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TESTO Commento su Ef 4,1-3

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Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (27/10/2006)

Brano biblico: Ef 4,1-3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.

Come vivere questa Parola?

Paolo sta vivendo l'esperienza della prigione: nel carcere egli è stato rinchiuso non per altra causa che per il suo appassionato amore a Cristo, dentro una chiamata alla fede in Lui. Proprio per essere degni di questa chiamata a vivere il proprio battesimo, Paolo esorta anche noi, oggi. E ciò che suscita in noi ammirazione è un fatto: vivere seriamente questa chiamata, che è seguire Cristo e conformarsi al suo vangelo, concretamente significa realizzare una qualità di vita umana desiderabile a tutti gli effetti, perché di pace, di relazionalità ottimale. Infatti, per vivere relazioni di pace, quello che importa è svestirsi di ogni presunzione, ammettere che non abbiamo in tasca la verità e che possiamo sbagliare, misurare il tiro dei nostri giudizi, del nostro parlare sulle possibilità dell'interlocutore. E così l'umiltà, lungi dall'essere una viscida sconfessione dei propri talenti (magari per suscitare in chi ascolta la lode e l'apprezzamento!) va a braccetto con la mitezza e la pazienza che è sapersi commisurare sui "tempi" dell'"altro". Quanto alla reciproca sopportazione è quel "portare gli uni i pesi degli altri" di cui Paolo parla altrove: un modo concreto per vivere sereni e creare serenità. E che cos'è "unità dello spirito" che è tale nel "vincolo della pace", se non l'unificazione del nostro essere persona che semina germi di pace, di ciò che unisce e potenzia la vita?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, vedrò di "ascoltare" in me le voci degli atteggiamenti che mi sono soliti. Sono o no improntati a quanto, con tanta sapienza e concretezza, m'insegna questo testo sacro?

Signore, tu hai detto d'imparare da te che sei mite e umile dentro il cuore. Ecco, ti chiedo di modellare il mio cuore così.

La voce di un Padre della Chiesa

In ogni cosa abbandonerai ostentazione e megalomania, mostrandoti premuroso verso l'amico, mite nei confronti del servo, paziente con gli importuni, generoso con gli umili; consolerai gli afflitti, ti recherai a far visita agli ammalati, senza mai nutrir disprezzo per nessuno, dolce nel rivolgerti agli altri, ilare e gioviale nel rispondere; ti dimostrerai facilmente disponibile verso chiunque, senza mai celebrare Le tue proprie lodi né costringendo altri a farlo.
Basilio il Grande

 

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