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TESTO Commento su Giovanni 16,16-20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della VI settimana di Pasqua (17/05/2007)

Vangelo: Gv 16,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Voi sarete afflitti e il mondo si rallegrerà, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.

Come vivere questa Parola?

Leggendo il brano di Vangelo dell'odierna liturgia sembra di vedere Giovanni, il discepolo che Gesù amava, mentre scrive e ricorda, parola per parola, quanto il Maestro ha detto in quella sera memorabile dell'ultima cena. Nel suo testamento, Gesù non ha voluto nascondere nulla di quanto sarebbe accaduto ai suoi, ma, allo stesso tempo, ha fatto una promessa di gioia. Quella gioia che nasce spesso da un dolore superato, come quello di un parto quando, dopo le doglie, viene alla luce una nuova creatura.

E' necessario, tuttavia, avere la pazienza dell'attesa. Giovanni Paolo II, in un commento a questo brano evangelico, osserva: "...non crediamo che fin d'ora tutto sia festa per noi. Se vogliamo inaugurare nuovamente e promuovere la civiltà dell'amore non dovremo illuderci di poter cambiare questi anni stretti negli argini del tempo in un fiume di perfetta felicità. Il Signore ora ci dà, sì, la novità della grazia e quindi della sua gioia, ma non ora la gloria, non la perfetta misura di esperienza di Lui, riservata dopo l'ultimo giorno, alla foce del tempo, quando noi saremo simili a Lui, perché Lo vedremo Cosi com'Egli è (1 Io. 3, 2). Noi ora vediamo, come scrive S. Paolo, quasi in uno specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo a faccia a faccia (1 Cor. 13, 12).Perché accenniamo a questa distanza di tempo e di visuale dal conseguimento della vera e perfetta forma di vita cristiana a noi assegnata? Oh! il perché lo sapete...La Croce non solo fa parte, ma costituisce il centro del mistero d'amore, che abbiamo scelto come vero e totale programma della nostra rinnovata esistenza".

La lezione della Croce, tuttavia, non è mai stata facilmente recepita, neppure dalla Chiesa primitiva e Paolo ce lo riferisce nelle sue lettere. L'unico modo per accettarla e vederla già come promessa di gioia è quello di mettersi di fronte a questo mistero nella preghiera, senza la pretesa di giungere troppo in fretta alla sua comprensione. I santi ci hanno impiegato una vita.

La mia preghiera di oggi, davanti alla Croce:

Signore Gesù che hai detto: " Quando sarò innalzato trarrò tutti a me", concedimi di guardare con occhi di fede agli inconvenienti della mia vita e di scoprire, nella speranza, la gioia che verrà.

La voce di un pensatore e scrittore francese

Come mai non avete riflettuto sul fatto singolare che soltanto i cristiani sono uomini che possiedono la gioia e che nella fede non trovano mai delusione, ma interesse, amore e stupore sempre nuovi?
P. Claudel

 

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