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TESTO Commento su Giovanni 5,33-36

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Venerdì della III settimana di Avvento (15/12/2000)

Vangelo: Gv 5,33-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto".

Come vivere questa Parola?

Il Signore riprende quelli che, scontenti e critici della testimonianza di austerità di Giovanni Battista, si mostrano altrettanto scontenti circa la misericordiosa vicinanza di Gesù ai peccatori. Egli li paragona a quei bambini annoiati e piagnucolosi che nessun gioco riesce ad appagare.

E' una lezione importante, perché focalizza un certo infantilismo che a volte ristagna nel cuore dei fedeli. Quell'essere critici negativamente nei confronti di tutti e di tutto, quell'abitudine a un pervicace pessimismo che, mentre è tanto facile a condannare quanto gli altri dovrebbero cambiare, cerca degli abiti per non cambiare niente nella propria vita, e dunque per non maturare spiritualmente. Siamo proprio agli antipodi dello spirito d'infanzia evangelica!

Quando Gesù ammoniva: "Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno", invitava ad avere quell'occhio semplice che sa accogliere la vita così come si presenta, che si esercita a scorgere in tutti e in tutto quanto è positivo e, valorizzato, fa crescere il Regno di Dio in noi e attorno a noi.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiedo di essere illuminato circa il mio modo di reagire alle circostanze e agli incontri. E' un atteggiamento positivo? Chiederò poi allo Spirito di Gesù che mi dia occhi e cuore da bambino del Regno perché, semplicemente prestando attenzione agl'insegnamenti del Signore, sia inondato "dal suo benessere come un fiume", dalla sua giustizia come le onde del mare (Cfr. la Ia lettura Is 48,17).

La voce del fondatore del monachesimo d'Occidente

Colui che fa giustizia è colui che afferra i pensieri e i sentimenti negativi del suo cuore e li infrange contro Cristo.
S. Benedetto da Norcia

 

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