TESTO Commento su Luca 14,12-14
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Lunedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (04/11/2002)
Vangelo: Lc 14,12-14
Dalla Parola del giorno
Tu invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.
Come vivere questa Parola?
Gesù ha appena detto: "Quando offri un pranzo, non invitare i tuoi amici". Ma come? Non andava anche lui a pranzo o a cena presso gli amici? Il vangelo lo ricorda più volte. Ecco, dobbiamo anche qui rompere la "scorza" delle parole e penetrarle in profondità, per ricevere un insegnamento importantissimo per il nostro cammino spirituale. Oggi, soprattutto, la mentalità dominante è di tipo economicista, commerciale. Ci si muove all'insegna dell'utile, di un tornaconto. La gratuità, per molti, appartiene al mondo delle belle favole: un'utopia di cui sorridere! Gesù, al contrario, vuole affermarne l'enorme importanza concreta. Se butti via il "tornaconto", la subdola intenzione di agire bene sì, ma per avere un ricambio, il dono di Dio ti raggiunge: molto più grande di quello che puoi avere da un agire interessato. Perché il Signore stesso è la tua ricompensa: non solo al banchetto del cielo, ma già ora e qui. Col suo essere una presenza colma d'amore anche attraverso tutti quelli che gratuitamente tu inviti al "banchetto" del tuo "esserci": in letizia di dono.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo che questa pagina di vangelo mi faccia da "cartina di tornasole". Ho bisogno di conoscermi più a fondo, di cogliere tutti quei moti segretamente interessati che sono dentro il mio agire.
Signore, purifica le mie intenzioni! Dammi un cuore semplice e lieto nel darsi, in quotidianità di dono. So che la mia ricompensa sei Tu, la tua presenza d'amore.
La voce di un Padre della Chiesa
Non cercate di distinguervi dagli altri se non per la vostra generosità. Siate come dei per i poveri, imitando la misericordia di Dio. L'uomo non ha niente di più comune con Dio della facoltà di fare il bene.
Gregorio Nazianzeno