Quando hai bisogno, Qumran ti dà una mano, sempre.
Ora Qumran ha bisogno di te.
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RACCONTO
Un ebreo salvò la vita del faraone che stava per essere morso da un serpente velenoso. Il faraone, grato, permise allo schiavo di esprimere un desiderio. Invece di chiedere libertà per se stesso o per i suoi parenti o doni materiali, l'ebreo fece una richiesta incomprensibile per il faraone: chiese che tutti i giovani ebrei avessero ogni giorno due ore libere per pregare, studiare, imparare.
«Un popolo che rivolge il suo pensiero al Signore - disse ai giovani - non sarà mai un popolo di schiavi, perché si può rendere schiavo il corpo, mai lo spirito!»
libertàpreghierarapporto con Dio
inviato da Antonella Longo, inserito il 29/07/2004
PREGHIERA
342. Sto qui (preghiera davanti a Gesù nell'Eucaristia) 1
Signore Gesù, amore dell'anima mia,
sto qui davanti a te
per la confidenza che mi dai,
per l'amore che ti voglio.
Sto qui davanti a te,
come lampada che arde e illumina;
incenso che brucia e si espande
in valanghe di profumo;
piccolo fiore che esulta
in splendore di bellezza
per la tua gloria.
Sto qui, sentinella sui baluardi
per vegliare sulla sicurezza dei tuoi fratelli;
profeta muto e impotente
per gridare alla città degli uomini
la tua amorosa misericordia;
garante senza valore
del prezzo che hai pagato
per il loro riscatto.
Sono qui, testimone davanti a te,
con le braccia protese e le mani aperte,
per i malati nel corpo,
per gli smarriti nella mente,
i feriti nei sentimenti,
gli uccisi nel cuore,
gli spenti nell'anima,
i morti nello spirito.
Sono qui, anfora di lacrime
per i bambini violati,
per i grandi occhi
e i larghi ventri dei denutriti;
cesto di dolore per le donne
private dei figli,
per i padri umiliati dalla disoccupazione,
per i giovani traditi nelle loro attese.
Sto qui davanti a te,
nel silenzio vivificante,
nella speranza rassicurante.
Senza condizioni
mi abbandono al tuo amore
e aspetto l'incontro con te,
quando ti potrò vedere faccia a faccia,
così come sei,
e sarà paradiso per sempre.
Eucaristiaadorazionepreghieraofferta
inviato da Benedettine Ghiffa, inserito il 29/07/2004
TESTO
Autori vari
Credo che l'uomo più grande esistito finora sulla terra sia Gesù Cristo, e che nulla di quanto gli uomini hanno pur detto di più nuovo e concreto, o anche di più utile, dopo di lui, sia stato detto in contrasto con lui.
Elio Vittorini, scrittore
Gesù è la non violenza allo stato puro; è quella parte di noi che fa dono di sé e che si scontra con il negativo della vita. (...) Gesù evoca istantaneamente un' idea di fratellanza disarmata, di protesta pacifica contro ogni autoritarismo e volontà di sopraffazione. Forse per questo molti giovani oggi nel mondo sono portati a vedere in Gesù il fratello...
Nelo Risi, regista
Onestamente, non vi so dire chi sia per me Cristo, oggi. Per me è quello che era ieri, il più sublime caso di estremismo che io conosca.
Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista
Invece di cercare libri e pitture sul Nuovo Testamento, ho aperto il Vangelo e vi ho trovato non già la storia di una persona con i capelli divisi sulla fronte e con le mani congiunte in atto di preghiera, bensì un essere straordinario, dalle labbra tonanti e dai gesti bruschi e decisi che rovesciava tavole, cacciava demoni e passava col selvaggio mistero del vento dal mistero della montagna ad una paurosa demagogia. (...) La letteratura su Cristo è stata, e forse saggiamente, dolce e remissiva. Ma la parola di Gesù è stranamente gigantesca: piena di cammelli che saltano attraverso le crune degli aghi e di montagne scaraventate in mare.
G.K. Chesterton, scrittore
«L'immediatezza con la quale Gesù insegna, non ha paralleli nel giudaismo contemporaneo. ed essa è tale che egli osa perfino opporre alla lettura della legge la diretta e presente volontà di Dio».
«Ognuna delle scene narrate nei Vangeli descrive la straordinaria padronanza di Gesù nell'affrontare le diverse situazioni, a seconda dei tipi di persone che incontra».
«Il suo modo di comportarsi e il suo metodo vengono a trovarsi ogni volta in contrasto con quello che gli uomini si aspettano da lui e con ciò che dal loro punto di vista sperano per sé».
«Bisognerebbe una buona volta mettere vicini tutti i passi dei vangeli nei quali si parla di questo discernimento di Gesù, senza lasciarsi prendere dal timore che si tratti di un impegno meramente sentimentale».
«I vangeli chiamano questa manifesta immediatezza del potere sovrano di Gesù la sua "autorità"».
«L'aiuto che Gesù dà ha il carattere di una partecipazione genuina, che prende in mano con passione la situazione...».
«Essenziale è l'indissolubile connessione fra quanto è stato qui detto e il messaggio di Gesù intorno alla realtà di Dio, del suo Regno e della sua volontà... Rendere presente la realtà di Dio: ecco il mistero essenziale di Gesù».
G. Bornkamm, Gesù di Nazareth
inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004
PREGHIERA
Nel deserto della mia vita, Signore,
hai voluto piantare la tua tenda.
Grazie!
Ogni giorno mi ripeto: Com'è possibile?
e continuamente nella mia carne risuona la voce:
non è opera tua!
Grazie!
Grazie perché dilati la mia terra,
perché fai germogliare il chicco della tua Parola,
perché fai scaturire l'acqua viva dalla roccia della mia vita,
perché rendi fertili i miei giorni.
L'anima mia ti magnifica Signore,
perché hai guardato la povertà della mia casa
abitandola con la tenda del tuo amore.
Aiutami sempre a caricarmi della tua tenda,
a spostarmi ogni giorno ascoltando solo la tua voce,
a fare spazio ai fratelli che cercano riparo,
a non attaccarmi ai recinti dell'uomo;
ma a cercare sempre lo spazio che tu prepari per me.
Se mi fermo aiutami, se sbaglio correggimi,
se sono stanco aspettami, se mi aggiusto rompimi.
Plasma la mia creta, io mi affido a Te,
fa' di me quello che ti pare.
Quando mi sento solo, in balia del vento e della tempesta
Con la mia tenda a brandelli, ripetimi:
Spera nel Signore, sii forte!
inviato da Bianco Alessandro, inserito il 28/07/2004
PREGHIERA
Chiara Lubich, Scritti spirituali, vol. 1
T'ho trovato in tanti luoghi, Signore!
T'ho sentito palpitare nel silenzio altissimo d'una chiesetta alpina,
nella penombra del tabernacolo
di una cattedrale vuota,
nel respiro unanime d'una folla
che ti ama e riempie
le arcate della tua chiesa di canti e d'amore.
T'ho trovato nella gioia,
ti ho parlato al di là del firmamento stellato,
mentre a sera, in silenzio,
tornando dal lavoro a casa.
Ti cerco e spesso ti trovo.
Ma dove sempre ti trovo è nel dolore.
Un dolore un qualsiasi dolore
è come il suono della campanella
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Quando l'ombra della croce appare,
l'anima si raccoglie
nel tabernacolo del suo intimo
e scordando il tintinnio della campana
ti «vede» e ti parla.
Sei Tu che mi vieni a visitare.
Sono io che ti rispondo:
«Eccomi Signore, te voglio, te ho voluto».
E in quest'incontro l'anima non sente il dolore,
ma è come inebriata del tuo amore:
soffusa di te, impregnata di te: io in te, tu in me,
affinché siamo uno.
E poi riapro gli occhi alla vita,
alla vita meno vera,
divinamente agguerrita,
per condurre la tua guerra.
ricerca di Diotrovare Diorapporto con Diodoloresofferenzacroce
inviato da Anna Lollo, inserito il 28/07/2004
TESTO
Chi altro ti può capire se non quel Cuore adorabile che tutto si è dato e ogni giorno continua a donarsi per noi Suoi fratelli: è il Figlio dell'eterno Padre, Gesù Salvatore. Basta guardarlo per farti rapire il cuore.
Lui ha sete, sete profonda di te: ti attende per parlarti e per ascoltarti, ma sei sempre impegnato nel tuo lavoro. Sembra quasi che gli uffici materiali che svolgi siano la cosa più importante per tenerti in vita, ma non è vero. Colui che mantiene ogni vita è il padrone di tutte le vite, che vuol darti quelle gioie che ancora ti mancano, vuol farti capire che senza di lui non puoi far nulla, ma con lui puoi realizzare tutto, anche quello che ti è difficile.
Apri la porta di una chiesa, entra e nella solitudine aprigli il tuo cuore, e, se nel confessionale vi fosse un prete, fatti lavare la coscienza. Tornerà, allora, sul tuo volto il sorriso dei giorni passati, e il desiderio di essere del Cuor di Gesù amico per sempre. Porterai allora più volentieri la tua croce e ti accorgerai che sarà meno pesante perché lui ha accettato di essere il tuo Cireneo, e, senza accorgerti, camminerai più spedito sul sentiero della salvezza.
rapporto con Diomisericordiapreghieracrocefaticagioia
inviato da Anna Lollo, inserito il 27/07/2004
PREGHIERA
347. Preghiera del sacerdote la domenica sera 3
Michel Quoist, Preghiere
Signore, stasera, sono solo.
A poco a poco, i rumori si sono spenti nella chiesa,
le persone se ne sono andate,
ed io sono rientrato in casa,
solo.
Ho incontrato la gente che tornava da passeggio.
Sono passato davanti al cinema che sfornava la sua porzione di folla.
Ho costeggiato le terrazze dei caffè, in cui i passanti,
stanchi, cercavano di prolungare la gioia di vivere una domenica di festa.
Ho urtato i bambini che giocavano sul marciapiede,
i bambini o Signore,
i bambini degli altri, che non saranno mai i miei.
Eccomi, Signore
solo.
Il silenzio mi incomoda,
la solitudine mi opprime.
Signore, ho 35 anni,
un corpo fatto come gli altri,
braccia nuove per il lavoro,
un cuore riservato all'amore,
ma ti ho donato tutto.
È vero, tu ne avevi bisogno.
Io ti ho dato tutto ma è duro, o Signore.
È duro dare il proprio corpo: vorrebbe darsi ad altri.
È duro amare tutti e non serbare alcuno.
È duro stringere una mano senza volerla trattenere.
È duro far nascere un'affetto, ma per donarlo a Te.
È duro non essere niente per sé per esser tutto per loro.
È duro essere come gli altri, fra gli altri, ed esser un'altra.
È duro dare sempre senza cercare di ricevere.
È duro andare incontro agli altri, senza che mai qualcuno ti venga incontro.
È duro soffrire per i peccati degli altri, senza poter rifiutare di accoglierli e portarli.
È duro ricevere i segreti, senza poterli condividere.
È duro sempre trascinare gli altri e non mai potere, anche solo un'istante, farsi trascinare.
È duro sostenere i deboli senza potersi appoggiare ad uno forte
È duro essere solo,
solo davanti a tutti,
Solo davanti al Mondo.
Solo davanti alla sofferenza,
alla morte,
al peccato.
Figlio, non sei solo,
io sono con te,
Sono te.
Perché avevo bisgono di un'umanità in più
per continuare la Mia Incarnazione e la Mia Redenzione.
Dall'eternità Io ti ho scelto,
ho bisogno di te.
Ho bisogno delle tue mani per continuare a benedire,
Ho bisogno delle tue labbra per continuare a parlare,
Ho bisogno del tuo corpo per continuare a soffrire,
Ho bisogno del tuo cuore per continuare ad amare,
Ho bisogno di te per continuare a salvare,
Resta con Me, Figlio mio.
Eccomi, Signore;
ecco il mio corpo,
ecco il mio cuore,
ecco la mia anima.
Concedimi d'essere tanto grande da raggiungere il Mondo,
tanto forte da poterlo portare,
tanto puro da abbracciarlo senza volerlo tenere.
Concedimi d'essere terreno d'incontro,
ma terreno di passaggio,
strada che non ferma a sé,
perché non vi è nulla di umano da cogliervi
che non conduca a te.
Signore, stasera, mentre tutto tace e nel mio cuore sento
duramente questo morso della solitudine,
mentre il mio corpo urla a lungo la sua fame di piacere,
mentre gli uomini mi divorano l'anima ed io mi sento incapace di saziarli,
mentre sulle mie spalle il mondo intero pesa con tutto il suo peso di miseria e di peccato,
io ti ripeto il mio sì, non in una risata, ma lentamente, lucidamente, umilmente.
Solo, o Signore davanti a te,
nella pace della sera.
I fedeli sono esigenti verso il loro prete. Hanno ragione. Ma devono sapere che è duro essere prete. Chi si è donato nella piena generosità della sua giovinezza rimane un uomo, ed ogni giorno in lui l'uomo cerca di riprendere quel che ha donato. È una lotta continua per restare totalmente disponibile al Cristo e agli altri.
Il prete non ha bisogno di complimenti o di regali imbarazzanti: ha bisogno che i cristiani, di cui ha in modo speciale la cura, amando sempre più i loro fratelli, gli provino che non ha dato invano la sua vita. E poiché rimane un uomo, può aver bisogno una volta d'un gesto delicato di amicizia disinteressata... una domenica sera in cui è solo.
Seguitemi ed io vi farò pescatori di uomini. (Mc 1,17)
Non voi avete scelto me, ma io ho sceto voi e vi ho destinati ada ndare a portare frutto, un frutto che rimanga. (Gv 15,16)
Dimentico del cammino percorso, mi protendo in avanti, corro verso la meta, per conseguire lassù il premio della vocazione di Dio nel Cristo Gesù. (Fil 3,13-14)
sacerdoziopretesacerdotesolitudineoffertà di sédonazione
inviato da Anna Barbi, inserito il 27/07/2004
TESTO
Melinda Tamàs-Tarr, Osservatorio Letterario, Ferrara e l'Altrove
Le melodie delle voci angeliche
risuonan ancora nel mio cuore
come un dolce accordo finale
a mezzanotte della masse di Natale.
Nel mio povero animo festoso
nasce un inspiegabile sentimento
come se fosse un sussurro del Cielo
per gridar fortemente al Mondo intero:
«È nato il piccolo Bambino Santo
il Salvatore nostro: Gesù Cristo...»
Come da piccola, anche adesso
L'aspetto con gran raccoglimento
calcolando le ore ed ogni minuto
che mi separano dal grande evento.
In tutti gli anni nel periodo d'Avvento
i miei genitori raccontavan col mistero
la storia della nascita di Gesù Bambino
che venne al nostro mondo cattivo
a liberarci e portarci un giorno
dal Buon Padre Eterno nel Suo Impero...
Alla notte della Vigilia in ogni anno
festeggiamo il Suo compleanno
con lo stesso spirito dei Re Magi
ed anche noi riceviamo alcuni doni.
Quando si sente il melodico tintinnio
s'entra nella stanza in cui splende l'albero
ch'è pieno di luci e tante decorazioni,
sotto c'è il Presepe con i nostri regali.
Che magia si sente nel nostro animo
davanti a questo splendido albero
ed i nostri occhi si fermano sul viso
dell'unico festeggiato: Bambin Divino...
Tutto questo è un bel mondo fatato:
s'ha paura anche a prender un respiro
per non rompere quest'incantesimo
che ha assediato il nostro spirito,
si ha l'impressione del Gran Paradiso
d'esser circondati d'un coro angelico...
È arrivato il momento della preghiera
poi recitare una sacra canzoncina
in cui lodiamo il piccolo Bimbo Santo...
«È arrivata finalmente l'aspettata notte,
ed in alto splendono le luci delle stelle,
l'albero del nostro Gesù bambino
l'hanno portato gli Angeli del Cielo.
Ti ringraziamo Bambino di Betlemme
per il grand'amore del Tuo Cuore
e con il coro d'Angeli del Cielo
il Tuo Santo Nome oggi lodiamo.
Anche se passerà questo natale
Resta sempre con noi, per favore,
Ti ringraziamo d'amare ancora
questa nostra piccola famiglia!...»
II^ classificata al Concorso «Natale a Vada 1995» dell'Accademia Italiana «Gli Etruschi», 1995. Dalla p. 233 dell'Antologia «La gatta sul divano», Edizione Lisi, 1996. e dall'Osservatorio Letterario - Ferrara e l'Altrove.
inviato da Melinda TamàS-Tarr, inserito il 27/07/2004
PREGHIERA
Theodossios Maria della Croce, Scoprire l'altro Universo. La via Sacra della Redenzione
Signore, lunga è la notte del combattimento
Signore, dona agli amati la Tua grande benedizione di pace
Il tuo bacio di profonda allegrezza
Kyrie, Tu conosci ogni cosa
Tu conosci la sincerità della mia preghiera
Tu conosci la nudità della mia terra
E Tu conosci Signore il segno del mio numero
Ma fa' di me una buona guida per gli amati, Signore
Fa' che io sia dolcezza e luce sulla loro strada
Lunga è la notte del combattimento
E il mio verbo vacilla di inquità
Ma tu conosci ogni cosa
E Tu puoi ogni cosa
Fa' di me una buona guida
Insegna agli amati il Tuo amore attraverso le mie pene
Kyrie, Kyrie, Kyrie.
inviato da Andrea Athanassiadis, inserito il 10/07/2004
PREGHIERA
È inconcepibile, è straordinario,
è qualcosa che incide sempre più profondamente
nel mio animo
quel tuo stare lì
in silenzio nel tabernacolo.
Vengo in chiesa la mattina e lì ti trovo.
Corro in chiesa quando t'amo
e lì ti trovo.
Ci passo per caso o per abitudine o per rispetto
e lì ti trovo.
Ed ogni volta mi dici una parola,
mi rettifichi un sentimento,
vai componendo in realtà con note diverse
un unico canto,
che il mio cuore sa a memoria
e mi ripete una parola sola:
eterno amore.
Oh! Dio, non potevi inventare di meglio.
Quel tuo silenzio
in cui il chiasso della nostra vita si smorza,
quel palpito silenzioso
che ogni lacrima assorbe;
quel silenzio...
quel silenzio, più sonoro d'un angelico concerto;
quel silenzio
che alla mente dice il Verbo,
al cuore dona il balsamo divino;
quel silenzio
in cui ogni voce si ritrova incanalata,
ogni prece si risente trasformata;
quella tua presenza arcana...
Lì è la vita, lì è l'attesa;
lì il nostro piccolo cuore riposa,
per riprendere senza posa
il suo cammino.
Eucaristiarapporto con Diopreghiera
inviato da Francesca Frisa, inserito il 30/03/2004
ESPERIENZA
351. Il mio cammino con Gesù crocifisso e abbandonato
E.l.
E' iniziato così il mio cammino con Gesù Crocifisso e abbandonato.
Ero seduta di fronte al mio neurologo che con il volto preoccupato leggeva i risultati degli accertamenti da me eseguiti perché da tempo avevo dei proplemi alla vista e alle articolazioni, tanto da non riuscire a camminare bene. Mi aveva accompagnato una mia carissima amica.
Il neurologo mi guardava e comincia a parlare con termini medici a me poco chiari. Allora lo interrompo e gli dico: "Senti, parlami chiaramente, non ho problemi ad accettare qualunque sia la diagnosi". Mi guarda ancora quasi impacciato e mi dice: "Purtroppo è una forma di sclerosi multipla".
La mia amica rimane quasi senza respiro, io non faccio certo salti di gioia, ma in quel momento guardo un piccolo crocifisso posto nel muro dietro la scrivania del dottore. Non ascolto più le sue parole, il mio dialogo è con Gesù crocifisso e abbandonato che in quel momento mi chiama a condividere con Lui la croce della sofferenza, come il Cireno che sulla strada del Calvario prende la croce di Gesù.
Quella sera non dissi niente a mia figlia e mio marito, ma ho preso il Vangelo e leggo il discorso della montagna che Gesù fa alla folla e dice: "...beati i poveri, beati gli afflitti, beati gli operatori di pace, beati i poveri di spirito perché di loro sarà il regno de cieli...". Con quete parole ho messo nelle mani di Gesù le mie preoccupazioni, la mia sofferenza e la croce è diventata "un giogo leggero e soave" perché Gesù dice ancora: "venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò".
Questo dialogo con Gesù scaturisce dalla preghiera e meditazione della sua Parola, mi aiuta a liberare lo spirito da ogni cosa che mi impedisce di entrare in comunione con il Padre sempre pronto ad ascoltarci e risollevarci. L'apostolo Luca nella prima domenica di avvento ci dice "vegliate e pregate, alzate il capo non lasciatevi appessantire dagli eventi della vita". Ma gettiamo ogni preoccupazione nelle mani di Dio ed egli ci soleverà. Solo così si può accogliere Gesù che per amore nostro nasce nella povertà e umiltà, Dio mi ama e ci ama di un amore infinito, sono felice di averlo incontrato, in modo particolare, in questo momento di prova.
Ogni giorno offro a Lui la mia malattia, la mia sofferenza per tutti gli ammalati, chi si sente solo, i giovani, affinché possiamo riscoprire la tenerezza dell'amore di un Padre che non ci abbandona mai.
doloresofferenzacrocesacrificio
inviato da E.l., inserito il 22/12/2003
PREGHIERA
352. Preghiera di chi si vuol bene
Accogli, mio Dio, le parole che mi salgono dal cuore,
proteggi anche questa notte il mio amore.
Veglia su di lui (lei) mentre si addormenta
e fa' che nel sonno riparatore trovi la forza
per una vita più intensa e l'energia per un lavoro più fecondo.
Fa' che domattina si svegli senza aver dimenticato il mio nome;
fa' che riceva subito il mio saluto;
fa' che il mio pensiero lo accompagni per tutta la giornata
e lo difenda da ogni cosa bassa e volgare;
fa' che contiunui ad amarmi come l'amo.
E tu, che hai creato il mondo,
consenti che questa scintilla nata in me viva,
diventi fiamma e non si spenga mai.
Rendi questo nostro amore più alto e profondo,
liberalo dalla viltà e dagli inganni
affinché cresca nella gioia e si espanda nella luce.
Fa' che la mia vita serva alla sua
e la sua anima si specchi nella mia,
fa' che mi chiami e gli risponda,
che mi cerchi e mi trovi, oggi, domani e sempre.
Insegnaci a soffrire l'uno per l'altra,
mostraci la via dell'elevazione
perché ancora uniti di cielo in cielo
possiamo ricongiungerci in te, mio Dio, e così sia.
inviato da Floriana Moschitta, inserito il 16/12/2003
PREGHIERA
Signore, Dio buono e fedele,
ormai anziano voglio abbandonarmi a te,
voglio sperare nella vita eterna,
voglio credere che ti incontrerò nella mia morte.
Tu che eri all'inizio e sarai alla fine della mia vita,
ascolta la mia preghiera:
donami giorni di pace e di serenità
e canterò la tua misericordia e il tuo amore,
dimentica i miei peccati che mi rattristano
e saprò che tu sei più grande del mio cuore:
nella malattia rendimi forte,
nella solitudine visitami,
nella debolezza tienimi per mano.
Accetta l'offerta degli anni che ho vissuto
e degli anni che mi restano da vivere,
trasfigurali in un canto d'amore,
accoglili come un'umile preghiera.
Benedici quelli che mi amano e mi pensao,
benedici quelli che mi stanno vicino
e fa' che tutti un giorno viviamo insieme.
Quando sarà la mia ultima ora,
dammi la forza per dire il mio ultimo "sì":
tu mi verrai incontro per abbracciarmi e sarà festa,
festa di resurrezione e di vita per sempre!
Amen.
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 16/12/2003
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre che ti definisci
amante della vita
donami la grazia di una perenne
giovinezza dello Spirito,
per restare sempre sereno
anche nei momenti più difficili.
Ti chiedo il dono dell'amicizia:
le persone care che mi hai donato
e mi hai fatto incontrare,
sappiano rimanermi vicine.
Ti chiedo che il cammino
della mia anima verso l'immortalità
non sia barcollante come quello del mio corpo.
Aiutami a saper comprendere,
più che giudicare
a saper apprezzare,
più che condannare,
ad essere per gli altri un modello,
più che un consigliere.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio:
a sorridere dei miei successi,
come dei miei sbagli.
ti prego di conservarmi il gusto delle cose:
di farmi sopportare il chiasso naturale
dei bambini,
l'evolversi di un mondo che gradualmente
non sarà più mio.
Ti prego di farmi capire che, anche per me,
la vita ricomincia sempre nuova
e diversa ogni giorno.
Tu che hai allietato la mia giovinezza,
rendi forte e dignitosa questa mia età,
perché anch'io possa lasciare ai miei figli
e ai figli dei miei figli,
un messaggio di fiducia e di pace.
Ti chiedo infine, con umiltà e speranza,
di conservarmi quel posto,
che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare
per me nella tua casa,
in modo che possa godere la giovinezza
eterna.
Amen
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 16/12/2003
PREGHIERA
Signore Gesù Cristo,
tu che hai potere sulla vita e sulla morte,
tu che conosci i segreti più intimi,
purificami dal male
che io ho commesso nel segreto,
sotto il tuo sguardo.
Ecco, i miei anni declinano di giorno in giorno
e i miei peccati aumentano.
Signore, Dio delle anime e dei corpi,
tu conosci l'estrema fragilità
della mia anima e del mio corpo.
Donami forza, Signore,
nella mia debolezza
e sostienimi nella mia miseria.
Donami un cuore riconoscente
che si ricordi sempre dei tuoi benefici,
Signore di bontà infinita.
Non ricordare i miei numerosi peccati
e dimentica i miei tradimenti.
Signore, non disprezzare la preghiera
di questo povero peccatore che io sono,
ma conservami la tua grazia
che mi protegga sino alla fine
come mi ha protetto fino ad oggi!
Signore, io ti lodo e ti glorifico,
perché la tua misericordia
con me non ha avuto limiti:
tu sei stato per me aiuto e protezione.
Sia eternamente benedetto il tuo nome,
perché tu sei il nostro Dio, e il mio Dio,
nei secoli dei secoli.
Amen.
inviato da Don Giosuè Lombardo, inserito il 18/10/2003
TESTO
Pino Pellegrino, Quando si dice Gesù
Pregare è mettere i problemi sotto le ginocchia per risolverli.
inviato da Chiaraviglio Elisa, inserito il 08/10/2003
PREGHIERA
357. Preghiera del povero parroco 1
Gesù, lo vedi? Da un po' di tempo tutti ce l'hanno con me. I parrocchiani dicono che non mi trovano mai, che sto sempre in giro. Come se non stessi in giro per loro che nascono, si sposano, muoiono. I catechisti si lamentano, o perché li seguo troppo poco, o perché gli sto troppo addosso e non li lascio liberi. Gli anziani mi rimproverano di stare troppo dietro ai giovani. I giovani mi accusano di accordarla troppo ai vecchi. Gesù, il guaio è che anch'io ce l'ho con me, perché mi tocca fare un sacco di cose, senza riuscire a farle come vorrei e dovrei. Che devo fare? Più di questo non riesco a fare. E sarà sempre peggio: le forze diminuiscono e le esigenze crescono. Gesù, invece di lamentarsi, perché non mi aiutano tutti un po' di più, dal momento che essi sono chiamati a lavorare nelle tua vigna come me? Gesù, cosa dici? Faccio fatica a capire.
Dici che mi devo lasciare aiutare? Toh, non ci avevo pensato! Grazie, Gesù! Hai sempre delle idee fenomenali.
parrocosacerdozioapostolatocollaborazionecorresponsabilità
inviato da Eleonora Polo, inserito il 12/08/2003
TESTO
Ignazio di Antiochia, a Policarpo
Abbi l'ansia dell'unità;
niente è più importante di questo.
Porta pazienza con tutti
perché anche il Signore porta pazienza con te.
Prega incessantemente:
chiedi uno spirito di comprensione
maggiore di quello che hai.
Sii instancabile nella preghiera.
Crea il dialogo con il singolo come fa Dio.
Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta:
dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno.
Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie:
ma sono i più malati che devi curare con dolcezza.
Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza i problemi
che percepisci:
i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando.
Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce:
sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine.
È proprio di un atleta resistere sotto i colpi.
È soprattutto in vista di Dio che bisogna
che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi.
Diventa più zelante di quello che sei.
Nulla si faccia senza la tua approvazione.
Ma tu non far nulla senza quella di Dio.
comunitàservizioaccoglienzaparrocosacerdozio
inviato da Don Roberto Rossi, inserito il 12/08/2003
RACCONTO
Bruno Ferrero, L'importante è la rosa
Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: "Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?".
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l'alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l'altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: "Capisco".
Dietro un'immaginetta della Madonna, dimenticata in un santuarietto di montagna, ho trovato la "Preghiera dell'accoglienza". Eccola:
Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.
inviato da Maria Teresa Zanfini, inserito il 12/08/2003
PREGHIERA
360. Preghiera di affidamento a Maria della chiesa in Europa 1
Giovanni Paolo II, dall'esortazione Apostolica Ecclesia in Europa
Maria, Madre della speranza,
cammina con noi!
Insegnaci a proclamare il Dio vivente;
aiutaci a testimoniare Gesù, l'unico Salvatore;
rendici servizievoli verso il prossimo,
accoglienti verso i bisognosi,
operatori di giustizia,
costruttori appassionati
di un mondo più giusto;
intercedi per noi che operiamo nella storia
certi che il disegno del Padre si compirà.
Aurora di un mondo nuovo,
mostrati Madre della speranza e veglia su di noi!
Veglia sulla Chiesa in Europa:
sia essa trasparente al Vangelo;
sia autentico luogo di comunione;
viva la sua missione
di annunciare, celebrare e servire
il Vangelo della speranza
per la pace e la gioia di tutti.
Regina della pace
Proteggi l'umanità del terzo millennio!
Veglia su tutti i cristiani:
proseguano fiduciosi sulla via dell'unità,
quale fermento
per la concordia del Continente.
Veglia sui giovani,
speranza del futuro,
rispondano generosamente
alla chiamata di Gesù.
Veglia sui responsabili delle nazioni:
si impegnino a costruire una casa comune,
nella quale siano rispettati
la dignità e i diritti di ciascuno.
Maria, donaci Gesù!
Fa' che lo seguiamo e lo amiamo!
Lui è la speranza della Chiesa,
dell'Europa e dell'umanità.
Lui vive con noi, in mezzo a noi,
nella sua Chiesa.
Con Te diciamo
«Vieni, Signore Gesù» (Ap 22, 20):
Che la speranza della gloria
infusa da Lui nei nostri cuori
porti frutti di giustizia e di pace!
inviato da Anna Barbi, inserito il 12/08/2003