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TESTO Gesù, uomo dello Spirito

don Mario Campisi   home page

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (21/01/2007)

Vangelo: Lc 1,1-4; 4,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,1-4; 4,14-21

1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

19a proclamare l’anno di grazia del Signore.

20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Visto che il Vangelo di questa domenica proclama anche il "proemio" con cui Luca inizia la sua opera, è opportuno considerare il carattere storico della testimonianza di Gesù.

La fede cristiana poggia su una storia realmente accaduta, e i documenti che la riferiscono sono degni di "fede storica". Luca sottolinea con insistenza la storicità dell'«evento-Cristo». E' un evento che trascende la storia, ma che non per questo cessa di essere "avvenimento".

Il "credo" biblico-cristiano "confessa" dei fatti. Fatti "salvifici", in cui è avvenuta l'irruzione di Dio nel nostro tempo. Storia e teologia, insieme; mai l'una senza l'altra. Nessuna contrapposizione tra il "Gesù della storia" e il "Gesù della fede".

Per Luca Gesù è il "Cristo", l'unto dallo Spirito, ma non è un mito. E' "dentro" il tempo e "centro" di ogni tempo, chiave di lettura di tutte le nostre speranze e vicende umane.

Nel "prologo" di Luca è degna di essere notata anche l'insistenza sui "testimoni oculari" che nello stesso tempo sono definiti "ministri della parola".

La storia offerta dal Vangelo è una lettura pasquale della realtà «Gesù». "Testimone" è allora colui che, da un lato, non riduce Gesù a un fantasma; e dall'altro sa vedere l'«evento-Gesù» oltre l'apparenza esteriore, con la forza dello Spirito e la luce delle Scritture.

Così si diventa, da semplici testimoni di avvenimenti, «servitori della Parola». Tali sono (e devono essere) gli annunciatori consacrati (vescovi e presbiteri) come anche ogni cristiano battezzato e cresimato.

L'«oggi» di cui parla Gesù nella sinagoga di Nazaret ha bisogno di verificarsi nella concretezza della storia umana: è questa la missione della Chiesa il cui compito consiste nel non lasciare scadere nel passato l'«avvenimento di Gesù», ma nel mantenerlo costantemente presente e vivo.

Diversamente si correrebbe il rischio di portare la nostra attenzione sulla vita e la storia della Chiesa da rendere Gesù solo una dottrina della Chiesa stessa, solo la preistoria della comunità cristiana: contro tale visione andrà sempre richiamato che solo in Cristo ogni cosa è compiuta (Gv 19,30).

La tradizione della Chiesa è totalmente al servizio dell'avvenimento cristiano: il suo rifarsi ai testimoni oculari e ai servitori della Parola dice bene come la fede della comunità non nasca attorno a fantasie o elucubrazioni mentali, ma attorno all'ascolto obbediente e alla ricerca accurata.

L'«oggi» di Cristo genera l'«oggi» della Chiesa come la comunità che vive di lui e della sua azione. Ricevere e accogliere questa testimonianza evangelica è il servizio di una Chiesa che crede, che prega, che testimonia.

 

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