaccettazione di sétalentistima di sé
inviato da Alessandra Manfredi, inserito il 17/04/2002