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TESTO

1. È vicino il 2 Novembre

Giuseppe Impastato S.I

Alleggerito del corpo,
sarò come neonato spaurito.
Ma subito giungerà l'Afflato,
avvertirò la stretta dell'Abbraccio,
e mi invaderà la Luce.
Griderò: “Mio Alfa, ora Omega, per me Tutto”.
E udrò un immenso e gioioso coro.
Inizierà lo Splendore in me.

mortevita eternaparadisodefunti

inviato da Giuseppe Impastato S.I, inserito il 18/10/2024

TESTO

2. Sogni piccoli e grandi

Giuseppe Impastato S.I.

Giuseppe di Nazaret...
un sogno piccolo piccolo:
prendere moglie, avere dei bimbi,
vivere e lavorare per essi
sotto lo sguardo di Jahvè
nel duro lavoro quotidiano
nella sua bottega di Nazaret....

Ma Jahvè Dio, anche Lui,
ha dei sogni da realizzare...
Giuseppe avrà Maria,
non una donna, ma la Donna,
e, come figlio, Gesù. il Figlio,
il Messia, l'Atteso, il Salvatore,
e come patria il mondo
e come orizzonte la storia,
e come famiglia l'umanità....

Sogni che si intersecano...
Sembra che Dio
tolga spazio, annulli, distrugga...
e invece dona, riempie, amplifica, moltiplica,
divinizza...

GiuseppeJahvèsogniMariaGesùprogetto di Dio

5.0/5 (1 voto)

inserito il 08/10/2024

TESTO

3. Giuseppe, l'uomo del sì   2

Giuseppe Impastato S.I.

Sempre pronto alle chiamate,
urgenti, notturne, inattese...
Lui, l'uomo, sempre all'oscuro...
Solo ordini e perentori:
prendi, va, àlzati,
fuggi, torna.
.. senza perché.

Povero Giuseppe! I suoi piani
stravolti senza spiegazioni,
i suoi progetti sempre cambiati
e lui - Giuseppe - il fedele,
il giusto - a dire sempre sì,
ad accollarsi i pesi,
ad assumersi responsabilità...

Tutto è stabilito in alto
e lui deve accettare e agire.
Prendere con sé Maria,
senza badare ai fatti,
senza pensare ai dubbi,
senza dar retta alla gente.
A Gesù dare un nome,
la sicurezza di una casa,
protezione, educazione, un mestiere...

Lui, il falegname, conosce il prezzo
del Dio che scende tra noi uomini.
Lui, un anello che da lontano
porta a Cristo, alla salvezza.
Grazie, Giuseppe.

prontezzagiustoGiuseppesan giuseppedisponibilitàserviziol

4.5/5 (2 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 20/02/2023

RACCONTO

4. Chiamata

Giuseppe Impastato S.I.

Mi passò accanto
e mi trasse da sabbie mobili
di prospettive piccine:
«Percorri la terra e annunzia...»

Mi condusse fuori
da angusti cantucci
e mi indicò l'orizzonte:
«C'è il mio mondo che aspetta...»

Mi scrutò dentro
con occhi d'amore
e m'investì col suo spirito:
«Leggi nei cuori e conducili a me...»

missioneannunciodiscepolato

3.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

PREGHIERA

5. Qualcosa non funziona nell'albero di Natale

Giuseppe Impastato S.I.

Ti abbiamo preparato un albergo,
e Tu vuoi una casa, la nostra casa,
per abitare la terra.
Ti abbiamo preparato un tempio
e Tu vuoi le strade,
le nostre strade,
per incontrare l'uomo.
Ti abbiamo preparato un altare
e Tu preferisci il cuore,
il nostro cuore
per essere intimo a noi.
Avevamo pensato ad un calice d'oro
e Tu cercavi un bicchiere,
quelli della nostra cucina,
per festeggiare l'incontro.
Oro, luci, regali, palchi, palazzi, chiese,
allegria, musica, champagne,
vestiti firmati, pellicce…
per festeggiare il tuo arrivo!
E tu eri a frugare nel cassonetto,
e tu eri riverso per strada…
Abbiamo mancato l'appuntamento con Te,
venuto ad incontrare noi.

natalepovertàaccoglienzacaritàattesaavvento

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

TESTO

6. Natale: cosa attendi?

Giuseppe Impastato S.I.

Tu forse non attendi più un Messia e un Salvatore.

Dillo pure: mi bastano le assicurazioni, la carta di credito, il libretto di assegni, le multi-proprietà, gli investimenti che rendono, le giuste conoscenze, le amicizie influenti...

Mi sta bene il Natale come fiaba, ricordi, festa per i bambini, regali, vacanze, ritrovarci con parenti.

Fratello, sorella, forse pure andrai in chiesa per Natale, ma se a Gesù che non ha e non dà nessuna sicurezza, e se non hai spalancato la tua vita al futuro di Dio, non celebrerai il vero Natale.

Se a Natale sai dire solo: "Auguri", "Buon Natale", "Buone feste", "Buona fine e buon principio", il Natale non è stupore, né dono divino, né cuore e occhi nuovi, né presenza inquietante, né luce dall'alto, né invito a novità di vita e gioia piena.

nataleattesaauguriavvento

3.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

ESPERIENZA

7. Esperienza del Discepolo

Giuseppe Impastato S.I.

Scorgere un uomo circondato da una folla
e tanti sguardi imploranti rivolti a lui,
inquadrare il Rabbì, percepire l'ineffabile,
avvertirne il fascino...
E poi avvicinarglisi,
coglierne il cenno che ti accoglie,
ascoltarlo, sempre più presi,
sino a sentirsi trafitti
e fremere di gioia,
scorgendosi poveri, inappagati...
E poi avvertire un fraterno abbraccio,
il tuo cuore sussultare,
e ritenere non più impellenti i tuoi impegni...
E quando Gesù lascia la folla
seguirlo, accettandone passo e ritmi,
senza perdere una parola del suo dire,
e capire che spalanca le tue porte chiuse
per donarti aria fresca e nuova...
E Lui continua ad agire, scava in te,
riportando alla luce quello che sei;
la Parola si fa specchio per te,
e rimani ammaliato dinanzi al riemergere
- ad ogni tocco, talora deciso, di bulino -
dell'immagine di te, antica e nuova...

E poi stare con lui, bearsi,
non riuscire a staccarsi,
non desiderare altro,
lucidamente ammaliati
da chi dolcemente ti prende,
ti porta dove il suo cuore pulsa d'amore.
E poi percepire altre voci, ora amiche,
e comprendere ora - sorpresi -
che solo il divino ci si addice,
che ci fa essere aperti al mondo,
totalmente vivi, pieni, nuovi....

ascoltotrasformazionediscepolatosequeladiscepoli

4.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

TESTO

8. Essere ammirati o servire?

Giuseppe Impastato S.I.

Le persone, quando ricevono un grande incarico, vanno alla ricerca di riconoscimenti, approvazioni, elogi, ammirazione...

Maria, invece, dell'incarico di portare nel mondo il Figlio di Dio non disse nulla neppure a Giuseppe, e pensò ad altro: partire alla svelta per dare una mano a Elisabetta in previsione del parto.

MariaMadonnaservizioumiltàvisitazionedisponibilità

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 23/06/2020

PREGHIERA

9. Preghiera a Maria per i morti da coronavirus

don Paolo della Peruta & Annamaria Pizzutelli

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
la tristezza ci assale
e il dolore ci toglie il respiro
in queste giornate segnate
dalla paura del contagio
e... dalla morte!
Questo virus invisibile sta portando via
nella solitudine più assoluta
le persone che amiamo, le nostre storie, i nostri affetti...

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
sii accanto al letto di morte di ogni malato
che parte per il suo viaggio verso il giorno senza tramonto,
come lo sei stata, in quelle tre del pomeriggio,
con Gesù sotto la croce.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
non lasciare nel buio della solitudine
ogni tuo figlio che emette l'ultimo respiro,
la tua presenza materna,
renda “presente” il volto e l'affetto delle persone amate;
accogli questi tuoi figli
tra le tue braccia amorose
come hai fatto col tuo figlio Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
avvolta di luce e di bellezza infinita, tendi la mano
a chi attraversa il confine tra la morte e la Vita
per accompagnarlo alla porta del Paradiso.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
siamo certi che quanto ti chiediamo...
il tuo affetto di madre lo ha già ottenuto
da Dio, Padre di misericordia e di perdono.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
prega per ogni tuo figlio, prega per noi peccatori...
ora e nell'ora della morte.

coronaviruspandemiaepidemiamariamorti

inviato da Don Paolo Della Peruta, inserito il 03/04/2020

TESTO

10. Andate...   1

Giuseppe Impastato S.I.

Andate, N. e N.,
sia l'Amore a guidarvi.
Amandovi, sarete preziosi per questo nostro mondo
assetato di Assoluto e di senso,
e mostrerete che in voi oggi si è accesa una luce.
Andate e amatevi in pienezza, per la vita,
e seminerete simpatia e speranza.
Noi, qui presenti, parte di una Chiesa più grande,
ci stringiamo a voi e vi siamo grati
per il vostro gioioso “Sì” all'amore di Cristo Gesù,
e questo incoraggerà anche noi a dire sì
a Dio, alla vita, all'amore.
Andate e conservate intatti
I sentimenti che oggi vi animano.
Gesù vi accompagnerà con la sua forza
e con il suo coraggio di amare.

Andate insieme nella gioia, nella pace, incontro alla vita.

matrimoniocoppiasposifamiglia

3.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato, inserito il 12/01/2020

TESTO

11. Cimitero   1

Giuseppe Impastato S.I.

Per ritrovare i volti
di chi mi sorrise all'incontro
segnato dal primo grido,
per richiamare sguardi e abbracci
che mi spinsero a credere
in un Amore più grande,
per preparare il finale mio cammino
verso la pace,
son passato tra i filari dei cipressi
mentre le rondini in volo
ricamavano in cielo
la volta della mia futura casa.

cimiteronascitaresurrezionegratitudine

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 27/06/2019

TESTO

12. La pace è finita, andate a Messa   1

Tonino Bello, Affliggere i consolati

Il frutto dell'eucaristia dovrebbe essere la condivisione dei beni. I nostri comportamenti invece sono l'inversione di questa logica. Le nostre messe dovrebbero smascherare i nuovi volti dell'idolatria. Le nostre messe dovrebbero metterci in crisi ogni volta. Per cui per evitare le crisi bisognerebbe ridurle il più possibile. Non fosse altro che per questo. Dovrebbero smascherare le nostre ipocrisie e le ipocrisie del mondo. Dovrebbero far posto all'audacia evangelica. Non dovrebbero servire agli oppressori.

Bonhoeffer diceva che non può cantare il canto gregoriano colui che sa che un fratello ebreo viene ammazzato. Non si può cantare il canto gregoriano quando si sa che il mondo va così.

Tante volte anche noi, presi da una fede flaccida, svenevole, abbiamo fatto dell'eucaristia un momento di compiacimenti estenuanti, che hanno snervato proprio la forza d'urto dell'eucaristia e ci hanno impedito di udire il grido dei Lazzari che stanno fuori la porta del nostro banchetto.

Se dall'eucaristia non parte una forza prorompente che cambia il mondo, che dà la voglia dell'inedito, allora sono eucaristie che non dicono niente.

Se dall'eucaristia non si scatena una forza prorompente che cambia il mondo, capace di dare a noi credenti l'audacia dello Spirito Santo, la voglia di scoprire l'inedito che c'è ancora nella nostra realtà umana, è inutile celebrare l'eucaristia. Questo è l'inedito nostro: la piazza. Lì ci dovrebbe sbattere il Signore, con una audacia nuova, con un coraggio nuovo. Ci dovrebbe portare là dove la gente soffre oggi. La Messa ci dovrebbe scaraventare fuori.

Anziché dire la messa è finita, andate in pace, dovremmo poter dire la pace è finita, andate a messa. Ché se vai a Messa finisce la tua pace.

eucaristiamessasolidarietàcambiamento

inviato da Eleonora Polo, inserito il 27/06/2019

TESTO

13. Natale non è Babbo Natale?   1

Giuseppe Impastato S.I.

Non è un telegramma di auguri (Buon Natale e Buone Feste).
Non è una dichiarazione che siamo perdonati (vabbè, scurdàmuci o passato e arrivederci a tutti in paradiso).
Natale non è una promessa elettorale che ci sarà un condono tombale per tutti (tranquilli, non preoccupatevi più) e che tutti i guai che abbiamo combinati sono con un solo tocco magicamente scomparsi (pim pum pam, tutto a posto).
Natale non è una vaporosa o fantasmagorica apparizione in un sogno dove tutto il mondo (abracadabra) è divenuto meraviglioso.
Natale non è una visita di cortesia o di obbligo (toccata e fuga e chi s'è visto s'è visto).

Natale è una presenza,
una presenza povera per distruggere il fascino della ricchezza,
una presenza inerme per distruggere il mito della potenza,
una presenza mite per svilire la tentazione della prepotenza.
una presenza costante, definitiva, di un Dio che amerà senza pretese, senza ripensamenti e senza rimpianti.

Natale è una incarnazione, cioè: il Figlio di Dio è venuto tra noi,
e ormai è uno di noi, uno come tutti gli altri,
che abita come noi in questo sporco fastidioso mondo,
che viene per noi,
per essere cammino di luce e indicarci una via,
per essere energia e forza per cambiare il mondo,
per essere vittoria su ciò che è morte e donare amore.

Nessuno può dirgli: ma tu chi sei? che ci fai qui?
Che ci vieni a raccontare? che ne sai dei nostri guai?
che cosa rappresenti per noi? chi ti ha chiesto di venire?

Avevamo un progetto e un sogno: essere come Dio.
Ma non siamo riusciti a realizzarli.
Ora con Lui progetto e sogno sono realizzabili.

Ma Dio ora realizza il suo progetto e il suo sogno: diventare Uomo!
Ma se ha scelto la nostra vita, vuol dire che è bella!
Coraggio! La vera rivoluzione è iniziata; scegliamo Gesù!

NataleDio con noipresenzaincarnazione

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 29/12/2018

PREGHIERA

14. Vieni a colmare la nostra attesa

Luigi Pozzoli, E' bello per noi restare qui. Una comunità prega i Vangeli festivi

Signore Gesù,
tra non molti giorni
celebreremo il Natale.
Sapremo trovare le parole più toccanti
per dire a tutti la nostra gioia
nell'accogliere la tua presenza
che abbiamo atteso e invocato
con il senso della nostra mendicante povertà?
Abbiamo bisogno di parole molto semplici,
di parole umili
che però vengano dal cuore.
Abbiamo bisogno, come Giovanni,
di non vantare alcun merito,
ma di sentirci, semplicemente,
voce della tua Parola,
piccolo riflesso della tua grande luce,
lampada che arde e risplende,
sia pure in misura molto modesta,
per le persone che abbiamo accanto,
per i nostri familiari,
per i nostri amici
e per tanti fratelli e sorelle
che sono in cerca di una luce
per il loro cammino e il loro futuro.
La tua gioia sia il sapore della nostra fede,
la tua Parola sia l'orizzonte del nostro esistere,
la tua luce sia il conforto della nostra speranza.
Signore Gesù,
vieni a colmare la nostra attesa
con la certezza
che tu sei sempre accanto a noi,
anche quando i nostri occhi velati
non sanno scorgere le tracce
della tua meravigliosa, divina presenza.
Amen.

nataleattesapresenza

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 29/12/2018

PREGHIERA

15. Sulle strade di Emmaus

Giuseppe Impastato S.I.

Vieni sulle strade
che percorriamo, e avvicìnati a noi,
visita delusioni e amarezze.
Scandaglia pensieri
che rendono pesanti
cuori e rabbuiano cieli.
Abbiamo abbandonato compagni
con cui avevamo coltivato speranze
e condiviso personali sogni;
gli occhi bassi
non riescono a scorgere cieli,

poiché si è spento ormai il Sole.

Ci sembri fuori dalle nostre storie,
ma poi tu, pellegrino, incendi i cuori,
illumini scenari e risvegli speranze. Con noi
ti vogliamo, e solo quando prendi-
benedici-spezzi-doni
scoppia la gioia incontenibile
che ci abbraccia e riempie.
Non riusciamo a tenerla per noi.
Non contiamo più i chilometri
e i tempi per percorrerli,
e il buio che incombe
quando i nostri piedi bramano
di danzare e le gole cantare
con chi condividiamo la vita
che è rinata di noi e ci abita.

Emmausscoraggiamentorisortovicinanza di Dio

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 31/05/2018

TESTO

16. Gesù non mi inganna   1

Giuseppe Impastato S.I.

Mi rifiuto di credere
che Lui, Gesù, ci abbia preso in giro e ingannato.
Gesù, uomo grande-intelligente-generoso-sincero-limpido-coraggioso!
Mi rifiuto di pensare che ci abbia ingannato
un uomo che si è inginocchiato dinanzi a noi,
ha lavato i nostri piedi,
ha detto parole dense di eternità.
Un uomo che non ha chiesto a noi
beni, vantaggi, privilegi, voti.
E ha detto che la cosa più importante è amare.
Amare di un amore che non esige risposte,
non ha pretese, non cerca vantaggi o secondi fini,
un amore a perdere...
E ci ha parlato di un Dio che non chiede nulla per sé,
ma solo per il bene dell'uomo,
un Dio che è papà, non carabiniere o ragioniere o manager....
Mi fido di Gesù che si è lasciato condannare, crocifiggere e uccidere.
E perdona i suoi nemici.
Che vuole rimanere con noi, per sempre,
e realizzare una comunione che sa di infinito.

Gesùamorefedefiduciarapporto con Diomisericordia

5.0/5 (2 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 15/01/2018

RACCONTO

17. I rocchetti di filo colorato   1

Piero Ferrucci, La forza della gentilezza, Oscar Mondadori 2005

In una storia narrata dal saggio indiano Ramakrishna, una donna va a trovare un'amica che da molto tempo non vedeva. Entrata in casa sua, nota una magnifica collezione di rocchetti di filo colorato. Questa esibizione multicolore la attrae in maniera irresistibile, e quando l'amica va un momento in un'altra stanza, la donna ruba vari rocchetti e li nasconde tenendoli sotto le braccia. L'amica però se ne accorge e, senza accusarla, le dice: «È da tanto tempo che non ci vediamo. Perché non danziamo assieme per festeggiare il nostro incontro?». La donna, imbarazzata, non può rifiutare ma, per non lasciar cadere i rocchetti, è costretta a danzare in modo molto rigido. L'altra la esorta a liberare le braccia e a muoverle danzando, e quella risponde: «Non sono capace, io danzo solo così».

Ramakrishna raccontava questa storia per illustrare la liberazione. Smettere, cioè, di tener stretti con paura i nostri possessi, di aggrapparci ai nostri ruoli e alle nostre idee. E lasciarsi andare. Quando siamo gentili ci occupiamo più degli altri e diventiamo meno schiavi del nostro ego e della sua tirannia; i mostri dell'ansia e della depressione hanno meno appigli dove attaccarsi; i blocchi e gli impacci causati dall'eccessiva attenzione a noi stessi scompaiono.

libertàlibertà interioretimidezzablocchigentilezzaegoismolibertàego

inviato da Qumran, inserito il 25/10/2017

TESTO

18. Missione

Giuseppe Impastato S.I.

Mi disse: Va'...
Va' presso le mie pecore perdute...
Le condurrò io sulle tue strade.
Tu ascolta la loro pena,
entra nel segreto del loro cuore,
appassionatamente.
Metterò sulla tua bocca
parole che aprano i cuori.
Conducile a me,
le pecore ferite
e fa' gustare il mio amore.
Questo cercano,
questo ad esse basta.
Non chiedere loro
amore per te,
riconoscenza per te,
attenzione per te.
Sono creature mie
che ti affido per poco.
Va'...

missionevocazione

inviato da Giuseppe Impastato S.i., inserito il 30/06/2017

PREGHIERA

19. Pasqua: burrasche e pace

Giuseppe Impastato S.I.

Lo abbiamo lasciato solo, ad un tiro di sasso,
incapaci, pronti a difendere con pagane spade.
E lui a rifuggire il calice amaro, risultato
di interessi, rifiuti, incomprensioni, cecità,
e poi invidie, gelosie, tradimenti, adultèri...

Visti i ceppi, siamo fuggiti al cenacolo, agitati,
cercando sicurezze e conforto nel riassaporare
la sua presenza: confidenze, attenzioni, canti,
testamenti, preghiere, richiami, e piedi lavati...
Ci siamo scoperti fragili, senza di lui.
Alla gola un nodo, perché smarriti, inadatti,
chiusi in noi, senza ideali e senza futuro.

La tomba vuota ci ha lasciati frastornati
e dubbiosi, senza più riferimenti.
Ci hanno scossi le donne. Ignorata la mirra,
messi da parte i profumi. Non erano tristi:
credere o considerarle illuse e visionarie?

Poi sei venuto tu, Gesù, vivo, gioioso, luminoso,
fiducioso in noi e nella bellezza del vangelo.

Non del tutto convinti, siamo tornati a pescare.
Ma ora che occhi e mani hanno visto e palpato,
ora che nei cuori si è riversata consolazione,
ora che ci ha invasi la gioia, scacciando tristezze,
porteremo a chi attende il lietissimo annunzio.

Il futuro del mondo e il nostro è risurrezione.

risortorisurrezioneapparizionipasquapacefiduciasperanzaevangelizzazionetestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/05/2017

PREGHIERA

20. Preghiera dell'angelo

fonte

Donaci, o Signore, un Angelo di luce che ci prenda per mano, ci accompagni a Te e ci insegni a compiere le tue opere.
Donaci, o Signore, un Angelo amico che ci riveli e ci faccia sentire la tua bontà e il tuo amore e ci renda capaci di pietà verso ogni creatura.
Donaci, o Signore, un Angelo di comunione con cui poter condividere i doni della vita illuminata dal tuo Spirito.
Donaci, o Signore, un Angelo buono che custodisca la nostra anima, che vegli sulla nostra vita, che guidi il nostro cammino.
Ci sia egli sempre vicino con il suo volto luminoso e ci conduca a Te, ai tuoi Santi, a coloro che amiamo e ci amano ed anche a coloro che non ci amano e che facciamo fatica a amare.
Amen!

amorevitacamminoanimaangeli

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 20/02/2017

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