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PREGHIERA

141. A te Maria

S. Bernardo di Chiaravalle

A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata.
A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria.
Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui.
Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto.
Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore.
Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza.
Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.

MariaMadonna

inviato da Qumran2, inserito il 24/05/2007

RACCONTO

142. Sei enormemente magnifica!   3

Così scrive una tredicenne nel suo diario personale.

Il mio papà dice che sono enormemente magnifica.
Io mi chiedo se lo sono davvero.

Per essere enormemente magnifica...
Sara dice che bisogna avere bellissimi, lunghi capelli ricci come i suoi.
Io non li ho.

Per essere enormemente magnifica...
Gianni dice che bisogna avere denti bianchi e perfettamente dritti come i suoi.
Io non li ho.

Per essere enormemente magnifica...
Jessica dice che non devi avere quelle piccole macchie marroni sulla faccia che si chiamano lentiggini.
Io le ho.

Per essere enormemente magnifica...
Marco dice che bisogna essere la più intelligente della classe.
Io non lo sono.

Per essere enormemente magnifica...
Stefano dice che bisogna saper dire le battute più buffe della scuola.
Io non lo so fare.

Per essere enormemente magnifica...
Laura dice che bisogna vivere nel quartiere più carino della città e nella casa più graziosa.
Io non lo faccio.

Per essere enormemente magnifica...
Mattia dice che bisogna indossare solo i vestiti più carini e le scarpe più alla moda.
Io non li indosso.

Per essere enormemente magnifica...
Samantha dice che bisogna provenire da una famiglia perfetta.
Non è il mio caso.

Ma ogni sera, quand'è ora di dormire, papà mi abbraccia forte e dice:
«Tu sei enormemente magnifica e io ti voglio bene!».
Papà deve sapere qualcosa che i miei amici non sanno…

Anche Dio, in ogni istante, ti abbraccia forte e dice:
"Tu sei enormemente magnifica, magnifico e io ti voglio bene!"
Dio deve sapere qualcosa di te che gli altri non sanno.

stimaamorefiduciaamore di Dioaccettazioneinterioritàesteriorità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Liliana Belloro, inserito il 07/04/2007

PREGHIERA

143. Preghiera contro l'invidia   1

Signore, troppo spesso
sono preoccupato a giudicare gli altri,
dimenticando di ringraziarti
per i doni che mi hai fatto.
Perdonami di voler somigliare agli altri,
dimenticando di essere me stesso,
di invidiare le loro qualità,
dimenticando di sviluppare le mie.
Perdonami di essere troppo preoccupato
dall'impressione che faccio,
dall'effetto che produco,
di quello che si pensa e si dice di me.
Donami la capacità
di riconoscere e apprezzare le mie qualità
e di accettare, allo stesso tempo, i miei limiti.
Donami il coraggio di offrirmi agli altri e a Te
per quello che sono
e non per quello che gli altri
vogliono che io sia.
Donami, infine, la capacità di accettare gli altri
senza soffrire per le loro qualità,
ma al contrario,
donando a loro tutto me stesso,
arricchendoli col mio amore.

invidiainteriorità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Emanuela, inserito il 07/04/2007

PREGHIERA

144. Credevo, credevo...   1

Ho dato un pane a un povero.
Credevo d'essere stato caritatevole; invece era giustizia,
perché io ho tanto pane e lui ha fame.

Ho guidato un cieco per un tratto di strada.
Mi sentivo buono; invece era giustizia,
perché io ci vedo e lui no.

Ho regalato un abito usato ad una povera anziana.
Credevo d'essere stato altruista; invece era convenienza:
gliel'ho dato per disfarmene, a me non serviva più.

Ho gridato a un giovane di andare a lavorare invece di chiedere l'elemosina.
Credevo di dargli una lezione; invece era ingiustizia:
aveva bisogno di lavoro e di rispetto.

Mi sento un buon cristiano, con la coscienza a posto.
Vado a Messa, recito qualche preghiera, non faccio del male a nessuno;
invece sono egoista e ipocrita.

Perché al Signore, che mi dona ogni istante di vita,
riservo solo le briciole della mia giornata,
e ai miei fratelli riservo le briciole dell'amore che egli mi dona...

amorecaritàegoismosuperficialitàconvenienzagratuitàumiltà

5.0/5 (4 voti)

inviato da Daniele, inserito il 06/03/2007

PREGHIERA

145. Natale pigro   3

...è già arrivato il Natale, e io?
se ci penso, non mi sono preparato molto...
ho pregato poco...
non sono riuscito a fare rinunce...
non ho fatto molta carità...
la fede è un po' spenta e la vita un po' lontana da Dio...
E' davvero Natale per me?

Ma il Natale non lo faccio io, lo fai tu, Gesù!
Sei tu che vieni da me.
Sei tu che scendi la dove faccio fatica,
dove sbaglio e dove sono pigro.
Sei tu che nasci nella mia povertà...

Allora si che mi vien voglia di fare di più!
Mi vien voglia di pregare davvero e di amare concretamente
chi mi sta vicino e anche chi mi sta lontano.
Ma non perché sono bravo io, ma perché sei buono tu!
E' questo il tuo Natale!
Grazie Gesù!

nataleincarnazionenatività

inserito il 22/12/2006

PREGHIERA

146. Preghiera di un ribelle   1

Francois Gervais, Il piccolo saggio. Parole per maturare, ed. San paolo 2004

Tu non esisti, io lo so
non voglio nemmeno parlare di te.
Tu non sei che una pericolosa invenzione.
Hanno talmente ucciso e umiliato in nome tuo.
Tu non sei più reale della statua di un re.
Mi hanno insegnato a forza di punizioni tutto l'«amore» che ha ispirato le tue leggi.
E tu vorresti oggi che io creda al tuo perdono!
Se tu esistessi, mi daresti la fede, non la dittatura di una religione.
Pare che tu sia venuto per i poveri che non hanno un tetto.
Tuttavia di fronte alle porte chiuse della tua Chiesa, io tremo terribilmente e il mio cuore sanguina di freddo.
Anche sul marciapiede, la mia presenza scandalizza.
Io non sono forse degno di te né del tuo calore.
Allora, perché affermare che tu accogli anzitutto il peccatore?
Se tu esistessi, accetteresti le mie debolezze e verresti a saziare la mia fame di tenerezza.
Sono molti che mi parlano del tuo amore, ma quando tendo loro la mano, cambiano strada.
Hanno paura di amarmi per rinnegarti facilmente?
Io non chiedo loro l'abbondanza del loro granaio.
Ho semplicemente bisogno di un po' di speranza.
Per tutta la vita, ho detestato il tuo silenzio.
Ed ecco che, questa sera, mi sorprendo a pregarti come se non sapessi più...
Non sapessi più resisterti.

preghierarapporto con Dioricerca di Diopovertàsolidarietàtestimonianza

inviato da Simona Pirolli, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

147. Cosa sono io per te   2

S. Agostino

Signore, che cosa sono io per te,
perché tu voglia essere amato da me
al punto che ti inquieti se non lo faccio,
e mi minacci severamente?
Come se non fosse già una grossa sventura
il non amarti!
Dimmi, ti prego,
Signore Dio mio misericordioso,
che cosa sei tu per me?
Dì alla mia anima:
"Io sono la tua salvezza".
Dillo, che io lo senta.
Le orecchie del mio cuore, Signore,
sono davanti a te;
aprile e dì alla mia anima:
"Io sono la tua salvezza".
Rincorrerò questa voce
e cosi ti raggiungerò;
tu non nascondermi il tuo volto.

salvezzarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

148. Giunga a te la mia preghiera   2

S. Agostino

Giunga a te la mia preghiera,
che guizza come saetta dal desiderio
che nutro per i tuoi beni eterni.
Io la innalzo al tuo orecchio:
aiutala,
affinché ti raggiunga e non venga meno a metà della mia corsa,
né ricada a terra o vada perduta.
Anche se per ora non mi vedo arrivare i beni che chiedo,
sono tranquillo,
perché so che verranno più tardi...
Io gridavo anche di notte e tu non mi esaudivi.
Ma anche questi tuoi dinieghi nell'esaudirmi
non erano per confondermi ma per rendermi più saggio:
perché io capissi ciò che ti avrei dovuto chiedere.
Ti pregavo infatti per delle cose che,
se le avessi ricevute,
sarebbero state a mio danno.
Dà ciò che comandi e comanda ciò che vuoi.
Ogni mia speranza è posta
nell'immensa grandezza della tua misericordia.
Da' ciò che comandi e comanda ciò che vuoi...
O amore,
che sempre ardi senza mai estinguerti,
carità, Dio mio, infiammami!

preghierapregare

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

149. O Dio, che sei amato   1

S. Agostino

O Dio, che sei amato da ogni essere che può amare,
ne sia esso cosciente o no;
o Dio, che abbandonare è andare in rovina,
a cui tendere è amare, che vedere è possedere;
o Dio, al quale ci stimola la fede,
ci innalza la speranza, ci unisce la carità:
ormai io te solo amo, te solo seguo,
te solo cerco
e sono disposto ad essere soggetto a te soltanto,
poiché tu solo con giustizia eserciti il dominio
e io desidero essere di tuo diritto.
Comanda e ordina ciò che vuoi, ti prego,
ma guarisci e apri le mie orecchie
affinché possa udire la tua voce.
Guarisci e apri i miei occhi
affinché possa vedere i tuoi cenni.
Allontana da me i movimenti irragionevoli
affinché possa riconoscerti.
Dimmi da che parte devo guardare
affinché ti veda,
e spero di poter eseguire tutto ciò che mi comanderai.
Riammetti, ti prego, il tuo schiavo fuggito, o Signore e Padre clementissimo.

rapporto con Diopentimentoconversione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

150. Quando mi sarò unito a te   1

S. Agostino, Le confessioni, X, 28

Quando mi sarò unito a te
con tutto il mio essere,
non sentirò più dolore o pena;
la mia sarà vera vita,
tutta piena di te.
Tu sollevi in alto colui che riempi di te;
io non sono ancora pieno di te,
sono un peso a me stesso.
Gioie di cui dovrei piangere contrastano in me
con pene di cui dovrei gioire,
e non so da che parte stia la vittoria.
Abbi pietà di me, Signore!
Non ti nascondo le mie ferite.
Tu sei il medico, io sono malato;
tu sei misericordioso, io infelice.

rapporto con Diomisericordia di Dioconversionegioiafelicità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

151. Malattia   1

scritti personali

Io come
chicco di grano
sono caduto
sotto la mole
dura e pesante
della mia malattia.

Sento le ossa stritolare,
mi vedo come grigia polvere.

Ascolto le tue parole:
"...io sono venuto
perché abbiano la vita
e l'abbiano in abbondanza...
non andranno mai perdute
e nessuno le rapirà dalla mia mano",
sono il mio conforto.

Quale gioia!
Quella polvere grigia
diventa candida farina,
una mano la raccoglie,
ne fa un pane.
Dita amorose
la elevano al cielo.
Entro in quel mistero d'amore.

Il grido disperato di prima
muta in
lacrime di gioia.

È la gioia di sapere che mi hai messo
accanto a te
in quell'ostia offerta
gradita al Padre.

speranzadoloresofferenzamalattiacroce

inviato da Felice Di Iorio, inserito il 14/07/2006

ESPERIENZA

152. Io scelgo tutto!

S. Teresa di Lisieux, Storia di un'anima

Un giorno Leonia, pensando di essere troppo grande per giocare con la bambola, venne da noi due con un paniere pieno di vestiti e di pezzetti belli di stoffa per farne altri; su queste ricchezze stava distesa la bambola. «Prendete, sorelline, scegliete, vi do tutto». Celina allungò la mano e prese un pacchetto di gale che le piacevano. Io riflettei un attimo, poi anch'io allungai la mano e dissi: «Io scelgo tutto!», e presi il paniere senza tanti complimenti; quelli che assistevano alla scenetta trovarono la cosa molto giusta, e la stessa Celina non si sognò di protestare (bisogna dire che i giocattoli non le mancavano, il suo padrino la colmava di regali, e Luisa trovava il modo di procurarle tutto quello che desiderava). Questo minimo tratto della mia infanzia è il riassunto di tutta la vita mia; più tardi, quando la perfezione mi apparve, capii che, per diventare una santa, bisognava soffrir molto, cercar sempre il più perfetto e dimenticar se stessi; capii che ci sono molti gradi nella perfezione, e che ciascun'anima è libera di rispondere agli inviti di Nostro Signore, di far poco o molto per lui, insomma di scegliere tra i sacrifici che egli chiede. Allora, come ai giorni della mia prima infanzia, esclamai: «Dio mio, scelgo tutto. Non voglio essere una santa a metà, non ho paura di soffrire per Voi, temo una cosa sola, cioè di conservare la mia volontà: prendetela, perché scelgo tutto quello che Voi volete...».

santità

inviato da Debora Cavallone, inserito il 14/07/2006

PREGHIERA

153. Preghiera a Gesù in Avvento   1

Gesù ti sto aspettando. "Non tardare"
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel tuo cantiere:
ti aspettano i bambini poveri che hanno fame,
fa' che io porti loro il pane quotidiano dell'amore;
ti aspettano le persone che soffrono,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della speranza, andandoli a trovare e stringendo le loro mani;
ti aspettano tanti uomini che hanno tutto ma non sono felici, perché non hanno te,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della fede, che brilla come luce nella notte del peccato.
Gesù ti sto aspettando. "Non tardare".
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel cantiere del tuo amore.

impegnoresponsabilitàvocazionemissionechiamataNataleavvento

4.7/5 (3 voti)

inviato da Fra Tak, inserito il 03/05/2006

TESTO

154. Voglio che tu sia!

Perso!
Nella terra oscura mi trovavo
dimenticato da tutti,
il vento mi sfiorava il viso
e il sole stava davanti a me,
proprio innanzi a me.

All'improvviso, ecco arrivare lui
e prendere la mia debole mano
la mia mano senza forze, né speranze:
"Voglio che tu sia!"
"Io voglio che tu sia mio servo fedele!"
"Lo farai per l'eternità?"
"In cambio ti darò tutto l'lmore
di cui hai bisogno!"
"In cambio ti amerò per l'eternità"
"La tua gioia sarà senza fine con me"
"Perché Io sono colui che sono
e tu sei figlio mio"
"...non seminano, non mietono,
non raccolgono in granai"
"e il Padre vostro celeste li nutre."
"Non vali tu molto più di loro?"
"Voglio che tu sia!"

Le forze mi tornarono in un attimo,
sentivo il mio cuore battere forte
ma non era più per paura!
Era l'Amore per il mio Dio
Era la gioia che sentivo dentro
Era il desiderio di gridarlo al mondo
Era la voglia di abbracciare i fratelli
Ero tornato come un bimbo
che pensa solo a correre senza vergognarsi.
"Voglio che tu sia!"
Volevo solo essere e niente di più!
Desideravo solo essere suo per sempre!

vocazionerapporto con Diofiduciasperanzaconversione

inviato da Fiorenzo33, inserito il 03/05/2006

RACCONTO

155. Il semaforo blu   3

Gianni Rodari, Favole al telefono

Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza.
Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi.
"Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?"
Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu, di un blu che così blu il cielo di Milano non era stato mai.
In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano:
"Lei non sa chi sono io!"
Gli spiritosi lanciavano frizzi:
"Il verde se lo sarà mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna.
Il rosso lo hanno adoperato per tingere i pesci ai Giardini.
Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l'olio d'oliva."
Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente.
Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare:
"Poveretti! Io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio."

Gli uomini sono abituati, come gli automobilisti, a vivere con la testa china sul volante, badando alla strada, ciascuno chiuso nella sua scatola di ferro, preoccupati del lavoro, del denaro, delle mille "grane" quotidiane.
L'Avvento è come il semaforo blu.
E' qualcosa che ti dice:
"Fermati! Stai buttando via un tesoro!
Non c'è solo la terra! Guarda su! C'è anche il cielo!"
Ma è una voce esile e molti, spesso, la ignorano...

(Commento di Bruno Ferrero).

avventopreghierarapporto con Diointerioritàesteriorità

3.5/5 (2 voti)

inviato da Marcello, inserito il 03/05/2006

PREGHIERA

156. Signore, fammi incontrare qualcuno da amare   1

M. Antonietta La Barbera

Signore quando vado ad incontrare
una persona importante mi preparo,
mi vesto elegante.

Fa' che tutte le volte che incontro qualcuno
io abbia la consapevolezza di incontrare te.

Signore, quando mi sento solo e depresso
donami la forza di andare incontro a qualcuno
che è più scoraggiato di me.

Quando ho voglia di rinchiudermi nel mio io,
di tagliare i ponti con tutti,
perché "tanto non c'è niente da fare",
donami la forza di voler ricominciare,
di donare a tutti un sorriso.

Quando nessuno mi cerca,
donami l'entusiasmo di cercare qualcuno
che si sente solo e abbandonato.

Quando sono stato tradito da un amico
e ho paura di soffrire ancora,
ricorda al mio cuore quante volte ti ho tradito,
quante volte mi sono allontanato
e quale tenerezza tu mi hai donato
ogni volta che ho riconosciuto di aver sbagliato strada.

Quando ritengo di saper bastare a me stesso
e di non aver bisogno di nulla e di nessuno,
Signore fammi comprendere che senza di te
io non posso far nulla e che invece in te,
e solo in Te, io posso tutto.

Quando gli altri mi sembrano lontani,
fa' che io sappia farmi per loro prossimo;
quando gli altri sono tristi fa' che io sappia donare la tua gioia;
quando gli altri mi raccontano solo male e ingiustizie
e mi mettono nel cuore e nella mente pensieri di violenza e di morte,
Tu Signore fammi essere strumento della tua pace.

Fa' o Signore che io abbia l'entusiasmo di creare occasioni di festa,
spazi di incontri veri e creativi,
luoghi in cui ciascuno sappia riconoscere l'altro,
ritrovare se stesso e sperimentare il bisogno di te,
il desiderio di risentire la tua parola che salva, che fa rinascere,
la tua parola che soffia nel cuore,
il tuo Santo Spirito e che fa nuove tutte le cose

testimonianzaaperturaottimismopositivitàmissioneimpegno

5.0/5 (2 voti)

inviato da Rita Pistoia, inserito il 07/02/2006

PREGHIERA

157. Bagno di luce

Anna Marinelli

Signore, sono una piccola candela
accesa dal tuo soffio d'amore:
Fa' che io sia sempre luce
per chi è nelle tenebre,
fa' che il vento delle cose del mondo
non si abbatta mai sulla mia piccola fiammella.

Signore, ch'io viva
per poterti dare gloria,
per essere la tua messaggera di luce.

Fa', che io non mi risparmi mai,
quando mi si chiede di donare
nel tuo nome,
per essere una voce che canti la tua lode,
un segnale di luce per chi è lontano
dal tuo regno santo.

Donami la capacità di evangelizzare
i fratelli che ti ignorano,
che ignorano la dolcezza del tuo amore,
la stessa tua capacità di attendere
che anche l'ultimo agnello smarrito
torni all'ovile, che anche l'ultimo uomo
dell'ultima terra abitata
possa conoscere la dolcezza
del tuo nome santo.

Che tutti gli invitati alle nozze
non disertino il banchetto,
dove tu, Signore, ti fai pane, vino,
carne e sangue
in virtù del tuo amore senza tramonto.

Giorno della Candelora 1991

lucetestimonianzacandeloramissione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 07/02/2006

PREGHIERA

158. La preghiera nella sofferenza   1

Adele Caramico Stenta

Mi chiedevo... ma quanto avrà sofferto Gesù sulla Croce?
Mi chiedevo... ma come avrà fatto a sopportare tutto?
Mi chiedevo... tante cose ed anche ora, in mezzo alla sofferenza, mi chiedo ancora dove sia un senso a tutto questo.
Ecco, assimilata alla tua Croce ora comprendo che ogni sofferenza non è inutile.
Il mattino mi sveglio grata di aver potuto riaprire gli occhi alla luce, e poi...
Una fatica ed un offrire continuo fino alla sera.
Ogni ora che passa è un'ora in più che il Signore concede.
Cosa dire ancora?
Come Paolo anch'io vorrei poter dire che non sono io che vivo ma è Cristo che vive in me... ma sono troppo fragile per riuscire ad avere una fede così grande.
Signore, questa croce è pesante, portala tu insieme a me ed insieme ce la faremo.
Amen.

sofferenzaoffertacrocesacrificio

inviato da Adele Caramico Stenta, inserito il 06/02/2006

ESPERIENZA

159. Anche da un letto di morte si può essere testimoni

Fiorenzo

Sono nato in una famiglia molto praticante, ma a volte avendo un tesoro in casa non ce ne rendiamo conto!

Ho passato tutti i miei anni (34) in una routine classica con qualche impegno in parrocchia, ma via via sempre meno impegnato fino all'indifferenza più completa; mi sono perso nel burrone dell'errore; credevo di farcela da solo... sbagliavo... avevo messo da parte Dio! Cominciavo a far della bestemmia la mia quotidianità... poi un giorno un signore di una certa età, malato da anni e uomo di profonda preghiera si aggrava e arriva a mettersi a letto da dove non si rialzerà più! Sono venuto a sapere del suo aggravarsi alle 23 di un giovedì come un altro... da quel suo letto di morte ha saputo trasmettermi ciò che nessuno mai prima era riuscito con le parole, la sua fede, la sua preghiera, il suo ringraziare mi hanno convertito! Da quel giorno la vita in Cristo è rinata, ora non passa giorno che non desideri pregare e ringraziare Dio di essere un suo figlio!

Quell'uomo, il 2 aprile scorso, mentre io ero a mangiare una pizza con amici è morto, il suo fisico è morto, ma la sua anima è sempre qui accanto a me e a noi; quell'uomo si chiama Giovanni Paolo II.

Giovanni Paolo IIconversione

inviato da Fiorenzo Rosa, inserito il 05/02/2006

ESPERIENZA

160. Al supermercato

Stavamo trascorrendo una piacevole giornata a casa dei miei genitori e sapendo che avrebbero dovuto fare la spesa, ci offriamo, io e mio marito, di andare al supermercato. Sono ormai le 19.00 quando arriviamo alla cassa e ci accorgiamo che ci sono alcune difficoltà per la famiglia che ci precede.

Non funzionano i collegamenti per il pagamento con il Bancomat e non hanno contanti sufficienti per coprire l'intera spesa. A questo si aggiunge il fatto che non possono reperirli a casa o allo sportello di una banca perché sono in bicicletta e non farebbero in tempo a tornare prima della chiusura. Interviene allora il direttore, ormai spazientito (stava già aspettando il ritorno di altre persone nella stessa situazione) che decide drasticamente di non consegnare la spesa senza possibilità di rimediare.

Bastano pochi secondi, guardo mio marito e comprendo che abbiamo lo stesso desiderio e la stessa idea. Proponiamo di pagare la loro spesa o di farsi accompagnare da noi alla banca più vicina. Mancano solo venti minuti alla chiusura ma sicuramente c'è il tempo necessario per andare e tornare. Accettano loro ed anche il direttore che rimane sorpreso e un po' stupito della nostra immediata disponibilità.

In auto mio marito raccoglie, da parte della signora che sta accompagnando, affermazioni di sincera gratitudine; la signora, quasi commossa, esprime la fiducia e la speranza, dopo questo gesto nei loro confronti, che "si può ancora fare e ricevere del bene in questo mondo".

Nel frattempo io attendo al supermercato, il loro ritorno e noto che il direttore ha cambiato completamente atteggiamento nei riguardi dei clienti esprimendo maggior gentilezza e comprensione. Addirittura quando mancano ormai pochi minuti alla chiusura, si avvicina ad una cassa dove un signore si trova nelle medesima situazione precedente e tranquillamente gli propone di portare a casa la spesa tornando il giorno seguente a pagare.

fraternitàsolidarietàesempio

inviato da Don Ambrogio Villa, inserito il 05/02/2006

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