TESTO Commento su Luca 14,1-6
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
Venerdì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/11/2006)
Vangelo: Lc 14,1-6
Gesù è invitato, un sabato, ad un banchetto in casa di uno dei farisei. L'evangelista nota sin dall'inizio l'ostilità con cui i presenti lo osservano. Ben diverso era l'atteggiamento delle folle che, invece, accorrevano a lui per ascoltarlo e per ricevere guarigione. Così agisce anche per l'idropico che entra in quella casa dirigendosi subito verso Gesù. Appena Gesù lo vede chiede ai farisei se sia lecito o no guarire in giorno di sabato. La domanda è ovviamente retorica, e comunque non riceve risposta. Gesù, senza frapporre tempo, guarisce quell'uomo malato. I poveri non possono attendere le dispute e i dibattiti. L'amore e la compassione per i deboli non tollerano nessun limite e non conoscono nessun confine. È il terzo miracolo, dopo quello dell'uomo dalla mano arida e della donna curva, che Gesù compie di sabato. Per Gesù il sabato è davvero un giorno di festa, ossia il giorno in cui si manifestano pienamente la bontà e l'amore di Dio per gli uomini, soprattutto per i più deboli. È così, o meglio deve essere così, anche per la domenica.