Ritagli per la prossima festa:
14 agosto 2024
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MESSA DELLA VIGILIA)
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TESTO
Per nascere due volte occorre morire
Passare oltre
Percorrere un cammino
Vincere le schiavitù
Poi la luce
Fa male
Agli occhi
Poi il freddo
Fa male
Sulla pelle
Poi la stanchezza
Fa male
Alle gambe
Eppure è gioia
Sentirsi sfiniti
Sentirsi svuotati
Sentirsi liberi
E ripensare, ripercorrere
Il sorriso richiede sofferenza
La libertà vuole tempo
Il cammino richiede una meta
C'è un prima e un dopo
Il dopo è diverso dal prima
Per questo si può rinascere, diversi.
inviato da Qumran2, inserito il 11/04/2020
TESTO
2. La pace è finita, andate a Messa 1
Tonino Bello, Affliggere i consolati
Il frutto dell'eucaristia dovrebbe essere la condivisione dei beni. I nostri comportamenti invece sono l'inversione di questa logica. Le nostre messe dovrebbero smascherare i nuovi volti dell'idolatria. Le nostre messe dovrebbero metterci in crisi ogni volta. Per cui per evitare le crisi bisognerebbe ridurle il più possibile. Non fosse altro che per questo. Dovrebbero smascherare le nostre ipocrisie e le ipocrisie del mondo. Dovrebbero far posto all'audacia evangelica. Non dovrebbero servire agli oppressori.
Bonhoeffer diceva che non può cantare il canto gregoriano colui che sa che un fratello ebreo viene ammazzato. Non si può cantare il canto gregoriano quando si sa che il mondo va così.
Tante volte anche noi, presi da una fede flaccida, svenevole, abbiamo fatto dell'eucaristia un momento di compiacimenti estenuanti, che hanno snervato proprio la forza d'urto dell'eucaristia e ci hanno impedito di udire il grido dei Lazzari che stanno fuori la porta del nostro banchetto.
Se dall'eucaristia non parte una forza prorompente che cambia il mondo, che dà la voglia dell'inedito, allora sono eucaristie che non dicono niente.
Se dall'eucaristia non si scatena una forza prorompente che cambia il mondo, capace di dare a noi credenti l'audacia dello Spirito Santo, la voglia di scoprire l'inedito che c'è ancora nella nostra realtà umana, è inutile celebrare l'eucaristia. Questo è l'inedito nostro: la piazza. Lì ci dovrebbe sbattere il Signore, con una audacia nuova, con un coraggio nuovo. Ci dovrebbe portare là dove la gente soffre oggi. La Messa ci dovrebbe scaraventare fuori.
Anziché dire la messa è finita, andate in pace, dovremmo poter dire la pace è finita, andate a messa. Ché se vai a Messa finisce la tua pace.
eucaristiamessasolidarietàcambiamento
inviato da Eleonora Polo, inserito il 27/06/2019
TESTO
San Cipriano di Cartagine, Lettera a Donato
Un tempo io giacevo nelle tenebre di una notte buia; mi trovavo come sballottato sul mare del mondo che mi gettava in tutte le direzioni; incerto delle vie che mi si paravano innanzi, vagavo in balia di me stesso e non ero consapevole della mia vita.
Lontano dalla verità e dalla luce, ritenevo che fosse davvero difficile e duro, per i miei sentimenti di quel periodo, ciò che la misericordia di Dio mi prometteva per portarmi alla salvezza.
Reputavo fosse difficile poter nuovamente rinascere e deporre le abitudini precedenti, anche se il battesimo nell'acqua della salvezza mi rinnovava a nuova vita. Stimavo ugualmente difficile che un uomo potesse cambiare la mente e l'animo senza mutare nel suo fisico.
Continuavo a dirmi: «Come sarà possibile una conversione così grande da liberarmi tutto ad un tratto da ciò che fin dalla nascita si solidificò come quando si colloca del materiale e lo si ammucchia in depositi? Come sarà possibile liberarmi di quelle abitudini che ho indebitamente contratte?».
Spesso mi trovavo con questi pensieri. Ero legato dai moltissimi errori della mia vita passata e non credevo di potermene liberare. I vizi aderivano alla mia vita e io continuavo ad assecondarli. Non pensavo più di poter raggiungere i beni migliori; per questo favorivo ciò che mi nuoceva come se fosse qualcosa che ormai mi appartenesse e fosse cresciuto con me.
Ma sopraggiunse l'aiuto dell'acqua che rigenera. La corruzione della vita precedente venne cancellata e dall'alto si diffuse una luce nel mio cuore purificato e mondo. Ricevetti dal cielo lo Spirito e attraverso una seconda nascita diventai un uomo nuovo.
Dopo questo evento, ciò che era segnato dal dubbio improvvisamente divenne, in modo che non saprei descrivere, una certezza; quello che era impenetrabile e pieno di tenebra mi apparve accessibile e luminoso.
Potevo raggiungere quello che prima mi sembrava assurdo e fare quello che finora ritenevo impossibile. Avevo così la possibilità di capire come fosse terreno l'uomo di prima, nato dalla carne e schiavo dei vizi.
battesimoconversionecambiamentorinascitaerrorivizi
inviato da Qumran, inserito il 26/09/2017
TESTO
Papa Francesco, Udienza generale del 13 aprile 2016
Una volta ho sentito un detto bello: "Non c'è santo senza passato, e non c'è peccatore senza futuro!". La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino, che seguono il Signore, bisognosi del suo perdono.
santitàpeccatoriperdono di Diocambiamento di vitaconversionemisericordiasperanzafuturopassato
inviato da Qumran2, inserito il 13/04/2016
TESTO
Almeno un istante della propria vita
ognuno di noi è stato Giuda.
Nelle relazioni con gli altri
è sempre in agguato il Giuda che è dentro di noi.
E quando viene il tempo dell'ultima cena
non riusciamo a spiegarci come possa un amico
tramutarsi in nemico
senza perché.
Pasqua è festa di misericordia
Perché dis-vela che ciascuno di noi è Giuda
senza essere Giuda
ma proprio come Giuda
è stato perdonato e chiamato a risorgere
dall'infinita misericordia di Dio.
Pasquagiudatradimentorisurrezionemisericordia di Dioperdonorinascitacambiamento
inviato da Paola Berettini, inserito il 26/03/2016
TESTO
Nei periodi più oscuri, molto spesso un piccolo numero di donne e di uomini, sparsi nel mondo, sono stati capaci di rovesciare il corso delle evoluzioni storiche, perché speravano contro ogni speranza. Ciò che sembrava destinato alla disgregazione, è entrato allora nella corrente di un dinamismo nuovo.
inviato da Qumran2, inserito il 16/09/2014
TESTO
Il Risorto ci chiede di risorgere. E il risorgere riguarda noi, la nostra vita in ogni istante. In ogni istante devo distaccarmi dal mio piccolo io raggrinzito e prepotente per far vivere un Tu più grande.
risorgereresurrezionecambiamentonuova vitapasqua
inviato da Qumran2, inserito il 16/09/2014
TESTO
San Pietro Crisologo, Sermone 43
La donna toccò il mantello di Gesù e fu guarita, fu liberata dal suo male. Noi invece tocchiamo e riceviamo ogni giorno il corpo del Signore, ma le nostre ferite non guariscono. Se siamo deboli non dobbiamo attribuirlo al Cristo, ma alla nostra mancanza di fede. Se infatti un giorno, passando per la strada, egli restituì la salute a una donna che si nascondeva, è evidente che oggi, dimorando in noi, egli può guarire le nostre ferite.
rapporto con Dioconversionecambiamentoaperturachiusuraemorroissa
inviato da Qumran, inserito il 31/05/2013
TESTO
Gli irrecuperabili non esistono. Sono un'invenzione della nostra cattiva volontà.
speranzafiduciarinascitaconversionecambiamento
inviato da Qumran2, inserito il 16/05/2013
TESTO
Il momento supremo di un uomo è quello in cui si inginocchia nella polvere e si batte il petto e confessa tutti i peccati della sua esistenza.
confessionepentimentointerioritàcambiamentoconversioneconsapevolezza
inviato da Qumran2, inserito il 05/04/2013
TESTO
I pensieri sono perle false finché non si trasformano in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.
impegnoconversionecambiamentobuone intenzionidecisione
inviato da Qumran2, inserito il 06/03/2013
TESTO
inviato da Qumran2, inserito il 03/03/2013
TESTO
Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi.
difetticrescitacambiamentoconversionesantitàmiracoli
inviato da Qumran2, inserito il 26/06/2012
TESTO
In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi, giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera.
Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell'uomo?
attesasperanzarinascitacambiamentoconversionefiducia
inviato da Cinzia Novello, inserito il 02/05/2012
TESTO
15. Convertitevi e credete al Vangelo 1
K. Ware, Agenda Missionaria
Pentimento non è auto compassione o rimorso, ma conversione, incentrare la nostra vita sulla Trinità.
Non è guardare indietro con disgusto, ma avanti con speranza.
Non significa guardare in basso ai nostri errori, ma in alto all'amore di Dio.
Non significa guardare ciò che non siamo riusciti a essere, ma ciò che - per grazia divina - possiamo diventare.
conversionecredereottimismoveritàcambiamentosperanzamisericordia di Dio
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 07/04/2012
TESTO
S. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, omelia 22,7
Risorgi nel tuo cuore, esci fuori dal tuo sepolcro. Perché quando eri morto nel tuo cuore, giacevi come in un sepolcro, ed eri come schiacciato sotto il peso della cattiva abitudine. Risorgi e vieni fuori!
Pasquaresurrezionerisurrezioneconversionecambiamento
inviato da Leonardo Sellitri, inserito il 07/04/2012
TESTO
Quello che il bruco chiama "fine del mondo", tutto il resto del mondo lo chiama "farfalla".
crescitacambiamentotrasformazionemortevitavita eternaparadisofineinizio
inviato da Alessandra Betti, inserito il 14/04/2011
TESTO
Martin Buber, Storie e leggende chassidiche, Mondadori
Rabbi Bunam disse ai suoi chassidim: "La grande colpa dell'uomo non sono i peccati che commette: la tentazione è potente e la forza dell'uomo è poca! La grande colpa dell'uomo è che in ogni momento potrebbe convertirsi e non lo fa".
conversionepeccatotentazioneimpegnovita spiritualecambiamento
inviato da Elena Calvini, inserito il 05/09/2010
TESTO
don Luigi Verdi, Fraternità di Romena, Arezzo
Lo voglio, guarisci
dalla tua fede fredda e anonima
impaurita e incapace di partire.
Lo voglio, guarisci
dalla prepotenza, dall'orgoglio,
da una mente chiusa e da orizzonti stretti.
Lo voglio, guarisci
dall'odio ereditato nei tuoi occhi,
dalle ferite della tua impazienza
e dall'oscuro nemico che ti corrode il cuore.
Lo voglio, guarisci
dalla paura di te stesso,
dal tuo sguardo che si difende invece di accogliere.
Che un'infinita tenerezza accompagni l'inizio dei tuoi passi.
guarigionerinascitaconversionecambiamentopauracoraggioaperturafede
inviato da Giovanna Marenzi, inserito il 04/12/2009
TESTO
Michele Federico Sciacca, La libertà e il tempo
Guerre e rivoluzioni, la "cura radicale", ciascuno deve farle in se stesso se vuole che non ne avvengano tra uomini.
inviato da Enrico Avveduto, inserito il 17/06/2009
TESTO
Facile è occupare un posto nell'agenda telefonica.
Difficile è occupare il cuore di qualcuno.
Facile è giudicare gli errori degli altri.
Difficile è riconoscere i nostri propri errori.
Facile è ferire chi ci ama.
Difficile è curare questa ferita.
Facile è perdonare gli altri.
Difficile è chiedere perdono.
Facile è esibire la vittoria.
Difficile è assumere la sconfitta con dignità.
Facile è sognare tutte le notti.
Difficile è lottare per un sogno.
Facile è pregare tutte le notti.
Difficile è trovare Dio nelle piccole cose.
Facile è dire che amiamo.
Difficile è dimostrarlo tutti i giorni.
Facile è criticare gli altri.
Difficile è migliorarne uno.
Facile è pensare di migliorare.
Difficile è smettere di pensarlo e farlo realmente.
Facile è ricevere.
Difficile è dare.
perdonoamoredarepreghieraumiltàconversionecambiamentonon giudicareconcretezza
inserito il 12/06/2009
TESTO
Scegli pure questo o quel paese per essere tranquillo, troverai dappertutto motivi di distrazione. Ma il luogo non contribuisce molto se l'animo non si aiuta da sé.
Che serve infatti passare il mare o cambiare paese?
Se vuoi liberarti da quello che ti tormenta non occorre che tu sia altrove, ma che sii un altro.
dubbiocambiamentocambiare se stessiinterioritàcoscienza
inviato da Cesarina Volontè, inserito il 28/07/2004
TESTO
23. Pensando un po' alla morte 1
Credo che questo testo si potrà leggere in circa tre minuti. Ebbene, in questo lasso di tempo, moriranno 300 persone e ne nasceranno altre 620.
Forse io impiegherò mezz'ora per scriverlo: sono concentrato sul mio computer, sui libri accanto a me, sulle idee che mi vengono, sulle macchine che passano là fuori.
Tutto sembra assolutamente normale intorno a me. Invece, durante questi trenta minuti, sono morte 3.000 persone, e 6.200 hanno appena visto, per la prima volta, la luce del mondo.
Dove saranno queste migliaia di famiglie che hanno cominciato a piangere per la perdita di qualcuno, o a ridere per l'arrivo di un figlio, di un nipote, di un fratello?
Mi fermo e rifletto: forse molte di queste morti arrivano al termine di una lunga e dolorosa malattia, e certe persone saranno sollevate dall'Angelo che è venuto a prenderle. Inoltre, centinaia di questi bambini che sono appena nati quasi sicuramente saranno abbandonati nel prossimo minuto ed entreranno nelle statistiche di morte prima che io abbia finito questo testo.
Pensate. Ho appena dato uno sguardo a una semplice statistica e tutt'a un tratto inizio ad avvertire il senso di queste perdite e questi incontri, questi sorrisi e queste lacrime. Quanti staranno lasciando questa vita da soli, nelle loro stanze, senza che nessuno si renda conto di ciò che sta accadendo? Quanti nasceranno nascostamente e saranno abbandonati davanti alla porta di qualche ricovero o di qualche convento?
Rifletto: ho già fatto parte della statistica delle nascite e, un giorno, sarò incluso nel numero dei morti. Che bello: io sono pienamente consapevole che morirò. Da quando ho fatto il cammino di Santiago, ho capito che - anche se la vita continua e siamo tutti eterni - un giorno questa esistenza si concluderà.
Le persone pensano molto poco alla morte. Passano la vita preoccupandosi di vere e proprie assurdità, rimandano cose, tralasciano momenti importanti. Non rischiano, perché pensano sia pericoloso. Si lamentano molto, ma diventano codarde quando è il momento di prendere provvedimenti. Vogliono che tutto cambi, ma loro si rifiutano di cambiare.
Se pensassero un po' di più alla morte, non tralascerebbero mai di fare quella telefonata che manca. Sarebbero un po' più folli. Non avrebbero paura della fine di questa incarnazione - perché non si può temere qualcosa che accadrà comunque.
Gli Indios dicono: "Oggi è un giorno buono come qualsiasi altro per lasciare questo mondo". E uno stregone commentò una volta: "Che la morte sia sempre seduta al tuo fianco. Così, quando avrai bisogno di fare qualcosa di importante, essa ti darà la forza e il coraggio necessari".
Spero che tu, lettore, abbia letto fin qui. Sarebbe una stupidaggine spaventarsi per il titolo, perché tutti noi, prima o poi, moriremo. E solo chi accetta questo è pronto per la vita.
vitamortevita eternacoraggiocambiamentopaurasenso della vita
inviato da Federico Bernardi, inserito il 25/11/2002
TESTO
Jean Vanier, Gesù, il dono dell'amore
La sete di Gesù
è una sete d'amore per le persone
prese così come sono,
con le loro povertà e le loro ferite,
con le loro maschere e i loro meccanismi di difesa
e anche con tutta la loro bellezza.
La sua sete è che ognuno di noi
- "grande" o "piccolo" non importa -
possa vivere pienamente
ed essere ricolmo di gioia.
La sua sete è rompere le catene
che ci chiudono nella colpevolezza e nell'egoismo,
impedendoci di avanzare
e di crescere nella libertà interiore.
La sua sete è liberare
le energie più profonde nascoste in noi
perché possiamo diventare uomini e donne di compassione,
artigiani di pace
come lui,
senza fuggire la sofferenza e i conflitti
del nostro mondo spezzato,
ma prendendovi il nostro posto
e creando comunità e luoghi d'amore,
così da portare una speranza a questa terra.
conversionecambiamentogioiafelicitàrapporto con Dio
inviato da Ylenia, inserito il 21/08/2002
TESTO
Ma... non si arriva ad una mèta,
se non per ripartire.
E là dova siamo ora,
non è che una tappa
del nostro cammino.
Con un pugno di speranza in tasca
si può ripartire ogni volta,
con la certezza che
"ogni sera è la promessa
di un'aurora".
camminosperanzacambiamentoripartire
inviato da Emanuela Salvucci, inserito il 21/05/2002
TESTO
Lo scrittore René Bazin racconta di essere entrato una domenica in chiesa. Il sacerdote stava commentando la Parola di Dio a dei fanciulli: era il racconto della passione e c'era una grande commozione nel cuore di tutti. Chiese: «Se noi fossimo stati al posto di Giuda, vedendo Gesù morire con tanto amore, che avremmo fatto?»
Il più piccolo dei presenti chiese di parlare e con dolce fermezza rispose: «Io, se fossi stato al posto di Giuda, anziché disperarmi, sarei corso da Gesù, gli avrei gettato le braccia al collo e gli avrei gridato: Gesù, perdonami!»
perdono di Diomisericordia di Diopentimentoconversionecambiamento
inviato da Stefania Raspo, inserito il 07/05/2002
TESTO
Quand'ero giovane ero un rivoluzionario e tutte le mie preghiere erano: "Signore, dammi la forza di cambiare il mondo!".
Verso la mezza età, modificai la mia preghiera: "Signore, dammi la grazia di cambiare tutti quelli che vengono in contatto con me. Anche solo la mia famiglia e i miei amici e sarò contento".
Ora, avanti negli anni, costatando che la vita passa senza poter cambiare nulla, prego: "Signore, fa' che cambi me stesso!".
Avessi sempre e soltanto pregato così! Se avessi sempre pregato così, avrei cambiato il mondo.
conversionecambiamentomiglioramentonon giudicareamoreaccoglienzagiudizio
inviato da Stefania Raspo, inserito il 06/05/2002
TESTO
Gli esseri umani possono cambiare la propria esistenza cambiando atteggiamento mentale.
conversionecambiamentomiglioramento
inviato da Don Francesco Diodati, inserito il 09/04/2002