TESTO Commento su 1Cor 11,25
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Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (05/04/2007)
Brano biblico: 1cor 11,25
1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Dalla Parola del giorno
Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue. (1Cor 11,25)
Come vivere questa Parola?
Dire Alleanza è come dire patto nuziale. La parola ebraica è "berit". Questo patto, che è lo sposalizio di Dio con l'uomo sua creatura, è come un fuoco misterioso e irradiante luce dentro tutta la Bibbia. Già nell'Antico Testamento Dio stringe questo patto che è dapprima cosmico con Noè, ma che diventa patto personale con Abramo e, attraverso lui e la sua discendenza, con tutto Israele e con ogni popolo. I profeti ne tengono desta l'attenzione attraverso i secoli. Il loro è l'invito a liberare il cuore dagli idoli perché possa praticare le "dieci parole" (i comandamenti dati da Dio a Mosè) proprio perché il credente viva in modo tale da poter percepire questa alleanza e trarne gioia. Ma quello che più importa è poi notare che con Gesù l'Alleanza si perfeziona, diventa la Nuova ed eterna Alleanza. Il patto nuziale non è più siglato con le parole della Legge ma – salto enorme di qualità! – col sangue stesso di Gesù nel sacrificio della croce. Ecco perché il giovedì santo ricordiamo il momento in cui il Signore, nell'imminenza della sua passione e morte, ne ha inventato – per così dire – il MEMORIALE. Quando istituisce l'Eucaristia, fa proprio questo: innalza il calice dove il vino (non per parole magiche ma consacratorie) diventa il sangue stesso che Egli ha versato: quel sangue di valore infinito versato da Lui in croce: per me, per te, per ogni uomo.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a considerare la mia fede nella Nuova Alleanza. Lascio che il calice giganteggi in me. E io mi ci tuffo con tutto il cuore, la vita, le forze.
O Signore della Nuova ed eterna Alleanza stipulata con la tua Chiesa dandole il memoriale dell'Eucaristia, strappami da ogni abitudinarietà e fammi nuovo nel tuo sangue.
La voce di un Padre della Chiesa
La nostra anima è la Sposa dello Sposo immortale. I Sacramenti costituiscono l'unione nuziale: infatti quando noi mangiamo il suo Corpo e beviamo il suo Sangue, Lui è in noi, e noi in Lui.
Sant'Efrem