TESTO Commento su At 11,16-17
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Lunedì della IV settimana di Pasqua (30/04/2007)
Brano biblico: At 11,16-17
Dalla Parola del giorno
Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?
Come vivere questa Parola?
L'antefatto a queste parole pronunciate da Pietro in uno dei suoi primi discorsi all'inizio dell'era cristiana, riguarda una visione che egli ha avuto con l'invito a cibarsi di quello che, fino a quel momento, era ritenuto immondo per i circoncisi ebrei. Al suo obiettare, una voce dall'alto gli dice¨«quello che Dio ha purificato, tu non ritenerlo impuro». Subito dopo il pagano Cornelio, avvisato dall'Alto, incontra Pietro che è ospite a casa sua. Mentre Pietro parla di Gesù crocifisso e risorto, lo Spirito Santo scende su tutti lì nella casa. Quello di cui Pietro si è reso avvertito consiste nel fatto che per Dio nessuno è da escludersi dal suo abbraccio che, in Cristo Gesù, è salvezza. L'interpellanza che Pietro fa alla sua coscienza circa l'apertura ai "diversi" (i pagani di allora), è quanto mai valida anche per noi, oggi. In questa epoca di grandi migrazioni etniche, di grandi cambiamenti socio-culturali, la tentazione è quella di restare arroccati su posizioni di chiusura e di paura. Non si accetta il dialogo e – cosa peggiore – si rifiutano le persone. La scusa è potenzialmente – a volte – che loro sono aggressivi, potenziali... terroristi. Chi siamo noi per "porre impedimento a Dio"? Che venga chiamato da loro Allah o altro non è ciò che impedisce a Dio di raggiungerli e santificarli, se in loro è retta coscienza. Il Corano non va confuso col Vangelo, ma quanto in esso è giusto buono consono a verità e giustizia, è dallo Spirito che misteriosamente Gesù ha effuso su tutti quando, in croce, dal suo costato uscì sangue e acqua.
"Chi sono io per porre impedimento a Dio?" Questo mi chiedo mentre, nella mia pausa contemplativa, dilato la mente e il cuore ai suoi orizzonti che, fuori da tutti gli steccati e le barricate, sono gli orizzonti del Suo "volere che tutti gli uomini siano salvati"
Signore Gesù, dammi un cuore grande come la spiaggia del mare e uccidi in me ogni impedimento, ogni chiusura al tuo Amore.
La voce di un docente di teologia dogmatica
C'è bisogno di una fede cristiana che entri volentieri nel dialogo fecondo con le altre fedi, anche per apportare la ricchezza storica della sua precisa originalità. Dialogo è vetta e maturità di fede.
Luigi Sartori