TESTO La Santissima trinità è la comunità migliore
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Santissima Trinità (Anno C) (10/06/2001)
Vangelo: Gv 16,12-15
«12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Anche i versetti di oggi appartengono al discorso di congedo di Gesù; e si occupano della funzione dello Spirito Santo.
1. Funzione dello Spirito: guidare alla verità completa (vv. 12-14)
In 15,15 Gesù dice che comunicò tutto ai suoi "amici". Oggi dice che ha ancora molte cose da dire ai discepoli (v. 12) Contraddizione? No, difatti ha detto tutto, ma la comprensione di ciò che ha detto non è ancora chiara per i discepoli, a cui consegnerà il compito di continuare la sua missione (20,21). 2,22 e 12,16 affermano che solo dopo la risurrezione di Gesù i discepoli comprenderanno la misura delle sue parole.
Lo Spirito di verità conduce i cristiani alla verità completa; cioè ci guida nella comprensione del mistero di Dio che si è manifestato definitivamente nel suo Figlio, morto e risorto. Per mezzo dello Spirito scopriamo che Gesù ha realizzato pienamente il progetto di Dio.
In Giovanni scopriamo che la verità non è oggetto di pura contemplazione; in 3,21 Gesù afferma che essere cristiano è "fare la verità" e in 14,12 "Chi crede in me farà le opere che io faccio, e ne farà di maggiori, perché io ritorno al Padre".
Cosa vuol dire "fare la verità" e "fare opere maggiori"? Dare continuità in tempi e circostanze differenti, alle azioni liberatrici di Gesù, manifestando così la fedeltà di Dio col suo popolo. È lottare contro lo "spirito del mondo" e contro le "tenebre" che portarono Gesù alla morte e continuano opprimendo e uccidendo anche ai nostri giorni.
Lo Spirito ci dice cosa significa, oggi, aderire al progetto divino. Lo Spirito vi annuncerà le cose venture (13b). Non è un futurologo, ma la memoria del passato di Gesù per l'oggi del cammino dei credenti. Così manifestare la gloria di Gesù (14a).
2. La Santissima Trinità è la migliore comunità (v. 15)
Gesù e il Padre hanno in comune la gloria, l'amore e lo Spirito (1,14; 1,32); Lui e il Padre sono uno (10,30). Lo Spirito non agisce indipendentemente o contro il clima di comunione e condivisione esistente tra il Padre e Gesù (vv. 13b.14b.15b): è essenzialmente "ascolto" e "disponibilità". Sono queste le caratteristiche di chi, oggi, assume il progetto del Padre.
Per riflettere
Nella Trinità regna un clima di unione, comunione, condivisione e fedeltà senza la perdita della propria identità. Gesù che è uno col Padre, condivide ciò che è suo con lo Spirito. Costui, a sua volta, comunica e attualizza alla comunità cristiana ciò che ha ascoltato e ricevuto. È la comunità migliore.
Un mistero così indecifrabile, almeno per me, lascia tuttavia un respiro ampio di libertà e concretezza. È innegabile la nostra nostalgia per questo stile di vita; nostalgia forse di qualcosa perduto o, che si perde ogni giorno, nella misura che cerchiamo altri progetti e abbandoniamo l'ascolto e la disponibilità. Più nessuno ha tempo per niente e per nessuno. L'ascolto sembra una perdita di tempo; ascoltare il mondo e le persone: a che pro? I fatti succedono, chi ha il pugnale in mano la vince. Sembrerebbe proprio che ci resti la rassegnazione, come misericordiosa compagna dei nostri giorni. Lo Spirito che è soffio e libertà sembra rinchiuso in una pretesa ortodossia imprigionata da una cultura. Per parlare ha bisogno dei vari "placet": comunità e comunione si riesumerebbero nel quieto vivere, a testa bassa e ossequiente. C'è la legge che invece di guardare alla persona e favorirne il pieno sviluppo, si è fatta servile ai vari modelli di potere: il più forte, ha sempre ragione!
Forse non siamo capaci di portare il peso delle molte cose che Gesù ha ancora da dirci. Il potere è lusingante e Lui, invece, si è fatto servizio. I ministeri dividono e Lui è UNO col Padre. Chi è questo Spirito di verità? Non è uno che pretende parlare da sé e che non firma nessun documento di suo pugno. È l'amore tra un uomo ed una donna che si fanno creatori, per amore. È la pazienza di chi sa volgere lo sguardo alla realtà vicina e a quella lontana. È quanti non smetteranno mai di credere che l'Uomo va salvato. Sono i santi che non si predicano a sé stessi, ma che attingono la loro testimonianza dall'Amore Trinitario. Non si invidiano né competono tra di loro per "decidere" chi e quale è il cammino che ci porta a Gesù. Non danno peso alle forme di vivere l'amore, perché lo vivono in prima persona e soprattutto non si perdono in eterne teorie, dette, ridette, rimescolate, censurate e riprese. Fanno la verità e le "opere maggiori": non denunciano il mondo e le tenebre, distanziandosi, ma vi si immergono per diffondervi il profumo della Trinità. Non hanno barriere e neppure ne mettono agli altri: propongono un cammino, non certo il più facile, senz'altro uno dei tanti che lo Spirito suggerisce, a chi sa ascoltarlo.
Trinità Santa, dacci un briciolo del tuo amore, sufficiente per scalfire le pietre delle divisioni; dacci la tua condivisione per rompere l'egoismo dell'impero economico; dacci unità che sa accogliere e valorizzare le differenze e soprattutto aiutaci a spalancare la piccola finestrella del nostro cuore; se lui vibra di sentimenti, ce ne sono molti altri fuori di lui e che ancora non conosce. Dacci discernimento per saper abbandonare certe croste religiose e comode, per sgusciare e sorridere alla fede incarnata, non solo preoccupata in difendere istituzioni, bensì ansiosa di liberare la persona umana da ogni condizionamento che la mortifica. Infine, cara Santissima Trinità, dacci un poco della tua pazzia: continuare ad avere speranza. "La speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato".