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PREGHIERA
1. Preghiera dell'insegnante 2
Signore ti chiedo di starmi accanto in questa nuova mattina che sta per cominciare perché con te al mio fianco io possa prendermi cura dei ragazzi che mi hai affidato.
Semina in me la delicatezza e donami uno spirito di profonda cortesia perché io possa riferirmi a tutti coloro che incontrerò come farei con te.
Signore aiutami a chiudere fuori dalla porta tutte le mie debolezze, i miei problemi e le mie inadeguatezze perché attraverso di me tu possa far entrare in classe gioia e impegno, ordine e rispetto.
Rendimi una guida forte e determinata che ha il solo scopo di far crescere questi ragazzi.
Fai che la mia fermezza sia segno di autorevolezza e servizio e non di forza della mia posizione.
Insegnami a sentire la tua presenza in ognuno di loro, in tutti, sia in quello silenzioso che sparisce in fondo alla classe sia in quello più molesto e fastidioso.
Rendimi aperta in modo che io possa collaborare e costruire insieme ai miei colleghi una scuola migliore, e quando ciò non sia possibile donami la virtù del silenzio e del rispetto.
Apri i miei occhi perché io possa vedere al di là delle apparenze.
Proteggi le loro famiglie specialmente tutte quelle che sono in difficoltà.
So di non essere all'altezza di questo compito, io ti offro il mio impegno e dove non riesco ad arrivare, pensaci tu. Amen.
inviato da Marcella Costa, inserito il 18/09/2014
TESTO
2. Vogliamo essere animatori così - Decalogo animatore 3
1. La direzione dell'animatore è la direzione di Cristo: una e una sola!
2. Se c'è un metodo è lo stesso metodo di Dio: a) non sta dietro la cattedra ad insegnare; si siede in mezzo ai ragazzi per testimoniare, b) Condivide la loro vita e li conosce personalmente uno per uno, li chiama per nome.
3. L'obiettivo è "presentare i ragazzi a Dio oltre che solo Dio ai ragazzi" (la preghiera).
4. Portare nel cuore le realtà di vita di ognuno e farlo diventare un offertorio costante nella propria vita di preghiera (prega per il gruppo e per ciascun componente del gruppo).
5. Non pensare che il gruppo è completo e ti appartiene perché manca sempre qualcuno (la pecorella smarrita da andare a cercare).
6. La cosa bella è che l'animatore cresce nella misura in cui crescono i ragazzi.
7. Ricordati però che non sei solo, condividi questo servizio con altri con i quali devi essere in comunione di preghiera e di azione.
8. Parrocchia ma non troppa: la tua spiritualità è laicale: nel mondo attento alle cose del mondo (non chiudersi in sacrestia). Dì ai tuoi ragazzi di andare in piazza a fare le vasche... da cristiani però.
9. Se riconosci di avere il carisma dell'educatore, coltivalo! (parabola di talenti); prega e usa i mezzi specifici che la Chiesa e/o il tuo gruppo ti da.
10. "Animatore fai da te? no Diotour? AHI - AHI - AHI".
educatoreeducareanimatoregruppo
inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012
TESTO
Dici: "E' faticoso lavorare con i bambini".
Hai ragione, aggiungi: "Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere, farsi piccoli".
Sbagli, non è questo l'aspetto più faticoso.
È piuttosto di essere costretti ad elevarsi fino all'altezza dei loro sentimenti... di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi, per non ferirli.
inviato da Qumran2, inserito il 20/08/2012
TESTO
4. E' più facile irritarsi che pazientare 1
E' certo più facile irritarsi che pazientare, minacciare un fanciullo che persuaderlo: direi ancora che è più comodo alla nostra impazienza ed alla nostra superbia castigare quelli che resistono, che correggerli col sopportarli con fermezza e con benignità.
educazioneeducareeducatoripazienzacastigare
inviato da Alessandra Ardini, inserito il 05/08/2012
PREGHIERA
Diocesi di Brescia, Diocesi.brescia.it
Dio Padre,
origine e principio della Sapienza,
tu che ci hai inviato Gesù il Cristo
come unico e solo Maestro
per ogni essere umano
e che ci hai concesso
lo Spirito di Intelletto,
di Scienza e di Consiglio,
aiutaci a comprendere che educare
non è provare, né dimostrare,
ma evocare e lasciar diventare.
Ti preghiamo:
rendici "servi autorevoli",
capaci di fondere nella nostra persona
il minatore che scava le paure,
l'esploratore che segue le stelle,
e il marinaio che tende verso sponde sicure;
concedici di essere "servi inutili",
in grado di valorizzare lo spazio
di ciascuna relazione umana
in cui ogni nostro alunno si realizza
e in cui, scoprendo se stesso,
giunge all'incontro con te;
insegnaci ad agire da "servi umili",
perché i nostri studenti ci vedano
non come dei miti che li abbagliano,
né come padroniche li vincolano,
nemmeno come amici che li lusingano,
ma come saggi compagni di viaggio
che li orientano a guardare
dove si dirigono i loro passi esistenziali
e verso quale pienezza di vita
desiderano camminare.
Donaci di diventare "servi invisibili",
una presenza che sa amarli
senza pretese nel presente,
ma con una speranza per il loro futuro.
Non ci è dato di risolvere
la loro umanità,
ma solo di custodirla perché,
con il loro impegno,
scelgano di renderla
come tu la desideri per loro.
Amen.
educazioneeducatorieducareinsegnantiinsegnaredocenti
inviato da Qumran2, inserito il 24/06/2012
PREGHIERA
6. Preghiera degli educatori prima dell'incontro 3
Signore, siamo pronti
per iniziare un altro pomeriggio
insieme ai nostri ragazzi e insieme a te,
per i nostri ragazzi e per te.
Aiutaci a lasciare da parte
tutti i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni
per dedicarci interamente ai nostri ragazzi.
Fa' che i nostri sentimenti e le nostre parole,
le nostre azioni e i nostri pensieri,
tutto sia dei nostri ragazzi, tutto sia per loro.
Insegnaci, Signore,
a consolare i ragazzi che sono tristi,
a rialzare quelli che cadono,
a sostenere i più timidi e timorosi
e a venire in aiuto di tutti coloro che sono più deboli.
Fa' che sappiamo adattarci
alle esigenze, al carattere,
alle disposizioni, alle capacità e ai limiti
di ciascuno dei nostri ragazzi.
Manda su di noi il tuo Santo Spirito
che ci doni la luce e le competenze di cui abbiamo bisogno.
Metti sulle nostre labbra parole rette e giuste,
affinché, insieme con loro,
possiamo crescere anche noi
nella fede, nella speranza e nell'amore,
nella purezza e nell'umiltà,
nella pazienza, nell'obbedienza
e nella profonda amicizia tra di noi e con te
e possiamo portarti ai nostri ragazzi nella gioia.
Amen!
educatorioratorioaffidamentoanimatorieducare
inviato da Simone Perotto, inserito il 08/05/2012
PREGHIERA
7. Preghiera dell'animatore "Buon Samaritano" 3
Insegnami, Signore,
a servirmi delle mani
per donare premure e attenzioni
facendomi vicino a chiunque ha bisogno di me.
Insegnami, Signore,
a servirmi bene degli occhi e dell'udito
per vedere e percepire con il cuore
che ogni persona che incontro può essere il mio prossimo.
Insegnami, Signore,
a usare bene la parola avendo sempre nel volto il sorriso,
per portare a tutti "belle parole"
che edificano e fanno crescere.
Insegnami, Signore,
a usare i miei piedi per andare incontro
a quel prossimo "un po' scomodo"
perché tu mi chiedi di amarlo come me stesso.
Aiutami, Signore,
a mettere in pratica il tuoi insegnamenti
e diventerò un animatore dal cuore grande,
un vero compagno di viaggio
per i bambini e ragazzi a me affidati.
Amen.
inviato da Milena Pavan, inserito il 08/05/2012
RACCONTO
Il padre di Mardocheo - il futuro celebre rabbi di Lechowitz - si lamentava della pigrizia del figlio nello studio. In città giunse un santo rabbino. Il padre gli condusse Mardocheo perché lo correggesse. Il rabbino, rimasto solo col ragazzo, lo strinse al cuore e se lo tenne a lungo affettuosamente vicino. Quando il padre ritornò, il rabbino gli disse: "Ho fatto a Mardocheo un po' di morale; d'ora in poi la costanza non gli mancherà". Quando ormai adulto e famoso, Mardocheo, raccontava questo episodio, diceva: "Ho imparato allora come si convertono gli uomini".
educazioneeducaretenerezzaconversione
inviato da Qumran2, inserito il 09/04/2012
PREGHIERA
Don Angelo Saporiti, Commento sui segni della storia
Anche tu, Gesù, domandi a noi,
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni.
I tuoi segni
non sono solo quelli del cielo e della terra.
Sono quelli che si trovano
nella storia di tutti giorni.
Quando vediamo che marito e moglie non si rispettano più,
vuol dire che il matrimonio è in pericolo.
Quando vediamo che le nostre giornate sono sempre tristi,
vuol dire che ci stiamo lasciando andare.
Quando vediamo che non ricerchiamo momenti di silenzio,
di preghiera, di ricarica dell'anima,
vuol dire che il nostro cuore sta inaridendo.
Quando non riusciamo mai a fermare il nostro cervello
che sembra un fiume di pensieri in piena,
vuol dire che abbiamo bisogno di una sosta mentale.
Quando il nostro corpo si ribella e inizia
a mandarci messaggi di malattia,
vuol dire che la nostra vita interiore sta soffrendo.
Quando nostro figlio urla sempre e non è capace di relazionarsi con noi o con altri compagni,
vuol dire che ci sta dicendo che ha un problema.
Tu, Gesù, ci domandi
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni
di una speranza mai estinta
di una luce che brilla anche nelle situazioni più disperate.
A noi essere gli scopritori dei tuoi segni.
A noi essere i testimoni del tuo grande amore.
Amen.
segnisperanzavegliareinterioritàeducarestanchezzaspiritualità
inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 13/12/2011
TESTO
10. Le beatitudini del bambino 3
Beato il bambino che inizia la vita incontrando un sorriso.
Beato il bambino che ha più attenzioni dell'auto pulita.
Beato il bambino che è circondato da tanto amore più che da tante cose.
Beato il bambino che non è guastato da eccesso di facilità.
Beato il bambino che non è ubriacato dalla televisione e dalla pubblicità.
Beato il bambino che non è "asfissiato", ma può andare a giocare in cortile.
Beato il bambino che non è obbligato a leggere a tre anni, a ballare a quattro, a suonare a cinque, a essere campione a sei.
Beato il bambino che può essere un bambino.
Beato il bambino che può vivere e giocare da bambino.
Beato il bambino che si sente sussurrare la sera prima di addormentarsi e al mattino al risveglio:
Amore mio ti affido al buon Dio.
beatitudinifigliogenitorifamigliaeducareeducazionebambini
inviato da Forner Fortunato, inserito il 10/12/2009
PREGHIERA
11. Preghiera per iniziare la riunione
Il mio sguardo è rivolto a te, Signore
e il mio cuore inizia timidamente
a fare spazio a quanto tu vorrai.
Sono venuto qui ad imparare
a divertirmi, a crescere e a maturare.
Sono venuto a cercare gli strumenti
che faranno di me un buon animatore.
Tu mi accogli così come sono perché sono nel tuo cuore.
Tu vuoi vedere i frutti di quei talenti che mi hai gratuitamente offerto.
So che, con il tuo aiuto,
qui sono chiamato a mettermi in gioco
e a scoprire il dono dell'amicizia che nasce
quando si sta insieme nel modo migliore.
Grazie!
educareanimareeducatoreanimatoreformazione
inviato da Qumran2, inserito il 07/12/2009
TESTO
Sette dialoghi con Ambrogio, Vescovo di Milano, IV secolo d.C.
L'educazione dei figli è impresa per adulti disposti a una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l'affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri.
Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro: siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani con slancio, anche quando sembrerà che si dimentichino di voi.
Non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande non siate voi la zavorra che impedisce loro di volare.
Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che decidere bisogna e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è più insopportabile una vita vissuta per niente.
Più dei vostri consigli li aiuterà la stima che hanno di voi e che voi avete di loro; più di mille raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso della misura, il dominio della passione, il gusto per le cose belle e l'arte, la forza anche di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo ingiustamente accusato.
I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad uscire di casa, perché ti mette dentro la fiducia in Dio e il gusto di vivere bene.
genitorifiglieducareeducazione
inviato da Daniela Filippino, inserito il 11/06/2009
PREGHIERA
13. Preghiera dell'Insegnante all'inizio dell'anno scolastico
Padre della Vita,
Ti prego per tutti i ragazzi e le ragazze che mi saranno affidati durante questo anno scolastico.
Sento forte l'importanza della mia responsabilità educativa, ma conosco anche i miei limiti e le mie incertezze.
Padre,
donami una passione educativa che possa plasmare il mio pensare, il mio progettare, il mio agire;
concedimi l'entusiasmo necessario per testimoniare l'amore del sapere, la gioia della collaborazione, la fiducia negli altri;
rendimi capace di accogliere, guidare e incoraggiare chi si affida a me ogni giorno;
donami la pazienza di attendere tempi educativi che non sono i miei e che tu solo conosci;
fa' che la fatica, lo scoraggiamento e l'insuccesso non permettano di chiudermi in me stessa, ma mi aprano alla ricerca di prospettive sempre più ampie.
Padre,
rendimi capace di comprendere che il mio essere un'insegnante è un grande dono.
insegnanteinsegnareeducareeducatoriscuola
inviato da Rita Cattaneo, inserito il 21/09/2007
RACCONTO
Una volta una mamma, preoccupata per la figlia che aveva preso la brutta abitudine di abbuffarsi di dolci, si recò da Gandhi.
Lo scongiurò: "Per favore, Mahatma, parla tu con mia figlia in modo da persuaderla a smettere con questo vizio. Accetti?". Gandhi rimase un attimo in silenzio, un po' imbarazzato, poi concluse: "Riporta qui tua figlia fra tre settimane, e allora parlerò con lei, non prima". La donna se ne andò perplessa, ma senza replicare.
Tornò, come le era stato proposto, tre settimane dopo, rimorchiandosi dietro la figlia, golosa, insaziabile. Stavolta Gandhi prese in disparte la ragazza e le parlò dolcemente, con parole semplici e assai persuasive. Le prospettò gli effetti dannosi che possono causare i troppi dolci. Quindi le raccomandò una maggiore sobrietà.
La madre, allora, dopo averlo ringraziato, nell'accomiatarsi, gli domandò: "Toglimi una curiosità, Mahatma... Mi piacerebbe sapere perché non hai detto queste cose a mia figlia tre settimane fa".
"Tre settimane fa" rispose tranquillamente Gandhi, "il vizio di mangiare i dolci l'avevo anch'io!".
Solo l'esempio permette di parlare, solo chi è può colpire a tal punto da poter essere ascoltato.
esempioeducareeducazionetestimonianza
inviato da Cecilia Leone, inserito il 18/10/2003
ESPERIENZA
Ricordo una mattina in cui avevo scoperto una crisalide sulla corteccia di un albero proprio nel momento in cui la farfalla rompeva l'involucro e si preparava ad uscire. Attesi un bel po', però tardava troppo, e io avevo premura. Nervoso, mi piegai e cominciai a riscaldarla con il mio fiato. Io la riscaldavo impaziente, e il miracolo iniziò a realizzarsi davanti a me, ad un ritmo più rapido di quello naturale. L'involucro si aprì, la farfalla ne uscì trascinandosi, e non dimenticherò mai l'orrore che sperimentai allora: le sue ali non si erano ancora aperte e con il suo piccolo corpo tremante si sforzava di allargarle. Chino su di lei, l'aiutavo con il mio fiato... Invano. Era necessaria una paziente maturazione e lo spiegamento delle ali doveva avvenire lentamente al sole; ora era troppo tardi. Il mio soffio aveva obbligato la farfalla a mostrarsi, tutta una ruga, prima della sua ora. Si agitò disperata, e, alcuni secondi più tardi, mi morì sulla palma della mano. Io credo che questo piccolo cadavere è il maggior peso che ho sulla coscienza. Ebbene, oggi lo comprendo bene: forzare le grandi leggi è un peccato mortale. Non dobbiamo lasciarci vincere dalla premura, non dobbiamo spazientirci. Seguire con costanza il ritmo eterno.
tempomaturazionepazienzaeducare
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/06/2003
TESTO
Dove sei, quando mi concepisci?
Dove sei, quando pensi di disfarti di me?
Dove sei quando sono in difficoltà
e ho bisogno di te?
Dove sei, quando la violenza e l'abuso feriscono la mia esistenza?
Dove sei, quando il mio affetto è ferito,
perché tu sei solo attenta
a chi ti distoglie
dalla tua vocazione di mamma?
Dove sei, quando sbagliamo percorso
e quindi cerchiamo conforto
nel sesso, nella droga, nell'anoressia
che avvolgono la nostra vita
perché qualcosa è mancato?
Ci sei mancata tu.
Ti voglio dire "Buon Natale"
In questa culla del presepe,
dove c'è una mamma che puoi imitare:
è la Mamma di Gesù.
mammamadreeducareeducazioneaffettoadolescenza
inviato da Claudio Guazzarotto, inserito il 16/03/2003
TESTO
Se un bambino vive con senso critico
impara a condannare.
Se un bambino vive con ostilità
impara a combattere.
Se un bambino vive col senso del ridicolo
impara ad essere timido.
Se un bambino vive con vergogna
impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive con tolleranza
impara ad essere paziente.
Se un bambino viene incoraggiato
impara la fiducia.
Se un bambino vive con lode
impara ad apprezzare.
Se un bambino vive nella lealtà
impara la giustizia.
Se un bambino vive con sicurezza
impara ad aver fede.
Se un bambino vive nella lode
impara a voler bene a se stesso.
Se un bambino vive nell'accoglimento e nell'amicizia
impara a trovare l'amore nel mondo.
bambinivitaeducatorieducarecrescere
inviato da Serena Carbone, inserito il 16/12/2002
TESTO
18. Responsabilità di un io per un tu
L'amore è responsabilità di un io per un tu.
Una nuova concreta esperienza del mondo ti è posta fra le braccia.
Un bambino ti ha preso la mano?
Tu sei responsabile del suo contatto. Una moltitudine umana si muove attorno a te? Tu sei responsabile delle sue necessità.
responsabilitàumanitàimpegnoeducare
inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 14/12/2002
TESTO
Dal diario di un ragazzo
Volevo latte
ho ricevuto un biberon.
Volevo affetto
ho ricevuto giocattoli.
Volevo imparare
ho ricevuto una pagella.
Volevo parlare
ho ricevuto sapere.
Volevo essere libero
ho ricevuto disciplina.
Volevo amare
ho ricevuto una morale.
Volevo felicità
ho ricevuto denaro.
Volevo una professione
ho ricevuto un posto.
Volevo un senso
ho ricevuto una carriera.
Volevo speranza
ho ricevuto paura.
Volevo vivere...
genitorifiglifamigliaeducazionesenso della vitaeducare
inviato da Sr Irina Mandro, inserito il 11/12/2002
TESTO
Beato il papà che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.
Beato il papà che non teme di essere tenero e affettuoso.
Beato il papà che sa giocare con i figli e perdere tempo con loro.
Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.
Beato il papà che sa ascoltare e dialogare anche quando è stanco.
Beato il papà che dà sicurezza con la sua presenza e il suo amore.
Beato il papà che sa pregare con i figli e confrontare la vita con il Vangelo.
Beato il papà convinto che un sorriso vale più di un rimprovero, uno scherzo più di una critica, un abbraccio più di una predica.
Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta a diventare se stessi.
Beato il papà che sa capire e perdonare gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.
Beato il papà che non sommerge i figli di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.
Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.
Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti sconfinati aperti all'uomo, al mondo, all'eternità.
papàpaternitàfiglifamigliaeducazioneeducare
inviato da Anna, inserito il 21/11/2002
TESTO
21. Quello che un educatore... 1
Decidere di avere un figlio è contrarre con lui il debito più grande che mente umana possa immaginare. Tutti i piccoli vengono da noi con il biglietto d'invito per la vita e ci dicono: «Mi hai chiamato. Sono qui. Che cosa mi dai?». Qui comincia ogni compito educativo.
Un quindicenne la vede così:
Volevo latte
e ho ricevuto il biberon.
Volevo dei genitori
e ho ricevuto un giocattolo.
Volevo parlare
e ho ricevuto un televisore.
Volevo imparare
e ho ricevuto pagelle.
Volevo pensare
e ho ricevuto sapere.
Volevo una visione generale
e ho ricevuto un'ideuzza.
Volevo essere libero
e ho ricevuto la disciplina.
Volevo amore
e ho ricevuto la morale.
Volevo una professione
e ho ricevuto un posto.
Volevo felicità
e ho ricevuto denaro.
Volevo libertà
e ho ricevuto un'automobile.
Volevo un senso
e ho ricevuto una carriera.
Volevo speranza
e ho ricevuto paura.
Volevo cambiare
e ho ricevuto compassione.
Volevo vivere.
educareeducatorifigligenitorifamiglia
inviato da Don Angelo, inserito il 04/06/2002
PREGHIERA
Il Vangelo secondo Jonathan
Signore, ti prego per i ragazzi:
per quelli pieni di vita
che guardano il mondo con ottimismo,
per quelli sfiduciati che vedono solo buio
per i ragazzi che amano la discoteca,
le macchine veloci, lo sport,
per i ragazzi innamorati e felici,
per quelli che non trovano la propria
strada nella vita.
Per i ragazzi prigionieri
dell'alcool e della droga.
Per i ragazzi che amano
e vivono la libertà dei figli di Dio.
Per i ragazzi che studiano,
per quelli che lavorano,
per quelli che cercano un lavoro.
Per i ragazzi allegri e per quelli tristi,
per i ragazzi sani
e per quelli handicappati.
Accompagna il cammino di tutti
perché in ogni ragazzo si compia
il sogno più bello di ogni madre.
inviato da Patrizia Traverso, inserito il 21/05/2002
TESTO
23. Le beatitudini della mamma 3
Beata la mamma che sa sorridere anche quando tutt'intorno è nuvolo.
Beata la mamma che sa parlare senza urlare.
Beata la mamma che sa amare senza strafare.
Beata la mamma che sa essere ciò che vuole trasmettere.
Beata la mamma che trova il tempo per mangiare con i figli e con papà.
Beata la mamma che non insegna la vita facile ma la via giusta.
Beata la mamma che non smette mai di essere mamma.
Beata la mamma che sa pregare: dal buon Dio sarà aiutata, dai suoi figli sarà ricordata.
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 21/05/2002
PREGHIERA
24. Vivere di te (Preghiera del Catechista) 3
Chiamato ad annunciare la tua Parola,
aiutami, Signore, a vivere di Te,
e a essere strumento della tua pace.
Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi
che la comunità mi ha affidato
trovino in me un testimone credibile del Vangelo.
Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua,
non suonino false sulle mie labbra.
Esercita su di me un fascino così potente,
che, prima ancora dei miei ragazzi,
io abbia a pensare come Te,
ad amare la gente come Te
a giudicare la storia come Te.
Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che,
isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la mia corsa da solo.
Ho paura, Signore, della mia povertà.
Regalami, perciò, il conforto
di veder crescere i miei ragazzi
nella conoscenza e nel servizio di Te,
Uomo libero e irresistibile amante della vita.
Infondi in me una grande passione per la Verità,
e impediscimi di parlare in tuo nome
se prima non ti ho consultato con lo studio
e non ho tribolato nella ricerca.
Salvami dalla presunzione di sapere tutto,
dall'arroganza di chi non ammette dubbi;
dalla durezza di chi non tollera ritardi;
dal rigore di chi non perdona debolezze;
dall'ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.
Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività»,
e il mio sguardo missionario
arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.
Affidami a tua Madre.
Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi
come Lei custodì Giovanni.
E quando, come Lei, anch'io sarò provato dal martirio,
fa' che ogni tanto possa trovare riposo
reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.
educareeducatorianimatoricatechistitestimonianzaannunciomissionetabor
inviato da Polda, inserito il 21/05/2002
TESTO
Se tu rallenti,
essi si perderanno
se ti scoraggi,
essi si fiaccheranno
se ti siedi,
essi si coricheranno
se tu dubiti,
essi si disperderanno
se tu vai innanzi,
essi ti supereranno
se tu doni la tua mano,
essi doneranno la vita
se tu preghi,
essi saranno santi.
Che tu sia sempre l'educatore
che non rallenta,
che non si scoraggia,
che non dubita,
ma va innanzi,
dona la mano, prega.
inviato da Michela De Santis, inserito il 08/05/2002
TESTO
26. I bambini imparano ciò che vivono
Dorethy Law Nolte, I bambini imparano quello che vivono, ed Fabbri, 2000
Se un bambino vive nella critica
impara a condannare.
Se un bambino vive nell'ostilità
impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia
impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna
impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza
impara ad essere paziente.
Se un bambino vive nell'incoraggiamento
impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà
impara la giustizia.
Se un bambino vive nell'approvazione
impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'amicizia
impara a trovare nel mondo l'amore.
inserito il 08/05/2002
PREGHIERA
O Dio nostro Padre
Signore della vita, Padre, Figlio e Spirito dell'amore
ci siamo accostati alla tua presenza
manifesta e nascosta in tanti nostri giovani amici
e come a Mosè dinanzi al roveto chiedesti di togliersi i calzari
perché il luogo nel quale si trovava era terra sacra, abitata da te,
così chiedi a noi ancora di toglierci i calzari dinanzi ad ogni giovane
e riconoscere così la tua inesauribile e imprevedibile presenza.
Riconosciamo che tu, Dio Padre, hai sempre avuto cura di noi,
da sempre hai intessuto con noi una relazione d'amore
che tante volte ci ha sorpresi e inquietati,
raccolti e coccolati, sostenuti e trasformati,
ma non sempre, scoperto il tesoro che era in noi,
abbiamo saputo raccoglierlo e restituirlo.
Signore Gesù,
tu hai scelto di essere un Dio inginocchiato
davanti alla tua creatura nel gesto della lavanda dei piedi,
aiutaci a comprendere la potenza trasformante
che scaturisce da questa tua tenerezza.
Avvolti e condotti dalla dolcezza di questo tuo amore,
insegnaci a incontrare, a sorprendere ogni giovane,
tanto da ingenerare in lui il "dubbio"
di essere qualcuno a cui voler bene, di essersi lasciato voler bene.
Spirito dell'amore,
donaci di diventate tessitori sapienti e pazienti di incontri,
servi senza pretese, amanti del tempo che Dio muove incontro a ciascuno
e che ciascuno prende per muoversi
e tornare incontro al Dio suo Padre.
E quando i tuoi ragazzi e i tuoi giovani, Signore,
diventati "grandi" prenderanno congedo da noi,
incamminandosi ognuno per la propria strada,
proprio allora noi, non tristi,
li guarderemo allontanarsi per strade diverse,
in quel momento sapremo di aver contribuito
alla possibilità di raggiungere ognuno se stessi e te,
Dio, Signore di ogni vita.
inviato da Emilio Centomo, inserito il 05/05/2002
PREGHIERA
Ti preghiamo Signore
di concederci vita
per poter vedere come crescono i nostri figli,
di concederci sapienza
per poter insegnare loro, senza tenerli sotto tutela,
di concederci saggezza
in modo che le nostre azioni non appesantiscano la loro vita, con dei pregiudizi,
di concederci amore
in modo che sappiamo condurli verso la meta
di concederci benedizione,
perché sappiamo dire di sì alla scelta che vorranno fare
soprattutto se tu Signore
chiamerai qualcuno dei nostri figli
ad una vita di speciale consacrazione
ed incontro con Cristo nostro Salvatore.
Amen.
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inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 03/05/2002
PREGHIERA
29. Preghiera della Capo (scout)
Signore e Capo Gesù Cristo,
che, nonostante la mia debolezza,
mi hai scelta per capo e custode delle mie sorelle guide,
fa' che la mia parola illumini il loro cammino
sul sentiero della nostra legge,
che io sappia mostrare loro le tue tracce divine
nella natura che hai creato,
ed insegnar loro con l'esempio
ciò che deve condurle, di tappa in tappa,
verso di te, mio Dio,
nel campo del riposo e della gioia,
dove hai alzato la tenda per l'eternità.
Così sia.
inviato da Maria Vitali, inserito il 29/04/2002
PREGHIERA
30. Preghiera del Capo (scout) 1
Preghiere Scout, ed. ELLE DI CI, pag 16
Fa', o Signore, che io ti conosca.
E la conoscenza mi porti ad amarti,
e l'amore mi sproni a servirti
ogni giorno più generosamente.
Che io veda, ami e serva te in tutti i miei fratelli,
ma particolarmente in coloro che mi hai affidati.
Te li raccomando perciò, Signore,
come quanto ho di più caro,
perché sei tu che me li hai dati,
e a te devono ritornare.
Con la tua grazia, Signore,
fa' che io sia sempre loro di esempio e mai di inciampo:
che essi in me vedano te,
e io in loro te solo cerchi:
così l'amore nostro sarà perfetto.
E al termine della mia giornata terrena
l'essere stato capo mi sia di lode e non di condanna.
Amen.
inviato da Maria Vitali, inserito il 29/04/2002
TESTO
Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno
la perdono, e se la prendono con te;
se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;
se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;
se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
e a evitare di far discorsi troppo saggi;
se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare;
se sai pensare - ma dei pensieri sai non farne il fine;
se sai trattare nello stesso modo due impostori
- Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi;
se sai resistere a udire la verità che hai detto
dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;
se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio
e te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta,
e se perdi, sai ricominciare
senza dire una parola di sconfitta;
se sai forzare cuore, nervi e tendini
dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,
a tener duro, quando in te nient'altro
esiste, tranne il comando della Volontà;
se sai parlare alle folle senza sentirti re,
o intrattenere i re parlando francamente,
se né amici né nemici riescono a ferirti,
pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno;
se riesci ad occupare il tempo inesorabile
dando valore a ogni istante della vita,
il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,
e, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo!
futuroimpegnovalorisenso della vitagenitorifiglieducatorieducare
inviato da Matteo Preto, inserito il 16/04/2002