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TESTO Commento su Tt 3,4-6

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Mercoledì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (10/11/2004)

Brano biblico: Tt 3,4-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Quando si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo.

Come vivere questa Parola?

Tra i collaboratori di Paolo si distingue la figura energica di Tito, un pagano convertito, icona 'bella' dell'uomo redento da Cristo. Di lui l'Apostolo si fida totalmente: "Vero figlio nella fede" (Tt 1,4), si rivela uomo di pace, risoluto, intraprendente, tra i primi a fuggire l'insensatezza di un tempo e tra i primi ad accogliere la manifestazione della bontà di Dio e il suo amore per gli uomini. Un amore che è epifania della sua 'filantropia'.

Nel mondo classico, 'filantropo' per definizione era il sovrano, amico degli uomini, benefattore e garante di prospera stabilità. Attribuendo a Dio questo termine, Paolo intende mostrare la potenza della redenzione di Cristo: l'unica vera filantropia – dice - è apparsa quando Dio, entrando nella storia, ha riversato abbondantemente la sua misericordia rendendoci eredi della vita eterna attraverso "un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito santo".

Siamo così resi consapevoli della novità di un amore che zampilla dalla morte per offrirci concrete prospettive di vita, già ora, nel tempo, ma sempre proiettate verso l'eternità. Per cui la speranza non è più un'attesa vaga, alimentata dalle promesse dei potenti 'filantropi' della terra che anche oggi vendono fumo, ma una certezza tangibile che si pone in alternativa al fatalismo e al disincanto. E di questa filantropia diventiamo testimoni attendibili se, come Tito, abbiamo il coraggio di convertirci alla mansuetudine e alla dolcezza dell'amore, prendendo le distanze dalle logiche di un mondo dominato dalla volontà di potenza, sopraffazione e morte.

Oggi, nel mio rientro al cuore, contemplerò nell'icona di Cristo crocifisso e risorto, la filantropia divina che, come fiotto d'acqua viva, colma la mia sete di amore.

Nelle tue viscere di misericordia, accoglici, Signore, e facci rinascere dall'alto, rigenerati e rinnovati dalla potenza del tuo Spirito.

La voce di una mistica del '300

Per misericordia ci hai lavati nel sangue e per misericordia volesti conversare con le tue creature. O pazzo d'amore!
S. Caterina da Siena

 

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