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TESTO

21. Dinnanzi all'altare arde una lampada

Beato Don Luigi Monza

Dinnanzi all'altare arde una lampada che annuncia la presenza reale del Cristo sotto le specie eucaristiche. Interroghiamola e diciamole: "Che cosa dobbiamo fare per piacere a Dio?".

La lampada ci risponde e ci dice: "Io ardo e ardendo do luce: fa' anche tu di essere un uomo di grande fede. Sia la tua fede come la mia luce: viva, intensa, efficace. Io nutro la mia fiamma con l'olio puro: anche tu devi nutrire la tua fede con l'olio purissimo delle buone opere. Guai a te se quest'olio venisse a mancare: tu saresti simile alle vergini stolte di cui parla il Vangelo".

La lampada continua e dice: "Io ardo e ardendo do calore; dà tu pure al Signore il calore dell'amor tuo, l'affetto più sincero, costante".

Dice ancora: "Io sto costantemente presso il Tabernacolo, ardo giorno e notte e questa mia costanza forma la mia caratteristica. Sii anche tu costante nella fede e nelle virtù. In questa risposta sta l'essenza della vita spirituale".

preghierafedetestimonianzafedeltàadorazione

inviato da Rita Guazzi, inserito il 08/01/2011

TESTO

22. II dono   3

Kahlil Gibran

Ci sono quelli che danno poco
del molto che hanno
e lo danno per ottenerne riconoscenza;
e il loro segreto desiderio guasta i loro doni.

E ci sono quelli
che hanno poco e danno tutto:
sono proprio loro
quelli che credono nella vita,
e nella generosità della vita,
e il loro scrigno non è mai vuoto.

Ci sono quelli che danno con gioia,
e quella gioia è la loro ricompensa.
E ci sono quelli che danno con dolore
e questo dolore è il loro battesimo.

E ci sono quelli che danno
e nel dare non provano dolore
né cercano gioia
né danno pensando alla virtù.

Essi danno come in quella valle laggiù
Il mirto esala nello spazio la sua fragranza.
Per mezzo delle mani di gente come loro
Dio parla e dietro ai loro occhi
egli sorride alla terra.

E' bene dare quanto si è richiesti,
ma è meglio dare quando,
pur non essendo richiesti,
si comprendono i bisogni degli altri.

E per chi è generoso
Il cercare uno che riceva
È gioia più grande che il non dare.
E c'è forse qualcosa che vorresti trattenere?

Tutto ciò che hai
un giorno o l'altro sarà dato via:
perciò dà adesso,
così che la stagione del dare sia la tua,
non quella dei tuoi eredi.

donaredonogenerositàaltruismo

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 30/09/2010

TESTO

23. Parola e silenzio   3

Dietrich Bonhoeffer

Facciamo silenzio
prima di ascoltare la Parola,
perché i nostri pensieri
sono già rivolti verso la Parola.

Facciamo silenzio
dopo l'ascolto della Parola,
perché questa ci parla ancora,
vive e dimora in noi.

Facciamo silenzio
la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima Parola,
e facciamo silenzio
prima di coricarci,
perché l'ultima Parola
appartiene a Dio.

Facciamo silenzio
solo per amore della Parola.

parola di Diosacra scritturabibbiaascoltosilenzio

4.3/5 (3 voti)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 05/09/2010

TESTO

24. Parola silenziosa e carica di vita   1

Detti editi e inediti dei padri del deserto

Abba Isaia disse: "La sapienza non consiste nel parlare; la sapienza sta nel sapere in quale momento parlare. Taci con conoscenza e parla con sapienza. Rifletti prima di parlare e rispondi quello che conviene. Sii ignorante con conoscenza per sfuggire a molte pene. Chi si mostra sapiente accumula pene su di sé. Non vantarti della tua conoscenza, perché nessuno sa qualcosa; ma la perfezione suprema è disprezzare se stessi, ed è cosa buona essere al di sotto del prossimo e tenersi stretti alla divinità".

saggezzasapienza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Paolo Busato, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

25. Preghiera al Volto Santo

Bruno Forte

Signore Gesù,
tu che sei il volto dell'eterno amore,
tu che hai voluto guardarci con occhi nuovi,
parlarci con labbra nuove,
ascoltarci con orecchie nuove,
tu che hai voluto effondere lo Spirito Santo
come profumo della tua grazia e della tua bellezza
nei nostri cuori e nell'universo intero,
tu che hai voluto toccarci per essere toccato da noi,
e ti sei fatto gustare nel pane della vita,
parla ancora al nostro cuore,
inondalo, e fa' che l'incontro con te
in questo luogo santo,
custode del velo nel quale i fedeli venerano
il tuo Volto di infinita misericordia,
possa essere per tutti quelli che vi giungeranno pellegrini
durante questo anno santo,
il nuovo inizio della storia di salvezza e di amore
a cui chiami i nostri cuori...
E Maria, che contemplò il tuo volto per prima
e lo baciò con tenerezza di Madre,
lei che seguì l'evolversi del tuo volto,
e lo vide chiudere gli occhi sulle braccia della croce,
lei che lo contemplò risorto
e ora lo contempla nella gloria,
ci aiuti ad essere quelli che cercano nella verità,
che incontrano nella grazia della santa madre Chiesa,
che riconoscono nei sacramenti, nella carità e nella fede
il tuo volto di Salvatore,
rivelazione dell'infinito amore. Amen!

volto di Gesù

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/09/2010

ESPERIENZA

26. Parlare dell'aborto in assemblea di classe   1

C. D'Esposito, Rivista "Vita Francescana", maggio 1975

PAOLO (anni 15): Io dico che l'aborto è lecito, quando si sa che il bambino nascerà deforme. A che serve farlo nascere? Io non vorrei vivere, se fossi deforme.

PROF.: (Eh già, bello e viziato come sei...) Paolo, ma allora lo scopo della vita è essere belli?

PAOLO: No, certo, non è essere belli. Ma nemmeno brutti!

MANUELA (anni 15; meditabonda e sagace): Lui vuol dire che lo scopo della vita è essere felici.

PROF.: E mi sai dire qual è lo scopo dell'aborto? Rendere felice la madre?

GIORGIO (interdetto): Lo scopo dell'aborto...

PROF.: La madre è più felice, dopo?

Vorrei dire a Paolo che il suo è un ragionamento fatto coi piedi. Se chi è deforme non ha diritto di vivere, allora dovremmo uccidere i gobbi, i paralitici, i pazzi.

MANUELA (indignata): Che c'entra! Quelli, ormai, sono nati. Sono vivi, sono interi. Prima di nascere non siamo nemmeno interi.

PROF.: fammi capire: essere uomini significa essere interi?

GIORGIO: Senta, non riattacchiamo con la filosofia.

PROF. (divertita): Io lo facevo per Paolo. Pensa a lui, che ragiona con i piedi. Se si sloga un piede, non è più Paolo. Vi do un suggerimento; facciamo fuori Paolo

GIORGIO (rassegnato): Vi saluto, gente. Parla la professoressa, quindi l'assemblea è finita.

PROF.: Ascolta, Giorgio: un uomo e una donna si sposano, pur sapendo di essere gravemente malati. Incoscienti, no? E fanno pure di peggio: questi criminali, questi irresponsabili, fanno pure cinque figli.

GIORGIO (atterrito): Cinque figli? Ma saranno tutti malati!

PROF.: Tutti malati, è evidente. Chi sordo, chi cieco, chi demente; uno sfacelo, uno spettacolo vergognoso; se ci fosse Hitler li infilerebbe nei forni. E così si perderebbe il sesto figlio.

GIORGIO (stravolto): Il sesto, professoressa?

PROF.: Che è Ludwig van Beethoven. E non dire: è bene inventata; perché è vera.

abortovitasenso della vita

inviato da Angela Muscarella, inserito il 14/08/2010

PREGHIERA

27. A Dio Creatore

Sandra Feliziani

O Dio Onnipotente ed Eterno,
a te ci rivolgiamo ogni giorno,
per farci benedire quello che facciamo.
A te guardiamo con speranza,
ogni volta che subiamo ingiustizie.
A te volgiamo gli occhi,
quando questi sono pieni di lacrime.
Tu ci tergi con il sudario di Cristo
e noi rinasciamo in lui,
come tuoi figli.
Tutto il Creato parla di te,
Ti onora e ti loda
e tutto a te ritorna.
Grazie per avermi amato,
quando non sapevo che esistevi.
Grazie per tuo Figlio Gesù,
per avermelo dato come fratello.
Grazie per il dono della vita,
che solo in te trova il senso pieno e compiuto.
Grazie per il dono dell'Amore,
che ci hai dato nel mistero dello Spirito Santo.

ringraziamentolode

inviato da Sandra Feliziani, inserito il 16/02/2010

TESTO

28. Ama e fa ciò che vuoi   1

S. Agostino, Commento alla prima lettera di Giovanni VII, 7-8

Dunque, una volta per tutte, ti viene proposto un breve precetto: ama e fa ciò che vuoi. Se tu taci, taci per amore: se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell'amore; e da questa radice non può derivare se non il bene.

amore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maria Carmela Moretti, inserito il 08/12/2009

TESTO

29. Preghiera di Natale   1

Gesù viene,
e con lui viene la gioia.
Se lo vuoi ti è vicino;
anche se non lo vuoi
ti è vicino.
Ti parla anche
se non gli parli:
se non l'ami,
egli ti ama ancora di più.
Se ti perdi
egli viene a cercarti:
se non sai camminare,
ti porta.
Se tu piangi,
lui ti consola.
Se sei povero
hai assicurato
il Regno dei Cieli.
Così entra nel mondo
la gioia,
attraverso un bimbo
che non ha niente.

povertànatale

inviato da Rosamaria Brovero Gonella, inserito il 24/11/2009

TESTO

30. Decalogo della coppia, immagine dell'unione di Cristo con l'umanità   3

Elaborato dai gruppi famiglie Parr. SS. Salvatore, Biancavilla, CT

1°. Dono all'altro senza condizione.
Come Gesù si è donato all'Umanità.

2°. Fedeltà, avere fiducia nell'altro.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

3°. Dialogo, apertura verso l'altro.
Come Gesù parla alla sua Sposa.

4°. Preghiera, raccogliersi insieme per dialogare con Dio.
Come Gesù implora il Padre per la sua Sposa

5°. Perdono, riconoscere le fragilità di entrambi.
Come Gesù si accosta e rialza la sua Sposa caduta.

6°. Testimonianza, mostrare l'amore di Dio.
Come lo ha testimoniato Gesù.

7°. Coerenza, essere sempre presenti.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

8°. Amicizia, raccontare se stessi.
Come Gesù ha parlato del Padre.

9°. Perseveranza, essere forti nella prova.
Come Gesù ha abbracciato la croce per la sua Sposa.

10°. Sacrificio, rinunciare a se stessi.
Come Gesù si è offerto per l'umanità.

coppiaamorematrimoniofamigliasposi

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Tirendi, inserito il 20/09/2009

TESTO

31. Il sacerdote e noi

Se predica per più di dieci minuti: "Non finisce mai!"
Se fa una predica breve: "Ha solo improvvisato qualcosa"
Se parla della contemplazione di Dio: "Sta delirando!"
Se abborda problemi terreni: "Si sta immischiando in politica!"
Se tratta temi sociali: "È di sinistra!"
Se tratta temi morali: "È di destra!"
Se rimane nella parrocchia: "Non s'impegna con la realtà!"
Se esce: "Non lo si trova mai in parrocchia!"
Se si lascia i capelli lunghi: "'Sti preti rivoluzionari!"
Se li mantiene corti: "Quanto è antiquato!"
Se battezza e sposa tutti quanti: "Spreca i sacramenti!"
Se chiede un minimo di preparazione: "Fa il difficile!"
Se non organizza incontri o pellegrinaggi: "In questa parrocchia non succede mai nulla!"
Se lo fa: "È un iperattivo incorreggibile!"
Se fa riparazioni nella Chiesa: "Butta via i soldi!"
Se non li fa: "Ha lasciato rovinare tutto!"
Se crea un Consiglio parrocchiale: "Si lascia dominare da chiunque!"
Se non lo fa: "È un individualista!"
Se è bello: "Che spreco!"
Se non lo è: "Non ha trovato nessuna da sposare!"
Se pratica sport: "È un vanitoso!"
Se non lo fa: "Dovrebbe rimettersi in forma!"
Se è amabile con la gente: "Ha problemi affettivi!"
Se è riservato: "È un represso!"
Se è giovane: "Non ha esperienza!"
Se è vecchio: "Dovrebbe andare in pensione!"
Ma se dovesse andarsene o morire: "Era davvero insostituibile!"

pretepresbiterosacerdoteparroco

inviato da P. Juan Pablo Esquivel, inserito il 11/06/2009

PREGHIERA

32. Parlami, o Dio, nel mio silenzio   1

Henri J. M. Nouwen, A mani aperte

O Dio,
parla con dolcezza nel mio silenzio
quando il chiasso dei rumori esteriori di ciò che mi circonda
e il chiasso dei rumori interiori delle mie paure
continuano ad allontanarmi da te,
aiutami a confidare che tu sei ancora qui
anche quando non riesco a udirti.
Dammi orecchi per ascoltare la tua sommessa,
dolce voce che dice:
"Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi,
e io vi darò riposo...
perché io sono mite ed umile di cuore".
Che questa voce amorevole sia la mia guida.

ascoltoguidaparolasilenzio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stella Pietropaolo, inserito il 19/05/2009

TESTO

33. L'autentica preghiera   1

Adrienne von Speyr, Esperienza di preghiera

Se preghiamo in autentico abbandono e nella verità, allora la nostra preghiera sarà già compiuta nell'istante in cui la rivolgiamo, diversamente forse da come ce lo aspettavamo, ma tuttavia realmente. E noi ci stupiamo dell'infinita possibilità di compimento che Dio ha, della verità, della ricchezza. Mentre ci stupiamo, comprendiamo più profondamente, e sperimentiamo diversamente, siamo trascinati fuori dal nostro spazio nello spazio che Dio dona, siamo sollevati dalla nostra attesa all'attesa dell'eterna parola che parla.

preghieraveritàcontemplazioneabbandonostuporerapporto con Diofedefiducia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Peyron, inserito il 07/09/2008

RACCONTO

34. La storia della matita   5

Paolo Coelho

Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me".

La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "E' vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto".

Incuriosito il bimbo guardò la matita senza trovarvi alcunché di speciale.

"Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!".

"Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una mano che guida i tuoi passi."Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la sua volontà.

Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. E' un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere è un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.

Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione".

vitaviverepaceimpegnoresponsabilitàsofferenzacamminocrescitainterioritàesterioritàrapporto con Diocorrezione

5.0/5 (3 voti)

inviato da Raffaella Pisanti, inserito il 07/09/2008

PREGHIERA

35. Preghiera degli sposi   3

Elisa P.

Hai chiamato i nostri cuori per nome.
Hai messo i nostri passi sulla stessa strada.
Hai disegnato il nostro cammino fino a te,
ed oggi la tua presenza avvolge in un tenero abbraccio
il nostro amore.
Hai messo un "sì" sulle nostre labbra per annunciare
l'infinita meraviglia del tuo agire.
Adesso da un angolo del cielo
veglia sulla nostra unione,
rafforza quei passi e guidaci su quella strada.
Dacci forza quando l'amore quotidiano perderà il suo entusiasmo.
Parla ai nostri cuori quando il silenzio si farà sentire.
Dacci parole per chi vive nel silenzio.
Dacci gioia per chi vive nel dolore.
Dacci speranza per chi non la conosce.
La nostra casa sia aperta come lo è la tua oggi.
I nostri figli siano il tuo sogno più bello
e noi capaci di realizzarlo come tu vuoi.
Accompagna chi ci ha portato fin qui,
dona loro la certezza che il nostro amore
è parte del loro,
che la nostra gioia è frutto dei loro sacrifici.
Regala al nostro stare insieme,
tutti i giorni che hai stabilito per noi
e quando chiamerai a te uno di noi,
l'uno possa dire all'altro un altro "sì".

sposimatrimoniocoppiaamorefamiglia

5.0/5 (2 voti)

inviato da Marina Malaguti, inserito il 13/04/2008

RACCONTO

36. Fiducia   1

Antoine De Saint-Exupéry

"Signore - dissi - là, su un ramo c'è un corvo. So bene che la tua maestà non può abbassarsi fino a chi ti parla. Tuttavia ho bisogno di un segno. Quando avrò finito la mia preghiera, fa' volar via quel corvo. Ciò sarà per me come un cenno, una prova che non sono completamente solo al mondo...".

Fissai l'uccello, ma questi non si mosse dal ramo. Allora mi rivolsi nuovamente alla pietra: "Signore! - dissi - hai certamente ragione. La tua maestà non può degnarsi di accogliere le mie sollecitazioni. Se il corvo fosse volato via, io sarei ancora più triste, perché un tale segno io non l'avrei ricevuto che da uno come me, dunque da me stesso. Sarebbe stato ancora un riflesso del mio desiderio. E ancora non avrei incontrato che la mia solitudine".
E dopo essermi prostrato, mi allontanai.

Ma proprio allora la mia disperazione cedette a una serenità singolare quanto inaspettata.

fiduciafedeabbandonoabbandono in Dio

3.0/5 (1 voto)

inviato da Marcello Rosa, inserito il 19/08/2007

TESTO

37. Cristiani terrestri

Madeleine Delbrel

Ci sono cristiani scalatori di paradiso e ci sono cristiani "terrestri". Questi aspettano che il paradiso discenda in loro e li scavi secondo misura.
La misura del paradiso in noi è il compimento preciso e generoso del nostro dovere quotidiano.
Questo dovere che è il contrario di ciò che si potrebbe chiamare spirito di avventura, spirito di ricerca.
Esso libera alla visita di Dio la piccola particella di umanità che noi siamo e ci stabilisce in una legge di amore.
Compiere il proprio dovere quotidiano è accettare di rimanere dove si è, perché il regno di Dio giunga fino a noi e si estenda su questa terra che noi siamo.
E' accettare con un'obbedienza magnanima la materia di cui siamo fatti, la famiglia di cui siamo membri, la professione in cui lavoriamo, il popolo che è il nostro, il continente che ci circonda, il mondo che ci serra, il tempo in cui viviamo.
Perché il dovere di stato non è quell'obbligo meschino di cui si parla talvolta. E' il debito del nostro stato di essere carnali, di figli o di padri, di funzionari, di padroni, di operai, di commercianti; di francesi, di europei, di "cittadini del mondo", di uomini d'oggi.
E il saldo di questo debito, versato integralmente, soldo a soldo, ogni minuto, farebbe di noi dei giusti.
Sarebbe un lungo viaggio fare il giro del dovere così considerato.
Noi ci contenteremo di percorrerne, con lo sguardo, alcune tappe.

essere cristianilaicilaicitàdovereimpegnoresponsabilità

inviato da Cristina, inserito il 18/07/2006

TESTO

38. Il prete

Un prete deve essere contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito come di sangue reale, semplice e naturale come ceppo di contadino, una sorgente di santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato, un servitore per i timidi e i deboli, che non s'abbassa davanti ai potenti, ma si curva davanti ai poveri, discepolo del suo Signore, capo del suo gregge, un mendicante dalle mani largamente aperte, una madre per confortare i malati, con la saggezza dell'età e la fiducia d'un bambino, teso verso l'alto, i piedi a terra, fatto per la gioia, esperto del soffrire, lontano da ogni invidia, lungimirante, che parla con franchezza, un amico della pace, un nemico dell'inerzia, fedele per sempre.

sacerdotesacerdozioprete

inviato da Cristina, inserito il 14/07/2006

TESTO

39. Per parlare con Dio   1

1) Scegli il prefisso giusto, non comporre un numero a caso.
2) Una conversazione telefonica con Dio non è un monologo. Non parlare sempre tu, ma ascolta anche lui che ti parla dall'altro capo.
3) Se la comunicazione si è interrotta, controlla se sei stato tu a far cadere la linea.
4) Non prendere l'abitudine di chiamare Dio nei casi urgenti.
5) Non telefonare a Dio solo nelle ore a tariffa ridotta cioè al termine della settimana. Dovresti riuscire a fare delle brevi chiamate ogni giorno.
6) Ricordati che le chiamate a Dio non costano nulla e sono a sue spese.
7) Controlla che Dio non ti abbia lasciati messaggi registrati nella segreteria telefonica.

Nota bene: se, pur avendo osservato queste regole la comunicazione risulta difficile o disturbata, rivolgiti confidenzialmente allo Spirito Santo. Egli ristabilirà la comunicazione. Se il tuo apparecchio non funziona più portalo a riparare in quell'Ufficio riparazioni che è il sacramento del perdono. Il tuo apparecchio è gratuito a vita e sarai rimesso a nuovo con un intervento gratuito.

Clicca qui per un'altra versione dello stesso testo.

rapporto con Diopreghieraconfessionetelefono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cosimo Damiano, inserito il 03/05/2006

TESTO

40. La grazia

Marcel Morè

La grazia di cui parla il Nuovo Testamento è una "grazia di virtù"? Se così fosse, il cristianesimo sarebbe una dottrina della disperazione. Infatti basta essere vissuti in mezzo ai cristiani per rendersi conto che moltissimi di loro hanno implorato fin dall'infanzia la grazia del Signore per rimanere virtuosi, e non sono rimasti tali. Possiamo chiederci invece se la grazia non è piuttosto una "grazia d'amore" che permette, quando si è in peccato, di non odiare, come troppo spesso avviene, gli altri peccatori, ma di avere un'infinita compassione per i nostri fratelli e di lanciare verso Dio un grido d'amore.

graziavita cristianaperdono di Dioamore di Dio

inviato da Luca Peyron, inserito il 21/06/2005

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