TESTO Commento su Luca 20,27-40
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (25/11/2006)
Vangelo: Lc 20,27-40
Gesù è ancora nel tempio per annunciare il Vangelo, fortemente osteggiato dagli oppositori. Ma non compie nessun miracolo nel tempio, quasi a dire che l'unica sua forza è la sua parola. Ed in effetti è proprio questa che gli oppositori vogliono far tacere. È il turno dei sadducei, gli ultimi della serie. Costoro erano degli intellettuali che negavano la resurrezione. Ed è proprio su questo tema che verte la loro domanda. Il caso che presentano è efficace, anche se piuttosto artificiale: "una donna che ha avuto sette mariti, di chi sarà moglie dopo la morte?" Essi ragionano secondo la logica umana. Ma questo modo di ragionare è ben più ristretto di quello di Dio. Il Vangelo mostra un mondo completamente nuovo, comprensibile però solo a chi apre il proprio cuore e la propria mente a Dio. Un mondo ove non contano più i legami di sangue perché lo Spirito li supera e li trasforma. È il mondo dei risorti: in quel mondo non si prende né moglie né marito perché tutti sono pienamente figli. E Dio non abbandona i suoi figli. Il Dio di Gesù è Dio dei vivi, non dei morti. Chiunque crede in Gesù è già da ora "figlio della resurrezione". L'amore del Padre è più forte anche della morte.