PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il cinquantesimo giorno, quello dello Spirito

padre Gian Franco Scarpitta   S. Vito Equense

Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (27/05/2007)

Vangelo: Gv 14,15-16.23b-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Anche se così non la si definisce espressamente, si parla di Pentecoste nella Bibbia in Levitico 23, 15 – 21 nel capitolo che descrive l'insieme delle feste prescritte da Mosè per il popolo d'Israele. Occorreva allora che trascorressero quattro settimane complete dal giorno in cui si era celebrato un altro rito ("dell'agitazione") per arrivare fino all'indomani del settimo Sabato che costituiva il termine di esse. Questo era il cinquantesimo giorno, in cui si festeggiava la mietitura del grano che aveva inizio proprio allora.

E' appunto da questo "cinquantesimo giorno" che è sorta la denominazione greca di Pentecoste (cinque in greco sta per penta) ed è proprio in questo giorno conclusivo di sette settimane prescritte dal Levitico che adesso si ritrovano riuniti gli apostoli con Maria: stavano probabilmente anche loro celebrando, sia pure in modo differente, il cinquantesimo giorno, quando improvvisamente vengono interessati da un fenomeno insolito e del tutto spettacolare, almeno da come ce lo racconta l'evangelista Luca: lo Spirito Santo irrompe su di loro sotto forma di tuono e di vento che si abbatte impetuoso posandosi su ciascuno di essi attraverso le lingue di fuoco. Si tratta di elementi cosiddetti "teofanici" che già altrove nella Bibbia rappresentano la presenza di Dio e in questo caso la veemenza dirompente con cui Egli si manifesta per apportare rapide trasformazioni alla nostra vita: il fuoco distrugge per purificarci dalle sozzure e per rigenerarci ma soprattutto per infonderci coraggio affinché noi si possa comunicare il Vangelo di Dio con molta franchezza e con estremo coraggio, senza paure o riserve di sorta. Il fuoco insomma dello sprone all'attività missionaria universale.

E infatti gli apostoli, prima incerti e paurosi di affrontare il pericolo incombente dei Giudei, adesso invece infrangono subito le porte sbalordendo tutti gli astanti che li ascolteranno mentre parlano "come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi", e sempre in forza di questo Spirito di verità che li aiuta anche ad evangelizzare se stessi poiché permette loro di comprendere ogni cosa intorno al Cristo Risorto e alla verità tutta intera, d'ora in poi non esiteranno ad esprimersi categoricamente con tutti in merito al dono della salvezza operata dal Risorto ed entusiasmeranno sempre più persone che da semplici interlocutori un po' alla volta diventano discepoli accrescendo il numero dei membri della comunità nascente.

Lo Spirito Santo opera i medesimi effetti anche nella nostra vita, non importa quali siano le disposizioni d'animo attuali e le condizioni che ci stanno caratterizzando. Riscontrabile nell'Antico Testamento come forza esteriore che scaturisce da Dio ora come vento ora quasi come una scarica elettrica e comunque alla stregua di una potenza materiale divina, ci viene presentato un po' alla volta da Gesù come il Consolatore o Paraclito capace di fungerci da guida e gli Atti degli Apostoli lo descrivono come autore di iniziative, compartecipe dei progetti missionari e delle soluzioni decisionali nonché soggetto di intraprendenza e di suggerimenti a vantaggio della comunità ecclesiale mentre si sviluppa e si organizza; quindi come una Persona, cioè la Terza Persona che accanto al Padre e al Figlio vive una relazione eterna di mutuo amore.

Appunto questo stesso amore lo Spirito Santo infonde su ciascuno di noi essendo riversato nei nostri cuori e sorreggendo la nostra vita spirituale; come pure lo stesso amore infonde su tutti i membri della chiesa che condividono gli stessi carismi e le medesime esperienze di ministero poiché lo Spirito Santo concede a tutti i carismi, ossia le caratteristiche di dono che edificano l'intera comunità ecclesiale quando vengono esercitate a favore degli altri.

Sempre lo stesso Spirito Santo anima la comunione fra i membri e sprona tutt'oggi come allora alla missione e all'annuncio della verità del Cristo Salvatore Risorto favorendo le iniziative in seno alle nostre comunità e anche all'interno di tutti i gruppi sociali.

La sola lacuna dello Spirito Santo è stata in tempi relativamente recenti quella di essere stato abbastanza trascurato oltre che dalla vita ecclesiale anche dalla teologia, che ha spostato il centro di interesse su altri argomenti dimenticando il dono maggiore che il Padre e il Figlio hanno concesso all'umanità; altra lacuna ancora attuale è quella per cui lo Spirito Santo non si invoca e di fatto si trascura almeno nella maggior parte delle nostre iniziative individuali e comunitarie di orazione: forse solo alla vigilia della giornata di Pentecoste ci si intrattiene a pregare lo Spirito Santo con dovizia di particolari e nell'ordinarietà della nostra vita fatta eccezione per alcuni casi sporadici avviene che oggetto della nostra venerazione siano i Santi, la Vergine Maria, (speriamo) il Signore e quasi mai si prega lo Spirito Santo ad eccezione degli eccessi di non pochi movimenti sedicenti carismatici di cui si evita l'esagerazione o dei movimenti prettamente dediti allo Spirito che hanno la legittimità riconosciuta da uno Statuto (Quali il Rinnovamento) e che costituiscono comunque una mera eccezione all'ordinarietà della nostra preghiera. Invece, è proprio alla Terza Persona della Trinità che andrebbero rivolte le nostre istanze di aiuto e soprattutto di orientamento nelle questioni di difficile soluzione o nelle indecisioni e nelle incertezze che ci rendono titubanti e temporeggianti nelle scelte specialmente nelle situazioni estremamente difficili.

Pregare lo Spirito Santo con la stessa frequenza con cui si svolgono tutte le altre orazioni è anzi un modo per poterne percepire la presenza, sperimentare il suo discendimento consolante nella nostra vita e la carica di fortezza e di costanza che infonde ciascuno dei suoi doni e anche la capacità che Egli possiede di aggregarci agli altri nei rapporti sociali e interecclesiali.

Oggi, cinquantesimo giorno dall'evento grandioso e sconvolgente delle Resurrezione di Gesù, nel contemplare il coraggio repentino degli apostoli, avremo un'occasione d'oro per invocare lo Spirito e la molteplicità delle sue garanzie specialmente per la questione Italia giacché il nostro paese è stato più volte turbato dalle tensioni della divisione e dei contrasti anche all'interno della Chiesa oltre che nel vissuto sociale che presenta raccapriccianti fatti di cronaca che sforano non di rado l'inimmaginabile e l'assurdo.

Scenda lo Spirito Santo però soprattutto nel cuore di ciascuno degli uomini perché si concepisca il bene una volta riconosciuto il vero e questo come vero proveniente non da noi stessi ma da Dio, fonte di ogni bene. Perché la vita abbia le dovute trasformazioni in meglio.

 

Ricerca avanzata  (54817 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: