Ritagli per
7 ottobre 2007
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (passa al rito ambrosiano) (7 ottobre 2007) tra i ritagli di tipo preghiera
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In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
PREGHIERA
Per ogni cosa che facciamo
ci attendiamo subito
qualcosa in cambio, Gesù:
un riconoscimento,
una medaglia,
un attestato di benemerenza,
uno scatto di carriera,
un vantaggio economico.
Per ogni cosa che facciamo
vogliamo subito
avere un riscontro, Gesù:
un segno di stima,
di gratitudine, di riconoscenza,
un apprezzamento per la fatica
e l'impegno che abbiamo dimostrato.
Ma non è questa, decisamente,
la logica del Regno.
Tu ci chiedi di servire
ma con generosità e gratuità,
senza attenderci ricompense,
senza secondi fini,
senza calcoli assurdi.
Liberi e gioiosi,
fedeli e semplici,
fraterni e disponibili,
sapendo che in fondo
non abbiamo fatto
proprio nulla di straordinario,
ma solo il nostro dovere.
Certi che tu, Gesù,
hai fatto molto di più
per ognuno di noi:
tu che hai offerto la tua vita
sulla croce.
Amen.
inviato da Qumran2, inserito il 30/09/2010
PREGHIERA
Dopo che avete fatto tutto quello che dovevate fare,
dite, "Siamo servi inutili", non prima...
Essere servo inutile, significa comprendere e accettare
che il Vangelo non è un'operazione di marketing aziendale
e i cui risultati non si misurano grazie ad una buona campagna promozionale.
Essere servo inutile, significa fidarmi di Dio,
credere che attraverso il mio piccolo contributo, lui,
potrà realizzare il suo regno nel mondo.
Essere servo inutile, significa dimenticare ciò che la gente pensa di me
e preoccuparmi di essere grande agli occhi di Dio.
Solo così potrò vivere nella pace e sperimentare la gioia
di camminare nella verità.
Essere servo inutile, significa diventare testimone di Gesù,
senza fanatismi e senza ansie,
vivendo sempre alla luce della resurrezione.
Essere servo inutile, significa non cercare le cose complicate,
ma essere fedele, sempre,
nelle piccole come nelle grandi cose.
Essere servo inutile, significa donare se stessi,
rinunciando per sempre di raccogliere
i frutti del proprio lavoro.
Essere servo inutile, significa "farsi" per amore,
saper sorridere, sempre,
essere pazienti, sempre,
perdonare, sempre.
Quello che mi stai chiedendo,
Signore,
è duro da capire e da accettare...
A me piace,
essere tenuto in considerazione,
essere cercato,
essere lodato dagli altri...
Io non amo sentirmi inutile,
anzi, a dire il vero,
mi sento molto utile,
a volte necessario,
quasi indispensabile.
Hai mai pensato,
Signore,
cosa farebbero gli altri
senza di me?
E la parrocchia?
Chi canterebbe e suonerebbe la chitarra?
Chi farebbe il catechismo?
Chi leggerebbe in chiesa?
Chi...?!?
Altro che servo inutile!
Aiutami, Signore,
a non avanzare mai pretese dinanzi a te
e a non occupare mai il tuo posto.
Non lasciare che mi vanti delle mie opere
e mi dimentichi di te.
Ricordami che se ho ricevuto dei doni e possiedo delle qualità
è grazie al tuo amore infinito.
donocamminogratuitàdisponibilitàservo inutileumiltànascondimento
inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 08/12/2009