TESTO Commento su Ap 7,14
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Tutti i Santi (01/11/2004)
Brano biblico: Ap 7,14
In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Dalla Parola del giorno
Quelli che sono vestiti di bianco sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello.
Come vivere questa Parola?
La visione apocalittica di Giovanni viene a prolungare oltre il tempo l'eco gioioso del messaggio evangelico di oggi: "beati... beati". E quanto appariva inconcepibile follia alla mentalità corrente, si disvela in tutta la sua folgorante verità. Sì, veramente beati coloro che hanno saputo affrontare le inevitabili prove della vita, trasformandole in trampolini di lancio per una fede più viva una speranza più certa una carità più ardente, senza con ciò perdere il gusto per le gioie che ad esse si intrecciano. "Beati" non perché poveri, afflitti, perseguitati, oppressi in ogni modo, ma perché in loro è rimasta desta la consapevolezza dei beni che non tramontano e verso cui è necessario tendere comunque e sempre. "Beati" non perché hanno faticosamente conquistato la propria perfezione a forza di "opere meritorie" e di sacrifici inauditi, ma perché "hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello". Ciò che schiude la via della gioia è l'umiltà di riconoscere e di accogliere il dono di Dio lasciandosi salvare, nella consapevolezza che il nostro impegno è quello di corrispondere alla grazia momento per momento. Allora saremo "beati" fin d'ora, in questa vita, immersi nella gioia di un Amore che ci avvolge e non tramonterà mai.
Oggi, nel mio ritorno al cuore, proverò a vedermi nella schiera dei salvati. Questa è la mia vocazione: ne sono realmente convinto? Quanto prendo sul serio le "beatitudini" di Gesù? Che impatto hanno nella mia vita di ogni giorno?
Purifica, Signore, il mio cuore, perché in esso alberghi la tua gioia.
La voce di un Padre della Chiesa
Quali parole potranno rappresentarci la gioia, il vantaggio, il gaudio della familiarità con il Cristo? L'anima, restituita alla propria nobiltà, capace di contemplare per sempre con fiducia il proprio Signore, non è possibile esprimere quanta gioia ne abbia, quanto guadagno: non solo fruisce di beni che le sono presenti, ma ha la certezza che mai in avvenire quei beni cesseranno.
S. Giovanni Crisostomo