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TESTO

41. L'apostolato dei laici   1

Charles de Foucauld

E' certo che accanto ai preti ci vogliono delle Priscilla e degli Aquila che vedano quello che il prete non vede, arrivino dove il prete non può arrivare, vadano da chi lo evita, evangelizzino, con un contatto benefico, una bontà che si riversi su tutti, un affetto sempre pronto a donarsi, un buon esempio che attiri quanti girano le spalle al prete e gli sono ostili. Essere apostoli con quali mezzi? Con quelli che Dio mette a sua disposizione. (...) I laici devono essere apostoli con tutti coloro che possono raggiungere: i vicini e gli amici anzitutto, ma non soltanto loro, perché la carità non ha confini, abbraccia tutti quelli che abbraccia il cuore di Gesù.

Con quali mezzi? Con i migliori secondo quelli ai quali si rivolgono: con tutti quelli con cui sono in rapporto, senza eccezione, con la bontà, la tenerezza, l'affetto fraterno, l'esempio delle virtù, con l'umiltà e la dolcezza che sempre attraggono e sono così cristiane; con alcuni senza mai dir loro una parola su Dio e la religione, pazientando come pazienta Dio, essendo buoni com'è buono Dio, mostrandosi loro fratelli e pregando; con altri, parlando di Dio nella misura in cui sono in grado di accettarlo e, appena hanno in mente di ricercare la verità con lo studio della religione, mettendoli in contatto con un prete scelto molto bene e capace di far loro del bene... soprattutto, bisogna vedere in ogni essere umano un fratello - "Voi siete tutti fratelli, voi avete un solo padre che è nei cieli".

laicimissionarietàapostolatopreti

inviato da Anna, inserito il 01/05/2006

TESTO

42. L'umanità di Dio

Edward Schillebeeckx, Cerco il tuo volto, ed. Dehoniane

Alla mia età, dopo lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e di non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza. E' seguendo il modo di vivere di Gesù per gli uomini, sanzionato da Dio, che noi abbiamo il senso della nostra esistenza.
Il Dio che ci trascende è un Dio umano, un Dio che ama gli uomini, che si preoccupa della loro storia. L'umanità di Dio si incontra con l'umanità degli uomini e la eleva.

Dioumanitàamore di Diorapporto con Diomisericordia di Diosenso della vitaricerca di sensoincarnazionesperanza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 25/02/2006

TESTO

43. Il Cammino dei Magi

Kociss Fava

"Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme...".

Oro, incenso. Mirra anche. Furono tra le prime cose che vide, venendo alla luce. Non che gli importasse granché delle ricchezze: in seguito l'ebbe a dimostrare. Doveva comunque essere uno spettacolo da perderci gli occhi. Il luccichio dei doni traboccanti dalle consunte bisacce da viaggio, contrapposto all'estrema frugalità del ricovero ove era nato. Gli effluvi stordenti delle resine aromatiche, spandendosi, andavano a mescolarsi con l'odore secco e pronunciato dello stallatico. Non di meno l'omaggio più gradito e inatteso fu certo la devozione che quegli uomini ricchi e distinti dimostrarono per il Neonato. Chissà lo sgomento provato da Maria e Giuseppe. Abituati com'erano all'unica compagnia dei pastori, si trovarono quei signori sontuosamente vestiti, chini in adorazione del Bambino.

Si dice fossero sapienti venuti da oriente: stranieri dunque. Scrutando il cielo, o forse dentro se stessi, videro una stella che tracciò loro la via. A noi, che sperimentiamo tempi di soluzioni facili e di frastuoni diffusi, piace pensare fosse una stella grande. Enorme, con la coda pure. Dimentichi che il rapporto autentico con Dio può instaurarsi e maturare solo nel silenzio di un cuore disposto a sentirne il potente sussurro. Nel deserto, luogo privo di inutili echi, radunò il Signore il popolo eletto per manifestare la Sua volontà. Sempre in luoghi solitari si sarebbe ritirato Gesù, per pregare il Padre.

Con o senza l'aiuto degli astri, ma sicuramente con la promessa di Dio nel cuore, i Magi intrapresero il lungo e faticoso cammino. Solo chi lo desidera con passione, giunge a vedere il volto di Cristo.

re magiepifaniaricercarapporto con Dio

inviato da Kociss Fava, inserito il 05/02/2006

PREGHIERA

44. Il sogno di un bambino

Adolfo Rebecchini

Da bambino ho fatto un sogno.
Ho sognato che i soldati Ti stavano inchiodando alla croce
E io, passando di la, ti guardavo incuriosito.

Ricordo ancora i volti delle persone che accorrevano.
Ricordo la curiosità e la paura e che provavo in quel momento:
Volevo guardare ma non volevo essere visto.

Più il tempo passava...
Più i soldati avanzavano con il loro lavoro...
...e il vicolo del mio paese si riempiva sempre più di gente.

Da allora ne è passato di tempo!
Una cosa, però, è sempre rimasta impressa nella mia mente:
Disteso sulla croce, c'eri tu che mi chiedevi aiuto.

Perché chiamassi me, io non lo so!
Del resto, lì vicino, c'erano tante altre persone:
grandi e piccoli che, come me, ti stavano a guardare...

Ricordo che per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati.
I tuoi occhi, anche se sofferenti, mi incoraggiavano...
...sollecitavano un mio intervento in tua difesa...

Però, anch'io come Pietro, mi sono tirato indietro.
Anch'io ho preferito farmi gli affari miei; a non immischiarmi con Te...
...e andare a giocare un po' più in là, lontano dal tuo sguardo.

Insegnami, Signore, a non nascondermi mai da te,
ad accettare, sempre, anche le situazioni più difficili
e a non scappare mai davanti ai problemi.

Nella vita non farmi mai accontentare delle scorciatoie
e non farmi cercare quelle strade troppo facili
che portano alla gioia di un solo momento.

Insegnami a scegliere sempre
non tanto ciò che voglio io
ma solo ciò che è giusto ai tuoi occhi.

In famiglia fammi essere un bravo sposo,
un padre giusto e generoso con i miei figli,
un buon cristiano con chiunque mi incontra.

Fammi rimanere sempre vicino a te,
unica fonte di vera pace
e di vera gioia.

crocesofferenzadolorecrocifissorapporto con Gesùsacrificioredenzione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 31/12/2005

ESPERIENZA

45. Dio, nella sofferenza ci ama in modo particolare.

Ercoli Lorena

Spesso sento rivolgermi questa domanda: "Dove trovi la forza di reagire nonostante la tua malattia?".

Nella mia malattia, ho da 10 anni una forma di sclerosi multipla progressiva, ho visto un disegno di Dio, un qualcosa di prezioso, perché Gesù ha scelto, per la redenzione del mondo, il dolore.

Nella sofferenza ho sempre abbracciato, con Amore, la croce che Gesù mi ha donato con la malattia è per questo che Lo ringrazio nel più profondo del cuore. Al mattino il mio primo pensiero è per Lui: "Gesù tu sei tutto il mio bene, la cosa più preziosa che io ho, ti offro la mia giornata, ma soprattutto la mia sofferenza, il mio corpo debilitato dalla malattia, mi rimetto alla Tua volontà".

Io non amo certo il dolore in sé, ma amo Gesù crocifisso e abbandonato che è in me e in ogni persona provata dalla sofferenza, per questo mi sento amata da Dio in modo particolare perché mi fa sentire simile a Suo Figlio.

Non è facile seguire Gesù, mi capita di attraversare momenti di buio dove non riesco più a trovare un rapporto così profondo con Lui.

E' con la preghiera che riesco, con fatica ma poi con gioia, a ritrovare la comunione spirituale con Lui e dirGli: "Donami la forza non solo di un rapporto con Te, ma il coraggio di amarti".

Gesù poteva scegliere mille modi per salvarci, ma ha scelto il dolore per redimerci.

Nei momenti difficili della vita, causati da una sofferenza, da una malattia ricordiamoci che tutto questo è un tesoro, una perla che la comunità e i famigliari stessi, non devono disprezzare ed emarginare.

Io credo, che Dio ci ama tutti di un amore infinito e ad uno ad uno. Gesù sulla croce ha gridato: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". Un malato non va mai abbandonato, ma ognuno di noi diventi prossimo per l'altro.

amorerapporto con Diocrocesofferenzadoloreredenzionesacrificiosolitudinesolidarietà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ercoli Lorena, inserito il 08/12/2005

TESTO

46. Fiducia in Dio

Servo di Dio f. Cecilio Maria Cortinovis OFMCap

Mi sento da Gesù amato di amore infinito, ma mi sento troppo piccolo... sono contento però di sentirmi piccolissimo alla sua presenza e con tutta confidenza mi lascio prendere da Lui che ama i piccoli. Sento che la mia confidenza nell'infinito, dolce mio amore, deve essere piena. Mio Dio quale lotta: da solo non sono capace di stare in piedi. Quando però sostenuto da voi e dalla vostra e mia Mamma incomincio a camminare, mi sento suggerire: «Guarda adesso, come sai camminare bene».

confidenzafiducia in Diorapporto con Diofedefiducia

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

PREGHIERA

47. Avanzo sulla mia strada

San Patrizio

Avanzo sulla mia strada
con la forza di Dio come unico appoggio
con la potenza di Dio per proteggermi
con la saggezza di Dio per orientarmi,
l'occhio di Dio per guidarmi,
l'orecchio di Dio, testimone del mio parlare.
Cristo davanti a me, dietro a me,
Cristo in me e ai miei fianchi, Cristo attorno e dappertutto,
Cristo alla mia sinistra e Cristo alla mia destra,
Cristo con me al mattino e con me alla sera,
Cristo in ogni cuore che penserà a me,
Cristo in ogni sguardo che si poserà su di me,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolterà.

rapporto con Diointeriorità

inviato da Stefania Raspo, inserito il 23/09/2005

RACCONTO

48. Portami ciò che nella tua vita è imperfetto...   1

E' la notte di Natale. Tommaso sogna che sta andando insieme ai pastori e ai Re Magi verso la stalla quando si trova improvvisamente davanti a Gesù Bambino che giace nella mangiatoia. Tommaso si accorge di essere a mani vuote. Tutti hanno portato qualcosa: solo lui è senza doni!

Avvilito dice subito: "Prometto di darti la cosa più bella che ho. Ti regalo la mia nuova bicicletta, anzi il mio trenino elettrico".

Il bambino nel presepe scuote la testa e sorridendo dice: "Io non voglio il tuo trenino elettrico. Dammi il tuo tema in classe!".

"Il mio ultimo tema?" balbetta il ragazzino. "Ma ho preso un insufficiente!".

"Appunto, proprio per questo lo vorrei" dice Gesù. "Devi darmi sempre tutto quello che è insufficiente, imperfetto. Per questo sono venuto nel mondo. Ma vorrei un'altra cosa ancora da te: la tua tazza del latte".

A questo punto Tommaso si rattrista: "La mia tazza? Ma è rotta!".

"Proprio per questo la vorrei avere" dice Gesù Bambino. "Tu mi puoi portare tutto quello che si rompe nella tua vita. Perché io sono capace di risanarlo".

Il ragazzino sentì di nuovo la voce del Bambino Gesù: "Vorrei una terza cosa da te: vorrei la risposta che hai dato a tua mamma quando ti ha chiesto come mai si è rotta la tazza del latte".

Allora Tommaso inizia a piangere e confessa tra le lacrime: "Ma le ho detto una bugia, quella volta. Ho detto alla mamma che la tazza era caduta per caso, ma in realtà l'ho gettata a terra io, per rabbia".

"Per questo vorrei avere quella tua risposta" risponde sicuro Gesù Bambino. "Portami sempre tutto quello che nella tua vita è cattivo, bugiardo, dispettoso e malvagio. Sono venuto nel mondo per perdonarti, per prenderti la mano e insegnarti la via".

Gesù sorride di nuovo a Tommaso, mentre lui guarda, comprende e si meraviglia....

Quest'anno hai già pensato cosa "regalare" della tua vita al Signore Gesù?

natalemisericordia di Diorapporto con Dio

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 14/01/2005

PREGHIERA

49. Gesù l'unico amico

S. Claudio La Colombière

Gesù, sei tu, il solo e vero amico.
Tu non solo partecipi a ogni mia sofferenza, ma la prendi addirittura su di te e conosci il segreto per mutarmela in gioia.
Tu mi ascolti con bontà e quando ti racconto le mie amarezze non manchi di addolcirle.
Ti trovo dappertutto, non ti allontani mai e se sono costretto a cambiare residenza, ti trovo dovunque io vada.
Non soffri la noia nell'ascoltarmi; non ti stanchi mai di farmi del bene.
Se ti amo, sono sicuro di essere riamato; non hai bisogno dei miei beni, né ti impoverisci a darmi i tuoi.
Anche se sono un pover'uomo, nessuno (nobile, intelligente o santo che sia) potrà rubarmi la tua amicizia.
La stessa morte, che divide tutti gli amici, mi riunirà a te.
Tutte le avversità dell'età o del caso, non riusciranno mai ad allontanarmi da te;
Anzi al rovescio, non godrò mai tanto pienamente della tua presenza e tu non mi sarai mai tanto vicino, quanto il momento, nel quale tutto sembrerà cospirare contro di me.
Morendo, si resuscita alla vita.

Gesùamiciziarapporto con Dio

inviato da Anna Lollo, inserito il 07/01/2005

TESTO

50. Pienezza e vuoto

Madre Teresa di Calcutta

Maria è assolutamente vuota: di superbia, di invidia, di gelosia, di asprezza, di malizia, di vendetta e di altre miserie del genere. Per questo può essere piena di Dio. Quando noi cerchiamo questo tipo di vuoto, pratichiamo la vera devozione a Maria.

"Ecco io sono la serva del Signore": umile, nascosta, totalmente vuota di sé. Così è piena di Gesù, così lo può portare agli altri. È stata la prima a ricevere Gesù, a donarlo e a servirlo.

Mariaumiltàrapporto con Diomissione

inviato da Luca Peyron, inserito il 08/12/2004

TESTO

51. Anche tu   1

Anche tu sei una voce, un riflesso;
anche tu sei il "precursore"
di Colui che viene.
Egli vuole raggiungere ogni uomo
anche attraverso la tua vita,
vuole seguire le tracce
e vuole cogliere le occasioni
che tu sei disposto ad offrirgli.
Lasciati sedurre da Lui,
restagli accanto,
esci allo scoperto e permetti
alla luce di avvolgerti
e di entrare fin nelle fibre
più nascoste del tuo cuore.
Allora tutto parlerà in te
e Gesù ne sarà felice.
Te ne accorgerai
perché sarai felice anche tu!

rapporto con Dioavventotestimonianza

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 05/12/2004

PREGHIERA

52. Maranatha, vieni Signore Gesù   1

"Il popolo che camminava nelle tenebre,
ha visto una gran luce;
sopra coloro che abitavano in terra tenebrosa,
una grande luce ha brillato"
(Isaia 9,1).

Quando dici:... "Non ce la faccio a risolvere i miei problemi..."
Dio ti dice "Io guido i tuoi passi".

Quando dici: "E' impossibile..."
Dio ti dice "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

Quando dici: "Mi sento molto solo..."
Dio ti dice "Non ti lascerò e non ti abbandonerò".

Quando dici: "Come posso fare questo che mi chiedi? Chi mi aiuterà?..."
Dio ti dice "Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio".

Quando dici: "Non merito perdono..."
Dio ti dice "Io ti perdono".
"Anche se i vostri peccati fossero scarlatto, diventeranno bianchi come neve" (Isaia 1,18).

Quando dici: "Ho paura..."
Dio ti dice "Non temere, perché io sono con te".

Quando dici: "Sono molto stanco..."
Dio ti dice "Io ti ristorerò".

Quando dici: "Nessuno mi vuole bene e nessuno mi considera..."
Dio dice "Io ti amo, ti porto disegnato sul palmo delle mie mani".

Quando dici: "Non so come andare avanti..."
Dio ti dice "Io ti indicherò il cammino".

Quando ti domandi... "Quale è la via che mi conduce a te...?"
Dio ti risponde: "Il mio Figlio amato Gesù Cristo".

C'è un fatto straordinario che sta accadendo in questi giorni:
Dio si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi.
Apriamo gli occhi, stiamo attenti e vigilanti,
non perdiamo anche questa occasione
per incontrarci con il Signore.

"State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!" (Marco 13,33).

Avventosperanzarapporto con Diofiduciapaurasolitudine

inviato da Eleonora Galassi, inserito il 06/11/2004

TESTO

53. Tu appartieni al Signore   1

Rendine grazie al Signore! Offri a Gesù la tua mente e la tua intelligenza; chiedigli che le riempia con i suoi pensieri. Chiedigli perdono per non averla saputa usare come Lui desiderava.

Offri i tuoi occhi al Signore, chiedi perdono per i peccati commessi con gli occhi e supplicalo perché ti aiuti a guardare con i suoi occhi.

Le hai ricevute per ascoltare. Pensa alle volte che non le hai usate bene, perché quello che hai ascoltato ti può avere allontanato da Dio; chiedigli perdono e offrigliele, perché ti conceda la grazia di poterlo ascoltare in ogni momento della tua vita.

Renditi conto del fatto che puoi parlare e che questo è un dono di Dio. Chiedi perdono a Gesù per tutte le volte che hai usato la bocca per dire parole cattive, per condannare, per giudicare e chiedigli di riempire la tua bocca di parole di lode, di ringraziamento e di bontà.

Non dorme mai. Straordinario regalo di Dio. E' il motore che dà impulso alla tua vita. E' possibile che ci siano racchiusi desideri negativi. Chiedi a Gesù di avere misericordia di te e che ti aiuti. Affidagli il tuo cuore perché lui ne faccia uno strumento di lode per la sua gloria.

Dio te le ha date perché, anche attraverso di esse, tu possa manifestare la sua gloria in tutto ciò che fai. Non sempre hai saputo usarle... però, ora... hai capito e allora stendi le tue mani davanti a te, benedicile e chiedi al Signore che possano essere strumento di benedizione. Ed usale per fare il bene.

Tu sei la sua casa! E' la più bella dimora di Dio. Gli uomini si costruiscono case e le abitano, ma lui desidera vivere in te. Anche per questo ti ha fatto a sua immagine e somiglianza, tu sei il suo capolavoro!

Invitalo, allora, a prendere pieno possesso della sua dimora in te, perché ne faccia il suo Tempio Santo secondo il suo piano d'amore. Affidati veramente al Signore; ripeti più volte il nome di Gesù, sarà Lui a trionfare sulla tua mente e sul tuo cuore. Gesù vincerà le tue inclinazioni negative perché è il tuo Salvatore.

affidamentorapporto con Diotestimonianzaimpegnoresponsabilità

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 29/07/2004

TESTO

54. Vivere d'amore

S. Teresa di Lisieux

Vivere d'amore, che strana pazzia!
Mi dice il mondo: smettila di cantare e bada a non sprecare i tuoi aromi, la tua vita, impiegali utilmente!
Ma amarti, Gesù, che feconda perdita! Ogni mio aroma è tuo, per sempre. E voglio cantare, lasciando il mondo: Io muoio d'amore!
Morir d'amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei lacci, Dio sarà la mia gran ricompensa: non voglio altri beni. Son tutta presa del suo amore, e venga, dunque, a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio destino: Vivere d'amore.

amorevocazionerapporto con Dio

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

55. Colloquio d'amore

Luigi di Blois, 1506-1566, abate benedettino

Signore, sono affamato di te!
Nutri questo mendicante
col flusso continuo della tua divinità.
Rallegrami con la presenza che tanto desidero della tua grazia.
Ecco la mia domanda, ecco il mio desiderio:
che il tuo amore che arde mi penetri interamente,
mi riempia e mi trasformi a sua immagine.

O luce che sempre brilla e non è mai oscurata, illuminami!
Fuoco che sempre brucia e non si estingue mai, abbracciami!
O amore, sempre ardente e che mai s'intiepidisce, assobrimi e trasformami in te!

O amato, donami di trovarti,
e poi tenerti e di stringerti forte a me
in un abbraccio spirituale.
Io ti desidero, sospiro verso di te.
Concediti a me,
unisciti intimamente alla mia anima
e inebriami con il vino del tuo amore.

O Gesù, fiore più bello
della più bella primavera;
vita eterna, vita che sei la mia vita
e senza la quale muoio;
vita che sei la mia gioia
e senza la quale piango;
amabile e dolce vita,
donami di essere unito
e di addormentarmi nella pace in te.

Abbatti, dolce Gesù,
l'odiosa muraglia della mia tiepida vita
e fa' che in tutta gioia e libertà,
io ti segua con un coraggio invincibile.
Fa' che si levi il vento violento
di una infinitamente ardente carità,
che mi precipiti in te così impetuosamente
da far sì che non abbia più altro respiro all'infuori di te.

ricerca di Diorapporto con Diopreghiera

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 28/07/2004

TESTO

56. Sulla confessione

M.A. Albanese, Gesù di cognome si chiamava Dio

La confessione è quando vai a dire i peccati al sacerdote. Quando hai detto i peccati, ti ripulisci. I peccati stanno nel cuore, non si vedono, però li senti (Anni nove, 1990).

Significa comunicare con Dio e poi lavare i peccati del nostro cuore. A me danno fastidio. Quando faccio un peccato, mi pento sempre. Prima, non ci penso (Anni nove, 1990).

Tutte le persone nascono con il cuore macchiato per il peccato originale. Poi si battezzano e la macchia si leva. Per gli altri peccati, serve il prete (Anni otto, 1989).

Quando fai qualche peccato, come se una voce ti dicesse: -Perché l'hai fatto? Il sacerdote ti libera dalla voce (Anni nove, 1990).

(testi raccolti dai bambini alla scuola elementare)

confessionericonciliazionesenso di colparapporto con Dio

inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/07/2004

TESTO

57. Chi altro ti può capire?

Madre Provvidenza

Chi altro ti può capire se non quel Cuore adorabile che tutto si è dato e ogni giorno continua a donarsi per noi Suoi fratelli: è il Figlio dell'eterno Padre, Gesù Salvatore. Basta guardarlo per farti rapire il cuore.

Lui ha sete, sete profonda di te: ti attende per parlarti e per ascoltarti, ma sei sempre impegnato nel tuo lavoro. Sembra quasi che gli uffici materiali che svolgi siano la cosa più importante per tenerti in vita, ma non è vero. Colui che mantiene ogni vita è il padrone di tutte le vite, che vuol darti quelle gioie che ancora ti mancano, vuol farti capire che senza di lui non puoi far nulla, ma con lui puoi realizzare tutto, anche quello che ti è difficile.

Apri la porta di una chiesa, entra e nella solitudine aprigli il tuo cuore, e, se nel confessionale vi fosse un prete, fatti lavare la coscienza. Tornerà, allora, sul tuo volto il sorriso dei giorni passati, e il desiderio di essere del Cuor di Gesù amico per sempre. Porterai allora più volentieri la tua croce e ti accorgerai che sarà meno pesante perché lui ha accettato di essere il tuo Cireneo, e, senza accorgerti, camminerai più spedito sul sentiero della salvezza.

rapporto con Diomisericordiapreghieracrocefaticagioia

inviato da Anna Lollo, inserito il 27/07/2004

TESTO

58. Dipende dalle mani...   3

Un pallone da Basket nelle mie mani vale 20 Euro.
Nelle mani di Michael Jordan vale circa 30 milioni di Euro.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una palla da baseball nelle mie mani vale 4 Euro.
Nelle mani di Mark McGuire vale circa 17 milioni di Euro.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una racchetta da tennis nelle mie mani è praticamente inutile.
Nelle mani di Venus Williams, è la vittoria in un torneo.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Un bastone nelle mie mani tiene lontano un animale selvatico.
Un bastone, nelle mani di Mosè divide il Mar Rosso.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Una fionda nelle mie mani è un giocattolo per bambini.
Una fionda nelle mani di Davide è un'arma straordinaria.
Dipende dalle mani in cui si trova.

Due pesci e cinque panini nelle mie mani sono una buona merenda.
Due pesci e cinque panini nelle mani di Dio sfamano le moltitudini.
Dipende dalle mani in cui si trovano.

I chiodi nelle mie mani possono produrre una cuccia per cani.
Nelle mani di Gesù Cristo producono salvezza per il mondo intero.
Dipende dalle mani in cui si trovano.

Come vedi, tutto dipende dalle mani in cui gli oggetti si trovano.
Allora, metti i tuoi ragionamenti, le tue preoccupazioni, le tue paure
le tue speranze, i tuoi sogni, la tua famiglia e i tuoi rapporti con
gli altri nelle mani di Dio, perché...
...dipende dalle mani in cui si trovano.

impegnoresponsabilitàrapporto con Diofiducia in Dioabbandono in Dio

4.0/5 (2 voti)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 26/01/2004

PREGHIERA

59. La povertà   2

Charles De Foucauld

Mio Signore Gesù,
come sarà presto povero colui che amandoti con tutto il cuore
non potrà sopportare di essere più ricco del suo benamato.
Mio Signore Gesù,
come sarà presto povero
colui che pensando che tutto ciò che si fa ad uno di questi piccoli, si fa a be,
allevierà tutte le miserie che sono alla sua portata...
Mio Dio, io non so se è possibile a certe anime
vederti povero e restare volentieri ricche,
vedersi totalmente più grandi del loro maestro e non rassomigliarti in tutto.
Ad ogni modo io non posso concepire l'amore
senza un bisogno imperioso di conformità,
di rassomiglianza e soprattutto di partecipazione a tutte le pene,
a tutte le difficoltà,
a tutte le asprezze della vita.

povertàamoresolidarietàrapporto con Dioumiltàcarità

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 22/12/2003

TESTO

60. Piccola canzone di natale

Ady Endre, Kis karàcsonyi ènek, tradotta da Agnes Preszler © 2002

Le campane suonavano ieri,
anche domani suoneranno,
gli angeli dopodomani
neve di diamanti porteranno.

Vorrei lodare Dio
come fanno i grandi,
ma sono ancora bambino,
comincio la vita adesso.

Ci provo lo stesso,
a lodare Dio,
quanto sono felici
i pastori e i re magi.

Andrei anch'io a cantare,
farei tante belle cose
per Gesù bambino,
come tutti i grandi.

Sporcherei volentieri
i miei stivali nuovi,
magari il mio amore
potessi provare al Signore.

(così cantai coraggioso
con fede da bambino
nel brutto Natale
di 1883)

natalerapporto con Dio

inviato da Agnes Preszler, inserito il 20/12/2003

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