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PREGHIERA
Guardaci, o Signore, ascoltaci, illuminaci
e mostrati a noi...
Abbi pietà delle nostre fatiche e dei nostri sforzi per tendere a te
poiché senza di te nulla possiamo.
Tu ci inviti a te: aiutaci.
Ti prego ardentemente, o Signore,
non lasciarmi cadere
nello scoraggiamento
ma fa' che viva di speranza,
fa' che il mio cuore,
amareggiato nella sua desolazione,
sia addolcito dalle tue consolazioni;
fa' che avendoti cercato affamato
non rimanga digiuno di te:
mi sono avvicinato a te affamato,
non permettere che mi allontani
senza essere saziato;
povero, mi sono accostato al ricco;
miserabile, mi sono accostato al misericordioso.
Non permettere che me ne torni vuoto
e scontento...
Insegnami a cercarti,
mostrati a chi ti cerca,
perché non posso
né cercarti, se tu non me lo insegni,
né trovarti, se tu non ti manifesti.
Fa', o Signore,
che possa cercarti desiderandoti,
possa desiderarti cercandoti,
possa trovarti amandoti
e ti possa amare trovandoti.
ricerca di Diorapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006
PREGHIERA
122. Quando mi sarò unito a te 1
S. Agostino, Le confessioni, X, 28
Quando mi sarò unito a te
con tutto il mio essere,
non sentirò più dolore o pena;
la mia sarà vera vita,
tutta piena di te.
Tu sollevi in alto colui che riempi di te;
io non sono ancora pieno di te,
sono un peso a me stesso.
Gioie di cui dovrei piangere contrastano in me
con pene di cui dovrei gioire,
e non so da che parte stia la vittoria.
Abbi pietà di me, Signore!
Non ti nascondo le mie ferite.
Tu sei il medico, io sono malato;
tu sei misericordioso, io infelice.
rapporto con Diomisericordia di Dioconversionegioiafelicità
inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006
TESTO
San Giovanni della Croce insegna che, nel nostro cammino spirituale, non dobbiamo né aspirare alle visioni, né perseguire le dichiarazioni di altri che hanno percorso questo cammino. Il nostro unico appoggio dev'essere la fede - perché la fede è qualcosa di limpido e trasparente che nasce dentro di noi e non può essere confuso.
Lo scrittore J. Mendiola racconta che una volta, conversando con un prete, gli domandò che cosa fosse l'esperienza di Dio.
«Non lo so», rispose il prete. «Tutto ciò che ho avuto fino a oggi è l'esperienza della mia fede in Dio». E questo è ciò che più importa.
inviato da Qumran2, inserito il 25/08/2006
PREGHIERA
Luigi Spilla, Emozioni di un uomo
Tu, o Signore, continui a sfogliare
le pagine del mio romanzo,
e vi aggiungi sempre parole di pace e di perdono;
o Signore,
costantemente mi chiami e mi interpelli
anche se non so interpretare la tua voce,
anche se continuo a costruirmi
i miei castelli sulla sabbia.
Tu mi insegui,
mi passi sempre accanto, inosservato
e mi sfiori dolcemente con la tua carezza soffice
fino a quando il tuo tenero bacio
non prosciuga l'ultima mia lacrima.
Tu, o Signore, insisti sempre
a voler sottrarre alla morte anche i sordi
i falliti, lo sfiduciato e chiunque si ostina
a non lasciarsi inebriare
dal tuo eterno soffio rigeneratore...
perché, Signore, tu sei la vita che non muore!
rapporto con Diomisericordia di Dioamore di Diodolcezza di Dio
inviato da Luigi Spilla, inserito il 03/05/2006
PREGHIERA
125. Ricevimi, Signore misericordioso
Sono davanti alle porte della tua chiesa,
e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma tu, o Cristo,
che hai giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione dell'adultera,
e hai aperto al ladrone
le porte del Paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l'inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato
il lembo del tuo vestito,
riebbe la salute;
e quella, avendo abbracciato
i tuoi piedi incontaminati,
ottenne il perdono dei peccati.
misericordia di Dioperdonoconversione
inserito il 01/05/2006
PREGHIERA
126. La preghiera del creato 1
Se ascoltate i boschi e le montagne nella quiete della notte,
li sentirete dire in silenzio:
«Dio nostro, è nostra volontà ciò che tu vuoi.
E' nostro desiderio ciò che tu desideri.
E il tuo comando trasforma le nostre notti,
che sono le tue notti,
in giorni che sono i tuoi giorni.
Non possiamo chiederti nulla, perché conosci i nostri bisogni,
prima ancora che essi nascano:
il nostro bisogno sei tu; e nel darci te stesso, ci dai tutto.»
creatocreazionenaturavolontà di Dio
inviato da Fiorella Corticelli Sarti, inserito il 26/02/2006
TESTO
127. Allontanate ogni preoccupazione! 1
Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri.
affidamento in Diofiduciafedevolontà di Dio
inviato da Leo, inserito il 26/02/2006
PREGHIERA
128. Donami le energie per cercarti 2
S. Agostino, De Trinitate 15,28
Signore Dio mio,
mia unica speranza,
esaudiscimi,
perché non cessi di cercarti
vinto dalla fatica,
ma continui a cercare
il tuo volto
continuando ad ardere.
Donami le energie
per cercarti,
Tu che ti sei fatto trovare,
Tu che mi hai dato
sempre più
la speranza di trovarti.
rapporto con Dioricerca di Dio
inviato da Leo, inserito il 26/02/2006
TESTO
Edward Schillebeeckx, Cerco il tuo volto, ed. Dehoniane
Alla mia età, dopo lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e di non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza. E' seguendo il modo di vivere di Gesù per gli uomini, sanzionato da Dio, che noi abbiamo il senso della nostra esistenza.
Il Dio che ci trascende è un Dio umano, un Dio che ama gli uomini, che si preoccupa della loro storia. L'umanità di Dio si incontra con l'umanità degli uomini e la eleva.
Dioumanitàamore di Diorapporto con Diomisericordia di Diosenso della vitaricerca di sensoincarnazionesperanza
inviato da Stefania Raspo, inserito il 25/02/2006
PREGHIERA
Bollettino parrocchia S.Bertilla di Spinea (VE)
So di non essere degno del banchetto che hai preparato: e chi può dire di essersi meritato un posto alla tua tavola?
So di esser stato raccolto ai crocicchi delle strade: mi hai mandato a cercare assieme alla folla dei poveri, dei peccatori e degli emarginati.
So bene di non essere presentabile al tuo cospetto: con il mio passato, con la mia sporcizia, con la mia infedeltà: non sono certo un invitato attraente.
Ma tu mi chiedi solamente di lasciarmi trasformare dal tuo amore, dalla tua misericordia e di indossare la veste nuziale che mi è stata preparata.
Rifiutarla significa non accogliere il tuo invito, il tuo dono, la tua benevolenza, il regalo che con tanta gioia per me hai preparato.
rapporto con Diomisericordia di Diobanchetto
inviato da Ester Da Ponte, inserito il 21/02/2006
TESTO
Ci avete presentato
un Dio serio,
noioso,
annoiato,
monotono...
Ci avete detto
di credere
per non morire,...
Ce lo avete presentato
come una formula matematica:
statico,
lontano,
assente,...
Così come ce lo avete descritto,
e così noi lo abbiamo visto:
lontano,
noioso,
triste,
solo,...
E non abbiamo creduto.
Invece,
ho scoperto
che Dio
è giovane,
allegro,
simpatico,...
Che ama stare in compagnia,
spaccarsi in quattro per gli amici,
che si commuove,
va spesso a cena fuori,
non disdegna l'allegria...
Fa il tifo per me
mentre cerco
di conquistare
una ragazza che mi piace,
o mentre,
disoccupato,
cerco un lavoro onesto
per poter vivere dignitosamente...
Il mio Dio tifa sempre per me.
E' con me durante
le interminabili e noiose lezioni di matematica...
e quando la vita mi chiama
a sostenere
le prove più difficili...
Il mio Dio
è sempre per l'oppresso,
il debole,
lo sfruttato,
le vittime dell'ingiustizia
e del potere...
Aiutami,
Signore,
a presentarti agli altri
per quello che realmente sei
e non attraverso le mie falsità
e le mie ipocrisie.
inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 05/02/2006
TESTO
Gesù ci ama.
Anche se ci mette alla prova
non ci abbandona.
Egli fa della nostra vita
un banco di prova continuo:
speranze perse, difficoltà da superare,
dolori da accettare.
Ma più la nostra disperazione è forte
e più lui ci ama.
Basta che noi gli diciamo "sì",
anche nei momenti più neri,
nei momenti in cui, umanamente parlando,
ci sembra impossibile
che esistano speranze.
Ognuno di noi,
quando crede di essere in crisi,
quando si sente scartato, non desiderato,
deve dire "sì" a Gesù
sicuro che egli lo ricompenserà
già su questa terra,
con il centuplo di amore.
sofferenzadolorefedefiduciaabbandonoamore di Dio
inviato da Luana Minto, inserito il 06/01/2006
PREGHIERA
133. Signore, io ti chiedo sempre perdono 1
Signore, io ti chiedo sempre perdono, ad ogni mancanza mi ricordo che tu soffri per questo mio peccato che potevo evitare.
Dico parolacce e la sera prima di addormentarmi ti chiedo di perdonarmi.
...Ma un mio amico mi offende e non riesco a dimenticare tale offesa...
Non aiuto in casa e sono menefreghista nei confronti dei miei genitori che fanno sacrifici per me. Scusa Signore per la mia indifferenza.
...Però un mio amico non mi aiutato in un compito ed ho deciso che d'ora in poi con me ha chiuso...
Signore, perdonami perché ti penso poco e dedico poco tempo alla preghiera e al dialogo con te.
...Però un mio ex compagno di classe non si fa più sentire e ho deciso di dimenticarlo perché non merita le mie attenzioni....
C'è qualcosa che non quadra Signore: ti chiedo di perdonarmi azioni che io stesso non sono capace di perdonare ad altri.... Ma è difficile...
Signore, dammi la forza di riuscire a perdonare perché il mio piccolo mondo possa essere un mondo di pace.
perdonopacemisericordiamisericordia di Dio
inviato da Lisa Gleria, inserito il 02/10/2005
PREGHIERA
Anna Rita Mazzocco, Cantico di Tommaso
"Cos'è quest'uomo
perché tu, mio Dio,
l'abbia fatto poco meno degli angeli?" (Salmo 8).
Le sue ali sono di zucchero filato
i cieli a cui l'hai destinato
sono di latte e miele
mentre la tenerezza
con cui l'hai plasmato
l'ha reso per sempre
vulnerabile al tuo amore.
Mi accascio e mi rialzo,
piango e subito abbozzo un sorriso,
provo rancore mentre anelo la pace
sono deluso e intanto spero
mi rifugio impaurito
e sospiro l'avventura...
Per quali cieli
m'hai destinato mio Dio?
E cos'è quest'interminabile sfida,
che accompagna il mio respiro
e perché un'impalpabile ragnatela
basta ad imbrigliarmi le ali
per non farmi tornare a casa?
Cos'è quest'uomo mio Dio
perché tu l'abbia voluto
malato per sempre d'amore?
Io lo so, Signore:
so chi ha intessuto le ali degli angeli.
Conosco il telaio e l'ordito
usato per ricamarci il loro volo.
Riconosco l'impronta di quella mano
nel mistero che sono
perché nulla mi sazia
in questo misero orizzonte,
nulla m'acquieta
in questo spazio di tempo
che mi separa da te.
uomosenso della vitaricerca di sensorapporto con Diointeriorità
inviato da A. R. Mazzocco, inserito il 01/10/2005
PREGHIERA
135. Prima della lettura delle Sacre Scritture 1
Apri i miei occhi Signore,
perché io veda le meraviglie della tua Legge.
Togli il velo dal mio cuore
mentre leggo le Scritture.
Sii benedetto, Signore, perché mi insegni i tuoi decreti.
Parola del Padre, fammi dono della tua parola;
tocca il mio cuore e illumina i miei sensi;
apri le mie labbra e riempile della tua lode.
La potenza del tuo Santo Spirito
sia nel mio cuore e sulle mie labbra
perché io proclami degnamente
e con rettitudine
le tue parole.
Tu, che come carbone ardente
toccasti le lebbra del profeta
purificandole dal peccato,
ora tocca anche queste
di me peccatore; liberami da ogni sozzura
e rendimi capace di proclamare i tuoi insegnamenti.
Lancelot Andrewes, Vescovo inglese del XVII secolo
Parola di DiobibbiaSacra Scrittura
inviato da Anna, inserito il 23/09/2005
PREGHIERA
136. All'inizio della giornata
San Tommaso d'Aquino, Adattamento di una preghiera recitatata ogni giorno davanti al Crocifisso.
Dio di misericordia, fa' che io desideri ardentemente ciò che ti piace,
lo ricerchi con prudenza,
lo riconosca nella verità e lo compia perfettamente a lode e gloria del tuo nome.
Aiutami a mettere ordine nella mia vita, fammi conoscere ciò che vuoi io faccia
perché lo compia bene per l'utilità e la salvezza della mia anima.
Fa', o Signore, che io venga incontro a te su una strada sicura,
diritta e senza asperità,
che conduca alla mèta e non mi perda tra prosperità o avversità.
Che io ti possa ringraziare nella gioia e cercare pazientemente nella sofferenza.
Allontana da me lo spirito di esaltazione o di abbattimento.
conoscenzavolontà di Diodiscernimentobuongiornonuovo giorno
inviato da Anna, inserito il 23/09/2005
RACCONTO
137. Coprendo il sole con una mano
Un discepolo cercò il rabbino Nahman di Braslaw. "Non continuerò i miei studi dei Testi Sacri", disse. "Abito in una piccola casa con i miei fratelli e i genitori, e non trovo mai le condizioni ideali per concentrarmi su ciò che è importante".
Nahman indicò il sole e chiese al suo discepolo di mettersi la mano davanti al viso, in modo da occultarlo. Il discepolo lo fece. "La tua mano è piccola, eppure riesce a coprire completamente la forza, la luce e la maestosità dell'immenso sole. Nella stessa maniera, i piccoli problemi riescono a darti la scusa necessaria per non proseguire nella tua ricerca spirituale. Così come la mano può avere il potere di nascondere il sole, la mediocrità ha il potere di nascondere la luce interiore. Non incolpare gli altri per la tua incompetenza".
problemispiritualitàinterioritàrinunciaricerca di Diopigriziamediocrità
inviato da Giovanni Vacca, inserito il 01/07/2005
TESTO
La grazia di cui parla il Nuovo Testamento è una "grazia di virtù"? Se così fosse, il cristianesimo sarebbe una dottrina della disperazione. Infatti basta essere vissuti in mezzo ai cristiani per rendersi conto che moltissimi di loro hanno implorato fin dall'infanzia la grazia del Signore per rimanere virtuosi, e non sono rimasti tali. Possiamo chiederci invece se la grazia non è piuttosto una "grazia d'amore" che permette, quando si è in peccato, di non odiare, come troppo spesso avviene, gli altri peccatori, ma di avere un'infinita compassione per i nostri fratelli e di lanciare verso Dio un grido d'amore.
graziavita cristianaperdono di Dioamore di Dio
inviato da Luca Peyron, inserito il 21/06/2005
PREGHIERA
139. Caro Gesù, ho faticato non poco a trovarti... 1
Ho faticato non poco a trovarti. Ero persuaso che tu stessi laggiù, dove il Giordano rallenta la sua corsa tra i canneti e i ciottoli, scintillando sotto il velo tremante dell'acqua, rendendo più agevole il guado.
C'è tanta folla in questi giorni che si accalca lì, sulla ghiaia del greto, per ascoltare Giovanni, il profeta di fuoco che non si lascia spegnere neppure nel fiume. Immerso fino ai fianchi dove il letto sprofonda e la corrente crea mulinelli di schiuma, invita tutti a entrare nell'acqua, per rivivere i brividi di un esodo antico e mantenere vive le promesse, gonfie di salvezza. In un primo momento, conoscendo la tua ansia di convivere con la gente, e sapendo che la tua delizia è stare con i figli dell'uomo, pensavo di trovarti in quell'alveare di umanità brulicante sugli argini.
Qualcuno, però, che pure ti ha visto uscire dal Giordano, grondante di acqua e di Spirito, e mescolarti tra la turba di pubblicani e peccatori, di leviti e farisei, di soldati e prostitute, mi ha detto che da qualche giorno eri scomparso dalla zona.
Ora, finalmente, ti ho trovato. Ed eccomi qui, accanto a te, non so bene se condotto anch'io dallo Spirito, in questo misterioso deserto di Giuda, tana di fiere e landa di ululati solitari.
ricerca di Diocercare Gesùsolidarietàdeserto
inviato da Matteo Masciale, inserito il 21/06/2005
TESTO
140. Andiamo fino a Betlemme (versione breve)
Andiamo fino a Betlem, come i pastori. L'importante è muoversi. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso.
Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi dell'onnipotenza di Dio. Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l'amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.
Mettiamoci in cammino, senza paura. Il Natale di quest'anno ci farà trovare Gesù e, con lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell'essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell'impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte, e illuminato di stelle.
E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza.
nataleincarnazionericerca di Diosperanza
inviato da Giovanni Vacca, inserito il 19/06/2005