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PREGHIERA
Signore Gesù,
eccoci davanti a Te all'inizio di questo tempo santo,
con le mani vuote e il cuore assetato.
La cenere che oggi riceviamo ci ricorda che siamo polvere,
ma polvere amata, impastata della tua misericordia.
Siamo terra impastata di cielo.
Donaci di accogliere questi quaranta giorni
come un'opportunità per tornare a Te,
per lasciarci riconciliare, per mettere ordine nel cuore.
Strappa via ciò che ci appesantisce,
spezza le catene che ci tengono fermi,
ridesta in noi il desiderio di Te.
Cammina con noi, Signore,
fa' che ogni passo sia un ritorno,
che ogni fatica sia un'offerta,
che ogni silenzio sia un incontro con la tua voce.
E quando la nostra debolezza ci farà inciampare,
raccoglici con dolcezza e rimettici in cammino.
Maria, Madre del pellegrino,
guidaci sulla strada della conversione.
Amen.
quaresimamercoledí delle cenericonversione
inviato da Roberto Seregni, inserito il 03/03/2025
PREGHIERA
2. La Chiesa della Lavanda dei piedi
Gesù continua, ancora oggi,
a lavare i piedi alla tua Chiesa,
come hai fatto nell'ultima cena,
quando ti sei alzato da tavola
e con un gesto di carità e di umiltà
hai purificato le estremità
dei tuoi Dodici apostoli
del tuo Regno di amore e verità.
Gesù, quanto è distante
dal tuo modo di agire,
il nostro metterci al servizio
della Chiesa e dell'umanità,
segnate da tante
debolezze e necessità.
Insegnaci Gesù,
in ogni Giovedì Santo,
a stare con te
in quel cenacolo
dell'ultimo incontro conviviale
con i tuoi dodici apostoli,
per essere tuoi veri discepoli
nell'umiltà e nel servizio generoso
verso i più poveri e bisognosi
di questo nostro mondo.
Donaci un amore grande
verso la tua amata chiesa,
per la quale ti sei offerto
vittima sacrificale sulla croce,
dalla quale hai dettata
la legge fondamentale dell'amare
che è donazione totale
della propria vita per gli altri.
Amen.
giovedì santoserviziolavanda dei piedi
inviato da Padre Antonio Rungi, inserito il 11/10/2024
PREGHIERA
Signore Gesù,
non ho bisogno di riconoscere
che sei sempre presente nei fratelli che incontro,
ma ho necessità del tuo amore per amarli come li ami tu.
Non ho bisogno della paura dell'inferno per fare il bene,
ho necessità di conoscere il bene, che è Dio Padre,
per fare la sua volontà di bene.
Non ho bisogno di un rito
per sentirmi in comunione con gli altri esseri umani,
ho necessità del tuo Spirito
per vivere la stessa vita del Cristo che ci è donata nel rito.
Non ho bisogno di riconoscere la creazione bella
perché creata da Dio,
ho necessità di vivere il tuo sguardo sul creato
per accogliere tanta bellezza.
Non ho bisogno di pensare alla resurrezione
per vivere il tempo della morte,
ho necessità di riconoscere
la tua presenza in essa come crocifisso.
Non ho bisogno di capire tutto
e di dare una spiegazione a tutto,
ho necessità di sapere
che tutto ha una via che conduce alla pienezza.
Non ho bisogno di qualcuno
che mi dica cosa è bene e cosa è male,
ho necessità di una Parola
che sappia illuminare ogni situazione che vivo.
Signore noi tutti siamo in viaggio verso te
e quando siamo stanchi o smarriti
solo in te troviamo riposo e una guida:
ti fai pane per questo cammino di pienezza,
grazie Signore Gesù.
inviato da Filippo Lupi, inserito il 11/10/2024
TESTO
Hans Urs von Balthasar, Il cuore del Mondo, Milano 2006, 54-55
Io sono la vite, voi i tralci. Siete fioriti uscendo da me: vi meravigliate se una goccia del sangue del mio cuore s’infiltra in tutto il vostro pensare e fare? Vi meravigliate se piano piano i pensieri del mio cuore si insinuano nel vostro cuore terreno? Se in voi sussurra un bisbiglio, e giorno e notte avvertite un brusio, un’aspirazione? All’amore che vuole soffrire; all’amore che, insieme con quello mio, redime? Vi meravigliate del fatto che vi venga voglia di rischiare le vostre energie e la vostra vita, e di giocarle per i vostri fratelli? E di compiere ciò che manca alla mia passione, che ancora deve mancare, fino a quando non ho patito la mia passione in tutte le mie membra e rami? Giacché è chiaro che nessuno di voi viene redento se non per mezzo di me, ma io sono l’intero redentore solo unito con ognuno di voi.
Volete realizzare con me la grande trasformazione e il regno del Padre? Volete provare i miei sentimenti, quelli di colui che non se ne stette avidamente aggrappato alla sua forma divina ma l’ha spezzata e svuotata e ha cominciato a scorrere nei bassifondi del coraggio che si fa schiavo? Lo volete? […] Già da troppo tempo la mia grazia scorre nei vostri vasi vuoti, e sempre ancora li lasciate vuoti in voi, sottraete il vostro grembo alla mia semente. […] Ma ecco che la debolezza con cui tu mi indebolisci non riesce più a frenarmi. Quando io sono debole, allora sono forte. Lasciati indebolire dalla mia debolezza, o tu mia sposa, affinché cresca in te il frutto del mio grembo, il figlio del nostro amore. […] Per quanto tempo ancora tieni separata la mia solitudine dalla tua, invece che lasciarle entrambe confondersi nell’unità di un unico amore? Solo una solitudine che ama è feconda.
unione con Cristofeconditàvite e tralciportare fruttoamore di Diorapporto con Dioforzadebolezzapaurafiduciaabbandono
inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024
PREGHIERA
5. Tutto quel che vuoi io lo voglio
Signore mio Gesù,
voglio amare tutti coloro che tu ami.
Voglio amare con te la volontà del Padre.
Non voglio che nulla separi il mio cuore dal tuo.
Tutto quel che vuoi io lo voglio.
Tutto quel che desideri io lo desidero.
Dio mio, ti do il mio cuore,
offrilo assieme al tuo a tuo Padre,
come qualcosa che è tuo e che ti è possibile offrire,
perché esso ti appartiene. Amen
offertaabbandonofedefiduciaamore di Dio
inviato da Qumran, inserito il 08/10/2024
PREGHIERA
6. Preghiera allo Spirito Santo
Vieni Spirito Santo
e discendi su di noi,
poveri mortali,
come nel giorno di Pentecoste,
quando hai infiammato
il cuore degli apostoli
rendendoli zelanti annunciatori
del Vangelo del Signore.
Oggi come allora
fa' che il nostro zelo apostolico
si trasformi in azioni concrete
e non resti solo parole
per testimoniare al mondo
l'amore verso il Signore
e verso ogni fratello
in cerca di luce e di conforto.
Donaci la sapienza del cuore,
perché alla scuola
della Croce di Cristo
sappiamo donare
la nostra vita
per il bene dell'umanità intera.
Potenzia in noi
il sano intelletto
che tutto possa interpretare
alla luce del Santo Vangelo.
Illuminaci con il tuo consiglio
che ci faccia superare
ogni visione riduttiva della vita
e della storia dell'umana società.
Rendici forti nell'affrontare
il duro combattimento
della vita di ogni giorno
e la difficile battaglia
della difesa della morale cristiana,
contro la deriva etica
del mondo moderno.
Guidaci nella ricerca della verità
con le due ali della scienza
e della fede, per toccare
con le nostre mani
la carne di Cristo
Redentore dell'umanità.
Alimenta in noi la pietà cristiana,
che è preghiera, contemplazione e adorazione
del mistero del Dio Uno e Trino,
fonte di eterno amore.
Fa crescere in noi
quel santo timore di Dio,
che non è paura e terrore
per il giudizio divino,
ma solo misericordia e perdono
per tutte le nostre umane debolezze e fragilità.
Luce di eterna luce
illumina il nostro cammino
di battezzati, cresimati
e di veri cristiani
che desiderano ardentemente
di raggiungere il cielo
per contemplare in eterno Te Dio.
Uno è Trino,
Padre Figlio e Spirito Santo.
Amen.
Spirito SantoPentecostedoni dello Spirito Santo
inviato da Padre Antonio Rungi, inserito il 08/10/2024
TESTO
Don Luca Murdaca, ilbuongiorno
Un amico non è chi è sempre con te,
ma chi per te c'è sempre!
inviato da Luca Murdaca, inserito il 26/07/2023
RACCONTO
8. Il bambino e il cucciolo zoppo 2
web
Il padrone di un negozio stava esponendo sulla porta un cartello con la scritta “Si vengono cuccioli”.
Da lì a poco si presentò un ragazzino:
«Quanto costano i cagnolini?»
«Tra i 30 e i 50 euro.»
Il bambino estrasse alcune monete dalla tasca.
«Ho solo 2,37 euro... posso vederli?»
L'uomo sorrise e fece un fischio. Dal retrobottega entrò il suo cane seguito da cinque cuccioli. Uno di questi era rimasto indietro zoppicando. Il ragazzino lo indicò:
«Che cosa gli è successo?»
L'uomo gli spiegò che alla nascita il veterinario gli aveva detto che quel cucciolo aveva un'anca difettosa e che sarebbe rimasto zoppo per sempre.
Il bambino esclamò:
«Vorrei comprare quel cagnolino!»
«No, non dovrai comprarlo! Se lo vuoi davvero te lo regalerò!»
Il bambino guardò l'uomo negli occhi:
«Non voglio che me lo regali: vale tanto quanto gli altri cagnolini e le pagherò il prezzo intero. Se è d'accordo, le darò subito ciò che ho, e 50 centesimi ogni mese fino a quando lo avrò pagato completamente.»
L'uomo insistette:
«Questo cagnolino non sarà mai in grado di correre, saltare e giocare come gli altri cagnolini!»
Allora il bambino si piegò ed estrasse dai pantaloni la sua gamba sinistra malformata e imprigionata in un pesante apparecchio metallico. Guardò di nuovo l'uomo e disse:
«Non importa: anche io non posso correre e il cagnolino avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!»
disabilitàsofferenzaempatiacompassione
inviato da Simona, inserito il 23/02/2023
TESTO
Io sono il tuo Dio e ti sto vicino; non ti basta? Che vuoi dunque di più sulla terra di ciò che riempie il mio cuore?
Io sono il tuo Dio e ti resto fedele anche quando ti mando la croce; per quanto questa pesi, ricordati che io sono con te: che vuoi di più?
Io sono il tuo Dio e penso a te. Dall'eternità io penso a te. Ho scritto il tuo nome profondamente nel mio Cuore, perché tu non avessi mai a dimenticarti di te.
Io sono il tuo Dio e regolo tutto per il meglio, per il tuo meglio: se ora non lo capisci, un giorno lo vedrai con tutta chiarezza.
Io sono il tuo Dio e ti amo fedelmente; conosco tutto ciò che affligge il tuo cuore; vedo ogni sguardo, ascolto ogni parola che ti contraria. Accetta tutto con tranquillità e pace, perché sono io che ho disposto così; tu persevera, restami fedele affinché il mio cuore te ne ricompensi.
Io sono il tuo Dio. Sei solo? Ti farò compagnia. Nessuno ha una buona parola per te? Vieni da me che sarò sempre il tuo tutto, ti compenserò di ciò che ti è negato in terra.
Io sono il tuo Dio. Che vuoi di più? Fatti coraggio! Nulla ti costi, perché chi possiede il mio divin Cuore ha tutto ciò che gli può abbisognare. Il mondo passa, il tempo fugge, gli uomini scompaiono, la morte tutto rapisce. Una cosa sola ti resterà per sempre: il tuo Dio!
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 20/02/2023
PREGHIERA
10. Signore, Dio di Misericordia
Se tu, Signore, Dio di Misericordia
mi mettessi vicino a quella Sorgente,
perché anch'io, con tutti i tuoi assetati,
possa bervi l'acqua viva della Fonte viva!
Sono certo che, preso dalla dolcezza di quell'acqua,
vi starei sempre attaccato e direi:
Quanto è dolce la Sorgente dell'acqua viva,
non viene mai meno e zampilla per la vita eterna.
O Signore, sei tu stesso questa Sorgente,
sempre desiderata e mai esaurita.
Dacci sempre, Signore Gesù,
che anche in noi scaturisca
una sorgente d'acqua viva,
che zampilli per la vita eterna.
Tu re di gloria,
sei abituato ai grandi doni
e alle grandi promesse:
non c'è niente più grande di te,
e tu ci hai donato te stesso,
hai dato te stesso per noi.
Perciò noi ti chiediamo di darci te stesso:
tu sei il nostro tutto:
vita, luce, salvezza, cibo, bevanda
il nostro Dio.
Ispira i nostri cuori, Signore Gesù,
col soffio del tuo Spirito
e trafiggi i nostri cuori col tuo amore.
Beata l'anima ferita dall'Amore!
Quella cerca la Sorgente,
beve e ha sempre sete,
si ciba e ha sempre fame,
ama e cerca sempre.
Misericordiaperdonoperdono di Diograziasalvezza
inviato da Eugenia Russo, inserito il 20/02/2023
TESTO
Qualunque cosa succeda, resta viva.
Non morire prima di essere morta davvero. Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione.
Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle.
Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta.
Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza.
Resta viva di gioia. C'è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.
inviato da Simona Pirlo, inserito il 17/09/2022
PREGHIERA
12. Qualcosa non funziona nell'albero di Natale
Ti abbiamo preparato un albergo,
e Tu vuoi una casa, la nostra casa,
per abitare la terra.
Ti abbiamo preparato un tempio
e Tu vuoi le strade,
le nostre strade,
per incontrare l'uomo.
Ti abbiamo preparato un altare
e Tu preferisci il cuore,
il nostro cuore
per essere intimo a noi.
Avevamo pensato ad un calice d'oro
e Tu cercavi un bicchiere,
quelli della nostra cucina,
per festeggiare l'incontro.
Oro, luci, regali, palchi, palazzi, chiese,
allegria, musica, champagne,
vestiti firmati, pellicce…
per festeggiare il tuo arrivo!
E tu eri a frugare nel cassonetto,
e tu eri riverso per strada…
Abbiamo mancato l'appuntamento con Te,
venuto ad incontrare noi.
natalepovertàaccoglienzacaritàattesaavvento
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022
ESPERIENZA
Scorgere un uomo circondato da una folla
e tanti sguardi imploranti rivolti a lui,
inquadrare il Rabbì, percepire l'ineffabile,
avvertirne il fascino...
E poi avvicinarglisi,
coglierne il cenno che ti accoglie,
ascoltarlo, sempre più presi,
sino a sentirsi trafitti
e fremere di gioia,
scorgendosi poveri, inappagati...
E poi avvertire un fraterno abbraccio,
il tuo cuore sussultare,
e ritenere non più impellenti i tuoi impegni...
E quando Gesù lascia la folla
seguirlo, accettandone passo e ritmi,
senza perdere una parola del suo dire,
e capire che spalanca le tue porte chiuse
per donarti aria fresca e nuova...
E Lui continua ad agire, scava in te,
riportando alla luce quello che sei;
la Parola si fa specchio per te,
e rimani ammaliato dinanzi al riemergere
- ad ogni tocco, talora deciso, di bulino -
dell'immagine di te, antica e nuova...
E poi stare con lui, bearsi,
non riuscire a staccarsi,
non desiderare altro,
lucidamente ammaliati
da chi dolcemente ti prende,
ti porta dove il suo cuore pulsa d'amore.
E poi percepire altre voci, ora amiche,
e comprendere ora - sorpresi -
che solo il divino ci si addice,
che ci fa essere aperti al mondo,
totalmente vivi, pieni, nuovi....
ascoltotrasformazionediscepolatosequeladiscepoli
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022
TESTO
14. Sull'inutilità dei preti (versione integrale) 1
La gente pensa che fare il prete sia un mestiere.
Uno che magari si sveglia la mattina
ed è convinto di poter mettere su
una bancarella per vendere parole,
benedizioni,
e santini.
La gente pensa che fare il prete sia una roba fuori dal mondo.
Uno che magari fa fatica a stare dentro le cose
e per questo si rifugia in una qualche sagrestia.
Lo sanno tutti che certe volte con la scusa di amare Dio
alla fine si rischia di non amare nessuno.
Ma è vero anche che certe volte tu ti accorgi che Dio lo hai incontrato
perché non puoi fare a meno di amare tutti.
E amare non è un mestiere,
è sentirsi responsabili.
Fare il prete non è un mestiere.
È la stessa cosa che capita a chi perde la testa per amore:
non c'è più il calcolo
ma solo l'ostinato desiderio di non perderti il bandolo della matassa che pensi di aver incontrato in qualcuno o in qualcosa.
Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta.
Ma la tonaca non funziona se sotto non c'è un uomo,
uno che sa che è il più miserabile di tutti,
eppure è stato scelto,
eppure è stato amato.
E quanto è difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più inzozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare
e invece se n'è solo servito.
Ma poco importa se bisogna caricarsi anche sulle spalle l'infamia degli altri.
Non si diventa preti per essere benvisti.
Si diventa preti per diventare servi inutili proprio come diceva Gesù.
Servi inutili a tempo pieno!
Servi senza un utile.
Servi gratuiti.
L'amore salva solo se è gratuito.
È questo lo scopo di ogni vero amore: amare senza contraccambio.
Amare a fondo perduto.
Amare e basta.
Come fa una madre, un padre, un vero amico, o chiunque fa le cose con amore.
Come in questi tempi così difficili tenuti in piedi dall'amore di medici, infermieri,
uomini e donne nascosti da tonache improvvisate, fatte di polipropilene e mascherine.
L'amore quando è gratuito fa miracoli.
Per questo ha senso un prete.
Perché è messo lì in mezzo alla gente a ricordare che c'è qualcosa per cui vale la pena vivere, combattere e in alcuni casi anche perdere.
È messo lì perché ognuno possa avere il diritto di avere anche paura della vita, della morte, delle cose belle e brutte che capitano e che molto spesso sono più grandi delle nostre forze e proprio per questo ci danno le vertigini.
Ma avere il diritto di poter avere paura non significa lasciare che essa decida al posto nostro.
Chi ti ama non ti dice che non soffrirai mai,
che non sbaglierai mai,
che non avrai mai paura delle cose che ti succederanno,
ma ti dice che tu puoi vivere tutto,
accettare tutto,
affrontare tutto.
E te lo dice perché è con te.
La sua presenza è la cosa più convincente,
non le sue parole,
i suoi ragionamenti,
le sue raccomandazioni.
Si diventa preti per essere una presenza.
Si diventa preti per rendere l'invisibile visibile.
Come accade sull'altare.
Come accade quando si ascolta, senza pretese, senza giudicare.
Come quando si stringe una mano per infondere forza.
Come quando si tiene in braccio un bambino che piange,
o come si accarezza la fronte di uno che muore.
Fare il prete non è un mestiere,
è un modo inutile di amare.
Inutile come ogni amore.
Inutile come l'aria.
inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022
TESTO
15. Sull'inutilità dei preti (versione breve)
Luigi Maria Epicoco, monologo letto da Raoul Bova su RTL 102.5
La gente pensa che fare il prete sia un mestiere.
Uno che magari si sveglia la mattina
ed è convinto di poter mettere su
una bancarella per vendere parole,
benedizioni,
e santini.
Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta.
Ma la tonaca non funziona se sotto non c'è un uomo,
un uomo che sa che è il più miserabile di tutti,
eppure è stato scelto.
È difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più inzozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare
e invece se n'è solo servito.
Ma poco importa, bisogna caricarsi anche sulle spalle l'infamia degli altri.
Non si diventa preti per essere benvisti.
Si diventa preti per essere servi inutili,
Servi gratuiti.
L'amore salva solo se è gratuito.
È questo lo scopo di ogni vero amore: amare senza contraccambio.
Amare a fondo perduto.
Amare e basta.
Chi ti ama non ti dice che non soffrirai mai,
che non sbaglierai mai,
che non avrai mai paura,
ma ti dice che tu puoi vivere tutto,
accettare tutto,
affrontare tutto.
E te lo dice perché è con te.
Fare il prete non è un mestiere,
è un modo inutile di amare.
Inutile come ogni amore.
Inutile come l'aria.
inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022
TESTO
16. La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve
Pietro Crisologo, vescovo, Discorsi. 43; PL 52, 320 e 322
Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola e ricevono vita l'una dall'altra.
Il digiuno è l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica.
Chi digiuna comprenda bene cosa significhi per gli altri non aver da mangiare. Ascolti chi ha fame, se vuole che Dio gradisca il suo digiuno. Abbia compassione, chi spera compassione. Chi domanda pietà, la eserciti. Chi vuole che gli sia concesso un dono, apra la sua mano agli altri. È un cattivo richiedente colui che nega agli altri quello che domanda per sé.
O uomo, sii tu stesso per te la regola della misericordia. Il modo con cui vuoi che si usi misericordia a te, usalo tu con gli altri. La larghezza di misericordia che vuoi per te, abbila per gli altri. Offri agli altri quella stessa pronta misericordia, che desideri per te.
Perciò preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti.
Quanto col disprezzo abbiamo perduto, conquistiamolo con il digiuno. Immoliamo le nostre anime col digiuno perché non c'è nulla di più gradito che possiamo offrire a Dio, come dimostra il profeta quando dice: «Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, tu, o Dio, non disprezzi» (Sal 50, 19).
O uomo, offri a Dio la tua anima ed offri l'oblazione del digiuno, perché sia pura l'ostia, santo il sacrificio, vivente la vittima, che a te rimanga e a Dio sia data. Chi non dà questo a Dio non sarà scusato, perché non può non avere se stesso da offrire. Ma perché tutto ciò sia accetto, sia accompagnato dalla misericordia. Il digiuno non germoglia se non è innaffiato dalla misericordia. Il digiuno inaridisce, se inaridisce la misericordia. Ciò che è la pioggia per la terra, è la misericordia per il digiuno. Quantunque ingentilisca il cuore, purifichi la carne, sràdichi i vizi, semini le virtù, il digiunatore non coglie frutti se non farà scorrere fiumi di misericordia.
O tu che digiuni, sappi che il tuo campo resterà digiuno se resterà digiuna la misericordia. Quello invece che tu avrai donato nella misericordia, ritornerà abbondantemente nel tuo granaio. Pertanto, o uomo, perché tu non abbia a perdere col voler tenere per te, elargisci agli altri e allora raccoglierai. Da' a te stesso, dando al povero, perché ciò che avrai lasciato in eredità ad un altro, tu non lo avrai.
preghieradigiunomisericordiaquaresima
inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022
PREGHIERA
Beato Charles de Foucauld, Aleteia
Ancora venti giorni! Il Tempo si avvicina...
Ma se questo atteso Giorno sarà Beato, quanto è già dolce il presente!
Eccoti, mio Dio, nascosto nel grembo di Maria,
Tu sei qui in questa piccola casa, adorato da Lei, da Giuseppe e dagli angeli.
Mettimi vicino a loro, mio Signore.
Mio Signore e mio Dio, quando sono nel tuo Santuario,
ai piedi del Tabernacolo, sei vicino a me
come lo sei con San Giuseppe durante l'Avvento?
Quando ti doni a me nella Santa Comunione,
non sei anche tu vicino a me e in me, come lo eri nella Beata Vergine?
Mio Dio, quanto sono felice, quanto sono felice.
Ma Signore, ti prego, convertimi,
Lasciami ai piedi del tabernacolo, fa' che riceva la Santa Comunione
senza indifferenza, senza addormentarmi davanti all'Altare,
che non riceva più con tiepidezza il tuo Corpo Divino!
Convertimi, convertimi, mio Signore, te lo chiedo nel tuo Nome!
Ricordati che hai promesso di concedere tutto ciò che ti viene chiesto
nel Tuo Nome, e di donare lo Spirito Santo a chiunque te lo chieda.
Mio Dio, dammi lo Spirito Santo, il tuo Spirito, e fammi passare questo Avvento
e tutti i giorni della mia vita glorificandoti il più possibile;
Per quanto è possibile per me, per quanto è la tua volontà su di me,
Mettimi vicino ai tuoi santi genitori con tutto l'amore e l'umiltà,
annegato e perso nell'ammirazione, nella contemplazione ai tuoi piedi
durante questo Avvento e per sempre.
E quello che ti chiedo per me,
lo chiedo per tutti gli uomini,
e soprattutto per coloro per i quali devo pregare in modo particolare,
in te, per te e con te.
Amen.
avventopreghieracomunioneeucaristiaattesa
inviato da Milly Parodi, inserito il 11/02/2022
PREGHIERA
Signore,
alla fine di questo anno voglio ringraziarti
per tutto quello che ho ricevuto da te,
grazie per la vita e l'amore,
per i fiori, l'aria e il sole,
per l'allegria e il dolore,
per quello che è stato possibile
e per quello che non ha potuto esserlo.
Ti regalo quanto ho fatto quest'anno:
il lavoro che ho potuto compiere,
le cose che sono passate per le mie mani
e quello che con queste ho potuto costruire.
Ti offro le persone che ho sempre amato,
le nuove amicizie, quelli a me più vicini,
quelli che sono più lontani,
quelli che se ne sono andati,
quelli che mi hanno chiesto una mano
e quelli che ho potuto aiutare,
quelli con cui ho condiviso la vita,
il lavoro, il dolore e l'allegria.
Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono
per il tempo sprecato, per i soldi spesi male,
per le parole inutili e per l'amore disprezzato,
perdono per le opere vuote,
per il lavoro mal fatto,
per il vivere senza entusiasmo
e per la preghiera sempre rimandata,
per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi,
semplicemente... ti chiedo perdono.
ringraziamentofine annoesame di coscienzapentimento
inviato da Qumran2, inserito il 31/12/2021
TESTO
Tra la folla degli esclusi
lì, davanti all'asinello,
cerco anch'io come gettare
le certezze e il mio mantello.
Sulla pietra più appuntita
per proteggere il tuo passo,
sul gradino più nascosto:
che mi veda che sono in basso.
Ma fra i rami e gli osanna,
potature della palma,
corro inquieto ed affannato
mentre in te regna la calma.
Non c'è posto per il mio gesto,
tu sei vite, sovrano umile:
“Non sfoggiare la tua cura
- com'è duro - sii servo inutile!”.
E salendo sconcertato
verso il tralcio che non ti vuole,
piango in me lo stesso dramma:
Gerusalemme è nel mio cuore.
Città santa benedetta,
vigna che rifiuti il figlio,
lui non è solo l'erede:
uccidi il re con il tuo orgoglio.
Oh, cadranno le tue mura,
si apriranno le tue porte:
che la Chiesa accolga il dono,
Lui ha vinto anche la morte.
inviato da Don Luca Garbinetto, inserito il 26/03/2021
PREGHIERA
20. Uno di noi - Preghiera per San Giuseppe 1
Giuseppe, tu che sei uno di noi,
tu che hai attraversato la lotta della fede,
tu che sei stato messo alla prova dal primo momento,
tu che puoi capire i miei tormenti,
cammina al mio fianco.
Poco compreso, poco ricordato,
silenzioso e fidato,
fin dall'annuncio dell'angelo
hai ricevuto e trovato fede e coraggio.
Fedele a Dio e al suo mandato,
hai preso su di te la custodia terrena
del più grande dono all'umanità.
Cammina al mio fianco, Giuseppe,
lungo i sentieri della vita,
per le strade di questa terra,
stanca e avvilita.
Donami la tua fede totale,
resistente anche nei silenzi di Dio.
Pervadimi di quella fiducia in lui
che travalica ogni evidenza dei sensi.
Sorreggimi quando le apparenze
contraddicono il patto di fede
con il mio Creatore e Signore.
Ostacolano il mio abbandono totale
alla sua volontà.
Sostienimi quando i dubbi mi assalgono e
le incertezze mi divorano.
Cammina al mio fianco, Giuseppe.
Sia lode a te, padre terreno del figlio di Dio.
inviato da Liliana Landolfi, inserito il 23/12/2020