Quando hai bisogno, Qumran ti dà una mano, sempre.
Ora Qumran ha bisogno di te.
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TESTO
La paura ha mille voci,
mille ragioni, mille modi
per incantarmi.
Ma da quando ho imparato
che tu sei con me,
ho anche imparato che la paura
mente sempre.
paurasolitudinerapporto con Diopace interioreserenità
inviato da Dantessa, inserito il 16/12/2003
TESTO
Nubi su nubi si addensano
e si fa buio.
Amore mio, perché mi lasci tutto solo
sulla porta ad aspettarti?
Nei momenti più intensi del lavoro
durante il giorno
sto tra la gente
ma in questo momento
così buio e desolato
solo in te posso sperare.
Se non mi mostri il tuo volto
se mi lasci qui in disparte
non so come riuscirò a sopportare
queste lunghe ore di pioggia.
Osservo in lontananza
l'oscurità del cielo
e il mio cuore gemendo
vaga col vento inquieto.
amorerapporto con Diopreghiera
inviato da Dantessa, inserito il 16/12/2003
PREGHIERA
Chiara Lubich, La dottrina spirituale
Ti voglio bene
non perché ho imparato a dirti così,
non perché il cuore mi suggerisce questa parola,
non tanto perché la fede mi fa credere che sei amore,
nemmeno soltanto perché sei morto per me.
Ti voglio bene
perché sei entrato nella mia vita
più dell'aria nei miei polmoni
più del sangue nelle mie vene.
Sei entrato dove nessuno poteva entrare
quando nessuno poteva aiutarmi
ogniqualvolta nessuno poteva consolarmi.
Ogni giorno ti ho parlato.
Ogni ora ti ho guardato
e nel tuo volto ho letto la risposta,
nelle tue parole la spiegazione,
nel tuo amore la soluzione.
Ti voglio bene
perché per tanti anni hai vissuto con me
ed io ho vissuto di Te.
Ho bevuto alla tua legge
e non me n'ero accorta.
Me ne sono nutrita, irrobustita,
mi sono ripresa,
ma ero ignara
come il bimbo che beve dalla mamma
e ancor non sa chiamarla
con quel dolce nome.
Dammi d'esserti grata
- almeno un po' -
nel tempo che mi rimane,
di questo amore che hai versato su di me,
e m'ha costretta a dirti:
Ti voglio bene.
inviato da Cecilia Leone, inserito il 27/10/2003
RACCONTO
Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori.
Era così felice di andarsene.
Si allontanò molto e si perse.
Si accorse allora di essere seguita da un lupo.
Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all'ovile.
E nonostante che tutti l'incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto.
libertàamore di Diobenemalescegliererapporto con Diopecorella smarritapecora
inviato da Anna Barbi, inserito il 27/10/2003
TESTO
Ogni volta nasce un bimbo,
non importa il colore,
ebreo, cristiano, indù o musulmano,
Dio sorride dall'alto di gioia nel cuore.
Sorride quando sulla terra
Due cuori si incontrano
E sfidando l'egoismo
Si giurano amore eterno
E diventano riflesso sulla terra
Del Dio che è trino, ma uno per l'amore.
Come sorride Dio quando quaggiù
C'è qualcuno che offre il suo dolore,
sorride a quella donna ammalata,
a quel figlio schiavo della droga,
a quel padre stanco e senza lavoro,
ma fiducioso che Dio è Provvidenza.
Ogni volta qualcuno si stringe la mano,
si perdona di cuore, si fa la pace vera,
c'è un uomo che porta speranza,
e un altro che semina la gioia,
Dio dall'alto acconsente e sorride.
Ma Dio sorride anche quando
ci vede troppo indaffarati,
sempre di corsa, con l'ansia nel cuore
eternamente insoddisfatti e alla ricerca.
Dio ci sussurra piano all'orecchio:
"Tranquilli" e stringendoci, ci sorride.
Come ride di gusto Dio
Sulle nostre manie,
sulla mode che passano,
sui cultori dell'effimero,
come sorride
sui soldi accumulati e i cuori ingombri,
sulle storie strappalacrime e inventate,
sui concorsi di bellezza e gli idoli e stravaganze.
Sorride perché sa che tutto si riduce in polvere.
Quante volte trattiene il sorriso
e scoppia in lacrime
sugli orrori, i massacri e le vendette,
sui bambini deturpati e gli anziani abbandonati,
sull'uomo che perde la dignità
e distrugge i valori.
Ma poi, guardando quaggiù
si ricorda che siamo suoi figli
e chiudendo un occhio per amore
continua a sorriderci e la vita non finisce,
perché in fondo è l'uomo il vero sorriso di Dio.
rapporto con Dioamore di Diosperanza
inviato da Padre Gianni Fanzolato, inserito il 27/10/2003
PREGHIERA
Rabindranath Tagore, Gitanjali LIX
Sì, lo so, non è nient'altro che il tuo amore
questa luce dorata che danza sulle foglie,
queste pigre nubi che veleggiano nel cielo,
questa brezza che passa lasciando
la sua freschezza sulla mia fronte.
La luce del mattino m'ha inondato gli occhi:
è questo il tuo messaggio al mio cuore.
Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei occhi,
e il mio cuore ha toccato i tuoi piedi.
amore di Diorapporto con Diocreazionecreatonatura
inviato da Dantessa, inserito il 27/10/2003
PREGHIERA
Adolfo Rebecchini, Se Vuoi, rivista di orientamento, 3/1986
Tu non lo vedi
eppure lui ti guarda.
Tu non lo ascolti
eppure lui ti parla.
Tu non lo cerchi
eppure lui ti chiama.
Tu... tu sei lì
e lui... lui è vicino a te.
rapporto con DioDioamore di Dio
inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 27/10/2003
TESTO
Pino Pellegrino, Quando si dice Gesù
Pregare è mettere i problemi sotto le ginocchia per risolverli.
inviato da Chiaraviglio Elisa, inserito il 08/10/2003
ESPERIENZA
Benedetta Bianchi Porro, Lettere
Io so di non essere sola: nel mio silenzio, nel mio deserto, mentre cammino, Lui è qui: mi sorride, mi precede, mi incoraggia a portare a Lui qualche piccola briciola d'amore.
Prima nella poltrona, ora nel letto che è la mia dimora, ho trovato una sapienza più grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed è amore, fedeltà, gioia, certezza, fino alla consumazione dei secoli.
Le mie giornate non sono facili; sono dure ma dolci, perché Gesù è con me, col mio patire, e mi dà soavità nella solitudine e luce nel buio: Lui mi sorride e accetta la mia cooperazione con Lui.
Quanto a me sto come sempre, ma da quando so che c'è Chi mi guarda lottare cerco di farmi forte: com'è bello così!
Io credo all'Amore disceso dal Cielo, a Gesù Cristo e alla sua Croce gloriosa.
Sì, io credo all'Amore.
sofferenzaamorecrocerapporto con Diodoloreaccettazione
inviato da Don Roberto Rossi, inserito il 27/08/2003
TESTO
Gianna Beretta Molla, Lettera al fidanzato, settembre 1995
Sorridere a Dio da cui ci viene ogni dono.
Sorridere ai genitori, fratelli e sorelle, perché dobbiamo essere fiaccola di gioia, anche quando ci impongono doveri che vanno contro la nostra superbia.
Sorridere in associazione bandendo ogni critica e mormorazione.
Sorridere a tutti quelli che il Signore ci manda durante la giornata.
La felicità è avere Gesù nel cuore. È vivere momento per momento, e ringraziare il Signore di tutto ciò che egli, nella sua bontà, ci manda.
sorrisogioiafelicitàumiltàsacrificiorapporto con Diogratitudine
inviato da Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003
TESTO
S. Anselmo, Proslògion, cap 1
Lascia per un momento le tue abituali preoccupazioni, uomo insignificante: entra per un istante dentro te stesso, allontanandoti dal tumulto del tuoi pensieri confusi e dalle preoccupazioni inquietanti che ti opprimono.Riposa in Dio per un momento, riposa solo un istante in lui.
rapporto con Diointerioritàmeditazionedeserto
inviato da Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003
PREGHIERA
Le orecchie del mio cuore,
Signore, sono davanti a te.
Aprile e dì all'anima mia:
io sono la tua salvezza.
Rincorrerà questa voce
e così ti raggiungerà;
tu non nascondermi il tuo volto:
che io muoia,
per non morire e contemplarlo.
Dillo, che io lo senta.
Signore, sono io che ti faccio morire,
eppure oso guardarti.
Pietro ti guarda e si salva
il buon ladrone ti guarda e si salva
il centurione ti guarda e si salva.
I farisei non hanno guardato Gesù,
Giuda ha baciato Gesù senza guardarlo
Io ti faccio morire, ma ti guardo.
Voglio che tu mi apra la piaga del tuo cuore,
perché mi ci nasconda dentro,
che i tuoi angeli dischiodano le tue braccia,
perché esse mi sollevino sopra la mia polvere di peccato,
che essi distacchino i tuoi piedi benedetti,
perché mi conducano lontano
(da) in questo mondo che non vuol credere al tuo amore.
misericordiaamore di DiosalvezzaperdonoPietroGesùCristopentimentorapporto con Dio
inviato da Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003
TESTO
Ady Endre, poesia, 1908. Traduzione dall'unghere di Agnes Preszler
Quando mi hanno abbandonato
quando sotto il peso
dell'anima crollavo
d'improvviso mi abbracciò Dio.
Non arrivò con suono di trombe
ma con abbraccio muto, vero, forte,
non venne una mattina bella, infuocata,
ma durante una buia notte di guerra.
E i miei occhi vanitosi
si sono accecati,
e la mia gioventù morì, ma Lui,
magnifico e splendente,
lo vedo per sempre.
http://poesie.pe.hu/poesie/larrivo-del-signore-poesia-di-endre-ady/
abbandono in Diorapporto con Diopaurasolitudineumiltàsofferenzadolorecroce
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 24/08/2003
TESTO
254. Lasciarsi catturare da Dio
Dio è pericoloso, è un fuoco divoratore. Ascolta l'avvertimento che ti dà lui stesso: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volta indietro, è adatto per il Regno di Dio"... Sta attento, egli nasconde il suo gioco, inizia con un piccolo amore, una piccola fiamma prima che tu abbia potuto capire come dovresti, ti tiene interamente in pugno e sei catturato. E tuttavia, vale la pena lasciarsi "catturare" da Dio, per lanciarsi in questa meravigliosa avventura, privi delle certezze umane, ma sorretti e guidati dallo Spirito Santo.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/06/2003
TESTO
Racconto rabbinico
Ognuno è legato a Dio da una corda. Quando commetti una colpa, la corda si spezza. Ma appena ti penti, Dio fa subito un nodo e la corda si accorcia: ti avvicini un poco di più a lui. Così di colpa in colpa, di pentimento in pentimento, di nodo in nodo, ci avviciniamo sempre di più, e si arriva al cuore di Dio! Tutto è grazia.
peccatomisericordia di Dioperdono di Diopentimentoconversionerapporto con Dio
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/06/2003
PREGHIERA
Ero lungo la strada,
battuta dal vento gelido
e sedevo per terra appesantito dalla noia,
vestito come un misero straccione.
Tu, Signore, sei passato, mi hai guardato
e i nostri occhi si sono incontrati.
I miei erano come spenti,
ma i tuoi erano luminosi come il sole.
Tu mi hai preso per mano e mi hai voluto con te.
Non ti conoscevo e nulla sapevo di te.
Potevi prenderti uno che ti conosceva,
uno meno sporco di me,
uno meno sbagliato di me.
Invece, no: hai voluto proprio me.
Non so proprio cosa hai visto
di interessante in me!
Non te lo chiedo nemmeno
tanto so che non valgo niente.
Eppure hai scelto proprio me,
ultimo fra gli ultimi,
per farmi diventare
un capolavoro del tuo cuore.
Come non ringraziarti, Signore,
ora che, con te, la vita
mi è diventata più preziosa
di mille pezzi d'oro fino?
Ora che i miei stracci sono cambiati
in una veste regale
e da uomo insignificante e inutile
sono diventato cellula viva
del tuo corpo, pieno di affascinante mistero,
come non cantare la tua lode,
come non adorarti presente e operante in me?
Amen.
conversionerapporto con Dioperdono di Diomisericordia di Dio
inviato da Anna Lianza, inserito il 28/06/2003
PREGHIERA
257. Ai suoi amici il Signore dà il pane nel sonno 1
Eccoci, Signore, davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato .Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili rettilinei. E' perché, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre, e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola; confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell'abbandono fiducioso in te. Forse mai, come in questo crepuscolo dell'anno, sentiamo nostre le parole di Pietro: "Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla".
Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente. Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla. Ci agitiamo soltanto.
Grazie, perché obbligandoci a prendere atto Dei nostri bilanci deficitari, ci fai comprendere che, se non sei tu che costruisci la casa, invano vi faticano i costruttori. E che, se tu non custodisci la città, invano veglia il custode. E che alzarsi di buon mattino, come facciamo noi, o andare tardi a riposare per assolvere ai mille impegni giornalieri, o mangiare pane di sudore, come ci succede ormai spesso, non è un investimento redditizio se ci manchi tu. Il Salmo 127, avvertendoci che, il pane, tu ai tuoi amici lo dai nel sonno, ci rivela la più incredibile legge economica, che lega il minimo sforzo al massimo rendimento. Ma bisogna esserti amici. Bisogna godere della tua comunione. Bisogna vivere una vita interiore profonda. Se no, il nostro è solo un tragico sussulto di smanie operative, forse anche intelligenti, ma assolutamente sterili sul piano spirituale.
Grazie, Signore, perché, se ci fai sperimentare la povertà della mietitura e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre, tu dimostri di volerci veramente bene, poiché ci distogli dalle nostre presunzioni corrose dal tarlo dell'efficientismo, raffreni i nostri desideri di onnipotenza, e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia: anzi, di fronte alla cronaca.
Ma ci sono altri motivi, Signore, che, al termine dell'anno, esigono il nostro rendimento di grazie. Grazie, perché ci conservi nel tuo amore. Perché ancora non ti è venuto il voltastomaco per i nostri peccati. Perché continui ad aver fiducia in noi, pur vedendo che tantissime altre persone ti darebbero forse ben diverse soddisfazioni. Grazie, perché non solo ci sopporti, ma ci dai ad intendere che non sai fare a meno di noi. Perché ci infondi il coraggio di celebrare i santi misteri, anche quando la coscienza della nostra miseria ci fa sentire delle nullità e ci fa sprofondare nella vergogna. Grazie, perché ci sai mettere sulla bocca le parole giuste, anche quando il nostro cuore è lontano da te. Perché adoperi infinite tenerezze, preservandoci da impietosi rossori, e non facendoci mancare il rispetto dei fedeli, la comprensione dei collaboratori, la fiducia dei poveri. Grazie, perché continui a custodirci gelosamente, anzi, a nasconderci, come fa la madre con i figli più discoli. Perché sei un amico veramente unico, e ti sei lasciato così sedurre dall'amore che ci porti, che non ti regge l'animo di smascherarci dinanzi alla gente, e non fai venir meno agli occhi degli uomini i motivi per i quali, nonostante tutto, continuiamo a essere reverendi. Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Perché, al tuo sguardo, non c'è bancarotta che tenga. Perché, a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare. Anzi, ci metti nell'anima un così vivo desiderio di ricupero, che già vediamo il nuovo anno come spazio della Speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti. Spogliaci, Signore, d'ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te Tutto quello che abbiamo e che siamo. E la Vergine tua madre ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime.
preghierarapporto con Diomisericordia di Diomagnanimitàfine annonuovo annocapodannoapostolato
inviato da Don Giosuè Lombardo, inserito il 28/06/2003
PREGHIERA
Renzo Barsacchi, Marinaio di Dio
Sei penetrato in me
senza fartene accorgere, come da una porta socchiusa
il delicato amante che rimane alle spalle
per non turbare il sogno che lo sogna,
ma sei vivo, più vivo
dell'assente invocato.
Ti presagisco nella perplessità d'ogni amore,
nell'ascolto che supera la voce,
nello sguardo che varca la veduta.
Ma dove sei? Dove cominci?
Forse
quando finisce l'albero, al di là dell'estrema
curvatura del mare,
nel cavo del silenzio, nella spuma
del suono. Sei il proseguo
d'ogni carezza, il cuore più accorato
della gioia e del dolore.
E non Ti vedo,
come non vedo l'aria che respiro
e la luce profonda che colora.
rapporto con Dioricerca di DioDioricerca di sensofelicità
inviato da Riccardo Benedini, inserito il 28/06/2003
PREGHIERA
259. Stupore davanti al tuo mistero
Bruno Forte, Un tempo per stupirsi, Elledici 1999, p. 33s
Liberaci, Signore,
da ogni arida pretesa
della mente e del cuore:
donaci lo stupore dinanzi al tuo mistero,
la fedeltà dell'inconoscenza.
Conduci la nostra intelligenza,
vivificata dal tuo Spirito,
sui sentieri dove tu ti riveli
nella tenebra luminosa
del silenzio.
Da' a noi occhi limpidi
per contemplarti,
e un umile cuore
per lasciarci contemplare da te.
Dio della storia,
che hai parlato le parole eterne
adattandole all'orecchio dell'uomo,
che non hai esitato
a entrare tu stesso nel tempo
per farti incontrare,
conoscere ed amare da noi,
donaci di non cercarti lontano,
ma di riconoscerti
dovunque la tua Parola
proclama la certezza della tua presenza,
velata oggi certamente e sofferta,
libera un giorno e splendente,
al tramonto del tempo
quando sorgerà l'alba
del tuo ritorno glorioso.
Vieni, Spirito Santo,
vieni in noi,
inquieti per la febbre
che tu stesso ci hai contagiato:
vieni a ripresentare in noi e per noi
il mistero del Crocifisso Risorto,
vieni a riempire così la nostra vita,
perché la bocca parli finalmente
per la sovrabbondanza del cuore.
Amen. Alleluia!
stuporerivelazionerapporto con Dio
inviato da Anna Barbi, inserito il 28/06/2003
PREGHIERA
260. Senza di te posso solo seccare 1
Io non capisco
come non ti stanchi di me.
Tu sei continuamente alla mia presenza
ed io ti guardo
solo per qualche tratto,
poi scappo
e riprendo la mia libertà,
perché credo che solo così
sono me stesso.
Io non capisco
perché tu non ti stanchi di me
e non mi lasci al mio destino,
ma poi so
che solo tu sei il mio destino,
solo in te mi posso rispecchiare,
solo in te sono me stesso.
Solo in te posso riposare,
solo in te posso crescere.
Senza di te posso solo seccare.
libertàrapporto con Dioquaresima
inviato da Anna Lianza, inserito il 01/04/2003