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Pagina 29 di 33  

TESTO

561. Dio entra dalla porta del cuore

Paulo Coelho, I racconti del maktub

Non ti dà nessun vantaggio cercare spiegazioni su Dio. Puoi sentire dei bellissimi discorsi, ma sono sostanzialmente vuoti. Proprio come puoi leggere un'intera enciclopedia sull'amore senza conoscere come amare. Nessuno proverà che Dio esiste. Certe cose nella vita devono semplicemente essere vissute - e mai spiegate. L'amore è una di queste. Dio - che è Amore - è inspiegabile. La fede è un'esperienza infantile, nel magico senso che Gesù ci ha insegnato: "I bambini sono il regno di Dio". Dio non entrerà mai nella tua testa. La porta che Egli usa è il tuo cuore.

federagioneDio

inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002

PREGHIERA

562. Non rubatemi

David Maria Turoldo

Per favore, non rubatemi
la mia serenità.
E la gioia che nessun tempio
ti contiene, o nessuna chiesa
t'incatena:
Cristo sparpagliato
per tutta la terra,
Dio vestito di umanità:
Cristo sei nell'ultimo di tutti
come nel più vero tabernacolo:
Cristo dei pubblicani,
delle osterie dei postriboli,
il tuo nome è colui
che-fiorisce-sotto-il-sole.

povertàGesù Cristoincarnazione

inviato da Barbara, inserito il 24/11/2002

RACCONTO

563. Il monaco giocoliere   1

Paulo Coelho, I racconti del maktub

La Madonna, con il Bambino Gesù fra le braccia, aveva deciso di scendere in Terra per visitare un monastero.

Orgogliosi, tutti i monaci si misero in una lunga fila, presentandosi ciascuno davanti alla Vergine per renderle omaggio.

Uno declamò alcune poesie, un altro le mostrò le miniature che aveva preparato per la Bibbia e un terzo recitò i nomi di tutti i santi. E così via, un monaco dopo l'altro, tutti resero omaggio alla Madonna e al Bambino.

All'ultimo posto della fila ne rimase uno, il monaco più umile del convento, che non aveva mai studiato i sacri testi dell'epoca. I suoi genitori erano persone semplici, che lavoravano in un vecchio circo dei dintorni, e gli avevano insegnato soltanto a far volteggiare le palline in aria.

Quando giunse il suo turno, gli altri monaci volevano concludere l'omaggio perché il povero acrobata non aveva nulla di importante da dire e avrebbe potuto sminuire l'immagine del convento. Ma anche lui, nel profondo del proprio cuore, sentiva un bisogno immenso di offrire qualcosa a Gesù e alla Vergine.

Pieno di vergogna, sentendosi oggetto degli sguardi di riprovazione dei confratelli, tirò fuori dalla tasca alcune arance e cominciò a farle volteggiare: perché era l'unica cosa che egli sapesse fare.

Fu solo in quell'istante che Gesù Bambino sorride e cominciò a battere le mani in braccio alla Madonna.

E fu verso quel monaco che la Vergine tese le braccia, lasciandogli tenere per un po' il bambinello.

umiltàsemplicitàdonare gioia

3.0/5 (1 voto)

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 24/11/2002

PREGHIERA

564. Sei il nostro rifugio

Soren Kierkegaard

Signore Gesù Cristo,
gli uccelli hanno i loro nidi e le volpi le loro tane,
ma tu non avesti dove posare il capo,
non hai avuto un letto su questa terra.
Tuttavia eri quel luogo segreto, l'unico,
in cui il peccatore potesse trovar rifugio.
E anche oggi tu sei il nascondiglio:
quando il peccatore torna a te,
si nasconde in te, è nascosto in te.
Allora egli è eternamente difeso,
perché il tuo Amore nasconde una moltitudine di peccati.

misericordiaperdono di Diopeccatore

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002

TESTO

565. Passione e risurrezione   2

Madre Teresa di Calcutta, Le mie Preghiere

Ricordate che la Passione di Cristo termina sempre nella gioia della Risurrezione, così, quando sentite nel vostro cuore la sofferenza di Cristo, ricordate che deve venire la Resurrezione, deve sorgere la gioia della Pasqua. Non lasciatevi mai invadere in tal maniera dal dolore da dimenticare la gioia di Cristo risorto.

doloregioiarisurrezioneCristopassionepasquagioiafelicitàsofferenza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Anna, inserito il 21/11/2002

RACCONTO

566. Pierino davanti al presepe

Pierino sogna... sta andando insieme ai pastori e ai Re Magi verso la stalla quando si trova improvvisamente davanti a Gesù Bambino che giace nella mangiatoia. Pierino si accorge di essere a mani vuote. Tutti hanno portato qualcosa: solo lui è senza doni.

Avvilito dice subito: "Prometto di darti la cosa più bella che ho. Ti regalo la mia nuova bicicletta, anzi il mio trenino elettrico".

Il bambino nel presepe scuote la testa e sorridendo dice: "Io non voglio il tuo trenino elettrico. Dammi il tuo tema in classe!".

"Il mio ultimo tema?" balbetta il ragazzino. "Ma ho preso un insufficiente!".

"Appunto, proprio per questo lo vorrei" dice Gesù. "Devi darmi sempre tutto quello che è insufficiente, imperfetto. Per questo sono venuto nel mondo. Ma vorrei un'altra cosa ancora da te: la tua tazza del latte".

A questo punto Pierino si rattrista: "La mia tazza? Ma è rotta!".

"Proprio per questo la vorrei avere" dice Gesù Bambino. "Tu mi puoi portare tutto quello che si rompe nella tua vita. Io sono capace di risanarlo".

Il ragazzino sentì di nuovo la voce del Bambino Gesù: "Vorrei una terza cosa da te: vorrei la risposta che hai dato a tua mamma quando ti ha chiesto come mai si è rotta la tazza del latte".

Allora Pierino inizia a piangere e confessa tra le lacrime: "Ma le ho detto una bugia, quella volta. Ho detto alla mamma che la tazza era caduta per caso, ma in realtà l'ho gettata a terra io, per rabbia".

"Per questo vorrei avere quella tua risposta" risponde sicuro Gesù Bambino. "Portami sempre tutto quello che nella tua vita è cattivo, bugiardo, dispettoso e malvagio. Sono venuto nel mondo per perdonarti, per prenderti la mano e insegnarti la via".

Gesù sorride di nuovo a Pierino, mentre lui guarda, comprende e... si meraviglia....

presepeNataleincarnazionemisericordia di Dioumiltàpiccolezzaperdono di Dio

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/11/2002

TESTO

567. Gesù risorge anche oggi

L. Cammaroto

Credevo che avessero ucciso Gesù,
e oggi l'ho visto dare un bacio a un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
e oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,
e oggi l'ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,
e oggi l'ho visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,
e oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,
e oggi l'ho sentito dire:
"Perché, fratello?" a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesù risorge anche oggi
ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo.

essere cristianitestimonianzasolidarietàcaritàamoreGesù CristoPasqua

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 26/10/2002

TESTO

568. Senza lo Spirito Santo

Patriarca Atenagora

Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano,
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione,
l'autorità è una dominazione,
la missione una propaganda,
il culto una evocazione,
e l'agire dell'essere umano una morale da schiavi.

Ma nello Spirito Santo
il cosmo è sollevato
e geme nella gestazione del Regno,
Cristo risorto è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa significa comunione trinitaria,
l'autorità è un servizio liberatore,
la missione è una Pentecoste,
la liturgia è memoriale e anticipazione,
l'agire umano è divinizzato.

PentecosteSpirito Santorapporto con Dio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Emilio Centomo, inserito il 11/10/2002

TESTO

569. Cittadino del mondo

Il tuo Cristo è ebreo
e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina
e i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese
e il tuo caffè brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero
e il tuo walkman è coreano.
La tua pizza è italiana
e la tua camicia è hawaiana.
Le tue vacanze sono turche,
tunisine o marocchine.
Cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vicino
di essere... straniero.

interdipendenzamulticulturalitàtolleranzapacepopolirazzismo

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 30/09/2002

TESTO

570. Due modi di pregare   2

Charles de Foucauld, Meditazioni sul santo Vangelo, 245

Ci sono due modi di pregare: lasciar gridare il proprio cuore, lasciarlo chiedere a Dio con semplicità di bambino ciò che esso desidera; una qualche grazia per sé o per un altro, il ristoro da un qualche dolore per sé o per il prossimo: si lancia in tutta semplicità questo grido verso il Padre celeste e lo si fa seguire sempre da questa frase: "Non la mia volontà, ma la tua".

L'altro modo di pregare è quello di dire semplicemente la frase finale, e cioè: "Padre, sia fatta in questa circostanza la tua volontà, qualunque essa sia!".

Tali due preghiere sono perfette, divine. Gesù ci dà l'esempio della prima sulle sponde del Cedron e nel Getsemani.

Ci dà l'esempio della seconda nel "Padre nostro", che raccoglie tutto quanto in queste poche parole...

Questi due generi di preghiera sono ugualmente perfetti, poiché Dio ci dà l'esempio di ambedue: lo Spirito Santo, secondo le circostanze, ha ispirato a Gesù sia l'una sia l'altra.

preghierafedefiduciaabbandonovolontà di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 27/09/2002

PREGHIERA

571. Stai con me

John Henry Newman

Stai con me, e io inizierò a risplendere
come tu risplendi,
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,
attraverso di me, sugli altri.
Fa' che io ti lodi così
nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Dà luce a loro e dà luce a me;
illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa' che io ti annunci non con le parole
ma con l'esempio,
con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell'amore
che il mio cuore nutre per te.

testimonianzaevangelizzazionemissionerapporto con Dio

inviato da Anna, inserito il 27/09/2002

TESTO

572. Confessione di fede della Chiesa del Sud-Africa

Rivista "Il cenacolo" n. 1/2001

Noi crediamo in Dio, il Padre che ha creato il mondo intero e che riunirà tutte le cose in Cristo. Egli vuole che tutti gli uomini vivano insieme come fratelli in un'unica famiglia.

Noi crediamo in Dio, il Figlio che si è fatto uomo, ed è morto ed è risorto nella gloria, riconciliando il mondo intero con Dio, abbattendo tutti i muri che separano gli uomini, tutte le barriere di religione, di classe, di razza, di cultura al fine di creare una umanità unita. Egli è l'unico Signore che ha autorità su tutto. Egli chiama ciascun uomo e la società, la chiesa e la comunità umana, alla riconciliazione, all'unità, alla giustizia, alla libertà.

Noi crediamo in Dio, lo Spirito che è promessa del Regno che viene, che ci dà il potere di annunciare il Vangelo di Cristo e il suo perdono per gli uomini e i popoli, di amare e di servire ogni, creatura, di lottare per la giustizia e per la pace, e di chiamare il mondo intero a riconoscere, qui e ora, il Regno di Dio.

credofede

inviato da Anna, inserito il 27/09/2002

PREGHIERA

573. Vengo con te, Gesù   1

Vieni e Seguimi

Signore Gesù, tu sei sempre con me:
la tua parola è luce ai miei passi.
I tuoi gesti di bontà infondono in me
il coraggio e la gioia di vivere.

Per donarci la salvezza, o Gesù,
sei venuto a vivere in mezzo a noi.
Tu sei passato sulle nostre strade,
facendo del bene a tutti con amore.

Gesù, tu oggi passi accanto a me,
mi chiami per nome e mi chiedi:
"Vuoi essere mio amico anche tu?
Vuoi diventare mio discepolo?".

Come Pietro e Andrea, Giacomo
e Giovanni, come Levi, ti rispondo:
"Anch'io, Gesù, vengo con Te.
Sarò tuo discepolo per sempre".

Gesù, faccio questa scelta ora,
che sono agli inizi della vita.
Io voglio che tu, Signore Gesù,
sia mio amico per tutta la vita.

ragazzipreghieraGesù Cristodiscepoliapostolivocazionesequelarapporto con Dio

inviato da Serena Carbone, inserito il 24/09/2002

TESTO

574. Il pane quotidiano - Pane per tutti i gusti   1

Rivista missionaria

Noi, popoli supernutriti, abbiamo inventato:

Il pane insipido e il pane salato.
Il pane croccante e quello floscio.
Il pane a rosetta e quello a filone.
Il pane all'olio e quello col riso.
Il pane bianco e quello integrale.
Il pane magro e quello vitaminizzato.
Il pane a fuoco e quello a vapore.
Il pane diabetico e quello con patate.
Le fette rotonde e quelle quadrate.

I poveri cercano semplicemente il pane quotidiano.

Altra versione

Voi popoli del benessere avete pane per tutti i gusti: salato, insipido, pane bianco e integrale, magro e vitaminizzato, per diabetici e linfatici, cotto a legna o a vapore; pane di tutte le forme: a sfogliata, rotondo, quadrato, a filone o in grissini di varia grandezza; biscotti e focacce di ogni tipo.
Noi, popoli della fame, chiediamo solo pane e preghiamo Gesù: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano".

mondialitàcaritàamoreserviziopovertàricchezzaingiustiziafame nel mondo

inviato da Anna Barbi, inserito il 16/09/2002

PREGHIERA

575. Per ottenere la gioia

S. Chiara, dalla Lettera terza ad Agnese di Praga

Gioisco in te,
o Signore, sempre.
Non permettere, o Cristo,
che nessun'ombra di mestizia
avvolga il mio cuore.
Colloco i miei occhi
davanti allo specchio dell'eternità.
Colloco la mia anima
nello splendore della gloria.
Colloco il mio cuore
in te, o Signore,
che sei figura della divina sostanza,
e mi trasformo interamente,
per mezzo della contemplazione,
nella immagine della tua divinità.
Desidero provare
ciò che è riservato ai soli tuoi amici,
e gustare la segreta dolcezza
che tu stesso, o Signore,
hai riservato fin dall'inizio
per coloro che ti amano.
Senza concedere neppure uno sguardo
alle seduzioni,
che in questo mondo fallace ed irrequieto
tendono lacci ai ciechi
che vi attaccano il loro cuore,
con tutta me stessa amo te, o Signore,
che per amor mio tutto ti sei donato.
Amen.

gioiapreghieraunione con Dio

inviato da Sara D'Erasmo, inserito il 09/09/2002

TESTO

576. La tua, la mia messa

Chiara Lubich

Quando soffro e il mio soffrire è tale
che mi impedisce ogni attività,
mi ricordo della messa.
Tu nella messa, Signore Gesù,
oggi come allora,
non lavori, non predichi:
ti sacrifichi per amore.
Nella vita
si possono fare tante cose,
dire tante parole,
ma la voce del dolore,
del dolore offerto per amore,
è la parola più forte,
quella che ferisce il cielo.
Quando soffro,
immergo il mio dolore nel tuo:
dico la mia messa;
e lascio scorrere la mia sofferenza
a beneficio dell'umanità:
come hai fatto tu, mio Signore!

sofferenzacrocedoloreMessasacrificioofferta

5.0/5 (2 voti)

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 15/06/2002

PREGHIERA

577. Ti ascolto

Tonino Lasconi

Mio Dio,
mi hanno detto che tu,
molte volte,
hai parlato ai tuoi amici:
ad Abramo, a Mosè, a David,
al tuo figlio Gesù
quando viveva tra noi,
a San Francesco....

Mio Dio,
mi hanno detto che tu
parli sempre a chi vuole ascoltarti.

L'universo intero,
le creature della terra,
le opere dell'uomo,
i fatti e le persone,
le pagine della Bibbia
sono pieni di te.

Io mi siedo.

Tante voci mi piovono addosso,
ogni giorno, ogni istante.
I genitori, i professori e
gli amici, i cantanti e i campioni,
la televisione e i giornali...
tutti vogliono dirmi la loro.

Io mi siedo,
con la testa in silenzio,
con il cuore tranquillo,
con il corpo disteso.

Ecco,
tra mille emittenti,
voglio sintonizzarmi
con te.
Sono pronto.
Mio Dio, parla.
Io ti ascolto.

ascoltopreghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 14/06/2002

TESTO

578. La preghiera è uno slancio del cuore

S. Teresa di Lisieux

La preghiera
è uno slancio del cuore,
è un semplice sguardo
gettato verso il Cielo,
è un grido di gratitudine
e di amore nella prova
come nella grazia;
insomma è qualche cosa
di grande, di soprannaturale,
che mi dilata l'anima
e mi unisce a Gesù.

preghierarapporto con Dio

inviato da Moreno Cattelan, inserito il 14/06/2002

PREGHIERA

579. Preghiera della famiglia

Ti preghiamo, Signore, per la nostra famiglia perché ci conosciamo sempre meglio e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri limiti.

Fa' che ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri e a nessuno sfuggano i momenti di stanchezza, di disagio, di preoccupazione dell'altro. Che le nostre discussioni non ci dividano, ma ci uniscano nella ricerca del vero e del bene e ciascuno di noi nel costruire la propria vita non impedisca all'altro di vivere la propria.

Fa', o Signore, che viviamo insieme i momenti di gioia e soprattutto, conosciamo Te e Colui che ci hai mandato, Gesù Cristo in modo che la nostra famiglia non si chiuda in sé stessa, ma sia disponibile ai parenti, aperta agli amici, sensibile ai bisogni dei fratelli.

Fa', o Signore, che ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino e possiamo continuare insieme in Cielo il cammino che insieme abbiamo iniziato sulla terra. Amen.

famigliacoppiafigligenitorimatrimonio

inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 14/06/2002

RACCONTO

580. La porta   1

Bruno Ferrero, C'è qualcuno lassù

C'è un quadro famoso che rappresenta Gesù in un giardino buio. Con la mano sinistra alza una lam­pada che illumina la scena, con la destra bussa ad una porta pesante e robusta.

Quando il quadro fu presentato per la prima vol­ta ad una mostra, un visitatore fece notare al pittore un particolare curioso.

«Nel suo quadro c'è un errore. La porta è senza maniglia».

«Non è un errore» rispose il pittore. «Quella è la porta del cuore umano. Si apre solo dall'interno».

L'aeroporto di una città dell 'Estremo Oriente ven­ne investito da un furioso temporale. I passeggeri attraversarono di corsa la pista per salire su un DC3 pronto al decollo per un volo interno.

Un missionario, bagnato fradicio, riuscì a trova­re un posto comodo accanto a un finestrino. Una gra­ziosa hostess aiutava gli altri passeggeri a sistemarsi.

Il decollo era prossimo e un uomo dell'equipag­gio chiuse il pesante portello dell'aereo.

Improvvisamente si vide un uomo che correva ver­so l'aereo, riparandosi come poteva, con un imper­meabile. Il ritardatario bussò energicamente alla porta dell'aereo, chiedendo di entrare. L'hostess gli spie­gò a segni che era troppo tardi. L'uomo raddoppiò i colpi contro lo sportello dell'aereo. L'hostess cer­cò di convincerlo a desistere. «Non si può... E' tar­di... Dobbiamo partire», cercava di farsi capire a se­gni dall'oblò.

Niente da fare: l'uomo insisteva e chiedeva di en­trare. Alla fine, l'hostess cedette e aprì lo sportello. Tese la mano e aiutò il passeggero ritardatario a issarsi nell'interno.

E rimase a bocca aperta. Quell'uomo era il pilo­ta dell'aereo.

Attento! Non lasciare a terra il pilota della tua vita.

libertàvocazioneprogetto Diorapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 13/06/2002

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