TESTO Commento su Fil 4,19

Dalla Parola del giorno

Il mio Dio colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù.

Come vivere questa Parola?

Paolo ha appena espresso la sua umanissima gioia perché si è percepito amato dai cristiani di Filippi che lo hanno soccorso in un momento di difficoltà. In questa parola che subito dopo scrive proprio a conclusione della sua lettera lascia echeggiare la promessa di Gesù: "Date e vi sarà dato: una misura scossa, traboccante vi sarà versata in grembo" (Lc 6,38). Tanto questa parola del Signore come la sua "calda" eco che risuona in quel che Paolo scrive, ci riempiono il cuore di consolazione e di speranza certa. Sì, niente di quello che oggi e domani noi decidiamo di dare per vivere il comandamento più grande, quello della carità, proprio niente va perduto! Quel che abbiamo donato, dentro questa spinta di amore gratuito, non solo è di natura teologale (viene da Dio e a Dio ci conduce) ma matura in un "frutto che ridonda a nostro vantaggio", come assicura Paolo nelle sue lettere. Subito o più tardi non mancheremo a questo grande appuntamento: l'essere colmati della magnificenza di Dio in Cristo Gesù. Com'è dunque bello respirare e vivere queste certezze! Ci traggono fuori dalle strettezze e meschinità di una vita tutta centrata nel calcolo egoico e aprono gli orizzonti della luce: a noi che siamo "figli della luce".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo ad assumere questa promessa a livello d'interiorità nel mio cuore profondo. E lì m'interpello: ci credo veramente, gioisco per questa certezza?

i>Signore, fa 'della mia vita un dono. Che non me la tenga stretta in pretese personali, ma la dia nel quotidiano, mentre so di essere colmata da Te, dal tuo Spirito.

La voce di un Padre della Chiesa

Quanto dai al bisognoso, è un guadagno anche per te stesso. Quanto riduce il tuo capitale, accresce in realtà il tuo profitto. Il pane che dai ai poveri, è esso ad alimentarti. Perché chi prova compassione per il bisognoso, coltiva se stesso con i frutti della propria umanità.
S. Ambrogio