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TESTO Commento su Marco 7,14-23

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Mercoledì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/02/2003)

Vangelo: Mc 7,14-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo [...]. Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive.

Come vivere questa Parola?

Qui si rivela l'aspetto rivoluzionario del vangelo: una rivoluzione eminentemente positiva che fa a pezzi e brucia tutti i formalismi, i legalismi, le più o meno volute ipocrisie di tutti i tempi. Quando tu dici: amo ciò che è autentico, ciò che è e non ciò che sembra, amo l'essenza e non la parvenza, fai omaggio a quanto qui Gesù dice. Per i farisei alcuni cibi che dal di fuori venivano ingeriti contaminavano l'uomo. Si pensi alle carni di maiale e ad altri cibi in particolari circostanze. Ma non solo: anche certe cose che uscivano dall'uomo. Per esempio la donna del vangelo che soffriva di perdite di sangue si nascondeva, perché guai se l'avessero vista "toccare" qualcuno dato che - secondo la loro credenza – li avrebbe resi impuri. L'accento dunque non è tanto su quello che è esterno o interno, ma su quello che sostanzialmente è azione solo materiale nei confronti di ciò che è spirituale e intimo all'uomo, da lui voluto. L'azione materiale esterna ha senso dunque solo in forza di ciò che viene dall'interiorità, dal cuore. E davvero siamo a una rivoluzione più grande di quella copernicana! Però è sempre di nuovo da scoprire, da assumere coraggiosamente e con gioia nella propria vita.

Oggi, nel mio rientro al cuore, leggo adagio tutta la pagina del vangelo e mi soffermo su quelle parole: "Dal cuore degli uomini escono fornicazioni, furti, adulteri, cupidigie, malvagità". So che, per la Bibbia, il cuore non è solo la sede degli affetti ma comprende tutto il suo interno: le intenzioni, i desideri, gli atti dell'intelligenza e della volontà. E dunque comprendo più che mai l'importanza di PURIFICARE continuamente il cuore perché – è sempre la Bibbia a parlare – "l'uomo guarda le apparenze ma Dio guarda il cuore".

Signore, guardami tu dentro e purificami nei pensieri, negli affetti, nelle intenzioni del mio agire. Dammi tu occhi per vedere ciò che, dentro, è secondo quello che a te piace. E dammi il coraggio di eliminare quello che a te non va.

La voce di un Padre della Chiesa

Non dal cibo che entra per la bocca, ma piuttosto dai cattivi pensieri dell'anima, che provengono dal cuore, l'uomo si rende immondo. I cibi, infatti, che prendiamo da ingerire, sono stati creati da Dio per l'uso della vita umana e benedetti, e perciò non possono macchiare l'uomo. Ma i cattivi e contrari pensieri che provengono dal cuore, come lo stesso Signore ha interpretato, cioè, "gli omicidi, gli adulteri, le impurità, i furti, le false testimonianze, le bestemmie" e tutte le altre azioni malvagie, che provengono dal demonio, che ne è l'autore, queste sono le cose che veramente macchiano l'uomo.
Cromazio di Aquileia

 

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