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TESTO Commento su Matteo 6,1-6.16-18

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Mercoledì delle Ceneri (21/02/2007)

Vangelo: Mt 6,1-6.16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

5E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

16E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Dalla Parola del giorno

Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.

Come vivere questa Parola?

Ci sono molti modi per fare digiuno. Gesù, oggi, ci insegna a vestire di festa l'astinenza, non solo, quella dal cibo, ma da qualsiasi superfluità, dal superamento dei bisogni indotti della civiltà dei consumi. Non è un digiuno fine a se stesso, con mire masochistiche, ma un limitarsi, un lasciare spazio nel cuore e nella vita, per intessere un rapporto più intimo col Padre, che il Vangelo ci presenta come partecipe della parte più segreta di noi stessi. Per un'attenzione concreta verso chi soffre. Oggi sono di moda le diete per sentirsi più agili e leggeri, per conservare la linea. Non è di questo tipo il digiuno evangelico, anche se spesso produce lo stesso effetto di dinamicità e leggerezza a livello spirituale. Quando si riesce a limitarsi al necessario nel cibo, a pesare le parole, a comandare agli occhi, allo sguardo perché rimanga pulito, ai sentimenti di insofferenza, si prova davvero un senso profondo di benessere, la mente e più agile e i pensieri più sereni. C'e comunque un invece, attraverso il quale Gesù ci rivela l'alternativa cristiana: non dobbiamo fare come gli ipocriti, cioè i commedianti, che mettono in piazza la loro vita. Il bene che facciamo, la nostra preghiera, il sacrificio di qualcosa che ci è caro e ci dà piacere non è da esibire, ma da realizzare in segreto per custodirne il tesoro profondo. Cristo denuncia l'ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole far colpo, gli atteggiamenti di coloro che cercano l'applauso e l'approvazione. Il vero discepolo non serve se stesso o il "pubblico", ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità.

In alcuni momenti di riflessione e silenzio, penserò al rito delle Ceneri, che ricorda il mio destino di creatura e pregherò cosi:

"Abbi pietà di me, Signore. e fa' che mi renda conto del mio peccato e insieme della tua grande misericordia".

La voce di un anonimo

Milioni di uomini ogni giorno muoiono di fame. Popolazioni falciate da guerre. Profughi in fuga che rischiano continuamente la vita. Economie devastate. Distruzione ecologica. Dove la parola non può più dire, affiora la forza del silenzio. Si propone una presenza di silenzio e di digiuno in comunione con quella parte di umanità che soffre. Silenzio e digiuno per ritrovare luce. Quella luce che può salvare il mondo.
Appello alle persone di buona volontà

 

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