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PREGHIERA

221. Preghiera sul metrò

Fernando Filanti

Signore Dio,
Padre buono
dalle viscere materne
colme di misericordia,
abbi pietà:
di noi
crocifissi
sul legno dell'anoressia
e della bulimia,
di noi inchiodati
dalla droga e dall'alcool,
di noi con il costato
squarciato
dall'ansia
di non essere amati,
di noi
sepolti dal danaro,
dal successo,
dal consumo,
dal sesso senza amore.
Risuscitaci
come hai fatto con Gesù,
in una natura nuova
di figli,
che lasciano
il sepolcro dei bisogni
e camminano
redenti
verso di te,
ricercando
il loro
desiderio profondo.

povertà interioreesterioritàinterioritàbisogno di amore

inviato da Fernando Filanti, inserito il 06/11/2011

TESTO

222. Un solo coro

Ignazio di Antiochia, II secolo

Formate un solo coro, prendendo tutti la nota da Dio. Tendendo alla piena unità concertate nella più stretta concordia per inneggiare con una voce sola al Padre per mezzo di Gesù Cristo. Egli vi ascolterà e, dalle vostre opere, riconoscerà che siete voi il canto del suo Figlio. Anche se dovete soffrire restate nell'unità più indiscussa; così sarete sempre uniti a Dio.

unitàchiesa

inviato da Qumran2, inserito il 17/10/2011

PREGHIERA

223. Preghiera degli operai di Dio   1

Signore Gesù, tu ci chiami ogni giorno a lavorare nella tua vigna,
cioè a vivere nella famiglia, nella scuola, nella parrocchia, nella città,
in questo nostro mondo,
per renderlo più bello, più umano, più accogliente per tutti.
Tu non hai preferito solo alcuni di noi,
ma ci chiami tutti, indistintamente,
anche chi è distratto e dimentica il dono del battesimo,
chi crede più nel denaro e nel potere che nella generosità e nell'umiltà;
tu chiami i bambini, come chiami gli anziani, chiami chi già crede in te,
come chiami anche chi non ti conosce.
Tu sei un Padrone buono e ti fidi del nostro lavoro,
per questo anche oggi ci hai chiamati a rendere più bella la tua vigna
purificandola da ciò che la rovina
e noi ti promettiamo il nostro impegno.
Amen.

chiamataimpegnocollaboratori di Diovignavocazionediscepolatoimpegno

4.0/5 (1 voto)

inviato da Pierluigi Ruggiero, inserito il 19/09/2011

PREGHIERA

224. Gesù, tu ti fai nostro   1

Paolo VI, Pensieri Eucaristici - Centro Eucaristico

Gesù, tu ti fai nostro.
Ci attiri verso di te presente,
presente in forma misteriosa.
Tu sei presente, come il singolare
pellegrino di Emmaus,
che raggiunge, avvicina,
accompagna, ammaestra
e conforta gli sconsolati viandanti
nella sera delle perdute speranze.
Tu sei presente nel silenzio
e nella passività
dei segni sacramentali,
quasi che tu voglia insieme velare
e tutto svelare di te,
in modo che
solo chi crede comprenda,
e solo chi ama
possa veramente ricevere.

presenzaaccoglienzafedeeucaristiaemmaus

3.2/5 (5 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 02/08/2011

PREGHIERA

225. Restami vicino, o Signore!

Elizabeth Ruth Obbard, Pensieri Eucaristici, Centro Eucaristico

Gesù, è facile scoraggiarmi
quando lotto per la santità
e mi sembra di non migliorare.
Fa' che io ponga
la mia fiducia in te
e non nei miei poveri mezzi.
La tua vita sembrò
un fallimento sulla croce,
ma tu sei venuto
per amarci fino alla fine.
Donando te stesso
nel pane e nel vino,
hai indicato il modo in cui
vuoi che ci amiamo a vicenda.
Signore Gesù Cristo,
accoglimi nel tuo splendore;
colmami del tuo Spirito,
purifica il mio cuore.

vicinanzaamoredonoaccoglienzafiducia

3.0/5 (2 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 01/08/2011

TESTO

226. Il vino della gioia   2

Fratel Carlo Carretto, Meditazioni quotidiane di Carlo Carretto

Se tu bevi quel vino che Dio stesso ti offre, sei nella gioia. Non è detto che tale gioia sia sempre facile, libera dal dolore e dalle lacrime, ma è gioia. Ti può capitare di bere quel vino della volontà di Dio nelle contraddizioni e nelle amarezze della vita, ma senti la gioia. Dio è gioia anche se sei crocifisso. Dio è gioia sempre. Dio è gioia perché sa trasformare l'acqua della nostra povertà nel vino della Risurrezione. E la gioia è la nostra riconoscente risposta. Sì, il discepolo di Gesù deve vivere nella gioia, deve diffondere la gioia, deve "ubriacarsi" di gioia. E questo sarà sempre il suo vero apostolato.

gioiacroceapostolato

5.0/5 (1 voto)

inviato da Angela Magnoni, inserito il 10/07/2011

PREGHIERA

227. Gesù Pane degli angeli

Maria Maistrini, Preghiera a Gesù

E' la celebrazione della Pasqua.
Gesù ha detto:
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni
fine alla fine del mondo".
Non posso più vivere senza Gesù Eucaristia:
mi devo nutrire tutti i giorni
di questo bianco pane del Cielo;
Tu ti immoli.
Ti sento vivo dentro di me.
Il mio cuore esulta di gioia.
Ascolto la tua voce che mi dice:
prendi e mangia;
chi mangia di me vivrà per me.
O amato Gesù, rimani nel mio amore!
Tu mi sussurri:
sarò tutto tuo, tu sarai mia per sempre.
Pane degli angeli ti adoro;
adoro la grandezza del tuo mistero.
Pane degli angeli, mi attiri a te,
innestandomi nel tuo mistero.
Pane degli angeli,
hai trasformato la mia anima, riempendola del tuo amore.
Pane degli angeli,
fatto da molti chicchi di grano, sei diventato "uno solo" .
O Gesù, come è bello
incontrarti in quel pezzo di pane!
O amatissimo Gesù
voglio essere sempre una sola cosa
con te, mio solo ed unico re.

Paneeucaristiaadorazione

inviato da Maria Maistrini, inserito il 09/07/2011

TESTO

228. Paura e coraggio

Giovannino Guareschi, La paura continua in Id., Mondo piccolo. Don Camillo, Milano, Rizzoli & C., marzo 1948, pp. 312-313

Era già sera tarda e don Camillo stava dandosi da fare nella chiesa deserta. Aveva rizzata una scaletta sull'ultimo gradino dell'altare. Nel legno di un braccio della croce si era aperta una crepa, lungo la venatura, e don Camillo, stuccata la crepa, stava ora tingendo con un po' di vernice il gesso bianco della stuccatura. Ad un tratto sospirò, e il Cristo gli parlò sommesso.

"Cos'hai, don Camillo? Da qualche giorno mi sembri affaticato. Ti senti poco bene? Che sia un po' d'influenza?"

"No, Gesù", confessò senza alzare la testa don Camillo. "È paura." "Tu hai paura? E di che mai?"

"Non lo so: se sapessi di che cosa ho paura non avrei più paura" rispose don Camillo. "C'è qualcosa che non va, qualcosa sospeso nell'aria, qualcosa da cui non posso difendermi. Venti uomini che mi aggrediscono con lo schioppo in pugno non mi fanno paura: mi seccano perché sono venti e io sono solo e senza schioppo. Se io mi trovo in mezzo al mare e non so nuotare penso: fra un minuto affogherò come un pulcino. E allora, mi dispiace molto, ma non provo paura. Quando su un pericolo si può ragionare non si prova paura. La paura è per i pericoli che si sentono ma non si conoscono. È come se camminassi a occhi bendati su una strada sconosciuta. Brutta faccenda."

"Non hai più fede nel tuo Dio, don Camillo?"

"Da mihi animam, caetera tolle. L'anima è di Dio, i corpi sono della terra. La fede è grande, ma questa è una paura fisica. La mia fede può essere immensa, ma se sto dieci giorni senza bere, ho sete. La fede consiste nel sopportare questa sete accettandola a cuore sereno come una prova impostaci da Dio. Gesù, io sono pronto a sopportare mille paure come questa per amor vostro. Però ho paura."

Il Cristo sorrise. "Mi disprezzate?"

"No, don Camillo, se tu non avessi paura, che valore avrebbe il tuo coraggio?"

fedefiduciapauracoraggio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Caterina Bertero, inserito il 08/07/2011

RACCONTO

229. La pietra di Pietro   3

Una volta Gesù e gli apostoli, nei loro continui viaggi, si trovarono a dover superare le asperità di un monte.
Gesù disse: «Ciascuno prenda una pietra sulle spalle e la porti su». Volle provare il loro spirito di sacrificio.
S. Pietro osò chiedere: «Di quale grandezza?».

Rispose Gesù: «La grandezza non interessa». Mentre tutti si caricarono di grosse pietre, Pietro prese con sé un sasso, tanto piccolo da stare, diremmo noi, in una tasca.
La salita e il carico facevano sudare e ansimare gli apostoli; Pietro invece camminava spedito e rideva, sotto, sotto, dell'ingenuità degli amici.

Arrivati su, si fermarono presso una fontana per riposarsi e mangiare un boccone. Mancava il pane. Gesù allora con una benedizione cambiò le pietre in pane. Qui la sorpresa, l'umiliazione, la vergogna di Pietro, costretto a domandare, per favore, agli altri apostoli, che presero a guardarlo con un sorriso di compassione.
Gli apostoli ne ebbero d'avanzo: Pietro ebbe, sì e no, il necessario.

Questa leggenda può insegnare tante cose ai cristiani del nostro tempo!
Vogliamo raggiungere il paradiso con il minimo sforzo, il minimo sacrificio, la minima rinuncia... E poi?
In paradiso vivremo di rendita. Più vistoso è il capitale, più sostanzioso l'interesse... per tutta l'eternità.
Ricorda che il sacrificio, la rinuncia, lo sforzo, che oggi non affronti, mancheranno per sempre al tuo capitale. Per sempre!

sacrificiofatica

5.0/5 (3 voti)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 08/07/2011

PREGHIERA

230. Misericordia di Dio   1

Sono venuto da te, Padre,
non ero solo sul ponte della morte,
tuo Figlio Gesù mi è venuto incontro.
Mi ha donato il suo Spirito.
Mi aspettavo la resa dei conti,
ero pronto a rispondere a mille quesiti,
a dare mille giustificazioni.
Il giudizio è durato un istante.
Mi hai chiesto: "Nella tua vita hai amato?"
Ho risposto con verità: "No, Signore!".
Ma lo Spirito mi ha suggerito una frase:
l'ho ripetuta a te, quasi completando la mia:
"Ma mi sono lasciato amare da te!".
Mi hai sorriso,
poi hai detto a Gesù
di condurmi nella tua casa.

vita eternagiudiziomisericordiaamore di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefano Foschi, inserito il 08/07/2011

PREGHIERA

231. Concedimi di accoglierti nel mio cuore   5

Madre Teresa di Calcutta

Gesù, fa' che il suono
della tua voce riecheggi
sempre nelle orecchie,
perché io impari a capire
come il mio cuore,
la mia mente e la mia anima,
ti possano amare.

Concedimi di accoglierti
negli spazi più nascosti del mio cuore,
tu che sei il mio unico bene,
la mia gioia più dolce,
il mio vero amico.

Gesù, vieni nel mio cuore,
prega con me, prega in me,
perché io impari da te a pregare.

preghierarapporto con Dioconversioneapertura

5.0/5 (1 voto)

inviato da Monache Benedettine Di S. Margherita - Fabriano (AN), inserito il 06/07/2011

PREGHIERA

232. Preghiera per il lavoro

Monastero di Baggiovara, Diocesi di Modena-Nonantola, Preghiera della Novena di Pentecoste 2011 "Eucarestia e lavoro"

Gesù Signore,
tu che fosti lavoratore
con il giusto Giuseppe,
tu che conoscesti la fatica
e il sudore del lavoro,
tu che sai quanto sia doloroso
esserne senza,
tu che conosci le umane paure
dell'incerto domani,
guarda a noi tuoi poveri figli
angustiati dal lavoro che manca.
Tu che per starci sempre vicino
ti sei fatto pane e vino,
santi doni, nostra consolazione,
soccorri i nostri bisogni,
insegnaci ad amare il nostro lavoro,
dona di capire che è tuo dono,
dona di trovare in esso santificazione,
dona speranza a chi non lo trova,
dona forza quand'esso è fatica,
dona gioia al giusto compenso,
dona pace a chi teme il futuro.
Amen.

lavorodisoccupazionesan giuseppe lavoratore

inviato da Angela Magnoni, inserito il 23/06/2011

PREGHIERA

233. Vorrei nel mio volto

Piccola Fraternità di S. Zenetto

Vorrei nel mio volto...
uno sguardo limpido e dolce
che trasmetta serenità e pace,
gioia di incontrare i fratelli
con sentimenti di tenerezza,
...il volto di Dio;
un bel sorriso umano
che esprima gioia di vivere,
enorme allegria,
amore verso tutti,
...il volto di Gesù;
la mitezza del suo essere
espressa con gesti generosi,
cantare e ballare insieme a lui
perché mi sento amato.
Il tuo volto, Gesù,
vorrei fosse il mio.

serenitàgioiatenerezzaamorevitagenerositàvolto

inviato da Maria Paola Nicolai, inserito il 24/05/2011

PREGHIERA

234. Padre mio   1

Mario Luzi, Meditazioni sulla Via Crucis

Padre mio, mi sono affezionato alla terra
quanto non avrei creduto.
E' bella e terribile la terra.
Io ci sono nato quasi di nascosto,
ci sono cresciuto e fatto adulto
in un suo angolo quieto
tra gente povera, amabile e esecrabile.
Mi sono affezionato alle sue strade,
mi sono divenuti cari i poggi e gli uliveti,
le vigne, perfino i deserti.
E' solo una stazione per il figlio tuo la terra
ma ora mi addolora lasciarla
e perfino questi uomini e le loro occupazioni,
le loro case e i loro ricoveri
mi dà pena doverli abbandonare.
Il cuore umano è pieno di contraddizioni
ma neppure un istante mi sono allontanato da te.
Ti ho portato perfino dove sembrava che non fossi
o avessi dimenticato di essere stato.
La vita sulla terra è dolorosa,
ma è anche gioiosa: mi sovvengono
i piccoli dell'uomo, gli alberi e gli animali.
Mancano oggi qui su questo poggio che chiamano Calvario.
Congedarmi mi dà angoscia più del giusto.
Sono stato troppo uomo tra gli uomini o troppo poco?
Il terrestre l'ho fatto troppo mio o l'ho rifuggito?
La nostalgia di te è stata continua e forte,
tra non molto saremo ricongiunti nella sede eterna.

Meditazioni sulla Via Crucis fu composta da Mario Luzi nel 1999, per accompagnare la processione del Venerdì Santo guidata da Giovanni Paolo II.

via crucisincarnazioneGesù Cristo

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 22/05/2011

PREGHIERA

235. Una storia di mani   1

Primo Mazzolari, Preghiere, La Locusta

La tua morte, o Gesù, è una storia di mani. Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore. Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore. Prima di giudicare, però, pensiamoci.

Ci sono dentro anche le nostre mani. Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori. La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione.

Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani. Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...

crocevenerdì santopassioneresponsabilitàingiustizia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Dino Lanza, inserito il 20/04/2011

TESTO

236. Partecipi della Pasqua di Cristo

San Gregorio di Nazianzo, Discorso 45, 23-24

Saremo partecipi della Pasqua, presentemente ancora in figura,
ma fra non molto ne godremo di una più trasparente e più vera,
quando il Verbo festeggerà con noi la nuova Pasqua nel regno del Padre.
Offriamo ogni giorno a Dio noi stessi e tutte le nostre attività.
Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze, cioè la passione di Cristo.
Siamo pronti a patire con Cristo e per Cristo.
Se sei Simone di Cirene, prendi la croce e segui Cristo.
Se sei il ladro e se sarai appeso alla croce, se cioè sarai punito,
fai come il buon ladrone e riconosci onestamente Dio,
che ti aspettava alla prova.
Egli fu annoverato tra i malfattori per te e per il tuo peccato,
e tu diventa giusto per lui.
Se sei Giuseppe d'Arimatèa, richiedi il corpo a colui che lo ha crocifisso,
assumi cioè quel corpo e rendi tua propria, così, l'espiazione del mondo.
Se sei Nicodemo, il notturno adoratore di Dio,
seppellisci il suo corpo e ungilo con gli unguenti di rito,
cioè circondalo del tuo culto e della tua adorazione.
E se tu sei una delle Marie, spargi al mattino le tue lacrime.
Fa' di vedere per prima la pietra rovesciata,
vai incontro agli angeli, anzi allo stesso Gesù.
Ecco che cosa significa rendersi partecipi della Pasqua di Cristo.

pasquaresurrezionerapporto con Gesùrisurrezione

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2011

TESTO

237. Siamo vicini al Venerdì santo e alla Pasqua

Dietrich Bonhoeffer

Siamo vicini al Venerdì santo e alla Pasqua,
ai giorni delle azioni strapotenti
compiute da Dio nella storia;
delle azioni nelle quali il giudizio di Dio e la grazia di Dio
divennero visibili a tutto il mondo:
giudizio in quelle ore,
in cui Gesù Cristo,
il Signore, pendette dalla croce.
Grazia in quell'ora,
in cui la morte fu inghiottita dalla vittoria.
Non gli uomini hanno fatto qui qualcosa,
no, soltanto Dio lo ha fatto.
Egli ha percorso la via verso gli uomini
con infinito amore. Ha giudicato
ciò che è umano.
E ha donato grazia
al di là del merito.
(11 marzo 1928)

pasquavenerdì santomisericordiagrazia

4.7/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2011

PREGHIERA

238. Ti salutiamo Croce di Cristo

Ti salutiamo, Croce di Cristo,
legno che ha portato il suo corpo donato per noi
nuova arca della nuova ed eterna alleanza
trono e altare dove Cristo, re e sacerdote regna per sempre.

Ti salutiamo, Croce di Cristo
e ti preghiamo per tutti i giovani
che vivranno in queste settimane un momento di grazia
nel loro cammino di fede
e nel cammino verso la Giornata mondiale della Gioventù.

Ti salutiamo, Croce di Cristo,
documento che sigilla e conferma
il riscatto che Cristo ha pagato per noi
per liberarci per sempre dal peccato.

Ti salutiamo, Croce di Cristo,
dove viene immolato l'Agnello di Dio
colui che prende su di sé il nostro peccato
e lo estirpa dal mondo e dal cuore dell'uomo.

Ti salutiamo, Croce di Cristo,
speranza di un'umanità nuova, liberata dal peccato,
uomini e donne disposti a riconoscere come fratello e sorella
per la potenza di chi, su di te inchiodato, ha donato la vita.

Ti salutiamo, Croce di Cristo,
che appari a noi spoglia, nuda, senza il Crocifisso
sei la conferma che lui è risorto, è vivo
sei la certezza che lui è il re vittorioso
donato dal Padre per redimere i fratelli.

crocecrocifissoquaresimavenerdì santo

4.5/5 (2 voti)

inviato da Don Remigio Menegatti, inserito il 19/04/2011

TESTO

239. Essere come te, Signore

Don Angelo Saporiti

Signore Gesù, facci essere come te:
sciolti e fermi quando si tratta amare senza condizioni.
Fa' che accarezziamo senza trattenere.
Fa' che amiamo senza incatenare.
Fa' che abbracciamo senza soffocare.
Fa' che ascoltiamo senza giudicare.
Fa' che consigliamo senza imporre.
Fa' che doniamo senza pretendere.
Fa' che il nostro amare sia una danza gioiosa e leggera
che ci fa sentire sulla pelle e nel cuore
i brividi della tua presenza meravigliosa in mezzo a noi.
Amen.

amoreserviziodonodonareascoltogratuità

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 19/04/2011

TESTO

240. Sono stato invitato per Venerdì, sul Golgota   1

Giuseppe Impastato S.I.

C'ero anch'io. Una giornata indimenticabile.
Mi sono sgolato e ho perso la voce gridando:
"Viva Gesù! Osanna! E' il figlio di Davide!".
Ho raccolto un ramoscello di ulivo
e l'ho portato in casa
come ricordo della festa
e l'ho messo bene in vista.
Io voglio bene a Gesù.
Io sono un suo discepolo!
Ho ricevuto un invito.
Gesù mi vuole accanto a lui, Venerdì.
Mi ha scritto: "Non mancare.
Ci tengo. Fammi compagnia.
Sarà una festa imprevedibile!".
Se vai Venerdì, se ti rechi sul Golgota,
guarda che tornerai col vestito macchiato.
Di sangue.
Un vestito macchiato di sangue
- meglio se c'è una ferita sulla tua carne -
sarà domenica il luminoso biglietto d'ingresso
per la festa di Pasqua.
Sarai veramente un suo discepolo!

pasquapalmevenerdì santodiscepolatosequelaseguire Gesùrisurrezioneresurrezione

4.6/5 (5 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 19/04/2011

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