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TESTO Commento su Matteo 9,35-10,1.6-8

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Sabato della I settimana di Avvento (09/12/2006)

Vangelo: Mt 9,35-10,1.6-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù percorreva tutte le città e villaggi insegnando, predicando.. curando ogni malattia e infermità.

Come vivere questa Parola?

Stiamo ai primissimi passi dell'avvento e l'evangelista Matteo ci aiuta a penetrare il senso profondo di questo importante tempo liturgico. Non siamo davvero noi ad andare incontro al Signore, ma è Lui stesso, Gesù che ci raggiunge nelle nostre concrete situazioni esistenziali. E'il Buon Pastore (Mt 18,12) che va in cerca di tutte le pecore per ricondurle al Padre. Anzitutto ci dona la sua parola e proclama la buona notizia che il regno del Padre è in mezzo a noi; regno nel quale tutti siamo figli e ci amiamo come fratelli. La sua parola per noi è terapia, poiché ci cura dai mali che affliggono noi e tutta l'umanità. Abbiamo molte malattie spirituali che ci fanno soffrire: cecità provocateci dall'orgoglio e dall'autosufficienza, sordità causate da vuotaggini e superficialità, paralisi dovute dall'avidità dell'avere, e potremo continuare in questo pesante elenco. Ma Gesù è pronto a venire in nostro aiuto se siamo vigilanti al suo passaggio con l'ascolto attento della sua parola e con tempi di preghiera per un personale e intimo incontro con Lui. Così ci lasceremo penetrare dalla sua compassione e potremo aiutare a nostra volta chi ci sta accanto, guidandolo all'incontro con Lui e ad accogliere la salvezza.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio che questa consolante certezza faccia a pezzi tutti i residui di paura che si annidano in me, ringrazio, benedico.

Rendimi, Signore, attento alla tua Parola e pronto ad aderirvi con slancio e amore.

La voce di un Padre della Chiesa

I profeti promettevano soltanto la terra e i beni terreni: gli apostoli annunziano invece il regno dei cieli, e tutti i beni che ad esso appartengono. Non è poi la superiorità della loro predicazione che pone gli apostoli su un piano piú alto dei profeti, ma è l'obbedienza pronta che essi manifestano a Cristo. Nonostante essi conoscano i pericoli, le lotte e gli intollerabili mali che dovranno sopportare, non esitano a obbedire con completa sottomissione a quanto vien loro ordinato, come appunto debbono fare i predicatori del regno dei cieli.
Giovanni Crisostomo

 

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