TESTO Commento Luca 19,45-48
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Venerdì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/11/2006)
Vangelo: Lc 19,45-48
Dalla Parola del giorno
Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori dicendo: «Sta scritto: la mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri».
Come vivere questa Parola?
Il tempio di Gerusalemme era il cuore della religiosità ebraica. L'imponenza stessa, la maestà dell'edificio e la frequentazione che, dai tempi di Salomone, era avvenuta da parte di uomini docili al Signore, ne avevano fatto il luogo santo per eccellenza. Ma all'epoca di Gesù, la maledetta sete di far soldi ne aveva ridotto gli atri a luogo dissacrato da merce d'ogni tipo: dal bestiame a utensili da lavoro, a commestibili. Immaginarsi il baccano e lo sfrecciare di parole cariche di tutt'altri sentimenti che siano compunzione e devozione! Di fronte a questa invasione di campo da parte di interessi economici dentro pressioni di avidità di possesso, Gesù è drastico. Perfino violento, si direbbe, tenendo conto che, descrivendo i particolari di questa scena, altrove si dice che li scacciò a suon di staffilate. Eppure c'è una tale purezza in quel suo gesto di esecrazione! Lo capiamo bene anche noi oggi, perché "spelonca di ladri" è là dove si cerca di "coniugare" una certa apparente religiosità con gli interessi più egoistici e scaltriti, si vernicia di sacro qualcosa del proprio vivere e, dentro, si è solo intenti a far soldi e a tenersi aggrappati alle proprie sicurezze materiali.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, penserò soprattutto a quel tempio vivo del Signore che è il mio cuore. Una casa d'orazione dovrebbe essere nel profondo, e tale da alimentare tutto quel che io sono e opero. Ma non succede a volte che diventa luogo contaminato e ingombro e... mercificato?
Signore, in questo tempo dove una mentalità economistica prende piede, tienimi libero interiormente. Che le profondità interiori del tempio del mio cuore non siano frastornate e profanate dagli interessi materiali, ma vivano per la gioia della lode e della carità.
La voce di una beata carmelitana
La tua preghiera, la tua lode, non siano mai un solo movimento di labbra: ma in ogni occasione ama donarla al tuo Diletto.
Beata Madre Maria Candida dell'Eucaristia