Quando hai bisogno, Qumran ti dà una mano, sempre.
Ora Qumran ha bisogno di te.
- Clicca qui per sapere il perché.
Hai cercato l'autore o la fonte di nome Andrea Panont
Hai trovato 3 ritagli
TESTO
Andrea Panont, L'alfabeto di Dio
Una volta camminavo sul marciapiede mentre infuriava un temporale e il vento soffiava così forte da portarmi via il cappello: davanti a me, a un metro di distanza, cadde improvvisamente dal balcone di un terzo piano, sfracellandosi a terra, un grosso vaso di fiori. Un attimo di smarrimento; ma poi mi resi conto che potevo, dovevo continuare a camminare.
Si deve vivere sempre come se ogni momento, vaso o no, temporale o no, malattia o no, fosse l'ultimo della vita.
L'ultimo attimo può essere il primo: il primo e l'ultimo attimo di una vita coincidono.
È bene, allora, vivere ogni momento come se fosse il primo, l'ultimo, l'unico della vita.
"Chi vive e crede in me - cioè chi ama - non morrà in eterno."
Mi piace canticchiare durante la giornata le parole-preghiera d'una vecchia canzone del Gen verde:
"Fammi parlare sempre come fosse l'ultima parola che dico.
Fammi agire sempre come fosse l'ultima azione che faccio.
Fammi soffrire sempre come fosse l'ultima sofferenza che ho da offrirti.
Fammi pregare sempre come fosse l'ultima possibilità che ho qui in terra di parlare con te".
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 24/09/2002
RACCONTO
Un giorno tutti gli animali, piccoli e grandi, furono invitati a partecipare ad una gara di corsa.
Partecipò anche lo scricciolo, ma tutti lo deridevano per la sua piccolezza, la sua fragilità. "Che presuntuoso!". Lo tacciavano di presunzione perché, così piccolo e insignificante, ardiva partecipare a una gara così importante; ma lui, sorridente e spensierato, lasciava dire, lasciava ridere e deridere.
Un attimo prima dello sparo di partenza, si infilò inosservato tra le penne delle ali del più veloce di tutti gli uccelli: l'aquila.
Attese tutti al traguardo. Al traguardo tutti udirono la notizia: "Primo lo scricciolo, primo lo scricciolo!".
La vita terrena è uno stadio; è un tempo consentito da Dio per la corsa verso il traguardo dell'eternità, il Paradiso: vince la corsa non chi possiede ottimo scatto, mezzi velocissimi.
Dice il salmista: "Dio non apprezza l'agile corsa dell'uomo". E il salmo continua: "chi si fida dei carri e chi dei cavalli...", ma vince invece chi, facendosi piccolo, scompare e s'annida tra le mani di Dio.
Se non diventerete come bambini, non entrerete..., non arriverete.
E' bello pensare che nelle mani di Dio c'è posto per tutti: e chi si mette nelle mani di Dio, è già arrivato.
piccolezzaumiltàaffidarsiforza di Dio
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/05/2002
RACCONTO
Un giorno Padre Metodio, ricevette dai suoi Superiori l'ordine di partire dal suo convento e di trasferirsi in un altro, in una città lontana, molto lontana.
Il Religioso che voleva vivere bene quel vangelo che aveva tanto studiato e predicato, illuminò subito la sua obbedienza, ricordando quanto Gesù aveva detto ai "superiori": "Chi ascolta voi, ascolta me", e disse di sì con la gioia di chi sa che fare la volontà di Dio è la più bella avventura che possa capitare ad un uomo su questa terra.
Certo che il suo "sì" non era detto ad un uomo, ma a Dio che manifestava e manifesta la sua volontà tramite il suo superiore.
Gli amici e i conoscenti di P. Metodio, saputa la cosa, si diedero da fare per trattenerlo fra loro e per impedirgli di andare lontano.
Del resto gli volevano bene e ne erano ricambiati.
Vedendoli recalcitranti all'ordine del Superiore, padre Metodio li rassicurava:
"Un giorno - raccontò - la terra si svegliò tutta ammantata di piante, di fiori, di frutti, giardini, campagne. Riconoscendosi arricchita di tanti doni e ornata di tanti colori, fu invasa da un'ondata di riconoscenza verso il sole, autore di tanto splendore e gli disse: Avvicinati, che ti do un bacio per esprimerti il mio grazie.
Il sole rispose: Ti voglio bene ed è per questo che devo stare alla distanza voluta e fissata dal Creatore. Se ti vengo vicino ti farei del male; ti brucerei".
La comunione vitale, fra le creature, sta nel fare ciascuna la volontà di Dio, nel vivere la vocazione che Dio le ha dato.
Per questo il Religioso concluse dicendo agli amici: "Proprio perché vi voglio bene, lasciatemi andare in quella città lontana, ma così... vicina".
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/05/2002