TESTO Commento su Matteo 10,7-15
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Giovedì della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (13/07/2000)
Vangelo: Mt 10,7-15
Dalla Parola del giorno
Entrando nella casa rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa, ma se non ne sarà degna la vostra pace ritorni a voi.
Come vivere questa Parola?
La vita di Gesù e il suo annuncio sono segnati dalla pace. Soprattutto di pace ha urgente bisogno l'attuale società e il cuore di ogni uomo.
La pace però è ben più che un'assenza di tensioni e di violenza. La pace proclamata dagli angeli alla nascita di Gesù e augurata da Lui ai discepoli dopo la Risurrezione è il frutto e l'espressione del suo averci riconciliati con Dio, è Gesù stesso, è il frutto dello Spirito a cui siamo chiamati a collaborare.
Così, da seguaci di Gesù, noi portiamo la pace, noi la irradiamo a tutti per il fatto di averla e di custodirla in noi. Se poi, com'è possibile, c'è chi la rifiuta, noi non ci adombriamo e non perdiamo per questo la nostra pace.
Oggi nelle occasioni di conflittualità che così spesso si presentano nella giornata, farò silenzio e prenderò contatto con Gesù, che per la fede vive nel mio cuore. In Lui placherò il ribollire di sentimenti ed espressioni (verbali e non) che verrebbero a distruggere in me la pace, invocando:
Sii la mia pace, Signore. Rendi il mio cuore umile e mite come il tuo.
La voce di un profeta del nostro tempo
Il contro-odio serve solo ad accrescere sia la vastità che la profondità della violenza. La pace è figlia dell'amore.