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TESTO Commento su Matteo 17,10-13

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Sabato della II settimana di Avvento (16/12/2006)

Vangelo: Mt 17,10-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire.

Come vivere questa Parola?

Gesù ha piena coscienza del suo destino e lo accenna più volte ai discepoli, ma la loro mente non è capace d'intenderlo. Gesù non è un imbroglione; è la Verità incarnata. Lui non ci racconta favole ma con chiarezza e fermezza c'indica la via per seguirlo. Siamo noi che dobbiamo aprire gli orecchi del cuore per capire le sue parole. Gli apostoli avevano appena avuto la visione della glorificazione di Gesù sul Tabor, ma Egli non voleva che se ne parlasse perché la sua vera identità non può essere percepita che partendo dalla sua risurrezione. L'esperienza della Trasfigurazione ha tuttavia aperto un varco: lì ha mostrato loro che il fine di tutto è il Bene della gloria, quella di Cristo e la nostra. I discepoli, quando sono posti di fronte alla sofferenza, si spaventano. Comprendono sempre di più chi è Gesù; si rendono conto che non è un uomo qualsiasi. E' veramente il Figlio di Dio. La rivelazione viene gradualmente, man mano che gli apostoli stanno con Gesù e lo accolgono nel loro vivere.

L'importante è "stare con Gesù" ogni giorno, scoprendo sempre più profondamente chi è lui tramite la sua Parola, e l'Eucaristia. Come per gli apostoli, questo "stare" porta ad una conoscenza più piena fino a poter dire come l'apostolo Tomaso: "Mio Signore e mio Dio!" Ed è proprio questa conoscenza che porta all'amore ardente per Gesù, fino al punto di poter dare la vita stessa per lui, com'è stato per gli apostoli. Certo, anche per loro, non era un tragitto lineare. C'erano i dubbi, l'esitazione, quel tirarci indietro un po', anche la paura, ma nonostante questo, restarono con Lui. Non hanno smesso di seguirlo neppure nel buio della fede e nella loro mancanza di comprensione. Così dobbiamo fare anche noi; restare con Gesù ovunque. Seguire i suoi passi al Tabor, al Golgota, alla tomba vuota, all'eternità! Gesù stesso, tramite il suo Spirito, ci darà la forza ed il coraggio di farlo ogni giorno finché giungiamo ad essere una sola cosa con lui per sempre!

Nella mia pausa contemplativa sosterò con Gesù, chiedendogli la grazia di seguirlo in tempi di luce e in tempi di buio, nella sofferenza e nelle gioie, di stare con lui sempre ed ovunque.

Gesù, tu sei il mio unico assoluto bene. Afferrami come hai fatto con gli apostoli, perché io possa rimanere sempre con te in ogni istante della mia vita!

La voce di un dottore della chiesa

L'amore non si arresta davanti all'impossibile, non si attenua di fronte alle difficoltà.
San Pietro Crisologo

 

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