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TESTO Commento su Marco 8, 34-9,1

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Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/02/2003)

Vangelo: Mc 8, 34-9,1 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Come vivere questa parola?

Gesù ha appena fatto apertamente il primo annuncio della sua morte e risurrezione. Ora convoca la folla insieme ai suoi discepoli e dice loro molto chiaramente che perseveranza e fedeltà a Lui comportano una condivisione piena del suo stesso destino. E lo fa con una forte provocazione esistenziale: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso".

"Rinnegare" viene dal latino renegā re e letteralmente significa "dire di no". Rinnegare se stessi equivale dunque a dire dei no precisi alle pretese e ai compiacimenti dell'ego, imparando a prescindere dai propri pseudo bisogni per orientare la volontà verso ciò che è essenziale. Tutto questo è possibile solo se coniughiamo la necessità del rinnegare se stessi, del perdere la propria vita con la proposta della sequela: "Chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà". Nessuno rinuncia a qualcosa se non per un bene più grande! E chi è sciocco a tal punto da porsi sotto la sovranità di un altro se non perché è convinto di avere così maggiori garanzie e più opportunità? Ora, la sovranità di Dio su di noi è garanzia di vittoria e di libertà. Vittoria sulla morte, libertà dal male.

Ci doni oggi il Signore, nella nostra pausa contemplativa, di affondare nelle profondità del cuore il bisturi del "rinnega te stesso", percependo in questa operazione dell'anima il trionfo della sovranità di Dio. E mentre "diciamo no" ai sotterfugi dell'ego, diamo in pienezza l'assenso alla Vita:

"Con potenza, Signore, venga il tuo regno in me e intorno a me.

Cristo Gesù, ti offro tutto me stesso: il mio corpo, la mia intelligenza, il mio cuore. Gesù, non voglio fare in nulla la mia volontà, voglio piegarla a te in ogni più piccola cosa e rendere sacro il mio tempo e ogni dovere che compio. Voglio orientare a te, alla tua gloria, ogni mia azione ed essere altare vittima sacerdote, Signore, perché ogni gioia, ogni pena e ogni dovere, oggi, siano santificati, offerti, ti onorino e ti glorifichino".

La voce dei monaci del M. Athos

Colui che si sacrifica e si offre a noi nell'amore – Dio in Cristo – colma della sua grazia il cristiano e lo aiuta ad acquisire lo "stesso ethos di Dio", a condividere il suo sacrificio e il suo amore, ad offrirsi ai fratelli.

 

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