TESTO Commento su At 5,29-31
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Giovedì della II settimana di Pasqua (19/04/2007)
Brano biblico: At 5,29-31
Dalla Parola del giorno
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo alla croce. Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore."
Come vivere questa Parola?
Gli apostoli sono davanti al sinedrio. Comandati dagli anziani di fare silenzio su Cristo, insieme, rispondono: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini". E non si fermano lì, ma, attraverso le parole di Pietro, danno una luminosa testimonianza della risurrezione del Signore, "una completa teologia pasquale".
Questo annuncio, che percorre i secoli e che è giunto fino a noi, ha avuto bisogno di donne e uomini coraggiosi per dare voce al mistero di Cristo. Sempre la verità è stata osteggiata perché feriva gli interessi personali, perché proclamava la radicalità delle Beatitudini, questo paradosso cristiano che solo la mente e il cuore di un Dio potevano generare.
Nel corso della storia, cambiano i sinedri che impongono il silenzio. Oggi ci sono le ideologie che si ergono a maestre di nuovi sistemi di comportamento umano; ci sono le varie pressioni dell'opinione pubblica, dei mezzi di comunicazione, di un materialismo che toglie respiro alla vita.
Tali sinedri hanno pure fatto e continuano a fare dei martiri, cioè donne e uomini pronti a testimoniare, a costo della vita.
A volte, anche a noi, se non rischiamo di morire, può tuttavia capitare di essere considerati come persone di seconda categoria, indegni di appartenere alla comunità civile, solo perché esprimiamo pensieri e gesti diversi da leggi che non riflettono il Vangelo della pace, della vita, dell'accoglienza. Il condizionamento, tuttavia, non è neppure sempre determinato da un comando istituzionale, ma dall'andazzo comune, che diventa omologazione negativa a cui è difficile sottrarsi.
Nella mia pausa contemplativa chiederò allo Spirito di illuminarmi per discernere con coerenza cristiana quello che mi viene proposto come normale dai media o dagli atteggiamenti della gente e pregherò così:
Spirito di luce e di forza, conducimi tu verso la verità e dammi il coraggio necessario per proclamarla.
La voce di un Pontefice
La verità che confessiamo mediante la fede proviene da Dio. È la parola del Dio vivente. Questa sua parola, indirizzata agli uomini, Dio l'ha pronunciata molte volte per mezzo degli uomini che egli ha mandato - soprattutto l'ha pronunciata mediante il suo Figlio che è diventato uomo. E quando s'erano spente le parole del Figlio, quando la sua testa si era piegata sulla croce nell'ultimo spasimo della morte, quando la sua bocca si era chiusa, allora Dio, per così dire, al di sopra di questa morte, ha pronunciato la parola ultima e decisiva per la nostra fede, la parola della risurrezione di Cristo. E questa parola del Dio vivente ci obbliga più di qualsiasi ordine o intenzione umana.
Giovanni Paolo II