TESTO Commento su Luca 21,12-19
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Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (27/11/2002)
Vangelo: Lc 21,12-19
Dalla Parola del giorno
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.
Come vivere questa Parola?
Nei testi presentati dalla liturgia in quest'ultima settimana, sulle prime, sembrano essere all'insegna del disastro. Così nella prima lettura tratta dall'Apocalisse, e in quella del Vangelo odierno. Se però penetriamo più addentro, ci accorgiamo che la Parola, anche in questi giorni, tende a far nascere in noi una fede tetragona alle prove e contraddizioni, alla luce, sempre e comunque, di una grande, invincibile fiducia. Puoi avvertire anche là dove vivi il contrasto di mentalità e di atteggiamenti e scelte esistenziali come qualcosa che ti si oppone pesantemente. Perché, talvolta anche in modo subdolo e larvato, il contesto in cui vivi vorrebbe farti scivolare fuori da un'identità dichiaratamente per Cristo e dentro le direttive del Suo Vangelo. Potrà sembrarti che la Bestia (di cui parla oggi il passo dell'Apocalisse), cioè il Male, il Maligno, sia incredibilmente forte. Non importa! Tu continua a credere che Dio è il più forte, e che continua a vincere senza che tu debba cadere nell'ansia e nelle preoccupazioni. "Quand'anche dovessero trascinarvi davanti ai re e ai potenti della terra, a causa del mio nome, mettetevi bene in mente che io vi darò lingua e sapienza" perché possa trionfare il bene. "Neppure un capello del vostro capo perirà". Ed è come dire che, se ti lasci guidare dallo Spirito di Dio e sei sulla strada di Gesù, non hai che a "perseverare" su questa strada per essere vincitore.
Oggi, nel mio rientro al cuore, chiedo allo Spirito che davvero dentro di me questa Parola faccia breccia, all'insegna di una sempre più decisa fiducia e serenità di fondo.
Sì, Signore, crea in me un cuore da vincitore, mai da scoraggiato e depresso. Le difficoltà, le prove sono all'ordine del giorno: perché io sono uomo "pellegrino" sulla terra. Ma proprio perché sono cristiano, tu dammi di credere che nulla può succedere, assolutamente nulla che sia solo negativo. Nulla "andrà perduto" perché sei tu, in definitiva e in assoluto, il vincitore su ogni male.
La voce di un grande scienziato e uomo spirituale
La salvezza dell'uomo è riposta nella virtù della pazienza, perché la fonte e la protezione di tutte le virtù è la pazienza. Attraverso la pazienza diventiamo padroni della nostra vita, perché quando impariamo a dominar noi stessi, allora davvero cominciamo ad essere padroni di ciò che siamo.
Gregorio Magno