TESTO Commento su Luca 6,27-38
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VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (18/02/2001)
Vangelo: Lc 6,27-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «27A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.
29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Dalla Parola del giorno
Gesù disse: "A voi che ascoltate io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono [...]. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso".
Come vivere questa Parola?
All'interno del discorso della montagna, dopo aver proclamato le Beatitudini, Gesù esplicita ciò che è il cuore del suo insegnamento.
Esordisce dicendo: "A voi che ascoltate". E' anzitutto importante l'esercizio di un ascolto attento, perseverante e del tutto aperto all'irrompere della Parola di Gesù che la fede ci dice essere salvezza. In una società del rumore, della confusione di messaggi per lo più banali e tutti centrati sull'immediato interesse materiale, vivo l'ascolto come apertura all'irrompere di una grande luce in una stanza buia.
Il buio è l'ovvietà dello schema egoistico: amo chi mi ama, faccio del bene perché l'altro ricambi. Invece nella Parola di oggi è l'assoluta novità: la forza e la potenza dell'Amore vero fino in fondo perché gratuito, non ingabbiato e immiserito dal calcolo.
Oggi, è su questa qualità dell'amore che, nel silenzioso ascolto del cuore, mi lascio interpellare. Senza tralasciare la preghiera per le persone più care, chiederò al Signore di avvolgere di benedizioni le persone scomode e forse maldisposte verso di me.
La voce di un antico Padre
Disse un monaco:«Da quando indosso l'abito non mangio animali uccisi». Epifanio rispose: «Da quando ho preso l'abito del monaco non ho permesso a nessuno di addormentarsi senza essere in pace con me. Né mi sono addormentato senza essere in perfetta pace con tutti».
Epifanio di Cipro