TESTO Commento su Luca 3,15-16.21-22
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Battesimo del Signore (Anno C) (07/01/2007)
Vangelo: Lc 3,15-16.21-22
In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Come prega Gesù, sulle rive del Giordano? A chi pensa? Di chi si preoccupa? Come un padre e una madre si preoccupano per il figlio, cosi il Signore si preoccupa di tutti i presenti, di tutta quella gente che vede andare e venire da Giovanni. Gesù non prega per sè, prega per loro, e desidera aiutarli.
Per farlo comincia con il condividere la loro condizione di peccatori e pertanto si sottomette al battesimo di Giovanni in segno di penitenza. Cosi comincia a prendere su di sè il peso del peccato, del male che opprime il povero; questo sarà la passione di tutta la sua vita e vita eterna.
Il Padre vedendolo si commuove e non riuscendo a contenere la sua gioia rompe il silenzio e dice:
"Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
Questa è una frase che piacerebbe a tutti sentirsi dire.
Si manifesta anche lo Spirito Santo e noi chiediamo a lui la sua forza per poter vivere anche noi il battesimo che abbiamo ricevuto e scoprirci figli di Dio.