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PREGHIERA

1. Mi conosci da sempre

Lucio Renna, Cuore in festa - Edizioni Paoline 1981

Un pensiero mi abbaglia:
io sono un tuo sogno, Signore!
Da sempre mi hai conosciuto:
mi hai amato,
mi hai voluto,
mi hai creato.
Io sono perché tu sei l'amore.
La mia vocazione:
essere dall'amore, nell'amore, per l'amore.
Perché mi hai voluto?
La mia preghiera si fa oscura:
perché proprio me?
Un tuo progetto si è fissato su di me
ma io non lo conosco,
non riesco a indovinare
a quali lidi vuoi guidarmi,
quali incarichi vuoi affidarmi.

Mi sento qualcuno,
mi sento tuo pensiero,
mi sento tuo figlio.

Aiutami, Signore,
a fare ordine dentro di me.
Aiutami a intonare la voce
con le tue attese.
Aiutami ad essere come tu mi vuoi.
Aiutami a trasformare in vita
il tuo sogno su di me.

sogno di Diovocazioneprogetto di Dio

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/10/2024

TESTO

2. Il figlio del nostro amore

Hans Urs von Balthasar, Il cuore del Mondo, Milano 2006, 54-55

Io sono la vite, voi i tralci. Siete fioriti uscendo da me: vi meravigliate se una goccia del sangue del mio cuore s’infiltra in tutto il vostro pensare e fare? Vi meravigliate se piano piano i pensieri del mio cuore si insinuano nel vostro cuore terreno? Se in voi sussurra un bisbiglio, e giorno e notte avvertite un brusio, un’aspirazione? All’amore che vuole soffrire; all’amore che, insieme con quello mio, redime? Vi meravigliate del fatto che vi venga voglia di rischiare le vostre energie e la vostra vita, e di giocarle per i vostri fratelli? E di compiere ciò che manca alla mia passione, che ancora deve mancare, fino a quando non ho patito la mia passione in tutte le mie membra e rami? Giacché è chiaro che nessuno di voi viene redento se non per mezzo di me, ma io sono l’intero redentore solo unito con ognuno di voi.

Volete realizzare con me la grande trasformazione e il regno del Padre? Volete provare i miei sentimenti, quelli di colui che non se ne stette avidamente aggrappato alla sua forma divina ma l’ha spezzata e svuotata e ha cominciato a scorrere nei bassifondi del coraggio che si fa schiavo? Lo volete? […] Già da troppo tempo la mia grazia scorre nei vostri vasi vuoti, e sempre ancora li lasciate vuoti in voi, sottraete il vostro grembo alla mia semente. […] Ma ecco che la debolezza con cui tu mi indebolisci non riesce più a frenarmi. Quando io sono debole, allora sono forte. Lasciati indebolire dalla mia debolezza, o tu mia sposa, affinché cresca in te il frutto del mio grembo, il figlio del nostro amore. […] Per quanto tempo ancora tieni separata la mia solitudine dalla tua, invece che lasciarle entrambe confondersi nell’unità di un unico amore? Solo una solitudine che ama è feconda.

unione con Cristofeconditàvite e tralciportare fruttoamore di Diorapporto con Dioforzadebolezzapaurafiduciaabbandono

inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

3. Preghiera allo Spirito Santo

Antonio Rungi

Vieni Spirito Santo
e discendi su di noi,
poveri mortali,
come nel giorno di Pentecoste,
quando hai infiammato
il cuore degli apostoli
rendendoli zelanti annunciatori
del Vangelo del Signore.

Oggi come allora
fa' che il nostro zelo apostolico
si trasformi in azioni concrete
e non resti solo parole
per testimoniare al mondo
l'amore verso il Signore
e verso ogni fratello
in cerca di luce e di conforto.

Donaci la sapienza del cuore,
perché alla scuola
della Croce di Cristo
sappiamo donare
la nostra vita
per il bene dell'umanità intera.

Potenzia in noi
il sano intelletto
che tutto possa interpretare
alla luce del Santo Vangelo.

Illuminaci con il tuo consiglio
che ci faccia superare
ogni visione riduttiva della vita
e della storia dell'umana società.

Rendici forti nell'affrontare
il duro combattimento
della vita di ogni giorno
e la difficile battaglia
della difesa della morale cristiana,
contro la deriva etica
del mondo moderno.

Guidaci nella ricerca della verità
con le due ali della scienza
e della fede, per toccare
con le nostre mani
la carne di Cristo
Redentore dell'umanità.

Alimenta in noi la pietà cristiana,
che è preghiera, contemplazione e adorazione
del mistero del Dio Uno e Trino,
fonte di eterno amore.

Fa crescere in noi
quel santo timore di Dio,
che non è paura e terrore
per il giudizio divino,
ma solo misericordia e perdono
per tutte le nostre umane debolezze e fragilità.

Luce di eterna luce
illumina il nostro cammino
di battezzati, cresimati
e di veri cristiani
che desiderano ardentemente
di raggiungere il cielo
per contemplare in eterno Te Dio.
Uno è Trino,
Padre Figlio e Spirito Santo.
Amen.

Spirito SantoPentecostedoni dello Spirito Santo

inviato da Padre Antonio Rungi, inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

4. Preghiera della Visitazione

Charles de Foucauld

Maria, Madre sollecita nella Visitazione,
insegnaci l'ascolto della Parola,
un ascolto che ci fa sussultare e, in fretta,
ci fa dirigere verso tutte le situazioni di povertà
dove è necessaria la presenza del Figlio tuo.

Insegnaci a portare Gesù,
silenziosamente e umilmente, come hai fatto tu!
Le nostre fraternità (famiglie) siano in mezzo
a coloro che non lo conoscono
per diffondere il suo Vangelo
testimoniandolo non con le parole ma con la vita;
non annunciandolo ma vivendolo!

Insegnaci a viaggiare semplicemente
come hai fatto tu,
con lo sguardo sempre fisso su Gesù
presente nel grembo tuo:
contemplandolo, adorandolo e imitandolo.

Maria, donna del Magnificat,
insegnaci ad essere fedeli alla nostra missione:
portare Gesù alla gente!

O Madre diletta, è la tua stessa missione,
la prima che Gesù ti ha affidato
e che ti sei degnata di condividere con noi.
Soccorrici e intercedi per noi affinché facciamo
quello che facesti tu nella casa di Zaccaria:
glorificare Dio e santificare le persone in Gesù,
grazie a lui e per lui! Amen!

mariavisitazioneascolto della parolaascoltoannunciocammino

inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024

TESTO

5. Sogni piccoli e grandi

Giuseppe Impastato S.I.

Giuseppe di Nazaret...
un sogno piccolo piccolo:
prendere moglie, avere dei bimbi,
vivere e lavorare per essi
sotto lo sguardo di Jahvè
nel duro lavoro quotidiano
nella sua bottega di Nazaret....

Ma Jahvè Dio, anche Lui,
ha dei sogni da realizzare...
Giuseppe avrà Maria,
non una donna, ma la Donna,
e, come figlio, Gesù. il Figlio,
il Messia, l'Atteso, il Salvatore,
e come patria il mondo
e come orizzonte la storia,
e come famiglia l'umanità....

Sogni che si intersecano...
Sembra che Dio
tolga spazio, annulli, distrugga...
e invece dona, riempie, amplifica, moltiplica,
divinizza...

GiuseppeJahvèsogniMariaGesùprogetto di Dio

inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

6. Venerdì santo

La vita in Cristo e nella Chiesa n 2/2023 pag. 53

Oggi è sospeso al legno
Colui che sospese la terra sulle acque.
Viene cinto da una corona di spine
il Re degli Angeli.
È avvolto da una finta porpora
Colui che avvolge il cielo di nubi.

È percosso dagli schiaffi
Colui nel Giordano ha liberato Adamo.
È forato dai chiodi lo Sposo della Chiesa.
È trafitto dalla lancia il Figlio della Vergine.

Venite tutti a celebrare il Crocifisso per noi!
Maria lo vide sul legno e diceva:
«Anche se sopporti la croce,
tu sei il mio Figlio e il mio Dio».

Venite, adoriamo l'Agnello che nacque da Maria,
agnella pura, fu sospeso sul legno,
fu sepolto nella terra,
risuscitò dai morti, fu elevato alle altezze dei cieli.

Per un albero Adamo fu esiliato dal Paradiso,
per la croce il ladrone entrò in Paradiso.
Adoriamo la tua croce preziosa, o Signore,
mostraci anche la tua gloriosa risurrezione.

crocesalvezzaredenzionevenerdì santo

inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024

TESTO

7. La veste più bella

Una monaca di clausura, Frammenti di contemplazione, Edizioni Paoline 1993, pag. 65

La veste più bella
dei secoli
è il tuo ampio perdono.
Di ogni peccato
tu spogli la memoria;
rivesti il figlio
di splendido futuro.
Rispetta tutto l'essere
la veste di luce.
La vecchia casa
si apre
su cieli e terre nuove.

Portate qui il vestito più bello e rivestitelo (Luca 15,22)

perdonoveste biancafuturofigliol prodigopadre misericordiosomisericordia

4.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 26/07/2023

PREGHIERA

8. Perdonaci la guerra, Signore   1

† don Mimmo Battaglia, Avvenire, 15 marzo 2022

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori.
Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all'ombra della tua croce, abbi pietà di noi!

Perdonaci Signore,
perdonaci, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi.
Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte.

Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, perdonaci se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l'efferatezza dei nostri gesti.

Perdonaci la guerra, Signore. Perdonaci la guerra, Signore.

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino!
Illumina la nostra coscienza,
non sia fatta la nostra volontà,
non abbandonarci al nostro agire!
Fermaci, Signore, fermaci!
E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello.
O Signore, poni un freno alla violenza!
Fermaci, Signore!

Preghiera di † don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, recitata da Papa Francesco durante l'udienza del 16 marzo 2022.

guerrapace

inviato da Qumran2, inserito il 25/03/2022

TESTO

9. Gerusalemme, Gerusalemme!

don Luca Garbinetto, sito web

Tra la folla degli esclusi
lì, davanti all'asinello,
cerco anch'io come gettare
le certezze e il mio mantello.

Sulla pietra più appuntita
per proteggere il tuo passo,
sul gradino più nascosto:
che mi veda che sono in basso.

Ma fra i rami e gli osanna,
potature della palma,
corro inquieto ed affannato
mentre in te regna la calma.

Non c'è posto per il mio gesto,
tu sei vite, sovrano umile:
“Non sfoggiare la tua cura
- com'è duro - sii servo inutile!”.

E salendo sconcertato
verso il tralcio che non ti vuole,
piango in me lo stesso dramma:
Gerusalemme è nel mio cuore.

Città santa benedetta,
vigna che rifiuti il figlio,
lui non è solo l'erede:
uccidi il re con il tuo orgoglio.

Oh, cadranno le tue mura,
si apriranno le tue porte:
che la Chiesa accolga il dono,
Lui ha vinto anche la morte.

palme

inviato da Don Luca Garbinetto, inserito il 26/03/2021

PREGHIERA

10. Uno di noi - Preghiera per San Giuseppe   1

Liliana Landolfi

Giuseppe, tu che sei uno di noi,
tu che hai attraversato la lotta della fede,
tu che sei stato messo alla prova dal primo momento,
tu che puoi capire i miei tormenti,
cammina al mio fianco.

Poco compreso, poco ricordato,
silenzioso e fidato,
fin dall'annuncio dell'angelo
hai ricevuto e trovato fede e coraggio.

Fedele a Dio e al suo mandato,
hai preso su di te la custodia terrena
del più grande dono all'umanità.

Cammina al mio fianco, Giuseppe,
lungo i sentieri della vita,
per le strade di questa terra,
stanca e avvilita.

Donami la tua fede totale,
resistente anche nei silenzi di Dio.
Pervadimi di quella fiducia in lui
che travalica ogni evidenza dei sensi.
Sorreggimi quando le apparenze
contraddicono il patto di fede
con il mio Creatore e Signore.
Ostacolano il mio abbandono totale
alla sua volontà.
Sostienimi quando i dubbi mi assalgono e
le incertezze mi divorano.
Cammina al mio fianco, Giuseppe.

Sia lode a te, padre terreno del figlio di Dio.

San Giuseppeumiltà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Liliana Landolfi, inserito il 23/12/2020

RACCONTO

11. Seduto su un tronco   2

Questa è una leggenda degli indiani Cherokee a riguardo del "rito di passaggio".

Il padre porta il figlio nella foresta, gli mette una benda sugli occhi e lo lascia lì da solo. Il giovane deve rimanere seduto su un tronco tutta la notte senza togliere la benda finché i raggi del sole non lo avvertono che è mattino. Non può e non deve chiedere aiuto a nessuno. Se sopravvive alla notte, senza andare a pezzi, sarà un uomo.

Non può raccontare della sua esperienza ai suoi amici o a nessun altro, perché ogni giovane deve diventare uomo da solo.

Il ragazzo è chiaramente terrorizzato: sente tanti rumori strani attorno a lui. Ci sono senz'altro bestie feroci che lo circondano. Forse anche degli uomini pericolosi che gli faranno del male.

Il vento soffia forte tutta la notte e scuote il tronco su cui è seduto, ma lui va avanti coraggiosamente, senza togliere la benda dagli occhi. In fondo, è l'unico modo per diventare uomo!

Finalmente, dopo una notte terrificante, esce il sole e si toglie la benda dagli occhi. Ed è così che si accorge che suo padre è seduto sul tronco a fianco a lui. È stato di guardia tutta la notte proteggendo suo figlio da qualsiasi pericolo.

Il padre era lì, anche se il figlio non lo sapeva.

Anche noi non siamo mai soli. Nella notte più terrificante, nel buio più profondo, nella solitudine più completa, anche quando non ce ne rendiamo conto, Dio non ci abbandona mai, e fa la guardia, seduto sul tronco a fianco a noi.

pauraamore di Diorapporto con Diofedefiduciaabbandonoabbandono in Dio

inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2020

TESTO

12. Alla mia luce - La preghiera del cero pasquale

Luca Rubin, www.lucarubin.it

Il fuoco nuovo di Pasqua
ha dato inizio alla mia missione:
simbolo del Cristo risorto
ho diradato le tenebre della notte
in mezzo alla comunità cristiana
riunita intorno al suo Signore.

Questa sera verrò riposto
in un angolo di sacrestia,
il tempo di Pasqua è compiuto,
ma il suo effetto rimane:
la mia fiamma ti viene affidata
per guidare i tuoi passi
sulle orme di Gesù Cristo
Signore e Salvatore.

Tornerò a illuminare la preghiera
in occasione di un battesimo,
quando Vita germoglia in un nuovo figlio,
e per l'ultimo saluto
di chi ci lascia per essere accolto
nella casa del Padre,
e allora indicherò il cielo
per annunciare ancora e ancora
che la Vita non finisce.

Alleluia, il Signore è risorto,
veramente risorto, alleluia!

"Questa sera" si riferisce alla sera di Pentecoste, quando al termine del Tempo Pasquale il Cero non viene più acceso, se non durante i Battesimi e i Funerali.

cero pasqualepentecosteSpirito Santorisurrezione

inviato da Luca Rubin, inserito il 23/06/2020

TESTO

13. Essere ammirati o servire?

Giuseppe Impastato S.I.

Le persone, quando ricevono un grande incarico, vanno alla ricerca di riconoscimenti, approvazioni, elogi, ammirazione...

Maria, invece, dell'incarico di portare nel mondo il Figlio di Dio non disse nulla neppure a Giuseppe, e pensò ad altro: partire alla svelta per dare una mano a Elisabetta in previsione del parto.

MariaMadonnaservizioumiltàvisitazionedisponibilità

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 23/06/2020

TESTO

14. Provvidenza

don Luigi Verdi, Fraternità di Romena, Omelia 21 luglio 2019

Noi abbiamo voluto fare i moderni, abbiamo distrutto tante cose con questa modernità; abbiamo ucciso anche tante parole che ci sembravano deboli, come la tenerezza, come la gentilezza e come la provvidenza.

Una delle parole che mi sta più a cuore dei nostri nonni, è la provvidenza, a cui non crediamo più. Perché pretendiamo senza accogliere.

La provvidenza non viene così, la provvidenza arriva se ti muovi, non se stai fermo ad aspettare che arrivino i miracoli.

La provvidenza degli angeli, e poi viene fuori questo miracolo del figlio inaspettato (in riferimento alla promessa fatta ad Abramo nella lettura). È perché Abramo apre la porta, Abramo accoglie, altrimenti non sarebbe successo nulla.

E allora vorrei fare l'ultima preghiera, proprio sulla provvidenza. Perché ognuno di noi la possa risentire viva dentro di sé:

Provvidenza parola detta con tanta naturalezza. Ma per i nostri nonni la provvidenza era come una luce che splende dall'altra riva, come la luna e le stelle che illuminano il cammino di una notte, era il loro appuntamento con un eco che parlava di futuro, era il lievito del pane quotidiano. Attendevano i nostri nonni la provvidenza, con schiene dritte e volentieri. Accoglievano Dio nella loro casa, perché lo sentivano camminare dentro i giorni, vedevano crescere il grano e contemporaneamente vedevano un angelo volargli accanto.

Quando mi sorreggo alla provvidenza, sento in me una pace calda e finiscono i miei lamenti, sento ogni giorno, con tanta semplicità, che il mio cuore batte più regolare.

Provvidenza, dono del cielo diretto ai mansueti, ai miti e a tutti i custodi della vita.

provvidenza

inviato da Marcello Rosa, inserito il 23/06/2020

PREGHIERA

15. Preghiera a Maria per i morti da coronavirus

don Paolo della Peruta & Annamaria Pizzutelli

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
la tristezza ci assale
e il dolore ci toglie il respiro
in queste giornate segnate
dalla paura del contagio
e... dalla morte!
Questo virus invisibile sta portando via
nella solitudine più assoluta
le persone che amiamo, le nostre storie, i nostri affetti...

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
sii accanto al letto di morte di ogni malato
che parte per il suo viaggio verso il giorno senza tramonto,
come lo sei stata, in quelle tre del pomeriggio,
con Gesù sotto la croce.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
non lasciare nel buio della solitudine
ogni tuo figlio che emette l'ultimo respiro,
la tua presenza materna,
renda “presente” il volto e l'affetto delle persone amate;
accogli questi tuoi figli
tra le tue braccia amorose
come hai fatto col tuo figlio Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
avvolta di luce e di bellezza infinita, tendi la mano
a chi attraversa il confine tra la morte e la Vita
per accompagnarlo alla porta del Paradiso.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
siamo certi che quanto ti chiediamo...
il tuo affetto di madre lo ha già ottenuto
da Dio, Padre di misericordia e di perdono.

Santa Maria, Madre di Dio e madre nostra,
prega per ogni tuo figlio, prega per noi peccatori...
ora e nell'ora della morte.

coronaviruspandemiaepidemiamariamorti

inviato da Don Paolo Della Peruta, inserito il 03/04/2020

TESTO

16. Natale non è Babbo Natale?   1

Giuseppe Impastato S.I.

Non è un telegramma di auguri (Buon Natale e Buone Feste).
Non è una dichiarazione che siamo perdonati (vabbè, scurdàmuci o passato e arrivederci a tutti in paradiso).
Natale non è una promessa elettorale che ci sarà un condono tombale per tutti (tranquilli, non preoccupatevi più) e che tutti i guai che abbiamo combinati sono con un solo tocco magicamente scomparsi (pim pum pam, tutto a posto).
Natale non è una vaporosa o fantasmagorica apparizione in un sogno dove tutto il mondo (abracadabra) è divenuto meraviglioso.
Natale non è una visita di cortesia o di obbligo (toccata e fuga e chi s'è visto s'è visto).

Natale è una presenza,
una presenza povera per distruggere il fascino della ricchezza,
una presenza inerme per distruggere il mito della potenza,
una presenza mite per svilire la tentazione della prepotenza.
una presenza costante, definitiva, di un Dio che amerà senza pretese, senza ripensamenti e senza rimpianti.

Natale è una incarnazione, cioè: il Figlio di Dio è venuto tra noi,
e ormai è uno di noi, uno come tutti gli altri,
che abita come noi in questo sporco fastidioso mondo,
che viene per noi,
per essere cammino di luce e indicarci una via,
per essere energia e forza per cambiare il mondo,
per essere vittoria su ciò che è morte e donare amore.

Nessuno può dirgli: ma tu chi sei? che ci fai qui?
Che ci vieni a raccontare? che ne sai dei nostri guai?
che cosa rappresenti per noi? chi ti ha chiesto di venire?

Avevamo un progetto e un sogno: essere come Dio.
Ma non siamo riusciti a realizzarli.
Ora con Lui progetto e sogno sono realizzabili.

Ma Dio ora realizza il suo progetto e il suo sogno: diventare Uomo!
Ma se ha scelto la nostra vita, vuol dire che è bella!
Coraggio! La vera rivoluzione è iniziata; scegliamo Gesù!

NataleDio con noipresenzaincarnazione

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 29/12/2018

RACCONTO

17. A cosa serve leggere la Bibbia?   3

fonte

C'era un ragazzo che viveva con suo nonno in una fattoria. Ogni mattina il nonno, che era cristiano, si alzava presto e dedicava del tempo a leggere le Scritture.

Il nipote cercava di imitarlo in qualche modo, ma un giorno chiese: «Nonno, io cerco di leggere la Bibbia ma anche le poche volte che riesco a capirci qualcosa, la dimentico quasi subito. Allora a cosa serve? Tanto vale che non la legga più!».

Il nonno terminò tranquillamente di mettere nella stufa il carbone che stava in una cesta, poi disse al nipote: «Vai al fiume, e portami una cesta d'acqua». Il ragazzo andò, ma ovviamente quando tornò non era rimasta acqua nella cesta. Il nonno ridacchiò e disse: «Beh, devi essere un po' più rapido. Dai, muoviti, torna al fiume e prendi l'acqua». Anche questo secondo tentativo, naturalmente, fallì.

Il nipote, senza fiato, disse che era una cosa impossibile, e si mise a cercare un secchio. Ma il nonno insistette: «Non ti ho chiesto un secchio d'acqua, ma una cesta d'acqua. Torna al fiume». A quel punto il giovane sapeva che non ce l'avrebbe fatta, ma andò ugualmente per dimostrare al vecchio che era inutile, per quanto fosse svelto l'acqua filtrava dai buchi della cesta. Così tornò al fiume e portò la cesta vuota al nonno, dicendo: «Vedi? Non serve a niente!».

«Sei sicuro? - disse il nonno - Guarda un po' la cesta». Il ragazzo guardò: la cesta, che prima era tutta nera di carbone, adesso era perfettamente pulita!

«Figlio, questo è ciò che succede quando leggi la Bibbia. Non capirai tutto, né ricorderai sempre ciò che hai letto, ma quando la leggi ti cambierà dall'interno. Dio lavora così nella nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli».

bibbiaparola di Diocambiamentoconversione

inviato da Qumran2, inserito il 06/07/2018

RACCONTO

18. Il tavolino della nonna

Robin Sharma, Il monaco che vendette la sua Ferrari

C'era una volta una vecchierella che restò vedova del suo adorato marito. Allora andò a vivere con il figlio, la nuora e la loro figlioletta. Un giorno dopo l'altro la sua vista si indeboliva, e il suo udito peggiorava. Le sue mani tremavano al punto che a volte le cadevano i piselli dal piatto, o versava la zuppa. Non sopportando più il disordine che lei involontariamente creava, un giorno il figlio e la nuora sistemarono un tavolino vicino all'angolo delle scope, e da allora la fecero mangiare lì, tutta sola. All'ora di pranzo la nonnina li guardava con gli occhi pieni di lacrime, ma loro le rivolgevano la parola solo per redarguirla quando le cadeva il cucchiaio.

Una sera, appena prima di cena, la bambina era seduta sul pavimento a giocare con le costruzioni. «Che cosa stai costruendo?», le domandò sollecito suo padre. «Sto costruendo un tavolino per te e la mamma, così quando sarete vecchi potrete mangiare nell'angolino». Per un momento, che sembrò durare un'eternità, il padre e la madre rimasero muti, poi scoppiarono a piangere. Si erano resi conto della crudeltà del loro comportamento, e del dolore arrecato alla vecchierella. Da quel giorno la nonna mangiò insieme a loro al grande tavolo da pranzo e se le cadeva un boccone o la forchetta, nessuno ci faceva più caso.

I genitori di questa storia non sono cattive persone. Avevano bisogno soltanto della scintilla della consapevolezza per accendere la candela della compassione. La compassione e i gesti quotidiani di gentilezza rendono la nostra vita assai più ricca. Ogni mattina rifletti sul bene che potrai fare agli altri durante il giorno. Un elogio sincero a chi meno se lo aspetta, un gesto di affetto regalato a un amico nel momento del bisogno, qualche piccola attenzione dimostrata ai tuoi cari senza nessuna ragione particolare, sono benedizioni della vita.

vecchiaiacompassionegentilezzabontàaccettazionepazienza

inviato da Qumran2, inserito il 22/03/2018

PREGHIERA

19. Preghiera a Maria

Marina Guarino, poesie

Maria,
ricolmata di grazia dall'Onnipotente
tu che gioisti al saluto di Gabriele
mostrando una fede pura
come quella di Abramo

tu che accogliesti la Parola
lasciandoti fecondare
dal fuoco d'amore dello Spirito
sei diventata la porta
che ha fatto entrare Dio nel mondo.

Ti preghiamo Madre
“faccendiera del Paradiso”
sii per questa umanità
grembo che si fa culla
così come fosti arca di tuo Figlio.

Vedi Madre
le nostre idrie sono vuote del vino bello
è finito pure l'olio nella lampada
il nostro sguardo s'è fatto orbo

Disorientati
prendici per mano
e parlaci della Parola
di cui ti sei nutrita
sicché anche io possa generarla
in una parentesi di eternità.

mariamadreattesa

inviato da Marina Guarino, inserito il 15/01/2018

PREGHIERA

20. Sono l'atteso

Don Serafino Falvo, AA.VV. - Una preghiera per ogni giorno - Ed. Paoline 1990, pag.404

Dio!
Traguardo della mia corsa,
premio delle mie fatiche,
termine del mio cammino.
Quando finalmente avrò concluso
il pellegrinaggio terreno,
mi vorrò immergere negli oceani
della tua luce infinita,
negli abissi sconfinati
del tuo amore eterno.

Mi riposerò in lui
come il fiume che sfocia nel mare
dove trova la sua pace.

Sarà l'abbraccio del Padre
col figlio che ritorna a casa
dopo anni di lungo cammino
e di pericolose avventure.

Sarà la festa preparata per me
- l'atteso -
una festa che durerà un'eternità,
un'unione che non subirà
più lacerazioni né divisioni,
una musica che suonerà in eterno
il trionfo dell'arrivo,
un premio che non mi verrà più tolto.

morteattesafestavita eternaparadisoeternità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 15/01/2018

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