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PREGHIERA

181. Resta con noi, Signore   2

P. Maior

Tu che vieni come luce
per accompagnarci
lungo un cammino di fatica e di speranza.
Resta con noi, Signore,
quando i dubbi contro la fede ci assalgono
e lo scoraggiamento
atterra la nostra speranza.
Quando l'indifferenza raffredda il nostro amore,
e la tentazione sembra troppo forte.
Quando qualcuno deride la nostra fiducia,
e le nostre giornate sono piene di distrazioni.
Quando la sconfitta ci coglie di sorpresa
e la debolezza invade ogni desiderio.
Quando ci troviamo soli, abbandonati da tutti,
e il dolore ci porta alle lacrime disperate.
Signore, nella gioia e nel dolore,
nella vita e nella morte, resta con noi!

speranzarapporto con Diodebolezzasofferenzasfiduciasolitudinedoloredubbifedefatica

4.0/5 (1 voto)

inviato da Chicco Ambrosino, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

182. Momenti di depressione   1

Ignacio Larrañaga

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Improvvisamente un'immensa pesantezza è caduta su di me,
e non so dove fuggire.
Non ho più voglia di vivere.
Dove sei Signore?
Trascinato senza vita, verso un deserto immobile,
soltanto ombre circondano le mie frontiere.
Come posso uscirne?
Pietà di me, mio Dio...
Come una città assediata,
mi circondano, mi opprimono,
mi soffocano l'angoscia,
la tristezza, l'amarezza, l'agonia.
Come si chiama tutto questo?
Nausea? Tedio della vita?
Non ti dimentico, Gesù,
Figlio di Dio e servo del Padre,
che là, nel Getsemani, il tedio e l'agonia
ti oppressero fino a farti versare lacrime e sangue.
Una pesante tristezza di morte inondò la tua anima,
come un mare amaro... Ma tutto passò!
Io so, che anche la mia notte passerà.
So che squarcerai queste tenebre, mio Dio,
e domani spunterà la consolazione.
Cadranno le grosse mura e di nuovo potrò respirare.
La mia anima sarà visitata e tornerà a vivere.
Grazie, mio Dio, perché tutto è stato un incubo,
soltanto l'incubo di una notte che è già passata.
Adesso donami pazienza e speranza.
E si compia in me, la tua volontà, mio Dio. Amen.

sofferenzadepressioneconsolazionesolitudineangosciasperanza

inviato da Anna Barbi, inserito il 04/12/2002

PREGHIERA

183. Preghiera di un soldato morto in guerra

Ascolta, mio Dio.
mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L'altra sera dal fondo di una voragine,
scavata da un obice, ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso un po' di tempo per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo che quelle persone
si rifiutavano di chiamare gatto un gatto.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano...
Eppure sento che non ti sarà difficile comprendermi.
E' curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d'inferno,
per aver il tempo di vedere il tuo volto.
Ti amo terribilmente: ecco quello che voglio che tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissa! Può darsi che proprio questa sera
io bussi alla tua porta.
Noi due, fino a quest'istante, non siamo stati amici,
e mi chiedo se mi aspetterai sulla soglia della tua casa.
Lo vedi? Adesso piango. Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima...
E' l'ora! Bisogna che vada.
E' strano; da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire.

La paternità di questo testo non è chiara: alcuni testi su internet l'attribuiscono a Aleksandr Zacepa, soldato dell'Armata Rossa; altri dicono che è stato trovato sul cadavere di un soldato americano al momento dello sbarco in Africa del Nord, durante l'ultimo conflitto mondiale. Al di là dell'incertezza sull'autore del testo, resta valido il suo messaggio.

morteguerrafedevita eternaricerca di Dio

inviato da Claudio Guazzarotto, inserito il 03/12/2002

TESTO

184. Se nonostante tutto

Franco Delpiano

Se nonostante tutto siamo ottimisti
è perché Cristo è risorto!
Se spero in un mondo migliore
è perché Cristo è risorto!
Se non mi spavento di me stesso
è perché Cristo è risorto!
Immersi nella sua morte e risurrezione,
risorgiamo ogni giorno.
Un augurio a voi:
sentite Cristo risorto
anche per ognuno di voi
e per tutti i vostri cari.

don Franco Delpiano, sacerdote salesiano, morto a 42 anni di leucemia ha scritto questo augurio ai suoi giovani a pochi giorni dalla sua morte.

Pasquarisurrezioneottimismosperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Federico Bernardi, inserito il 03/12/2002

PREGHIERA

185. Al termine del cammino   2

Joseph Folliet

Io credo, Signore,
che al termine del cammino
non c'è ancora da camminare
ma la fine del pellegrinaggio.
Credo, Signore,
che alla fine della notte
non c'è più notte
ma l'aurora.
Credo, Signore,
che alla fine dell'inverno
non c'è più inverno
ma la primavera.
Credo, Signore,
che dopo la disperazione
non c'è ancora disperazione
ma la speranza.
Credo, Signore,
che al termine dell'attesa
non c'è ancora attesa
ma l'incontro.
Credo, Signore,
che dopo la morte
non c'è ancora morte
ma la vita.

stradafuturosperanzafedemortevita eternaattesaavvento

5.0/5 (1 voto)

inviato da Federico Bernardi, inserito il 25/11/2002

RACCONTO

186. Il re di spagna

Paulo Coelho, I racconti del maktub

C'era un re spagnolo che era molto orgoglioso della sua stirpe. Era anche conosciuto per essere crudele con quelli più deboli. Un giorno stava camminando con i suoi anziani consiglieri in un campo in Aragona, dove, anni prima, suo padre era caduto in battaglia. Lì incontrarono un sant'uomo, che stava raccogliendo un enorme mucchio di ossa. "Cosa stai facendo?" chiese il re. "Onore a Sua Maestà" disse il sant'uomo. "Quando ho saputo che il re di Spagna sarebbe venuto qui, ho deciso di ritrovare le ossa di suo padre per dargliele. Ma per quanto cerchi, non riesco a trovarle. Sono uguali a quelle dei contadini, dei poveri, dei mendicanti e degli schiavi".

uguaglianzagiustiziamorteparità

inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002

RACCONTO

187. L'unica strada

L'Angelo della Morte bussò un giorno alla casa di un uomo.
"Accomodati pure" disse l'uomo."Ti aspettavo".
"Non sono venuto per fare due chiacchiere", disse l'Angelo, "ma per prenderti la vita".
"E che altro potresti prendermi?"
"Non so. Ma tutti, quando giungo io, vorrebbero che io prendessi qualsiasi cosa, ma non la vita. Sapessi quali offerte mi fanno!".
"Non io. Non ho nulla da darti. Le gioie che mi sono state donate le ho godute. Mi sono divertito, ma senza fare del divertimento lo scopo della mia vita. Gli affanni, li ho affidati al vento. I problemi, i dubbi, le inquietudini li ho affidati alla provvidenza. Ho utilizzato i beni terreni solo per quanto mi erano necessari, rinunciando al superfluo. Il sorriso, l'ho regalato a quanti me lo chiedevano. Il mio cuore a quanti ho amato e mi hanno amato. La mia anima l'ho affidata a Dio. Prenditi dunque la mia vita, perché non ho altro da offrirti".
L'Angelo della Morte sollevò l'uomo fra le sue braccia e lo trovò leggero come una piuma. All'uomo la stretta dell'Angelo parve tenerissima. E il Signore spalancò le porte del Paradiso perché stava per entrarvi un santo...

Non esistono altre vie. L'unica strada per una vita piena, riuscita e felice è la strada della santità.

morteserenitàumanitàsantità

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 23/11/2002

TESTO

188. Ogni società si trova a dover scegliere

Abbé Pierre

Ogni società si trova a dover scegliere fra una legge di vita e di pace, e una legge di morte e di odio. La legge di morte è quella che dice: i forti devono essere i primi. Ciò fa sì che tutti lottino per essere forti, in modo da essere serviti. Questa legge è disperata, perché anche il forte un giorno diverrà debole, e i deboli che lui non ha amato lo lasceranno morire abbandonato. C'è solo una via d'uscita a questa disperazione: obbedire alla legge della vita e dell'amore. Questa legge è il contrario della prima: dice che i poveri e deboli debbono essere serviti per primi. Questa legge porta pace, perché nessuno competerà mai con gli altri, lotterà contro gli altri, ucciderà gli altri per divenire debole e povero. Ed è una legge di vita, perché quando il forte diverrà debole, sarà sostenuto dai deboli che lui ha aiutato quand'era forte.

solidarietàamorecaritàgiustiziaingiustiziaforzavita

inviato da Eleonora Polo, inserito il 18/11/2002

RACCONTO

189. Imparare ad amare   1

Rivista Pregare

Un uomo, che si sentiva orgoglioso del verde tappeto del suo giardino, un brutto giorno scoprì che il suo bel prato era infestato da una grande quantità di "denti di leone". Cercò con tutti i mezzi di liberarsene, ma non poté impedire che divenissero una vera piaga.

Alla fine si decise di scrivere al ministero dell'Agricoltura, riferendo tutti gli sforzi che aveva fatto, e concluse la lettera chiedendo: "Che cosa posso fare?".

Giunse la risposta: "Le suggeriamo d'imparare ad amarli".

Autentica piaga è per una persona non accettare gli avvenimenti, non amare tutto ciò che c'è nel suo giardino. Se non si può averla vinta con tanti "denti di leone" che esistono, è necessario apprendere una nuova tecnica: quella dell'amore. Imparare ad amare non è per nulla facile, poiché bisogna perdere, impiegare molto tempo per ascoltare gli altri: piante, animali, persone.

Il vivere in comunità, è come essere piantato in un giardino. In essa ci ogni specie di fiori, piante... Alcuni fioriscono più degli altri; alcuni in un tempo, altri più tardi. Ci sono addirittura piante che non fioriscono mai. Però tutte hanno una funzione, una missione.

I primi cristiani erano "un cuor solo ed un'anima sola, e nessuno riteneva niente come proprio, anzi tutto era di tutti" (Atti, 4,32). Si distinguevano da coloro che non erano cristiani per il solo fatto d'aver appreso ad amare e di crescere nell'amore. Dei primi cristiani affermava Diogneto:

"Amano tutti e da tutti sono perseguitati... Sono poveri, ma arricchiscono tutti. Sono privi d'ogni cosa, ma abbondano in tutto... Li caricano di vituperi, e loro li benedicono... Li si ingiuria e loro onorano. Si comportano bene e sono castigati come malfattori. Condannati a morte, si rallegrano come se fosse loro donata la vita".

comunitàamoreaccettazionetolleranza

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 24/10/2002

PREGHIERA

190. Preghiera dell'anziano   2

Signore, insegnami a invecchiare! Convincimi che la società non compie alcun torto verso di me se mi va esonerando da responsabilità, se non mi chiede più pareri, se ha indicato altri ad occupare il mio posto.

Che io colga, in questo graduale distacco dalle cose, unicamente la legge del tempo e avverta in questo avvicendamento di compiti la tua mirabile Provvidenza che, nel succedersi delle stagioni, rinnova continuamente la vita.

Fa', o Signore, che io riesca ancora utile alla comunità umana, contribuendo con l'ottimismo e la preghiera alla gioia e al coraggio di chi è in turno nelle responsabilità, guardando con fiducia al mondo in trasformazione, senza rimpianti sul passato, affinché la mia uscita dall'attività sia semplice e naturale, come un felice tramonto di sole.

Perdona se solo oggi, giunto quasi alla sera della mia lunga giornata, riesco a capire quanto tu mi hai amato e aiutato.

Che almeno ora abbia viva e penetrante la percezione del destino di gioia che mi hai preparato e verso il quale mi hai incamminato dal primo giorno di vita.

Signore, aiutami.

anzianitàmaturazionevecchiaiamorteserenità

inviato da Luana Minto, inserito il 19/09/2002

TESTO

191. Messaggio dell'Anziano

Se il mio camminare è oscillante e le mie mani tremano, aiutami.
Se non ascolto bene e devo sforzarmi per sentire le tue parole, abbi compassione.
Se non vedo bene e la mia comprensione è scarsa, aiutami con pazienza.
Se a causa delle mie mani che tremano lascio cadere sul tavolo e per terra del cibo, non arrabbiarti, ho cercato di fare del mio meglio.
Se mi trovi per strada, non schivarmi, fermati e parla un po' con me; a volte mi sento solo.
Se tu, con la tua sensibilità, mi vedi triste e solitario, regalami soltanto un sorriso.
Se ti ho raccontato per la terza volta la stessa storia in un solo giorno, non rimproverarmi, semplicemente ascoltami.
Se mi comporto come un bambino, accoglimi con tenerezza.
Se ho paura della morte e cerco di allontanarla, aiutami a prepararmi all'addio.
Se sono ammalato e ti sono di peso, per favore, non abbandonarmi!

vecchiaiaanzianità

inviato da Lidia Perin, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

192. Preghiera della pace

Madre Teresa di Calcutta

Conducimi dalla morte alla vita,
dalla menzogna alla verità.
Conducimi dalla disperazione alla speranza,
dalla paura alla verità.
Conducimi dall'odio all'amore,
dalla guerra alla pace.
Fa' sì che la pace riempia i nostri cuori,
il nostro mondo, il nostro universo.
Pace, Pace, Pace.

pace

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 29/08/2002

TESTO

193. Lentamente muore   1

Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi non distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

vitaprogettomorte

inviato da Mariangela Molari, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

194. Le due lacrime

Enrico Ozzella

Quando sono uscito dal grembo di mia madre
ho pianto,
ma poi ho imparato a sorridere.
Quando avrò percorso tutta la strada che mi hai assegnato
e uscirò dal grembo della madre terra,
verserò ancora una lacrima,
ma sarà l'ultima
perché comparirò davanti alla tua porte
e sorriderò.
Ogni giorno penso a questo momento
e vesto il mio cuore
con gli abiti della povertà e della pace,
della miseria e della giustizia.
Ogni giorno mi tengo sotto controllo
per conservarmi puro il cuore
e mite con i mie fratelli,
così da garantirmi il ritorno a casa
senza abusare troppo della tua bontà.
So che sei un Dio giusto,
ma anche misericordioso.
Disponiti perciò
a chiudere un occhio sopra di me,
perché il discorso della montagna,
proprio tutti i giorni non sono riuscito a viverlo.
Chiudi un occhio Signore, sopra di me,
altrimenti rattristi il paradiso
giacché gli angeli e i santi
perderebbero un loro compagno per l'eternità.
Quando busserò a quella porta
vienimi incontro, Signore,
e abbracciami
conducendomi ove hai preparato il mio posto
accanto a tutti i Santi del tuo Regno.
Amen.

mortevitaparadisovita eterna

inviato da Enrico Ozzella, inserito il 28/08/2002

TESTO

195. Verrà un giorno

Jorge Carrera Andrade

Verrà un giorno più duro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo. Un fulgore nuovo
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade
liberi ormai della morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe che imporranno il loro impero
d'abbondanza e freschezza senza frontiere.

pace

inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 28/08/2002

PREGHIERA

196. Calma il mio cuore   1

P. Anon

Calma il mio cuore, Signore,
acquieta i pensieri della mia mente.

Rallenta i miei passi frettolosi
con la visione lieta del tempo
che placido si distende nell'eterno.

Dona al tormento dei miei giorni
la pace dei colli eterni.

Sciogli la tensione dell'animo,
con il ricordo dei ruscelli
che mormoravano nelle valli.

Incanta le mie notti insonni
con la magia di sogni beati.

Dona carezze alle mie mani,
alla mia bocca dolci parole,
al mio cuore palpiti d'amore.

Lascia, Signore, che affidi
al solco della vita valori perenni
perché il mio Spirito si levi sicuro
verso le stelle.

mortepreghieraserenitàpace interiore

inviato da Sara Accorti, inserito il 28/08/2002

PREGHIERA

197. Dammi tutti i soli

Chiara Lubich, Meditazioni, Città nuova

Signore, dammi tutti i soli...
Ho sentito nel mio cuore la passione che invade il tuo per tutto l'abbandono in cui nuota il mondo intero.
Amo ogni essere ammalato e solo.
Chi consola il loro pianto?
Chi compiange la loro morte lenta?
E chi stringe al proprio cuore il cuore disperato?
Dammi, mio Dio, d'essere nel mondo il sacramento tangibile del tuo amore: d'essere le braccia tue, che stringono a sé e consumano in amore tutta la solitudine del mondo.

amoresolitudinecaritàsolidarietà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Teresa Scialò, inserito il 21/08/2002

PREGHIERA

198. Ricevi, o Signore   1

A. Ganube

Ricevi, o Signore, le nostre paure
e trasformale in fiducia.
Ricevi la nostra sofferenza,
e trasformala in crescita.
Ricevi le nostre crisi,
e trasformale in maturità.
Ricevi le nostre lacrime,
e trasformale in preghiera.
Ricevi il nostro scoraggiamento,
e trasformalo in fede.
Ricevi la nostra solitudine,
e trasformala in contemplazione.
Ricevi le nostre attese,
e trasformale in speranza.
Ricevi la nostra morte,
e trasformala in risurrezione.

vitamorterisurrezionesperanzafedefiduciarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ylenia, inserito il 21/08/2002

PREGHIERA

199. Positività totale

Mons. Luigi Giussani

Fa' o Dio
che una positività totale
guidi il mio animo
in qualsiasi condizione mi trovi,
qualunque ingiustizia
senta pesare su di me,
qualunque oscurità mi circondi,
qualunque inimicizia,
qualunque morte mi assalga,
perché tu
che hai fatto tutti gli esseri
sei per il bene.
Tu sei l'ipotesi positiva
su tutto ciò che io vivo.

ottimismopositività

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Banchetti, inserito il 14/06/2002

TESTO

200. Tutto è per noi Cristo   1

Sant'Ambrogio

Tutto è per noi Cristo.
Se desideri medicare le tue ferite,
egli è medico.
Se bruci di febbre,
egli è la sorgente ristoratrice.
Se sei oppresso dalla colpa,
egli è la giustizia.
Se hai bisogno di aiuto,
egli è la forza.
Se temi la morte,
egli è la vita.
Se desideri il cielo,
egli è la via.
Se fuggi le tenebre,
egli è la luce.
Se cerchi il cibo,
egli è il nutrimento.
Gustate, dunque, e vedete
quanto è buono il Signore;
felice l'uomo che spera in lui.

Gesù Cristorapporto con Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 11/06/2002

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