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TESTO Commento su Fm 7,8-12

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Giovedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (14/11/2002)

Brano biblico: Fm 7,8-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Pur avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare, preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo vecchio e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, Onesimo [...]. Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore.

Come vivere questa Parola?

S. Paolo scrive a Filemone, convertito al cristianesimo e suo figlio spirituale. Gli scrive a proposito di Onesimo, uno schiavo di Filemone che è fuggito dal padrone. Ricordiamo che la schiavitù era tra le strutture portanti di quella società e che, per diritto, Filemone avrebbe potuto punire con estrema durezza lo schiavo ritrovato. Quello che invece lo Spirito santo può operare in un cuore dilatato dal suo amore si manifesta evidente nell'atteggiamento di Paolo. A lui è caro sia Filemone che Onesimo. Durante la sua prigionia a causa di Cristo, "li ha generati" entrambi a lui. Ed ora, verso ognuno di loro, si comporta con estremo rispetto e con una tenerezza che tocca certe corde di pura sensibilità materna. Paolo avrebbe potuto dire: per il cristiano la schiavitù deve assolutamente cadere, perché in Cristo siamo tutti uguali. Quindi Onesimo può considerarsi del tutto libero e Filemone non deve pretendere nulla. Invece Paolo escogita una via molto più attenta ai rapporti interpersonali che sono profondi e "nuovi" proprio perché avvengono in Cristo. Infatti l'Apostolo rimanda lo schiavo al suo padrone ma con lettera di accompagnamento, in cui chiede a Filemone di riceverlo non più come schiavo ma come "fratello in Cristo".

Oggi, nella mi pausa contemplativa, rileggerò più volte questo gioiello di lettera umanissima ed evangelica e segnata da grande libertà. Paolo vuole infatti che la scelta di "carità non sappia di costrizione ma sia spontanea". Così m'interrogo: come mi rapporto agli altri in famiglia, in comunità, sul lavoro? Mi lascio dettar legge da quello che subito risulta più sbrigativo nei miei rapporti, o cerco l'espressione migliore più calda e vivificata dallo Spirito Santo-Amore?

La voce del Patrono d'Europa

Non c'è differenza di persone presso Dio: la sola cosa che ci distingue davanti a lui è il fatto di essere superiori ad altri per quanto riguarda le opere buone e l'umiltà.
S. Benedetto

 

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