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TESTO Oggi, la salvezza

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

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XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/11/2001)

Vangelo: Lc 19,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù 1entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Zaccheo, infine. Zaccheo discepolo, Zaccheo noi, che durante l'anno siamo stati accompagnati da Luca, discepolo di Paolo, alla scoperta del volto misericordioso di Dio, e che ci siamo chiesti: "E' possibile restare cristiani, oggi? Esserlo nel cuore, con forza, volendo davvero imitare il Rabbì Gesù?"

E Luca conclude la sua testimonianza parlandoci di Zaccheo.

Le prossime domeniche rifletteremo sull'essere Chiesa locale e sulla regalità di Cristo, prima di iniziare il nuovo anno, ma oggi dobbiamo fermarci, anche noi alla casa del piccolo Zaccheo.

Zaccheo manager riuscito: soldi a palate, rispetto (timore?) da parte dei suoi. Gerico lo teme: collaborazionista dei romani, è riuscito ad ottenere l'appalto delle tasse per conto dell'odiato invasore. Certo Zaccheo non è molto amato, ma ci vuole grinta per riuscire, che diamine! Zaccheo è piccolo. Di statura, certo, ma di cuore, soprattutto.

Passa il fenomeno da baraccone Gesù di Nazareth, la folla è curiosa, Zaccheo pure e sale sul sicomoro, nascosto tra le foglie, per non essere visto. Ha una vita di fede, Zaccheo? Non ci viene detto ma, a naso, possiamo dire che non è il suo principale problema Dio e le noiose storie dei vecchi e dei rabbini. E accade l'inatteso: Rabbì Gesù lo stana, lo vede, gli sorride: scendi, Zaccheo, scendi subito, vengo da te. Zaccheo scende, di corsa. Perché? Il fascino di Gesù lo ha riempito? Intuisce qualcosa? Gesù non giudica, né teme il giudizio dei benpensanti di ieri e di oggi: va a casa sua, si ferma, porta salvezza. Zaccheo è confuso, vinto: fa un proclama che lo porterà alla rovina (leggete! Restituisce quattro volte ciò che ha rubato!), ma che importa? E' salvo ora. Non più solo sazio, solo temuto, solo potente. No, salvo, discepolo, finalmente.

Lui, temuto ed odiato, ora è discepolo.

Che grande è Dio! Zaccheo siamo noi: travolti dal delirio quotidiano, concentrati a riuscire, frustrati perché non riusciti. Zaccheo sono io che do retta alle sirene intorno a me, sirene che mi chiedono sempre di più, sempre il massimo: al lavoro, a casa, nell'aspetto fisico. La fede non importa poi molto, sì, un po' di curiosità, qualche solletico New Age che tratta Dio come una serva e mette me, io, ego sempre al centro dell'universo. Eppure Dio ti ripesca lì, dove credi di essere arrivato. Dio ti stana, ti rincorre, ti tampina, ti tacchina. Perché ti ama, davvero: Lui sì, ti ama come sei.

Cosa ci dice, infine, Luca?

Due cose, splendide: Dio ti cerca, lui prende l'iniziativa; Dio ti ama, senza giudicarti. Noi cerchiamo colui che ci cerca. Una specie di rimpiantino che connota la nostra caotica vita. Lasciamoci raggiungere, finalmente! Non cediamo alle lusinghe di chi ci fa credere di valere solo se produciamo o compriamo o lottiamo. Zaccheo è arrivato, realizzato, ma il suo cuore è microscopico. Quale immensità dona Dio se Zaccheo butta tutto al vento? Non gliene importa più nulla: ora vola, ora sa, ora è discepolo amato. Finalmente.

Gesù non giudica Zaccheo, lo aspetta. L'amore di Dio precede la nostra conversione. Dio non ci ama poiché siamo buoni ma, amandoci ci rende buoni. Gesù non chiede: dona, senza condizioni. Se Gesù avesse detto: "Zaccheo, so che sei ladro: se restituisci ciò che hai rubato quattro volte tanto, vengo a casa tua", credetemi, Zaccheo sarebbe rimasto sull'albero. E' talmente inaudita e inattesa la salvezza, che ci porta a conversione.

Eccoci, amici, discepoli. Chi vuole seguire Rabbì Gesù batta un colpo, scenda dall'albero, si schieri. Non importa chi sei, né quanta strada hai fatto o che errori porti nel cuore.

Non importa se scruti il passaggio del Rabbì per curiosità.

Oggi, oggi, adesso, lui vuole entrare nella tua casa.

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