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PREGHIERA

1. Mercoledí delle Ceneri   1

Roberto Seregni

Signore Gesù,
eccoci davanti a Te all'inizio di questo tempo santo,
con le mani vuote e il cuore assetato.
La cenere che oggi riceviamo ci ricorda che siamo polvere,
ma polvere amata, impastata della tua misericordia.
Siamo terra impastata di cielo.

Donaci di accogliere questi quaranta giorni
come un'opportunità per tornare a Te,
per lasciarci riconciliare, per mettere ordine nel cuore.
Strappa via ciò che ci appesantisce,
spezza le catene che ci tengono fermi,
ridesta in noi il desiderio di Te.

Cammina con noi, Signore,
fa' che ogni passo sia un ritorno,
che ogni fatica sia un'offerta,
che ogni silenzio sia un incontro con la tua voce.
E quando la nostra debolezza ci farà inciampare,
raccoglici con dolcezza e rimettici in cammino.

Maria, Madre del pellegrino,
guidaci sulla strada della conversione.
Amen.

quaresimamercoledí delle cenericonversione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Roberto Seregni, inserito il 03/03/2025

TESTO

2. È vicino il 2 Novembre

Giuseppe Impastato S.I

Alleggerito del corpo,
sarò come neonato spaurito.
Ma subito giungerà l'Afflato,
avvertirò la stretta dell'Abbraccio,
e mi invaderà la Luce.
Griderò: “Mio Alfa, ora Omega, per me Tutto”.
E udrò un immenso e gioioso coro.
Inizierà lo Splendore in me.

mortevita eternaparadisodefunti

inviato da Giuseppe Impastato S.I, inserito il 18/10/2024

PREGHIERA

3. La Chiesa della Lavanda dei piedi

Antonio Rungi

Gesù continua, ancora oggi,
a lavare i piedi alla tua Chiesa,
come hai fatto nell'ultima cena,
quando ti sei alzato da tavola 
e con un gesto di carità e di umiltà
hai purificato le estremità
dei tuoi Dodici apostoli
del tuo Regno di amore e verità.

Gesù, quanto è distante
dal tuo modo di agire,
il nostro metterci al servizio
della Chiesa e dell'umanità,
segnate da tante
debolezze e necessità.

Insegnaci Gesù,
in ogni Giovedì Santo,
a stare con te
in quel cenacolo
dell'ultimo incontro conviviale
con i tuoi dodici apostoli,
per essere tuoi veri discepoli
nell'umiltà e nel servizio generoso
verso i più poveri e bisognosi
di questo nostro mondo.

Donaci un amore grande
verso la tua amata chiesa,
per la quale ti sei offerto
vittima sacrificale sulla croce,
dalla quale hai dettata
la legge fondamentale dell'amare
che è donazione totale
della propria vita per gli altri.
Amen.

giovedì santoserviziolavanda dei piedi

inviato da Padre Antonio Rungi, inserito il 11/10/2024

PREGHIERA

4. Ciò di cui ho bisogno

don Filippo Lupi

Signore Gesù,
non ho bisogno di riconoscere
che sei sempre presente nei fratelli che incontro,
ma ho necessità del tuo amore per amarli come li ami tu.

Non ho bisogno della paura dell'inferno per fare il bene,
ho necessità di conoscere il bene, che è Dio Padre,
per fare la sua volontà di bene.

Non ho bisogno di un rito
per sentirmi in comunione con gli altri esseri umani,
ho necessità del tuo Spirito
per vivere la stessa vita del Cristo che ci è donata nel rito.

Non ho bisogno di riconoscere la creazione bella
perché creata da Dio,
ho necessità di vivere il tuo sguardo sul creato
per accogliere tanta bellezza.

Non ho bisogno di pensare alla resurrezione
per vivere il tempo della morte,
ho necessità di riconoscere
la tua presenza in essa come crocifisso.

Non ho bisogno di capire tutto
e di dare una spiegazione a tutto,
ho necessità di sapere
che tutto ha una via che conduce alla pienezza.

Non ho bisogno di qualcuno
che mi dica cosa è bene e cosa è male,
ho necessità di una Parola
che sappia illuminare ogni situazione che vivo.

Signore noi tutti siamo in viaggio verso te
e quando siamo stanchi o smarriti
solo in te troviamo riposo e una guida:
ti fai pane per questo cammino di pienezza,
grazie Signore Gesù.

eucarestiafedesperanzacarità

inviato da Filippo Lupi, inserito il 11/10/2024

PREGHIERA

5. Mi conosci da sempre

Lucio Renna, Cuore in festa - Edizioni Paoline 1981

Un pensiero mi abbaglia:
io sono un tuo sogno, Signore!
Da sempre mi hai conosciuto:
mi hai amato,
mi hai voluto,
mi hai creato.
Io sono perché tu sei l'amore.
La mia vocazione:
essere dall'amore, nell'amore, per l'amore.
Perché mi hai voluto?
La mia preghiera si fa oscura:
perché proprio me?
Un tuo progetto si è fissato su di me
ma io non lo conosco,
non riesco a indovinare
a quali lidi vuoi guidarmi,
quali incarichi vuoi affidarmi.

Mi sento qualcuno,
mi sento tuo pensiero,
mi sento tuo figlio.

Aiutami, Signore,
a fare ordine dentro di me.
Aiutami a intonare la voce
con le tue attese.
Aiutami ad essere come tu mi vuoi.
Aiutami a trasformare in vita
il tuo sogno su di me.

sogno di Diovocazioneprogetto di Dio

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

6. Tutto quel che vuoi io lo voglio

Charles De Foucauld, fonte

Signore mio Gesù,
voglio amare tutti coloro che tu ami.
Voglio amare con te la volontà del Padre.
Non voglio che nulla separi il mio cuore dal tuo.
Tutto quel che vuoi io lo voglio.
Tutto quel che desideri io lo desidero.
Dio mio, ti do il mio cuore,
offrilo assieme al tuo a tuo Padre,
come qualcosa che è tuo e che ti è possibile offrire,
perché esso ti appartiene. Amen

offertaabbandonofedefiduciaamore di Dio

inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

7. Preghiera allo Spirito Santo

Antonio Rungi

Vieni Spirito Santo
e discendi su di noi,
poveri mortali,
come nel giorno di Pentecoste,
quando hai infiammato
il cuore degli apostoli
rendendoli zelanti annunciatori
del Vangelo del Signore.

Oggi come allora
fa' che il nostro zelo apostolico
si trasformi in azioni concrete
e non resti solo parole
per testimoniare al mondo
l'amore verso il Signore
e verso ogni fratello
in cerca di luce e di conforto.

Donaci la sapienza del cuore,
perché alla scuola
della Croce di Cristo
sappiamo donare
la nostra vita
per il bene dell'umanità intera.

Potenzia in noi
il sano intelletto
che tutto possa interpretare
alla luce del Santo Vangelo.

Illuminaci con il tuo consiglio
che ci faccia superare
ogni visione riduttiva della vita
e della storia dell'umana società.

Rendici forti nell'affrontare
il duro combattimento
della vita di ogni giorno
e la difficile battaglia
della difesa della morale cristiana,
contro la deriva etica
del mondo moderno.

Guidaci nella ricerca della verità
con le due ali della scienza
e della fede, per toccare
con le nostre mani
la carne di Cristo
Redentore dell'umanità.

Alimenta in noi la pietà cristiana,
che è preghiera, contemplazione e adorazione
del mistero del Dio Uno e Trino,
fonte di eterno amore.

Fa crescere in noi
quel santo timore di Dio,
che non è paura e terrore
per il giudizio divino,
ma solo misericordia e perdono
per tutte le nostre umane debolezze e fragilità.

Luce di eterna luce
illumina il nostro cammino
di battezzati, cresimati
e di veri cristiani
che desiderano ardentemente
di raggiungere il cielo
per contemplare in eterno Te Dio.
Uno è Trino,
Padre Figlio e Spirito Santo.
Amen.

Spirito SantoPentecostedoni dello Spirito Santo

inviato da Padre Antonio Rungi, inserito il 08/10/2024

PREGHIERA

8. Preghiera della Visitazione

Charles de Foucauld

Maria, Madre sollecita nella Visitazione,
insegnaci l'ascolto della Parola,
un ascolto che ci fa sussultare e, in fretta,
ci fa dirigere verso tutte le situazioni di povertà
dove è necessaria la presenza del Figlio tuo.

Insegnaci a portare Gesù,
silenziosamente e umilmente, come hai fatto tu!
Le nostre fraternità (famiglie) siano in mezzo
a coloro che non lo conoscono
per diffondere il suo Vangelo
testimoniandolo non con le parole ma con la vita;
non annunciandolo ma vivendolo!

Insegnaci a viaggiare semplicemente
come hai fatto tu,
con lo sguardo sempre fisso su Gesù
presente nel grembo tuo:
contemplandolo, adorandolo e imitandolo.

Maria, donna del Magnificat,
insegnaci ad essere fedeli alla nostra missione:
portare Gesù alla gente!

O Madre diletta, è la tua stessa missione,
la prima che Gesù ti ha affidato
e che ti sei degnata di condividere con noi.
Soccorrici e intercedi per noi affinché facciamo
quello che facesti tu nella casa di Zaccaria:
glorificare Dio e santificare le persone in Gesù,
grazie a lui e per lui! Amen!

mariavisitazioneascolto della parolaascoltoannunciocammino

inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024

TESTO

9. Sogni piccoli e grandi

Giuseppe Impastato S.I.

Giuseppe di Nazaret...
un sogno piccolo piccolo:
prendere moglie, avere dei bimbi,
vivere e lavorare per essi
sotto lo sguardo di Jahvè
nel duro lavoro quotidiano
nella sua bottega di Nazaret....

Ma Jahvè Dio, anche Lui,
ha dei sogni da realizzare...
Giuseppe avrà Maria,
non una donna, ma la Donna,
e, come figlio, Gesù. il Figlio,
il Messia, l'Atteso, il Salvatore,
e come patria il mondo
e come orizzonte la storia,
e come famiglia l'umanità....

Sogni che si intersecano...
Sembra che Dio
tolga spazio, annulli, distrugga...
e invece dona, riempie, amplifica, moltiplica,
divinizza...

GiuseppeJahvèsogniMariaGesùprogetto di Dio

5.0/5 (1 voto)

inserito il 08/10/2024

TESTO

10. Quanto sarà bello?

Chiara Amirante, Solo l'amore resta

Se un tramonto è così bello, pensa che cosa deve essere Dio che l'ha creato! Se attraverso il canto degli uccelli percepisco un concerto così meraviglioso, come potrà essere il concerto del paradiso, il concerto dell'Amore degli amori? Se guardando le vette delle montagne resto senza fiato, che mai potrà essere la maestosità della bellezza di Dio? Che cosa accadrà quando potrò vederlo faccia a faccia?

DiobellezzaParadisocreatocreazionevita eterna

5.0/5 (1 voto)

inserito il 27/07/2023

PREGHIERA

11. Non lasciarci mai soli   1

don Valentino Porcile

Sei asceso al cielo Signore Gesù, hai compiuto ciò per cui eri stato mandato, e ora torni presso il Padre.

Ne hai svelato il volto, hai compiuto il mistero della salvezza, rendendo nuovamente possibile la comunione con Lui, e ora ascendi alla sua destra.

Tu porti accanto al Padre il tuo aver vissuto pienamente la nostra umanità, l'aver condiviso con l'uomo la fatica di vivere. Porti accanto al Padre la vittoria sul peccato e sulla morte.

Con la tua umanità, porti al Padre ognuno di noi, l'umanità di tutti noi. La nostra vita, le nostre giornate, la gioia di vivere, la fatica di ogni giorno.

Signore Gesù, tu sali al cielo, ed è giusto che sia così. Ma non lasciarci mai soli, non farci sentire mai soli.

Tu sai come renderti presente, come farti sentire accanto a ciascuno di noi. Ne abbiamo bisogno, Signore Gesù.

ascensionepresenzafiducia

3.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 21/04/2023

RACCONTO

12. Il bambino e il cucciolo zoppo   2

web

Il padrone di un negozio stava esponendo sulla porta un cartello con la scritta “Si vengono cuccioli”.
Da lì a poco si presentò un ragazzino:
«Quanto costano i cagnolini?»
«Tra i 30 e i 50 euro.»

Il bambino estrasse alcune monete dalla tasca.
«Ho solo 2,37 euro... posso vederli?»

L'uomo sorrise e fece un fischio. Dal retrobottega entrò il suo cane seguito da cinque cuccioli. Uno di questi era rimasto indietro zoppicando. Il ragazzino lo indicò:
«Che cosa gli è successo?»
L'uomo gli spiegò che alla nascita il veterinario gli aveva detto che quel cucciolo aveva un'anca difettosa e che sarebbe rimasto zoppo per sempre.

Il bambino esclamò:
«Vorrei comprare quel cagnolino!»
«No, non dovrai comprarlo! Se lo vuoi davvero te lo regalerò!»

Il bambino guardò l'uomo negli occhi:
«Non voglio che me lo regali: vale tanto quanto gli altri cagnolini e le pagherò il prezzo intero. Se è d'accordo, le darò subito ciò che ho, e 50 centesimi ogni mese fino a quando lo avrò pagato completamente.»

L'uomo insistette:
«Questo cagnolino non sarà mai in grado di correre, saltare e giocare come gli altri cagnolini!»
Allora il bambino si piegò ed estrasse dai pantaloni la sua gamba sinistra malformata e imprigionata in un pesante apparecchio metallico. Guardò di nuovo l'uomo e disse:
«Non importa: anche io non posso correre e il cagnolino avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!»

disabilitàsofferenzaempatiacompassione

inviato da Simona, inserito il 23/02/2023

RACCONTO

13. Tre sacchetti pieni d'oro

Durante una terribile carestia tre fratelli ricevettero in eredità un sacchetto d'oro ciascuno.

Il primo comprò la terra, seminò il riso e lo vendette a delle persone affamate. E molto presto raddoppiò il suo oro.

Il secondo, sapendo che la fame prima o poi sarebbe finita e che la gente avrebbe preferito cibi più prelibati piantò susini. Dovette aspettare di più, ma poi riuscì a vendere il suo raccolto di susine. E triplicò il suo oro.

Il terzo fratello accolse i bambini abbandonati dalle loro famiglie, li sfamò e li crebbe come se fossero suoi dissipando così tutta la sua fortuna.

La carestia terminò, il riso perse valore, i corvi che non avevano più cadaveri di cui cibarsi distrussero tutti i susini.

Ma l'uomo circondato da tanti figli, nipoti e pro-nipoti fu proclamato padre della nazione.

Se pensate di fare progetti per un solo anno seminate il riso.
Se li volete fare per dieci anni, piantate alberi.

Ma se li volete fare per tutta la vita educate un uomo.

Generositàeducazionelungimiranzainvestimentorelazioni

5.0/5 (1 voto)

inviato da Simona Quinto, inserito il 23/02/2023

PREGHIERA

14. La forza centrifuga della missione

Don Paolo Nagari

È la vetta che attira l'alpinista.
È il traguardo che fa correre l'atleta.
È la Forza dello Spirito, che ci sospinge come “Forza Centrifuga”
e manda tutti noi fino ai confini della terra.

Noi, chiamati a dilatare il cuore, teso a contenere le dimensioni del mondo.
Noi, invitati ad allargare i paletti della tenda, per dar posto a che arriva ed è nel bisogno.
Noi, mandati a riempire di preghiera gli angoli nascosti della vita.

Lo Spirito spalanchi il nostro cuore, lo renda capace di entusiasmo e di trepidazione
per giungere a lambire tutte le prospettive della Madre Chiesa.

Giovani, adulti, anziani con la sua forza faremo cose grandi,
proprio perché siamo tutti piccoli di fronte a Lui.
Sposteremo le montagne perché la fede è granello che produce meraviglie.
Scioglieremo i nodi dell'indifferenza perché la tiepidezza non abita in noi.

La tua Parola di salvezza continuerà a gridare nel silenzio,
a rendere inquieti gli animi stagnanti
a superare confini e barriere di egoismo e grettezza.

Signore, tu ci vuoi testimoni forti, credenti e credibili.

Rendici capaci di tutti servire,
per tutti soffrire,
a tutti donare sorrisi di pace fino alla fine,
fino all'ultimo respiro quando,
nella staffetta della vita,
passeremo ad altri il testimone di fuoco che mai si estingue.
Amen.

missionemissionarietàtestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Silvia Arieti, inserito il 20/02/2023

TESTO

15. Natale: cosa attendi?

Giuseppe Impastato S.I.

Tu forse non attendi più un Messia e un Salvatore.

Dillo pure: mi bastano le assicurazioni, la carta di credito, il libretto di assegni, le multi-proprietà, gli investimenti che rendono, le giuste conoscenze, le amicizie influenti...

Mi sta bene il Natale come fiaba, ricordi, festa per i bambini, regali, vacanze, ritrovarci con parenti.

Fratello, sorella, forse pure andrai in chiesa per Natale, ma se a Gesù che non ha e non dà nessuna sicurezza, e se non hai spalancato la tua vita al futuro di Dio, non celebrerai il vero Natale.

Se a Natale sai dire solo: "Auguri", "Buon Natale", "Buone feste", "Buona fine e buon principio", il Natale non è stupore, né dono divino, né cuore e occhi nuovi, né presenza inquietante, né luce dall'alto, né invito a novità di vita e gioia piena.

nataleattesaauguriavvento

3.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

PREGHIERA

16. Perdonaci la guerra, Signore   1

† don Mimmo Battaglia, Avvenire, 15 marzo 2022

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori.
Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all'ombra della tua croce, abbi pietà di noi!

Perdonaci Signore,
perdonaci, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi.
Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte.

Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, perdonaci se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l'efferatezza dei nostri gesti.

Perdonaci la guerra, Signore. Perdonaci la guerra, Signore.

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino!
Illumina la nostra coscienza,
non sia fatta la nostra volontà,
non abbandonarci al nostro agire!
Fermaci, Signore, fermaci!
E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello.
O Signore, poni un freno alla violenza!
Fermaci, Signore!

Preghiera di † don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, recitata da Papa Francesco durante l'udienza del 16 marzo 2022.

guerrapace

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/03/2022

TESTO

17. Sull'inutilità dei preti (versione integrale)   1

Luigi Maria Epicoco

La gente pensa che fare il prete sia un mestiere.
Uno che magari si sveglia la mattina
ed è convinto di poter mettere su
una bancarella per vendere parole,
benedizioni,
e santini.

La gente pensa che fare il prete sia una roba fuori dal mondo.
Uno che magari fa fatica a stare dentro le cose
e per questo si rifugia in una qualche sagrestia.

Lo sanno tutti che certe volte con la scusa di amare Dio
alla fine si rischia di non amare nessuno.
Ma è vero anche che certe volte tu ti accorgi che Dio lo hai incontrato
perché non puoi fare a meno di amare tutti.

E amare non è un mestiere,
è sentirsi responsabili.

Fare il prete non è un mestiere.
È la stessa cosa che capita a chi perde la testa per amore:
non c'è più il calcolo
ma solo l'ostinato desiderio di non perderti il bandolo della matassa che pensi di aver incontrato in qualcuno o in qualcosa.

Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta.
Ma la tonaca non funziona se sotto non c'è un uomo,
uno che sa che è il più miserabile di tutti,
eppure è stato scelto,
eppure è stato amato.

E quanto è difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più inzozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare
e invece se n'è solo servito.

Ma poco importa se bisogna caricarsi anche sulle spalle l'infamia degli altri.
Non si diventa preti per essere benvisti.
Si diventa preti per diventare servi inutili proprio come diceva Gesù.
Servi inutili a tempo pieno!
Servi senza un utile.
Servi gratuiti.

L'amore salva solo se è gratuito.
È questo lo scopo di ogni vero amore: amare senza contraccambio.
Amare a fondo perduto.
Amare e basta.
Come fa una madre, un padre, un vero amico, o chiunque fa le cose con amore.
Come in questi tempi così difficili tenuti in piedi dall'amore di medici, infermieri,
uomini e donne nascosti da tonache improvvisate, fatte di polipropilene e mascherine.

L'amore quando è gratuito fa miracoli.
Per questo ha senso un prete.
Perché è messo lì in mezzo alla gente a ricordare che c'è qualcosa per cui vale la pena vivere, combattere e in alcuni casi anche perdere.

È messo lì perché ognuno possa avere il diritto di avere anche paura della vita, della morte, delle cose belle e brutte che capitano e che molto spesso sono più grandi delle nostre forze e proprio per questo ci danno le vertigini.
Ma avere il diritto di poter avere paura non significa lasciare che essa decida al posto nostro.

Chi ti ama non ti dice che non soffrirai mai,
che non sbaglierai mai,
che non avrai mai paura delle cose che ti succederanno,
ma ti dice che tu puoi vivere tutto,
accettare tutto,
affrontare tutto.
E te lo dice perché è con te.

La sua presenza è la cosa più convincente,
non le sue parole,
i suoi ragionamenti,
le sue raccomandazioni.

Si diventa preti per essere una presenza.
Si diventa preti per rendere l'invisibile visibile.
Come accade sull'altare.
Come accade quando si ascolta, senza pretese, senza giudicare.
Come quando si stringe una mano per infondere forza.
Come quando si tiene in braccio un bambino che piange,
o come si accarezza la fronte di uno che muore.

Fare il prete non è un mestiere,
è un modo inutile di amare.
Inutile come ogni amore.
Inutile come l'aria.

Vedi versione breve letta da Roul Bova su RTL 120.5.

pretisacerdotivocazioneamore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

TESTO

18. Sull'inutilità dei preti (versione breve)

Luigi Maria Epicoco, monologo letto da Raoul Bova su RTL 102.5

La gente pensa che fare il prete sia un mestiere.
Uno che magari si sveglia la mattina
ed è convinto di poter mettere su
una bancarella per vendere parole,
benedizioni,
e santini.

Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta.
Ma la tonaca non funziona se sotto non c'è un uomo,
un uomo che sa che è il più miserabile di tutti,
eppure è stato scelto.

È difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più inzozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare
e invece se n'è solo servito.

Ma poco importa, bisogna caricarsi anche sulle spalle l'infamia degli altri.
Non si diventa preti per essere benvisti.
Si diventa preti per essere servi inutili,
Servi gratuiti.

L'amore salva solo se è gratuito.
È questo lo scopo di ogni vero amore: amare senza contraccambio.
Amare a fondo perduto.
Amare e basta.

Chi ti ama non ti dice che non soffrirai mai,
che non sbaglierai mai,
che non avrai mai paura,
ma ti dice che tu puoi vivere tutto,
accettare tutto,
affrontare tutto.
E te lo dice perché è con te.

Fare il prete non è un mestiere,
è un modo inutile di amare.
Inutile come ogni amore.
Inutile come l'aria.

Vedi versione completa.



pretisacerdotivocazioneamore

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

TESTO

19. Le beatitudini del vescovo

Mimmo Battaglia, Omelia del 31/10/2021

Beato il Vescovo che fa della povertà e della condivisione il suo stile di vita, perché con la sua testimonianza sta costruendo il regno dei cieli.

Beato il Vescovo che non teme di rigare il suo volto con le lacrime, affinché in esse possano specchiarsi i dolori della gente, le fatiche dei presbiteri, trovando nell'abbraccio con chi soffre la consolazione di Dio.

Beato il Vescovo che considera il suo ministero un servizio e non un potere, facendo della mitezza la sua forza, dando a tutti diritto di cittadinanza nel proprio cuore, per abitare la terra promessa ai miti.

Beato il Vescovo che non si chiude nei palazzi del governo, che non diventa un burocrate attento più alle statistiche che ai volti, alle procedure che alle storie, cercando di lottare al fianco dell'uomo per il sogno di giustizia di Dio perché il Signore, incontrato nel silenzio della preghiera quotidiana, sarà il suo nutrimento.

Beato il Vescovo che ha cuore per la miseria del mondo, che non teme di sporcarsi le mani con il fango dell'animo umano per trovarvi l'oro di Dio, che non si scandalizza del peccato e della fragilità altrui perché consapevole della propria miseria, perché lo sguardo del Crocifisso Risorto sarà per lui sigillo di infinito perdono.

Beato il Vescovo che allontana la doppiezza del cuore, che evita ogni dinamica ambigua, che sogna il bene anche in mezzo al male, perché sarà capace di gioire del volto di Dio, scovandone il riflesso in ogni pozzanghera della città degli uomini.

Beato il Vescovo che opera la pace, che accompagna i cammini di riconciliazione, che semina nel cuore del presbiterio il germe della comunione, che accompagna una società divisa sul sentiero della riconciliazione, che prende per mano ogni uomo e ogni donna di buona volontà per costruire fraternità: Dio lo riconoscerà come suo figlio.

Beato il Vescovo che per il Vangelo non teme di andare controcorrente, rendendo la sua faccia "dura" come quella del Cristo diretto a Gerusalemme, senza lasciarsi frenare dalle incomprensioni e dagli ostacoli perché sa che il Regno di Dio avanza nella contraddizione del mondo.

serviziovescovobeatitudini

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

PREGHIERA

20. Signore, insegnami a invecchiare!

Signore, insegnami a invecchiare! Convincimi che la società non compie alcun torto verso di me se mi va esonerando da responsabilità, se non mi chiede più pareri, se ha indicato altri ad occupare il mio posto.

Che io colga, in questo graduale distacco dalle cose, unicamente la legge del tempo e avverta in questo avvicendamento di compiti la tua mirabile Provvidenza che, nel succedersi delle stagioni, rinnova continuamente la vita.

Fa', o Signore, che io riesca ancora utile alla comunità umana, contribuendo con l'ottimismo e la preghiera alla gioia e al coraggio di chi è in turno nelle responsabilità, guardando con fiducia al mondo in trasformazione, senza rimpianti sul passato, affinché la mia uscita dall'attività sia semplice e naturale, come un felice tramonto di sole.

Perdona se solo oggi, giunto quasi alla sera della mia lunga giornata, riesco a capire quanto tu mi hai amato e aiutato.

Che almeno ora abbia viva e penetrante la percezione del destino di gioia che mi hai preparato e verso il quale mi hai incamminato dal primo giorno di vita.

Signore, aiutami.

vecchiaiaanzianisenso della vitaumiltàgratitudine

4.0/5 (1 voto)

inserito il 11/02/2022

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