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TESTO Commento su Fil 1,9-11

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Venerdì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/11/2006)

Brano biblico: Fil 1,9-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Prego che la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, perché possiate distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quei frutti di giustizia che si ottengono per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Come vivere questa Parola?

Paolo è in catene, eppure non indugia sulla sua situazione. Il suo pensiero è rivolto alle comunità che ha fondato. Qui scrive ai Filippesi, mostrandosi riconoscente per l'aiuto ricevuto nella sua opera missionaria. Una carità, quindi, di cui sottolinea la presenza, ma che pure diviene oggetto della sua preghiera per gli amati Filippesi. "Prego che la vostra carità si arricchisca sempre più". Sulla strada dell'amore non si è mai degli "arrivati"! C'è sempre un di più da accogliere e verso cui tendere, fino al dono totale di se stessi. Ma qui Paolo richiama l'attenzione su una sfumatura della carità per nulla secondaria. La carità deve sgorgare da un cuore vigile, che s'impegna a conoscere a fondo le povertà, spesso nascoste, che "abitano" l'oggi e che ci chiamano in causa in quanto cristiani. È l'invito ad uscire da se stessi, ad abbandonare ogni atteggiamento di sterile ripiegamento sulle proprie necessità sofferenze difficoltà, per assumere quelle dei fratelli, seguendo l'intelligenza del cuore. Ed ecco un secondo indispensabile elemento che deve distinguere ogni autentico atto di carità: il discernimento. Il solo impulso del sentimento può sviare, spingendo a risposte inadeguate se non addirittura inopportune. Il discernimento, che chiama in causa la ragione illuminata dallo Spirito, permette di cogliere ciò che è meglio ai fini di un'autentica promozione dell'altro e ci mette al riparo da forme di carità ambigue, anzi inquinate da una mascherato bisogno di tacitare la nostra coscienza se non addirittura di coprire palesi ingiustizie (vedi cospicue elargizioni in favore di chi si è sfacciatamente sfruttato").

Nella mia pausa contemplativa, mi soffermerò sulle domande, spesso inespresse, di chi vicino a me si dibatte in qualche difficoltà. Chiederò allo Spirito di darmi luce per discernere quanto è in mio potere fare.

Donami, Signore, l'intelligenza del cuore per accorgermi delle necessità di chi mi vive accanto e per rispondervi, magari anche solo con un sorriso, un apprezzamento, un incoraggiamento che infonda fiducia in se stesso.

La voce di un "profeta" dei nostri tempi

Discernimento significa speranza, chiarezza, scelta di campo a favore dei poveri. Ma scegliere i poveri non significa organizzare l'assistenzialismo, moltiplicare i pacchi dono, allestire soccorsi di emergenza, tamponare le falle della miseria con i mantelli della beneficen-a, coprire con le toppe della carità gli strappi della giustizia. Ci vuole anche questo, intendiamoci. Però, chiaramente, amare il fratello non significa assisterlo, significa promuoverlo.
Tonino Bello

 

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