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TESTO Commento su Marco 3,22-30

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Lunedì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (27/01/2003)

Vangelo: Mc 3,22-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini...ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono eterno.

Come vivere questa Parola?

Consolante e gravida di speranza la dichiarazione di Gesù: tutto verrà perdonato agli uomini. Non c'è niente di irrimediabilmente corrotto per il Signore della Vita, qualunque sia il passato di peccato e di morte che ha sfigurato in noi la bellezza originaria della nostra somiglianza con Dio.

Toccato sin nelle viscere dalla compassione, il Figlio si è fatto Salvatore e Amico degli uomini ed ora sta al cospetto di Dio in nostro favore per "presentarci a Lui santi immacolati e irreprensibili nell'amore".

La santità non è mai volontarismo eroico, ma umile riconoscimento del dono ricevuto da Dio in gratuità. Conta veramente non ciò che "fai" in ordine alla salvezza, ma ciò che "sei" nel lasciar tralucere la Sua misericordia, da cui ti lasci avvolgere senza opporvi quell'orgogliosa resistenza che è la tua volontà egocentrata.

Eppure c'è un limite a questa sovrabbondanza di Amore: chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non avrà possibilità di perdono. Chi è questo sventurato? E' colui che non vuol riconoscere la verità, traviato com'è dai subdoli interessi che lo dominano. Ovvero, è ed agisce in malafede: il suo atteggiamento si fa via via più ostinato, chiuso, ovattato nella superbia della vita; non è disposto a rettificare la falsità corrotta dei suoi moti interiori e questa sua opzione cosciente rende inefficace la misericordia divina. Ecco come si consuma infine questo suo dramma esistenziale: non è Dio che lo rifiuta, ma è lui che si autoesclude dal perdono. A primo acchito ci sembra di non essere coinvolti in alcun modo in questo vortice di irresoluta malizia. Eppure la tentazione di cedervi sta sempre in agguato.

Oggi dunque, nella mia pausa contemplativa, m'impegnerò a "monitorare" il cuore con estrema franchezza, riascoltando con gratitudine anche l'eco della correzione fraterna, che accoglierò come perla preziosa. In silenzio dinanzi al Signore lascerò che al mio sguardo superbo giunga il collirio dell'umile amore perché possa gridare con fede: "Signore, salvami!".

La voce di un grande Padre della Chiesa

"Come un atleta non può essere coronato senza aver combattuto, così non si può essere cristiani senza lotta. Chi fugge l'utile tentazione, fugge la vita eterna.
Evagrio

 

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