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24 novembre 2024
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) - CRISTO RE
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PREGHIERA
1. Preghiera della Visitazione
Maria, Madre sollecita nella Visitazione,
insegnaci l'ascolto della Parola,
un ascolto che ci fa sussultare e, in fretta,
ci fa dirigere verso tutte le situazioni di povertà
dove è necessaria la presenza del Figlio tuo.
Insegnaci a portare Gesù,
silenziosamente e umilmente, come hai fatto tu!
Le nostre fraternità (famiglie) siano in mezzo
a coloro che non lo conoscono
per diffondere il suo Vangelo
testimoniandolo non con le parole ma con la vita;
non annunciandolo ma vivendolo!
Insegnaci a viaggiare semplicemente
come hai fatto tu,
con lo sguardo sempre fisso su Gesù
presente nel grembo tuo:
contemplandolo, adorandolo e imitandolo.
Maria, donna del Magnificat,
insegnaci ad essere fedeli alla nostra missione:
portare Gesù alla gente!
O Madre diletta, è la tua stessa missione,
la prima che Gesù ti ha affidato
e che ti sei degnata di condividere con noi.
Soccorrici e intercedi per noi affinché facciamo
quello che facesti tu nella casa di Zaccaria:
glorificare Dio e santificare le persone in Gesù,
grazie a lui e per lui! Amen!
mariavisitazioneascolto della parolaascoltoannunciocammino
inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024
ESPERIENZA
Scorgere un uomo circondato da una folla
e tanti sguardi imploranti rivolti a lui,
inquadrare il Rabbì, percepire l'ineffabile,
avvertirne il fascino...
E poi avvicinarglisi,
coglierne il cenno che ti accoglie,
ascoltarlo, sempre più presi,
sino a sentirsi trafitti
e fremere di gioia,
scorgendosi poveri, inappagati...
E poi avvertire un fraterno abbraccio,
il tuo cuore sussultare,
e ritenere non più impellenti i tuoi impegni...
E quando Gesù lascia la folla
seguirlo, accettandone passo e ritmi,
senza perdere una parola del suo dire,
e capire che spalanca le tue porte chiuse
per donarti aria fresca e nuova...
E Lui continua ad agire, scava in te,
riportando alla luce quello che sei;
la Parola si fa specchio per te,
e rimani ammaliato dinanzi al riemergere
- ad ogni tocco, talora deciso, di bulino -
dell'immagine di te, antica e nuova...
E poi stare con lui, bearsi,
non riuscire a staccarsi,
non desiderare altro,
lucidamente ammaliati
da chi dolcemente ti prende,
ti porta dove il suo cuore pulsa d'amore.
E poi percepire altre voci, ora amiche,
e comprendere ora - sorpresi -
che solo il divino ci si addice,
che ci fa essere aperti al mondo,
totalmente vivi, pieni, nuovi....
ascoltotrasformazionediscepolatosequeladiscepoli
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022
RACCONTO
Un re molto potente volle fare un banchetto per il figlio che arrivava a casa dopo aver girato per le galassie del cielo. Ma quando il figlio arrivò subito si accorse che c'era qualcosa che non andava bene. Il giovane era sempre triste, spento, come se tutto quel girovagare per le stelle, i pianeti e i vari satelliti l'avesse sfinito.
Allora il re decise di far curare il suo unico figlio e decise perciò di chiamare i 3 medici più bravi e famosi della terra.
Arrivò il primo medico che visitò il giovane e disse: "Ho capito... questo ragazzo ha bisogno di oro, di tanto oro, perché dopo aver visto tutte le stelle del cielo sicuramente adesso sente la mancanza del loro luccichio...e quindi è triste per questo". Così il re fece portare tutto l'oro del mondo e riempì una stanza. Sì, per un po' di tempo, qualche giorno, il giovane sembrò un po' più contento, però dopo un po' ritornò ad essere triste.
Allora il re chiamò un altro dottore, il quale disse: "Ho capito... questo ragazzo ha bisogno di una bella giostra, perché dopo aver girato tutti i cieli con la sua navicella spaziale, sicuramente sente la mancanza del movimento e di tutta l'ebrezza che ha provato". Il re gli fece avere la giostra più bella e grande che si fosse mai vista ed effettivamente per qualche giorno il giovane fu un po' più contento. Ma poi si stufò anche della giostra e divenne più triste di prima.
Allora il re fece chiamare il terzo medico che visitò il ragazzo e disse: "Ho capito... questo ragazzo ha bisogno di stare in spazi aperti. E' molto triste, perché dopo essere vissuto nei cieli sconfinati adesso si trova a vivere in un castello che, per grande che sia, per lui è un posto molto piccolo ed angusto". Allora il re portò il figlio in un posto meraviglioso con prati, cascate, ruscelli, fiumi... Ed effettivamente per qualche giorno il giovane fu contento, ma dopo un po' divenne ancora più triste di prima.
Il re, disperato e piangente, non sapeva più cosa fare. Aveva chiamato i dottori più bravi della terra, ma senza alcun risultato.
Intanto un cuoco di corte che aveva sentito della malattia del giovane principe ed era molto dispiaciuto si avvicinò al re e gli fece una proposta: "Forse, mio sire, il giovane principe ha solo bisogno di un buon pranzetto... ormai i dottori hanno fatto tutto il possibile, perché non lasciate fare a me che so cucinare piatti prelibati?". Allora il re decise di provare quest'ultima possibilità.
Tutti i giorni il giovane cuoco si recava dal principe e gli faceva assaggiare un po' per volta, perché il giovane aveva anche perso l'appetito, i piatti preparati da lui e si intratteneva con il principe, gli raccontava quello che succedeva al castello e ascoltava volentieri i meravigliosi viaggi nelle galassie che il principe aveva compiuto in quegli anni... e un po' per volta il principe guarì completamente dalla sua malattia.
Che cosa ha fatto guarire il principe?
interioritàesterioritàascoltotenerezzaguarigione
inviato da Qumran, inserito il 18/04/2016
TESTO
Roberto Seregni, L'incontro di Gesù con Marta e Maria, Note di Pastorale Giovanile
Facci un posticino, Maria.
Un posticino con te, ai piedi di Gesù.
E tu, Marta, non agitarti
e non preoccuparti.
Unisciti a noi, siediti qui, per ascoltare
la Parola del Maestro.
Non preoccuparti se la tavola
è ancora vuota,
la riempiremo dopo, insieme.
Ora è il momento di stare qui,
seduti ad ascoltare la Parola del maestro.
Ora è il momento della parte migliore,
quella che non ci sarà mai tolta.
servizioascoltoParolaGesùVangelospiritualitàservizioattivismocontemplazione
inviato da Qumran2, inserito il 06/02/2016
TESTO
5. Senza silenzio e senza ascolto
Questo è un mondo senza misura e senza gloria, perché si è perso il dono e l'uso della contemplazione... civiltà del frastuono. Tempo senza preghiera. Senza silenzio e quindi senza ascolto... E il diluvio delle nostre parole soffoca l'appassionato suono della sua Parola.
silenzioascoltare DioParola di Diopreghieraritiroascolto
inviato da Qumran2, inserito il 16/06/2015
TESTO
Solo ascoltando l'altro si inizia un cammino che può portare all'amore, alla comunione. Avviene così tra gli uomini, avviene così anche con Dio: il primo modo di conoscerlo è prestare ascolto alla sua Parola.
ascoltareascoltoParola di Dioconoscere Dio
inviato da Eremo San Biagio, inserito il 14/05/2014
TESTO
inviato da Qumran2, inserito il 14/04/2014
TESTO
8. Silenzio, amore e ascolto 7
Se urli tutti ti sentono.
Se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino.
Ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta.
ascoltovicinanzasilenzioamorebisogninecessitàattenzione all'altro
inviato da Qumran, inserito il 20/09/2013
TESTO
9. Quando chiedere "come stai" 3
Io penso che sarebbe molto più educato chiedere: "come stai", solo quando si è veramente interessati alla risposta, solo quando si sa di avere un po' di tempo a disposizione per ascoltare l'altra persona.
attenzioneamoresolidarietàascoltointeresse
inserito il 23/09/2012
TESTO
Spesso quando ascoltiamo pensiamo quello che dobbiamo rispondere. Ma questo è sentire.
Ascoltare è dimenticare se stessi e ascoltare la persona che parla.
inserito il 11/08/2012
PREGHIERA
11. Preghiera per l'educazione 1
CEI, Educare alla Vita buona del Vangelo
Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata
dalla rassegnazione o dall'impotenza.
Aiutaci a custodire l'attitudine all'ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa,
destaci dall'indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione
che ci educa a cogliere il mistero dell'altro
e ci pone a servizio della sua crescita.
Liberaci dall'attivismo sterile,
perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro.
Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto l'infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere con speranza
quell'aurora pasquale
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita,
preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre,
ci si fida e ci si dona.
educazionemariaascoltoimpegnoresponsabilità
inviato da Qumran2, inserito il 24/06/2012
PREGHIERA
12. Maria donna dell'ascolto 1
Maria,
tu eri tutta ascolto...
Per questo hai potuto rispondere "sì"
alla volontà di Dio.
Con te vogliamo ascoltare la Parola.
Dacci la tua fede per rispondere:
"Sia fatto di me secondo la tua Parola".
Tu eri piena di gioia...
per questo hai potuto cantare
le meraviglie di Dio.
Con te vogliamo gioire.
Dacci la tua speranza
per scoprire che già gli affamati
sono saziati
e i ricchi vanno a mani vuote.
Tu eri colma di dolore...
per questo hai potuto stare ai piedi della croce.
Con te anche noi
vogliamo stare in piedi
accanto al dolore del mondo.
Dacci la tua compassione per stare là,
accanto a quelli che soffrono.
Tu eri carica di attesa...
per questo hai potuto, con i Dodici,
accogliere lo Spirito.
Con te noi lasciamo
che questo Spirito ci invada.
Dacci il tuo amore per la comunità
perché possiamo uscire
ad incontrare i nostri fratelli.
MariaMadonnaattesafedesperanza
inviato da P. Vincenzo Di Blasio Pms, inserito il 24/06/2012
TESTO
Pino Pellegrino, Marino Gobbin, Omelie per un anno, Vol. 1 - Anno A, Elledici 2004
1. Prima di parlare controlla che il cervello sia inserito.
2. Non parlare di te: lascia che siano gli altri a scoprirlo.
3. Regala parole buone: la scienza sta ancora cercando una medicina più efficace delle parole buone.
4. Non dire tutto ciò che pensi, ma pensa a tutto ciò che dici.
5. Adopera ragioni forti con parole dolci.
6. Quando parli, pensa all'insalata: è buona se ha più olio che aceto.
7. Non basta parlare: bisogna comunicare. Chi parla difficile non comunica.
8. Ascolta! Ascoltare è la forma più raffinata di parlare.
9. Quando senti altrui mancamenti, serra la lingua tra i denti.
10. Parla per ultimo: sarai ricordato per primo.
parlarepredicaresaggezzacomunicarecomunicazioneascoltodolcezzabontàumiltà
inviato da Qumran2, inserito il 07/05/2012
TESTO
14. Parola di Dio o Corpo di Cristo?
Cesario di Arles, Sermo 78, 2
Vi domando, fratelli e sorelle, che cosa vi sembra più importante: la Parola di Dio, o il Corpo di Cristo? Se volete rispondere bene, dovete senza dubbio dire che la Parola di Dio non è da meno del Corpo di Cristo. E allora, se poniamo tanta cura quando ci viene consegnato il Corpo di Cristo perché nulla di esso cada per terra dalle nostre mani, non dovremmo porre altrettanta attenzione perché la Parola di Dio, che ci è offerta, non sfugga dal nostro cuore, cosa che avverrebbe se stiamo pensando ad altro? Colui che avrà ascoltato con negligenza la Parola di Dio non sarà meno colpevole di colui che, per la propria negligenza, avrà fatto cadere a terra il Corpo di Cristo.
sacra scritturaparola di Diobibbiavangeloeucaristiaascolto
inviato da Qumran2, inserito il 28/04/2012
TESTO
15. Come consolare gli afflitti 1
Agata Fernandez Motzo, Mio tutto oltre la morte
Se non trovo altro modo, si può consolare una persona anche col silenzio, con la sola presenza, purché si faccia con amore: basta un sorriso che esprima la dolcezza della comprensione. Meglio se il silenzio è accompagnato dalla preghiera del cuore. In questo caso forse mi sarà suggerita anche qualche parola. Da chi? Dallo Spirito Santo, che è il vero Consolatore.
consolazionesilenzioascoltocondivisioneempatiasofferenzadolore
inviato da Agata Fernandez Motzo, inserito il 09/04/2012
TESTO
16. L'esperienza del deserto 1
Klaus Berger, Gesù, pp. 134-137
Nel deserto non c'è altro che sabbia e vento, nuvole e sole.
E' il paesaggio della Bibbia e lì si possono fare esperienze bibliche.
Il deserto, infatti, ha a che fare con noi e con Dio, perché li esistiamo soltanto noi e la vastità.
Fino a che punto un essere umano deve fare silenzio per sentire davvero parlare di Dio?
Nel deserto è questione di vita o di morte, della prima domanda della filosofia, come sia possibile che esista qualcosa e non piuttosto il nulla.
Grazie a Gesù sappiamo che dove inizia il silenzio non c'è soltanto Dio, ma anche il diavolo, che rappresenta la pura disperazione e la meschina assurdità.
E chi percepisce soltanto la sabbia sotto di sé e il cielo sopra di sé comprende la frase apocrifa di Gesù, secondo cui egli avrebbe detto: Chi vuole entrare in contatto con Dio ha bisogno di dieci cose, nove parti di silenzio e una di solitudine.
Il silenzio è indispensabile per non confondere la parola di Dio con la propria.
Nella preghiera solitaria, infatti, Gesù non tiene una comizio a Dio, ma tace, finché non lo sente parlare.
Con i misteri del deserto, infatti, è così: chi si avventura nel deserto è già diventato un altro.
Il deserto e le esperienze che si fanno in esso vivono di contrasti estremi.
Il freddo della notte si trova in contrasto stridente con il calore del giorno.
Il silenzio del paesaggio rimbomba come un tuono.
E dato che le cose esterne sono sempre uguali, quanto è decisivo avviene nell'interno, nell'intimo dell'essere umano.
Proprio per questo qui la monotonia è estremamente emozionante, perché il nostro cuore popola la vastità, in essa, innanzitutto, riesce finalmente a riconoscersi.
E così attraverso i contrasti del deserto, impariamo a capire in modo nuovo che cosa sia la vita.
Il fascino del deserto sta nella tensione tra ciò che ci si è portati dietro e la vastità, tra la nostra piccolezza e l'immensità esterna.
Chi prega in solitudine sta direttamente davanti a Dio, nulla lo distrae, niente si frappone, così come si è direttamente messi a confronto con la morte.
Lì impara a riflettere nel tempo sull'eternità e a non essere triste nel fare questo, ma molto più ricco di quanto sia la maggior parte degli altri.
desertosolitudineinterioritàpreghieraascoltosilenzio
inviato da Cesarina Volontè, inserito il 14/03/2012
TESTO
Dietrich Bonhoeffer, La vita comune
Colui che stima il suo tempo troppo prezioso per poterlo perdere ad ascoltare gli altri, in realtà non avrà mai tempo né per Dio né per il prossimo; ne avrà soltanto per se stesso e per le proprie idee.
ascoltoaperturachiusuradisponibilità
inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2011
TESTO
Signore Gesù, facci essere come te:
sciolti e fermi quando si tratta amare senza condizioni.
Fa' che accarezziamo senza trattenere.
Fa' che amiamo senza incatenare.
Fa' che abbracciamo senza soffocare.
Fa' che ascoltiamo senza giudicare.
Fa' che consigliamo senza imporre.
Fa' che doniamo senza pretendere.
Fa' che il nostro amare sia una danza gioiosa e leggera
che ci fa sentire sulla pelle e nel cuore
i brividi della tua presenza meravigliosa in mezzo a noi.
Amen.
amoreserviziodonodonareascoltogratuità
inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 19/04/2011
TESTO
La vera preghiera non è quando Dio sta ad ascoltare ciò che noi gli domandiamo; ma quando l'orante continua a pregare fino a che sia egli colui che ascolta: che ascolta ciò che Dio vuole.
preghierarapporto con Diovolontà di Dioascoltopreghiera di domandaperseveranza
inviato da Qumran2, inserito il 10/03/2011
TESTO
Custodite nelle vostre case la Bibbia,
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine,
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita,
ascoltatela con amore e fede nella liturgia.
Create il silenzio
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore
e conservate il silenzio dopo l'ascolto,
perché essa continuerà a dimorare,
a vivere e a parlare a voi.
Fatela risuonare all'inizio del vostro giorno
perché Dio abbia la prima parola
e lasciatela echeggiare in voi alla sera
perché l'ultima parola sia di Dio.
parola di Diosacra scritturabibbiaascoltosilenzio
inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 05/09/2010