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TESTO Gesù è lo sposo dell'umanità

padre Tino Treccani

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (14/01/2001)

Vangelo: Gv 2,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

La nuova comunità nasce nella fede

Le nozze di Cana appartengono ad un insieme (Gv 1,19-2,11) che l'evangelista sembra montare dentro uno schema settimanale; abbiamo così il 1º giorno (1,19-28), il 2º (1,29-34), il 3º (1,35-42, il 4º 1,43-51 ed il 6º (dov'è il 5º?) con 2,1-11.

L'espressione in 2,1 "nel terzo giorno" corrisponde a "due giorni dopo il quarto", cioè il 6º. Le nozze di Cana chiudono così la settimana. In Genesi 1 leggiamo che l'umanità è stata creata nel sesto giorno, pronta per celebrare la festa con Javé nel sabato.

Due idee basiche care nell'Antico Testamento le troviamo sempre presenti nel vangelo di Giovanni: alleanza e creazione.

Possiamo riassumere questo episodio, che deve essere letto in chiave simbolica, come la nascita della nuova umanità, sposa di Gesù, l'Agnello-Sposo (cfr. Gv 1,15.27.30).
Ricordiamo alcuni aspetti:

1) Spesso nella Bibbia, il matrimonio è sinonimo di alleanza (cfr. Iª lettura)
2) L'alleanza antica viene meno (2,3 "non hanno più vino")

3) I riti di purificazione sostentavano l'alleanza antica (2,6: le giare sono vuote): questi non sono più necessari per le comunità diventare spose dell'Agnello.

4) Gesù dà il vino buono, in abbondanza, segno di amore (cfr, Cantico 1,2; 7,10; 8,2); ed è di ottima qualità, facendo dimenticare l'antico.

5) L'abbondanza del vino (circa 600 litri, cfr. 2,6) è segno dell'arrivo del Messia che ci porta l'amore definitivo: la sua "ora", sulla croce, mostrerà questo amore senza limiti.

6) E la sposa? E' possibile un matrimonio senza la sposa? Dov'è la sposa della nuova Alleanza?

Suona strano sentire Gesù chiamare sua madre di "Donna". Gli specialisti affermano che in tutta la letteratura rabbinica e nel Nuovo Testamento non si trova un modo simile. Ciò ci porta a credere che la "Madre di Gesù", in questo episodio delle nozze di Cana, sia anche lei una figura simbolica: simbolo di quanti si conservarono fedeli a Dio, nell'attesa della realizzazione delle promesse messianiche, di quanti aspettano il nuovo, distanziandosi dall'antico modo di vedere la relazione Dio-Umanità ( "Essi non hanno più vino).

Gesù dice che è lui lo sposo dell'umanità, è lui che inaugura un nuovo modo di relazionarci con Dio, non in base a favori o riti di purificazione (le giare erano vuote), ma in base all'amore pieno e vero.

Non viene per rattoppare l'antica alleanza: il vino nuovo viene da lui, è trasformato lontano dalle giare vuote (v. 9): Gesù mette la Grazie al posto della Legge, superando una delle più antiche istituzioni per inaugurare la nuova relazione tra Dio e l'umanità, basata esclusivamente nell'amore gratuito.

La mamma di Gesù è il germe della comunità-sposa. É la radice del popolo di Dio, sposa dell'Agnello: fare tutto ciò che Lui dice (v.5) e credere in Lui (v.11); ecco il profilo del cristiano.

L'episodio di Cana, in Giovanni, trova il suo apice sulla croce, l'Ora di Gesù: là si manifesta il suo amore estremo (cfr. 13,1). A Cana Gesù rivela la sua gloria (v.11), cioè il progetto di vita e libertà per tutti.

Presentiamo a Gesù l'acqua della nostra realtà affinché Lui la trasformi in vino di vita e salvezza. Distribuiamo questo vino nuovo del Signore a tutti i convitati per la festa della vita. Accogliendo Gesù e credendo a lui possiamo generare vita e gioia, servendo e dandoci gratuitamente a coloro che più hanno necessità.

 

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